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ECG
Urinocoltura ed emocoltura
Considerare TC encefalo
Disidratazione: Criteri clinici
indice di disidratazione = urea/creatinina >25
• deficit di acqua = peso (Kg) x 0.45 – [140/ (Na+ plasmatico x peso (Kg) x 0.45)]
•
aspetti confusionali della esistenza delle persone anziane
Maltrattamenti
• Dolore morale
• Deprivazione sensoriale
• Camicia di forza emotiva
•
Trattamento non farmacologico
Aiutare l’orientamento con grandi orologi
• Assicurare una buona veduta dalla finestra
• Ripetere regolarmente le informazioni
• Massimizzare l’acuità visiva: occhiali, luce
• Massimizzare l’acuità visiva: assicurarsi l’uso e la funzione di protesi, ridurre i rumori
• competitivi
Usare oggetti famigliari al paziente (foto)
• Assicurare oggetti di riconoscimento adeguati
•
Trattamento farmacologico
Evitare la sedazione urgente
• Se necessaria: aloperidolo FINO A POCO TEMPO FA!
• Ha effetti minori sulla respirazione e sulla pressione
– Alta incidenza di effetti piramidali
– Nell’anziano: START SLOW AND GO SLOW (2 mg)
– L’emivita può essere molto lunga (anche 60 ore)
–
Se non si aggiusta il dosaggio in modo appropriato il paziente va in coma per giorni
• L’eccesso di sedazione aumenta il rischio di broncopolmoniti e ulcere da decubito
• Aloperidolo:
• 0,5-1 mg due volte al dì per os, eventuali dosi addizionali ogni 4 ore
– 0,5-1 mg im; attendere dopo 30-60’, ripetibile
–
Risperidone:
• 0,5 mg due volte al dì
–
Olanzapina:
• 2,5-5 mg una volta al giorno
–
Quetiapina
• 25 mg due volte al giorno
–
Lorazepam
• 0,5-1 mg per os, eventuali dosi addizionali ogni 4 ore
–
Trazodone
• 25-150 mg prima di coricarsi
–
LA SINDROME IPOCINETICA
(sindrome da immobilizzazione) è costituita da tutti i sintomi e gli effetti provocati da un prolungato
periodo di ridotta mobilitá o di completa immobilità;
attraversa diversi livelli di gravitá fino ad arrivare alla malattia ipocinetica quando disturbi ed
alterazioni funzionali divengono particolarmente importanti.
Si riferisce a 3 fattori:
1. Riduzione dell’uso dell’apparato locomotore
2. Riduzione delle afferenze sensitive dall’ambiente
3. Atteggiamento psicologico negativo nei confronti di sé e del mondo esterno
SINTOMI
• Aumento FC, riduzione tolleranza allo sforzo, riduzione del flusso coronarico
• Ipotensione ortostatica
• Ipotrofia muscolare, sarcopenia
• Riduzione dei volumi respiratori
• Riduzione della capacità depuratoria renale, aumento dell’escrezione urinaria di Ca++
• Rallentamento della peristalsi intestinale
• Demineralizzazione ossea, degenerazione delle strutture articolari
• Decadimento intellettivo ed emozionale
• Alterazioni cutanee
COMPLICANZE
• sincope da ipotensione ortostatica
• anchilosi articolare
• tromboembolia
• incontinenza urinaria
• stipsi e fecalomi
• osteoporosi
• confusione mentale
• piaghe da decubito
PREVENZIONE O TRATTAMENTO
– limitare la permanenza a letto dell’anziano
– valutare ADL e IADL,
– Valutare la presenza di patologie che possono condizionare negativamente la
stazione eretta e alterazioni dello stato psichico
– prevenire le lesioni da decubito
– modificare la posizione frequentemente e mobilizzare passivamente
– massima igiene!!!
– stimolazione intellettiva
– richiedere collaborazione anche alla famiglia
– intervenire sull’ambiente
SINDROMI GERIATRICHE
Sono tutte quelle condizioni a cui può andare incontro l’anziano. Tra queste abbiamo le cadute.
CADUTA
Evento non intenzionale che porta una persona a terra, e quindi ad un livello più basso di quello in
cui si trova normalmente. Un terzo dei pazienti ultra sessantacinquenni cade almeno una volta
l’anno riportando:
- Danno fisico
- Trauma emozionale
- Problemi psicologici
- Conseguenze sociali
- Impatto economico
- Disabilità (autolimitazione del paziente per paura di ricadere)
- Riduzione dell’autosufficienza
- Peggioramento della qualità di vita
Un terzo delle fratture richiede un trattamento medico. Il 50% degli anziani fratturati al femore non
torneranno più alla normalità; mentre un 30 % morirà entro 12 mesi.
Nelle strutture sanitarie il rischio di caduta è 3 volte maggiore perché i soggetti sono più fragili e la
segnalazione dell’evento è quindi più frequente.
Fattori di rischio
Intrinseci: patologie, farmaci, età e deficit visivi
Estrinseci: ambiente, uso inappropriato di ausili.
Un evento che quasi sempre porta alla caduta della persona è la “sincope”. Quest’ultima è la
perdita di coscienza e del tono muscolare. È importante perché porta a caduta, anche se la ripresa
della sincope è spontanea.
Altri eventi che possono portare a caduta sono:
- Ipotensione ortostatica: riduzione di almeno 20 mmg della pressione sistolica nel cambiare
una posizione per almeno 3 minuti.
- Ipotensione post-prandiale: riduzione di almeno 20 mmg della pressione sistolica nelle due
ore successive al pasto.
- Alcuni farmaci come: antidepressivi, ansiolitici, ipoglicemizzanti, analgesici e antipertensivi.
Possono essere responsabili di cadute soprattutto se l’assunzione è superiore a 3
(polifarmacoterapia). Anche la sospensione di farmaci all’improvviso può dare sincope e di
conseguenza caduta.
- Osteoporosi: patologia caratterizzata da ridotta massa ossea e deterioramento del tessuto
osseo che porta ad un aumento del rischio di caduta.
Diagnosi: esame che misura la quantità di osso (MOC) e misurazione del livello di vitamina D e
calcio.
Equilibrio e andatura: “scala di Berg”, serve a valutare l’equilibrio, va da 0 (incapacità) a 4
(nessuna necessità di aiuto).
MALATTIA DI PARKINSON
Patologia degenerativa del SNC caratterizzata da:
• TREMORE
• BRADICINESIA
• RIGIDITA’
• INSTABILITA’ POSTURALE
PREVALENZA: 1:100.000 abitanti
aumento lineare con l’età:
-200 casi/100.000 ab. per età>50 aa
-500 casi/100.000 ab. per età>70 aa
PICCO di insorgenza: 50-70 aa (media 60 aa)
M:F=1,2:1
> frequenza in razze con poca melanina
CLASSIFICAZIONE
Parkinson idiopatico
• Arteriosclerotico
• Indotto da farmaci
• Post-encefalitico
• Luetico
• Tossico (MPTP, Mg, CO)
• Degenerazione del sistema extrapiramidale
•
IPOFUNZIONE DEL SISTEMA DOPAMINERGICO NIGROSTRIATALE
ridotta eccitazione D1 dipendente della via diretta con conseguente ipofunzione
• talamocorticale e ridotta facilitazione dei programmi motori
(ipocinesia e rigidità)
ridotta inibizione D2 dipendente della via indiretta con iperattività subtalamica
• glutamatergica e ulteriore ipofunzione talamocorticale
(acinesia/bradicinesia)
In sintesi si verifica una demodulazione dell’armonica ed equilibrata attivazione tra via diretta ed
indiretta del circuito motorio dei gangli della base.
TREMORE
sintomo più caratteristico
• frequenza di 4-8 c/sec, regolare ed oscillante.
• più frequente all’arto superiore (“contare monete”).
• inizialmente può coinvolgere un solo emilato.
• manifestazione iniziale nel 50% dei casi, ma assente nel 15% (Martin, 1983)
• presente classicamente a riposo.
• si riduce durante i movimenti intenzionali.
• aggravato dalle emozioni, dallo sforzo fisico e dalla concentrazione mentale.
• scompare durante il sonno.
• in relazione ad alterazioni del circuito nigro-striatale.
•
RIGIDIRA’ PARKINSONIANA
Aumento della resistenza alla mobilizzazione passiva costante ed uniforme in tutte le
• direzioni e per tutto l’arco del movimento, dovuto a co-contrazione di muscoli agonisti ed
antagonisti (flessori ed estensori).
Dopo un movimento la parte può mantenere la sua nuova posizione (IPERTONO
• PLASTICO o TUBO di PIOMBO)
FENOMENO della RUOTA DENTATA: rilasciamento intermittente dei muscoli allo
• stiramento
BRADICINESIA
Sintomo più debilitante
• Povertà e rallentamento nell’iniziare, nell’eseguire e nel terminare movimenti volontari ed
• automatici
Difficoltà nel mutare un pattern motorio in un altro (in assenza di paralisi)
• Riduzione dell’ampiezza dei movimenti
• Aumento del tempo di azione e di reazione
• Alterate in particolare modo quelle attività che richiedono l'uso di azioni ripetitive e
• sequenziali (es. ripetuti cambi di direzione come avviene nella scrittura )
Riduzione ed una povertà di movimenti quali il gesticolare associato alla conversazione, la
• mimica facciale e la ritmica chiusura degli occhi, gli atti deglutitori.
ALTERAZIONI MARCIA
lenta
o difficoltosa nell’avvio
o nelle variazioni di direzione
o spesso con necessità di diversi tentativi
o “congelamento” del pz specie davanti a strettoie (freezing)
o a piccoli passi
o spesso sulle punte e con trascinamento dei piedi
o talvolta è presente festinazione (il pz insegue il suo baricentro)
o si ha riduzione dei movimenti di accompagnamento delle braccia
o
DISTURBI EQUILIBRIO
• essenzialmente dovuti ad una riduzione dei riflessi di raddrizzamento per cui il soggetto
non é più in grado di correggere spontaneamente eventuali squilibri
• si ricerca verificando la capacità di correggere una spinta all’indietro
• l'incapacità a mantenere una postura eretta e a correggere le variazioni di equilibrio può
provocare cadute.
ALTERAZIONI POSTURA
• atteggiamento camptocormico → il malato si pone come “ripiegato” su se stesso per cui il
tronco é flesso in avanti, le braccia mantenute vicino al tronco e piegate, le ginocchia pure
mantenute piegate;
• questo atteggiamento, dovuto al sommarsi di bradicinesia e rigidità;
• ben correggibile coi farmaci;
• con l’avanzare della malattia si instaura una curvatura del collo e della schiena, che può
diventare definitiva, per cui il mento viene mantenuto per lo più sul petto.
Alterazioni della parola:
perdita