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Estratto del documento

III MARGINE COMMERCIALE

I costi di solito sono i seguenti:

Costi del personale di vendita: stipendi e provigioni;

Costi del personale commerciale non di vendita: ricerche di mercato, magazzini;

Costi di trasporto, assicurazioni e dogane;

Costi di imballaggio;

Costi di pubblicità e promozione;

Quote di ammortamento di costi pluriennali per attrezzature e mezzi di trasporto.

Budget della produzione: dopo il budget commerciale dove si guardano per lo più

alle entrate si passa al budget di produzione dove si guardano i costi; riguarda

essenzialmente la quantità di prodotti da fabbricare nel periodo e i relativi costi

industriali da sostenere.

Prima dei costruire il budget dei costi di produzione, si costruisce il budget dei

volumi di produzione, infatti solo dopo che ho pianificato quanto voglio vendere e ho

pianificato la mia politica di scorte calcolo quanto produrre. La relazione è data da:

Volume di produzione programmato = volume di vendita programmato +

rimanenze finale (scorte che voglio tenere) – rimanenze iniziali (scorte avanzate dal

periodo precedente).

Una volta stabilito il programma delle quantità da produrre è necessario redigere il

budget dei costi delle risorse impiegate per la sua realizzazione; i costi in oggetto

sono:

• Materiali diretti: costi parametrici o standard;

• Mano d’opera diretta: costi parametrici o standard;

• Costi generali industriali o di fabbricazione: costi di diversa natura, in parte

fissi o semivariabili:

 Mano d’opera indiretta Materiali ausiliari e

 

(MOI); consumo;

Stipendi tecnici; Energia elettrica;

 

Combustibili; Ammortamenti;

 

Manutenzioni esterne; Altri costi industriali.

 

15

I costi standard sono costi predeterminati in base ad analisi tecniche,

riflettono obiettivi di efficienza e presuppongono condizioni operative

standard; la loro formula è:

Lo standard fisico di una risorsa è riferito ad una unità del volume di

produzione, di solito si usano “kg” oppure “ore MOD”, cioè sarebbero i

kg o le ore necessarie per fabbricare un’unità di prodotto. Il prezzo

unitario monetario è il prezzo necessario per acquistare l’unità della

risorsa in esame, cioè gli €/kg o €/h MOD.

Di solito sono tenuti validi per 1 anno, perché dopo un anno si

ricontrollano i parametri per vedere se le nuove tecnologie permettono

una produzione più efficiente e se c’è ne fosse una si cambierebbero i

parametri.

Per le materie prime bisogna fare attenzione ad eventuali:

• Sfridi: quantità di materiale che pur non essendo incorporata nel

prodotto finito è stata usata ugualmente perché nella lavorazione si

sono avuti ritagli, rifili non riutilizzabili;

• Scarti: quantità addizionale il cui impiego è provocato dalla

necessità di rifare i prodotti difettosi.

Nei problemi ci sarà una percentuale di sprechi ed unità difettose e devo

tenerne bene conto.

+ MAT.

+ MOD

+ Materiali di consumo

TOTALE COSTI VARIABILI INDUSTRIALI

+ spese manutenzione di impianti

+ ammortamento impianti

TOTALE COSTI FISSI DIRETTI INDUSTRIALI

(specifici ad ogni prodotto)

+ spese generali industriali

TOTALE COSTI INDUSTRIALI

Per le ore di MOD, il calcolo del costo standard presuppone la

determinazione del tempo standard di lavorazione e del costo orario

standard.

Il primo non è solo fatto dai tempi teorici, cioè quelli che ci dicono i dati

dei problemi, ma bisogna tener conto di fattori che fanno maggiorare

questi tempi, come ad esempio:

• •

Scarti di produzione; Movimentazione materiali;

• •

Inattività; Operazioni non previste a

• ciclo.

Messa a punto macchine;

Il budget delle funzioni generali: qui si guardano gli aspetti delle aree di

staff:

• Direzione generale;

• AFC: amministrazione finanza e controllo;

• Area di gestione del personale e dell’organizzazione.

In questo budget prevalgono i costi discrezionali e vincolati, cioè la loro

entità è in genere svincolata dai volumi di produzione e vendita o da altri

parametri con cui si tenti di quantificare l’output di queste aree. In altre

parole non esistono standard precisi che indichino l’importo tecnico da

sostenere per il prossimo esercizio; in questi casi la determinazione del

costo da sostenere è affidata ai giudizi personali e soggettivi dei manager.

Accanto a questi costi discrezionali, ci sono costi meno liberamente

programmabili perché condizionati da scelte strategiche non modificabili

nel breve periodo, cioè i costi vincolati (ammortamenti e personale).

Riguardo ai costi notiamo che i costi del personale, gli stipendi

prevalgono su tutti gli altri, quest’ultimi possono essere:

• •

Spese postali e telefoniche; Illuminazione;

• •

Cancelleria; Riscaldamento;

• •

Spese per viaggi e Ammortamenti;

trasferte; Etc…

• Consulenze;

Tecniche di budgeting dei costi discrezionali: ZBB (budget a base zero):

riguarda la formulazione del budget delle aree amministrative, si chiama

così perché cambia le modalità di programmazione dei costi non

parametrici, essi di solito si calcolano partendo dall’anno precedente a cui

si aggiunge o toglie un certo quid. Secondo questo principio invece ogni

anno si deve fare il budget partendo da zero senza lasciarsi influenzare

dagli anni precedenti.

Il consolidamento dei budget settoriali: i vari programmi che abbiamo

visto finora devono essere aggregati o consolidati in modo che la

direzione aziendale abbia una visione d’insieme delle prospettive di

funzionamento e possa verificare se queste permettono il raggiungimento

degli obbiettivi del piano strategico.

A tale scopo vengono redatti 3 documenti:

• Budget economico: è un riepilogo dei vari ricavi e costi già

preventivati formulando i budget commerciali, di produzione e

delle altre aree;

• Budget finanziario: mette n luce i mezzi finanziari occorrenti per

la copertura dei fabbisogni di capitale richiesti dagli investimenti

del budget economico e di ogni fabbisogno determinato dalla

gestione

• Budget patrimoniale: mostra la situazione del patrimonio al

termine del periodo di budget, è quindi una mera conseguenza dei

due budget precedenti, data una certa situazione patrimoniale di

partenza ad inizio anno.

Il budget economico: deriva dal consolidamento dei budget settoriali dei

ricavi (budget commerciale) e dei costi (budget della produzione)

programmati per il successivo esercizio.

Il budget economico, una volta ultimate tutte le fasi del suo iter, assume

la forma di un conto economico preventivo, con una struttura che varia a

seconda delle esigenze di informazioni e controllo della direzione

aziendale.

Ne esistono di diversi tipi a seconda delle esigenze, per esempio il budget

economico focalizzato sul margine lordo industriale o quello focalizzato

sul margine lordo di contribuzione.

La parte finale è però uguale in tutti, una volta trovato il reddito operativo

(EBIT) sommo algebricamente: oneri e proventi finanziari, atipici e

straordinari per trovare il reddito ante imposte, poi sottraggo le imposte e

trovo il reddito netto.

Cerco di usare sempre il più semplice cioè quello con il MLC con i

volumi di produzione.

U.L.I. M.L.C. con volumi di vendita

Ricavi di vendita RICAVI DI VENDITA

 Costo industriale del venduto:  C. Variabili del venduto

• MLC:

Rimanenze iniziali;  C. FISSI DIRETTI

• MOD; MSLC:

• Stipendi tecnici;  C. FISSI INDIRETTI

• MAT; REDDITO OPERATIVO

• Ammortamenti industriali;

• Costi vari industriali; M.L.C. con volumi di

• Rimanenze finali (meno). produzione

RICAVI DI VENDITA

M.L.I.  C. Variabili di produzione

 costi commerciali; MLC:

 costi amministrativi;  C. FISSI DIRETTI

 costi vari generali. MSLC:

 C. FISSI INDIRETTI

REDDITO OPERATIVO REDDITO OPERATIVO

CV nel budget economico con i volumi di produzione:

• (% provigioni) x (volume di vendita) +

• (costo v. unitario MOD + costo v. unitario mat.) x (volume di

produzione) +

• (numero pezzi rimanenze iniziali) x (costo v. unitario mat. + costo

v. unitario MOD)* +

• (numero pezzi rimanenze finali) x (costo v. unitario mat. + costo v.

unitario MOD) 

*: dipende dal testo che ci dice come valutiamo le rimanenze, se abbiamo

costo primario di produzione avremo solo c.v. unitario di MOD e mat.

Budget finanziario: prima si è guardato l’aspetto economico, ora si

guarda quello finanziario, sono molto differenti! Se prima dovevo mettere

qualsiasi ricavi ora inserisco solo quelli effettivi. Esso verifica la

fattibilità degli investimenti sotto il profilo finanziario, in che misura

l’azienda sarà in grado di finanziare i fabbisogni di capitale

Lo schema fonti e impieghi verifica la fattibilità finanziaria di tutti gli

investimenti dell'anno in tutte le aree dell'azienda. È redatto in

concomitanza col budget economico, in particolare si fanno i 2 budget

provvisori, poi i calcoli sui prestiti dalle banche che servono per far

quadrare fonti e impieghi dopodiché si redigono definitivi.

Spesso capita che alla fine i due totali non coincidono, allora si deve:

• Indebitarsi verso terzi se la situazione lo consente, nel senso che

non si abbiano già troppi debiti (nei terzi considero anche i

fornitori che dilazionano i pagamenti, anche l'erario);

• Se la situazione non lo consente allora rinuncio ad un investimento

in modo che impieghi e fonti siano uguali.

Nella tabella mi concentro solo sugli elementi dell’anno preso in

considerazione, non guardo lo storico.

IMPIEGHI FONTI

Investimenti in capitale fisso (Δ immobilizz.) Autofinanziamento

Investimenti in cap. circolante (Δ magazzino) Finanziamenti con capitale proprio

Rimborsi di debiti Finanziamenti con capitale di terzi

Rimborsi di capitale proprio Disinvestimenti

TOTALE TOTALE

Autofinanziamento: esso può essere presentato, alternativamente,

secondo il metodo:

• diretto (o analitico): redigo un mini c.e. con i SOLI costi e ricavi

monetari; è il più facile da comprendere, ma più lento da fare

• indiretto (o sintetico): prendo il reddito netto e aggiungo (o

sottraggo) SOLO i costi e ricavi non monetari (li aggiungo quando

sono negativi, ammortamenti; sottraggo quando sono positivi); è il

più facile e veloce da fare, ma più difficile da capire.<

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Publisher
A.A. 2015-2016
28 pagine
11 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher albi94r di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Controllo di gestione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Broccardo Laura.