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ETA’ MODERNA:
Filologia: analisi critica dei testi, soprattutto greci e latini, Leonardo Bruni. [traduce l'etica nicomachea]
1600 Lutero fa la sua comparsa, il quale dà all'interpretazione della Bibbia un'importanza fondamentale per la sua
religione.
[Wuz Libri]
Martin Lunero:
Lutero, siamo a cavallo del '40/'500 1517 31 Ottobre, 95 tesi a Wittemberg. Sheirmarker nel '700.
L'ermeneutica in senso più preciso come disciplina autonoma dotata di uno statuto epistemologico, nasce in età
moderna. Questo però vuol dire che dell'ermeneutica che noi andiamo ad analizzare del 500 si distacca un po', il
modo in cui si è progettata però non è però così rilevante: c'è una cesura in età moderna, è qualcosa di radicalmente
nuovo. Questo vale soprattutto per due aspetti: la diversa definizione del paradigma testo centrico, l'ermeneutica è
decresciuta in tale paradigma come una pratica esegetica di messaggi tramandata attraverso la scrittura, come
ricerca di regole e statuti di lettura dei messaggi, ma i messaggi che poi erano oggetto di interpretazione erano nei
testi canonici, testi epici e poi la Bibbia.
In questo contesto, tra le regole che si sono imposte, l'interpretazione ha svolto un ruolo fondamentale.
L'ermeneutica in età moderna continua in questo paradigma, ma il testo non è più unico. All'inizio (nel 500/600) è
ancora il testo sacro, La Bibbia, ma dal '700 anche i testi profani, della letteratura nazionale e poi con la fine del
'700, il paradigma testocentrico inizia ad entrare in crisi: l'ermeneutica non si esercita soltanto su messaggi
tramandati per iscritto ma si tramanda anche su discorsi orali, opere d'arte, opere musicali. Un'altra caratteristica
riguarda proprio una di queste regole di interpretazione dei testi canonici: importante era l'interpretazione
canonica dell'allegoria, a partire dall'età moderna si prende congedo dal canone dell'allegoria. (fino al '700 l'aspetto
letterale/storico del testo era molto importante). L'autore che per primo ha messo in evidenza questa cesura tra
ermeneutica patristica e moderna è Dilthey 1860 dissertazione sull'ermeneutica di Sheirmaker (premio doppio
rispetto a quello in palio) [mai pubblicò questa sua ricerca in vita, post mortem 1966].
Come mai proprio in età moderna nasce l'ermeneutica? Dilthey non ha dubbi: la riforma protestante è l'evento
decisivo che permette all'ermeneutica di progettarsi come disciplina autonoma (“scienza”).
L'ermeneutica nasce sulla scia della riforma protestante perché per la prima volta si pone il problema: come
interpretare gli scritti della religione cristiana che da adesso sono interpretabili da tutti i credenti. (la scrittura è
interprete di se stessa). Ciascun credente deve accostarsi al testo e può capire cosa c'è scritto: non c'è bisogno di un
intermediario, principio di autosufficienza della scrittura.
Secondo Dilthey l'idea che la scrittura è interprete di se stessa fa fare un salto all'ermeneutica stessa, tutti i
credenti sono chiamati a leggere un testo e ad interpretarlo, quindi c'è bisogno di regole per codificare i testi in modo
che siano simili per la maggior parte della popolazione.
Lutero quindi nella sua polemica con la chiesa di Roma fa suo il problema dell'interpretazione delle Scritture,
dando soluzioni che sono nuove per la chiesa stessa e per la tradizione.
Tra il 1521/1522 in undici settimane Lutero traduce tutto il Nuovo Testamento in Tedesco, prima traduzione in
volgare: così tutti quelli che non sanno i latini o il greco possono attingere alla parola di Dio. Nelle chiese
protestanti si usa ancora la bibbia di Lutero.
1565 prima edizione critica di Erasmo da Rotterdam del Nuovo Testamento. È un'edizione molto criticata oggi,
allora fu fortemente utilizzata: presentò una collezioni in greco e una in latino (sostituendo la Vulgata di San
Gerolamo).
Lutero poi tradurrà anche il Vecchio Testamento 1534 prima edizione intera.
Con la diffusione della stampa tutti possono leggere. Ma se io riscontro problemi nel leggere, che cosa c'è di
sbagliato? Se io non capisco è perché il mio livello di fede non è adeguata al contenuto del messaggio e quindi il
problema è mio. Prima di questa riforma se non capivo era per una semplice allegoria del testo. Con Lutero il testo
ha sempre ragione, in quanto scritto da Dio, quindi, con la storia della soggettività dell'interpretazione addossa
sull'Io anche l'errore. Il problema gira tutta attorno al livello di fede dell'interprete (sola fide). La salvezza si ha
per fede.
Lutero non ha mai elaborato una teoria ermeneutica in senso stretto: le introduzioni alle sue traduzioni ci
permettono di conoscere l'approccio filosofico di Lutero ai singoli libri della Bibbia. A noi però interessa esaminare
un pochino da vicino un autore che invece ha proposto una prima sistematizzazione delle idee ermeneutiche di
Lutero. Questo autore poco noto si chiama Flaccio il Lirico: Chiave per leggere le Scritture Sacre, primo manuale di
ermeneutica biblica.
Quando c'è una difficoltà nel testo bisogna tener conto del livello di fede presupposto dogmatico.
→
Spinoza è un innovatore delle regole ermeneutiche, bisogna partire nell'interpretazione delle Sacre Scritture a
partire dal concetto ben chiaro che Dio sia il suo autore.
Bacone, decide di approcciare l'ermeneutica con un metodo scientifico.
Scopo dell'ermeneutica è dare un'interpretazione: l'interprete deve conoscere il testo che sta leggendo e l'autore, una
volta compreso il messaggio l'interprete diventa autonomo. Per fare ciò serve utilizzare regole (regola aurea per
Spinoza). Utilizzare solo e solamente la scrittura e i messaggi che i più evidenti escono 'dall'indagine stessa del
testo. È un richiamo al messaggio del testo di Lutero, Dio parla chiaro. Per Spinoza però bisogna restare all'interno
del testo, non si può attribuire significati all'infuori di esso.
Prima costruisco i dogmi e poi controllo i testi? No, devo rimanere alla lettera e poi ricavarne i testi.
Metodo storico/scientifico: non vale più il presupposto di fede, l'historie scritturare non è più usata per rafforzare
la fede, ma per consolidare conoscenze scientifiche. Autosufficienza della scrittura cade.
L'ermeneutica diventa lavoro da archeologi. [sempre secondo Spinoza, lavoro di indagine: freddo, oggettivo.]
Regole universali che tutti gli uomini possono seguire, indipendente dalla loro religione.
Lo studioso si confronta direttamente col testo biblico anche con l'utilizzo di strumenti scientifici messi a
disposizione dai filologi.
La prima regola è un'indicazione generale che il metodo non è un metodo escogitato da un filosofo o da un teologo e
non è nemmeno ricavato dal testo biblico in se stesso, ma è un metodo che non differisce affatto da quel metodo con
cui indaghiamo la natura.
Dannhauer hermeneutica sacra, sive metudus espondendarum sacrarum ?
Quali sono i dati del metodo di interpretazione della scrittura? Non si deve attribuire alla scrittura nulla che non
sia derivabile dalla sua storia. Metodo letteralista, non c'è più spazio per l'allegoria.
Questa indagine della scrittura non è finalizzata a condividere il contenuto del testo, l'interprete che conduce
l'historiae della scrittura, deve preoccuparsi di comprendere il senso di questi testi, che cosa vogliono dire questi
testi, ma ciò non vuol dire che debba necessariamente condividere il contenuto di questi testi. Non si studia la
verità dei testi, ma soltanto il loro senso.
Stabilire un rapporto tra la verità dell'enunciato e i principi della ragione: tutto ciò che li ripugna è falso.
Ogni uomo in quanto dotato di lume naturale può giudicare della verità o meno dei libri biblici, può fare assai
meglio se si attrezza di conoscenze e di strumenti filologici e scientifici. Il lume naturale è molto importante perché
è la caratteristica fondamentale di ogni uomo, che è giudice della verità del contenuto di un testo. Spinoza è un
razionalista e parte dal presupposto implicito che in tutti gli uomini alberghi lo stesso lume naturale di ragione.
Bisogna liberarsi dalla tradizione e diventare lei stessa criterio di verità, ciò contribuisce allo sviluppo di teorie
ermeneutiche razionali e basate su conoscenze storico/linguistiche e filologiche. Questo porterà ad una progressiva
evoluzione delle teorie dogmatiche basate sulla fede, quindi l'ermeneutica non sarà più legata alla teologia, ma
diventerà disciplina autonoma, per poi interessarsi nell'Illuminismo alla filosofia.
La Bibbia è la storia degli Ebrei in fuga dall'Egitto, quindi diventa un documento storico. Non ha un valore
religioso o dogmatico. L'ermeneutica si libera dall'ambito teologico e diventa una disciplina autonoma. Il
riferimento alla ragione è altrettanto importante, la verità di un testo è altrettanto sensibile fin tanto che si
raffronta con la ragione umana. Mette in discussione la regola dell'intenzione autoriale: fin'ora abbiamo
conosciuto tante teoria ermeneutiche, ma siamo sempre partiti dal presupposto che l'interprete si avvicini al testo
per capire cosa volesse dire l'autore; adesso ci si permette di pensare che l'interprete possa sapere e pensare più
dell'autore stesso (procedimento attivo e creativo). [meta '700] paradigma del comprendere meglio, il contrario
→
del rispecchiamento autoriale.
L'interprete in quanto viene dopo ne può sapere di più, quindi va oltre il sapere dell'autore, può comprendere meglio
e quindi aggiungere delle cose o criticare le cose che gli vengono presentate.
Il trattato dal nome difficile è importante perché:
l'interpretazione deve essere esatta. (non allegorica)
– gli scritti che non sono razionali non ci interessano
–
questa teoria però non riguarda più la Bibbia, ma discorsi e scritti razionali, quindi tutti i discorsi orali e tutti gli
scritti.
CHLADENIUS:
Gli scrittori del testo biblico non avevano la conoscenza astronomica che abbiamo noi ora l’interprete in quanto
viene dopo ne sa di più, va oltre il pensiero dell’autore, cui non è più vincolato.
Innovazioni di C.:
1. l’interpretazione deve essere esatta e non confusa (non allegorica), fatta secondo ragione
l’interpretazione deve essere razionale introduzione al prospettivismo
2.
teoria ermeneutica generale si rivolge a tutti gli scritti e