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Equazioni Differenziali

  • Equazione: uguaglianza con almeno un'incognita
  • Risoluzione: valore per cui l'equazione è risolta (l'equazione diventa un'identità)

Equazione differenziale: è un'equazione caratterizzata dal fatto che l'incognita sia una funzione → possano apparire nell’equazione anche le derivate di x.

Equazioni differenziali del primo ordine

Consideriamo le equazioni del tipo

F(t, y, y') = 0

Ad esempio, la ricerca delle primitive di una funzione f continua su I equivale a risolvere l'equazione differenziale di primo ordine.

y(t) = f(t)

che ha infinite soluzioni del tipo:

y(t) = ∫f(t) dt + C,   C ∈ ℝ

Si dimostra poi che l'insieme delle soluzioni di un'equazione differenziale del primo ordine è costituito da una famiglia di funzioni dipendente da un parametro C: t → y(t; C); tale famiglia prende il nome di integrale generale dell'equazione (ma non è necessario fare l'integrale per risolverla)

La condizione supplementare

y(t₀) = y₀

permette, in generale, di selezionare una soluzione particolare.

Se il problema di risolvere le equazioni:

  • y'(t) = f(t, y(t))
  • y(t₀) = y₀

(in generale esiste un'unica soluzione)

Prende il nome di Problema di Cauchy.

Quando si parla di soluzione di Cauchy si intende sempre una funzione che:

  1. È definita su un intervallo I, contenente il punto t₀ in cui è assegnata la condizione iniziale;
  2. È ottenibile su tutto I e soddisfa l'equazione in tutto I.

Esempio: modello di Malthus forma N'(t) = ε · N(t)

Si considera una popolazione che evolve isolata e i cui unici fattori di evoluzione sono fertilità e mortalità. Indicheremo con N(t) il numero di individui presenti al tempo t, con λ il numero medio di nuovi nati e con μ il numero medio di nuovi morti per individuo nell’unità di tempo, cosicché in un tempo molto piccolo h, il numero di nuovi nati sarà λhN(t) e di morti sarà μhN(t).

Perciò la variazione del numero di individui in un tempo h sarà:

N(t+h) - N(t) = λhN(t) - μhN(t)

> N(t+h) - N(t) = 2N(t) - μN(t) per h -> 0

> N'(t) = (λ - μ) N(t) => N'(t) = ε·N(t)

> ε = N'(t)/N(t) = costante (γ N(t) ≠ 0)

ma questa può essere scritta come:

d/dt (ln|N(t)|) = ε => ln|N(t)| = εt + C1

> 1/N(t) = eC1 · εt = k2 · εt (γ k2 = eC1)

e quindi infine:

N(t) = ± k2eεt => N(t) = C eεt (γ C = costante arbitraria)

soluzione generale delle equazioni differenziali o INTEGRALE GENERALE

Esempio: modello di Malthus forma y' = a(t) · b(y) (variabili separabili)

{ a continua in I ⊂ ℝ

b continua in J ⊂ ℝ

Se y1 = soluzione di b(y) allora y(t₁) = y1 ed è soluzione dell’equazione differenziale => b(y) ≠ 0

Se b(y) ≠ 0 allora:

y'/b(y(t)) = a(t) => ∫ y'/b(y(t)) dt = ∫ a(t) dt

Cambiamo la variabile y= y(t), dy= y'(t) dt al primo membro

→ Sol (y'' - 2y' - 8y = 0) = { C1 e4x + C2 e-2x | C1, C2 ∈ ℝ }

Se dobbiamo risolvere anche un p.d.c. (Problema di Cauchy):

y(1) = 4 ; y'(1) = 2 ; y'(1) = 0

∫ C1 e4t + C2 e-2t

2 C1 e4 + 2 C2 e-2

→ 2 C1 e4 - 2 C2 e-1 = 0

→ C2 = 2 C1 e6

C1 = 1/3e4

la sostituisco nell'eq. di C2

C2 = 2 e6/3 e4 = 2/3 e2

→ Risolvo la soluzione del problema di Cauchy:

e-2 [ y(x) + 4/3 e4x-4 + 2/3 e2x ]

Esempio soluzioni coincidenti:

SOL COINCIDENTI

y'' + y' + y/4 = 0

λ = -1/2

Sol (y'' + y' + y/4 = 0) =→ { C1 e1/4 x + C2 x e1/4 x | C1, C2 ∈ ℝ }

Esempio soluzioni complesse:

SOL COMPLESSE (C)

Eq della molla: mx'' = -μx' - kx

mx'' + μx' + kx = 0

m λ12 = -μ ± √(μ2 - 4km) / 2m

m = μ = k = 1 (posto in precedenza)

→ √(-3) / 2 = ±i√3/2

e(−1/2 + i√3/2) t = e−1/2 t [ei√3/2

e(−1/2 − i√3/2) t = e−1/2 t [e−i√3/2

eθ = cosθ + i sinθ (formula di Eulero per i complessi)

eq. forzata/completa

y = Bx e3x perché B e3x è già soluzione dell'equazione omogenea

y' = 3Bx e3x + B(1 + 3x) e3x

y' = 3Bx e3x + 3B(1 + 3x) e3x = 3B(2 + 3x) e3x

Sostituisco all'equazione di partenza: 3B(2 + 3x) e2x - 3B(1 + 3x) ex + 15Be2xe2x

= 6B + 3B·3x = 6B - 2B5x + 45B = 2

2B = 2 → B = 1

quindi la soluzione della forzante è:

yf = -xe3x

quindi la soluzione completa risulta essere:

Sol (y''' - 9y'' + 45y') =: C1e5x + C2e3x - xe3x

SISTEMI EQ. DIFFERENZIALI I ORDINE (2.2): LINEARI A COEFF. COSTANTI

esempio:

X' = ax + by

y' = cx + dy

X = [ x ]

Y = [ y ]

r' = A·n

r' = A·h

A = [ a b ]

d c

Soluzioni del tipo

h eλt

h eλt

determine h eλt = Ah eλt ∀t

λ è autovalore di A e h il corrispondente autovettore

Se gli autovalori sono tutte regolari m possono costruire n soluzioni

Linearmente indipendenti di tipo: h1 eλ1t, h2 eλ2t ⋯ hn eλnt e la soluzione generale è la combinazione lineare di queste

x(t) = C1 h1 eλ1t + C2 h2 eλ2t ⋯ Cn hn eλnt

CASO 1: SEMPLICE → La matrice è diagonalizzabile in ℝ

  • X'(t) = 3X(t) - 2y(t)
  • y'(t) = 2x(t) - 2y(t)

X(t) = [ x(t) ]

y(t)

v(t) = [ v(t) ]

v(t)

v'(t) = A·v(t)

autovalori di A:

  • 3 - λ - 2
  • 2 -2 - λ

= -6 - 3λ + 2λ + λ2 + 6

= λ2 - 2 - 2

λ1, λ2 =

  • 2
  • 1

La soluzione delle due è una "successione"

Cioè: Una successione è una funzione con dominio

{an}, n ∈ ℕ --> ℝ

OUTPUT CUMULATIVO: Somma di tali g/l elementi

Successione argomento {an}

= a0 + a1 + a2 + a3 + a4 + a5 + a6

=> a0 + a1 + a2 + a3 + a4 + a5

Successione parziale {SN}

SN = ∑n=0N ( an ) ∧ lim SN = …

1) Una successione converge se converge la successione delle somme parziali.

2) Una successione diverge a +∞ se la successione delle somme parziali tendono a +∞.

3) Se una successione non converge e non diverge (cioè è oscillante all'infinito) allora la successione delle somme parziali diverge.

SERIE GEOMETRICA (di ragione q)

n=0 qⁿ = q⁰ + q¹ + q² + q³ + …

SN = ∑n=0N qⁿ = q⁰ + q¹ + q² + q³ + … + qN

facendo q · SN = q¹ + q² + q³ + … + qN+1

e poi SN - q · SN = qN+1 - q⁰ => Sm ( q - 1 ) = qN+1 - q⁰

=> SN = 1 - qN+1/1 - q

p5 facendo: lim SN = limN → +∞ 1 - qN+1/1 - q = 1/1 - q sdose 1 < q < 1

OSS:

q ≠ 1 perché ho diviso (se q = 1 la serie diverge cioè va a +∞)

Se -1 < q < 1 la serie geometrica converge a 1/1 - q (come nell'esempio)

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
26 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/03 Geometria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andrea P. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e geometria 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Vegni Federico Mario Giovanni.