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EDO 1o ordine (richiami)
Non esiste un'unica formula risolutiva per le equazioni differenziali.I due casi più ricorrenti sono:
- equazione differenziale ordinaria lineare
- equazione differenziale ordinaria a variabile separabile
Ovvero, per la proprietà di linearità deve valere:
- F(y1 +y2) = F(y1) + F(y2)
- ∀y, y2 funzioni derivabili in I
- ∀y derivabile in I ∧ ∀y ∈ R
Più sinteticamente deve valere: F(λy1 + μy2) = λF(y1) + μF(y2).
Sia y' + a(x)y + b(x) = 0 una EDO lineare del 1o ordine, una funzione y : I → R è soluzione della relazionese la y è derivabile in I ed y'(x) = a(x)y(x) + b(x).
La risoluzione della EDC: una famiglia di soluzioni dipendent di un parametro reale (c ∈ R) nella forma:y(x) = c e -A(x) + e -A(x) ∫ e A(x) b(x) dx, dove A(x) è una primitiva di a(x).
Se si considera il problema di Cauchy, la formula è analoga al caso precedente, ma l'integrale sarà definito:y'(x) = y' a(x)y + b(x)
Se y è soluzione del problema 3 con definita e derivabile in un intervallo J che contiene xo ed y(xo) = y(a(x)y(x) + b(x)).
Moltiplicando entrambi i membri della 4 per e -A(x) (cioè e -∫a(x)dx), si ottiene:
y(x)xo = xo a(xo)y(xo) = [cxo] + k(x) e -∫a(x)dx.
Tuttavia il termine (–) risulta coincidere con e A(x) y(x)
Sostituendo, si ottiene: d/dx( e A(x) y(x)) = b(x) e A(x)
Integrando ∀ x ∈ I, xo, ∀ x1, xo, otteniamo y(x) = c e -∫a(x)dx -yoyo + ∫xox eA(x) b(ξ) dξ
Segue: yo: ∫xxo [ eA(x) b(ξ) dξ] A(x)
Per cui: yo: ∫xox (e A(x)) dξ
Dunque il problema di Cauchy ammette una unica soluzione y: I → R se in espressione esplicita è data dalle
EDO a variabile separabile
Un’EDO a variabile separabile è presente nella forma (1) y' = R(x)g(y), dove R(x) e g(y) sono funzioni continue e g(y) != 0 altrimenti C1.
Nelle EDO a variabile separabile si procede separando preliminarmente le soluzioni l’espressione (controlli prendendo g(y) != 0). Se g'(x) tale che g(y)0 allora in tale regione che y0 = 2 la soluzione della (1) con y0 è tutta y0 != 0.
Introduzione alla ED: Equazione del trasporto/diffusione.
Prendiamo in considerazione una sostanza inquinante in un canale (infetto) soggetto ad una corrente ed assumiamo:
- velocità della corrente costante (c)
- canale stretto (non considero la larghezza ma solo la lunghezza)
- inquinante galleggia
Indichiamo con u(x,t) la concentrazione della sostanza, ovvero la massa per unità di volume (in questo caso spazio).
Di conseguenza u(x,t)dx è la massa presente nell’intervallo di lunghezza infinitesimale (x, x+dx).
Pertanto ∫xx+Dx u(y,t)dy = y fornisce la massa totale della sostanza nell’intervallo (x, x+Dx), all’istante t>0.
Il tasso di variazione della massa nell’intervallo (x, x+Dx) sarà: d/dt ∫xx+Dx u(y,t)dy
Portando sotto il segno di integrale (vedi in seguito): d/dt ∫xx+Dx u(y,t)dy.
Indichiamo con q(x,t) il flusso di massa (massa per unità di tempo) entrante nel punto x all’istante t, per il principio di conservazione della massa si ottiene:
∫xx+Dx u(y,t)dy = q(x,t) – ∫xx+Dx G(x+Dx,t)
Derivando i membri per Δx, in misura (facendo tendere Δx-->0): d/dt(u(xf,t) = -d/dx G(x,t))
Si distinguono tre casi principali:
- Trasporto (senza diffusione): se il flusso è dato dall’espressione g(x,t) = C u (x,t), allora: sostituendo nella (2) ottiene: d/dt u(x,t) = -c d/dx u(x,t), ovvero la funzione incognita u = u(x,t) soddisfa l’espressione ut + C ux = 0
- Diffusione: la legge del flusso è sradicata da Fick, infatti: g(x,t) = -k ux(x,t)
- Trasporto e diffusione: unendo le relazioni (3) e (4) si uniscono: u = ux
Le equazioni precedenti (3),(5),(6) sono denominate generale (EDP). In particolare l’equazione del trasporto (senza diffusione) è una equazione del IV ordine e l’espressione della diffusione è del 1o ordine.
Poiché il gradiente (∇u) è a sua volta ortogonale alle curve di livello di u, ne deduciamo che il campo di vettori (a,b) è tangente alle curve di livello (in ogni punto).
Accresce differenza le curve integrali del campo di vettori (a(x,y);b(x,y)).
Ogni curva hanno rappresentazione parametrica.
t → (x(t),y(t)), con t ∈ I ed:
- x'(t) = a(x(t),y(t))
- y'(t) = b(x(t),y(t))
Se scriviamo un sistema di equazioni differenziali autonome (4).
Nell'equazione (4). a,b ∈ C(I,ℝ).
Dall'ipotesi u,b,c ∈ C(I,ℝ) segue che γ (1) è l'insieme ad unicità delle soluzioni del problema di Cauchy associato al sistema di EDO (4).
Se oscura se a(x,y)=t0 V(y)=x0 e (x0,y0) il sistema di EDO (4) è equivalente alla equazione differenziale autonoma y(t(c2))=y(x).
Per cui dy di dt' (dx/dt/dt'/dt/t)=a(t).
Quindi si ottiene che y(c)=k= x’y.
Vinhaser su C→ (x(−t),y(t)) con t ∈ S la rappresentazione parametrica di una curva γ del piano (curva integrale del campo (a,b)) e se u=x(T), una funzione di classe c è definita in un intervallo I, costante su S :
(x(t),y(t)) = costante (6).
Dallo (6) segue che la funzione
t → u(x(t),y(t)) appartiene at= C(5), con du(x(t),y(t))
qui dalle parte dx(u(x(t),y(t))) = u dx(t),y(t), dx(t) ≠ dt. y(t) = aoli x(t), + vt y(t) = (y(t)/t)
Ci verifica che
a(x(t),y(t))
Allora il y,=y(t)
Puente del campo.
EDP 1o ordine lineari (generale) non omogenee
Una EDP del 1o ordine lineare non omogenea si presenta: ut + c ux = f(x,t).
La f(x,t) prende nome di sorgente distribuita.
Indichiamo il seguente problema ai valori iniziali:
- {ut + c ux= f(x,y) [1a]
- {u(x,0)=g(x) [1b]
Poiché equazione lineare vale il principio di sovrapposizione.
Si scrivi l'equazione (2) come Lu= f dove L rappresenta l'operatore differenziale reale: L: ut + c ux
Come nel caso dell’ED osserverò che se us(x,t) vale l’equazione omogenea associata L(u=0) e u=c(x,t) le soluzioni dell’equazione (2), allora la funzione uH(x,t) è soluzione dell’equazione (2) (non omogenea).
- uH(x,t)= us(c,d)+ U2(c,d) pomposa U(x,0)=g(x).
Dato che equazione conduce la sorgente. L(us)=L(oc) o L(v)=f.
Vinhaser ancora si due soluzioni dell’equazione (2) fosi, gi tu quali: Lu2 ed Lu2.
È immediato Lu 1,x(Li)(u2-u2)=Lu1, Li(x)=f-c