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Analisi Complementi

  • Equazioni Differenziali

Un'equazione differenziale è una relazione tra una funzione y(x), che è l'incognita, ed alcune sue derivate.

Nel caso in cui y sia una funzione:

I → R

definita in un intervallo I di R, si parla di equazione differenziale ordinaria.

(Funzioni di una sola variabile e derivate rispetto a quella variabile)

Si chiama ordine o grado dell'equazione il grado della più alta derivata presente.

Si chiama soluzione dell'equazione differenziale una funzione "u" derivabile per un certo numero di volte, che soddisfi la relazione definita dall'equazione.

Casi Analizzati:

  • Equazioni lineari del primo ordine
  • Equazioni a variabili separabili
  • Equazioni del secondo ordine a coefficienti costanti

Teorema di Cauchy - Definizione

La funzione y = φ(t) di classe C1(I) (continua e derivabile nell'intervallo aperto I) è soluzione di:

φ' = f(t, y)

{

y(to) = yo

se φ(t) = (t, φ) ∀ t ∈ I

Inoltre se to ∈ I e y(to) - yo si dice che y = φ(t) è soluzione del problema di Cauchy.

Teorema di esistenza ed unicità

Sia y' in

Problema di Cauchy

è derivabile rispetto a t con continuità e se f è continua nelle

sue variabili t e y per t in I e y in R, allora se t0 è I il

Problema di Cauchy ha un'unica soluzione locale.

Coe ∃ I(t0) e una y : I(t0) → R tale che y è soluzione

del Problema di Cauchy su I(t0)

Teorema

Nel caso di equazioni lineari del primo ordine la soluzione

locale è sempre globale

y' = f(x) con y = ∫f(x) dx + C

y(x0) = y0

Nella forma:

y' + p(x) y = c(x) . moltiplico tutto per h(x)

∫p(x) y + p(x) y, h(x) C(x)

. sve. dinamico h'(x) = h(x)⋅p(x) e quindi h

∂h(x) = h(x) b(x) ⇒ dh(x) = h(x) b(x) dx →

∫dh(x)/h(x)

∫dx h(x)y dx

quindi:

y' = -a(x)y + e-A(x)b(x)

y' + a(x)y = e-A(x)b(x)

t(x) = b(x)eA(x)z'(x)

dz(x)/dx = b(x)eA(x)

d(z(x)) = b(x)eA(x)dx

∫d(z(x)) = ∫b(x)eA(x)dx ⟹ z(x) = ∫b(x)eA(x)dx + C

supponiamo che y = e-A(x)z(x)

Posso ora dimostrare la formula di soluzione:

y(x) = e-A(x)[∫b(x)eA(x)dx + C] e-A(x)

Derivate

Sia Ω una regione di R2. Sia P0 ∈ Ω e sia f : Ω - {P0} → R.

Allora,

B'ε(P0) = Bε(P0) - {P0}

Se limP → P0 f(P) = l ∈ R (con P, P0R2) se

∀ ε > 0 ∃ Δ > 0 : f(B'δ P0) ⊆ (l - ε, l + ε)

Definizione

f : Ω ⊆ R2 → R

f si dice continua in P0 se limP→P0 f(P) s. P0.

Se f e g continue in P0 allora anche f + g sono continue in P0

Inoltre se g(P0) ≠ 0 ⇒ f(P)g(P) è continua in P0

f si dice continua in Ω se è continua in ogni punto di Ω

Se f : Ω → R e g : R → R con f e g continue allora

gₒf : Ω → R è anch’essa continua

Se f è differenziabile in (x0, y0) allora f è ivi derivabile.

Dv indica la derivata direzionale rispetto a v

Dv f(x, y) = ∇f(x, y)•v

prodotto per scalare

Chiamiamo ∇f(x, y) vettore gradient e lo definiamo così

∇f(x, y) = (∂f/∂x(x0, y0), ∂f/∂y(x0, y0))

DEFINIZIONE:

f si dice derivabile in (x0, y0) se esistono finite tutte le derivate direzionali Dv f(x, y) ∀ versore v

Teorema

Se f è differenziabile in (x0, y0) allora f è continua in (x0, y0).

Dim:

f(x, y) = f(x0, y0) + α (x - x0) + β (y - y0) + σ ((x - x0)2 + (y - y0)2)

lim(x, y)→(x0, y0) g(x, y) = g(x0, y0) ⇒ f è continua in (x0, y0)

(il piano tangente si annulla tutto.)

  • Condizioni necessarie ma non sufficienti per la differenziabilità in (x0, y0).
  • f continua in (x0, y0).
  • ∃ finite tutte le derivate direzionali Dv f(x0, y0).
  • Dv f(x0, y0) = ∇f(x0, y0) ⋅

Teorema

Condizione sufficiente ma non necessaria per la differenziabilità di f è che se ∃ ∂f/∂x, ∂f/∂y in un intorno di (x0, y0) e sono continue in (x0, y0) allora f è differenziabile in (x0, y0).

Dimostrazione

Nota:

∀ x y ⋅ x y

[^ x0 y0 → xi yi → 0]

La dimostrazione consiste nel far vedere che f(x, y) - f(x0, y0) + ∂f/∂x (x0, y0) ⋅ (x - x0) + ∂f/∂y (x0, y0) ⋅ (y - y0)

√((x - x0)2 + (y - y0)2)

sia regolare a zero.

Formula di Taylor al secondo ordine con resto di Peano

Sia f di classe C2(Ω) e sia p0 ∈ Ω (p0 = (x0, y0))

allora:

f(x, y) = f(x0, y0) + ∂f/∂x (x0, y0)(x - x0) + ∂f/∂y (x0, y0)(y - y0) +

  • 1/2 [2f/∂x2 (x0, y0)(x - x0)2 + 2 2f/∂x∂y (x0, y0)(x - x0)(y - y0) + 2f/∂y2 (x0, y0)(y - y0)2]

+ o((x - x0)2+(y - y0)2)

Sia f di classe Cm[Ω]

P ∈ f(P, P0) = Σ k=0m 1/k! dkf (P, P0)

dove dkf (P, P0) = ((x - x0) /∂x |P=P0 + (y - y0) /∂y |P=P0)k f

Teorema

Sia f di classe Cm[Ω] allora (con P=(x, y) e P0=(x0, y0))

f(P) = Σ k=0m 1/k! [(x-x0) /∂x |P=P0 + (y-y0) /∂y |P=P0]k f + o((x-x0)2+(y-y0)2)m

Se f è di classe Cm+1(Ω), ∃ P ∈ f tale che

  • nella formula sopra [ o((x - x0)2 + (y - y0)2)m] può essere sostituito con:

+(1/(m+1)!) ((x - x0) /∂x |P=P0 + (y - y0) /∂y |P=P0)m+1 f

Dettagli
Publisher
A.A. 2004-2005
79 pagine
1 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Novadelia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Scienze matematiche Prof.