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Uretra maschile,
Unico strato di prolungamenti citoplasmatici
condotto deferente,
cellule di altezza che gli permettono di recepire
epididimo, grossi
Pseudo variabile che segnali luminali – epitelio
condotti escretori
stratificato o Batiprimatico poggiano tutte sulla epididimale: le cellule hanno
(NON ciliato); mucose
pluriseriato membrana basale – recettori per l’AGT2 che ha
apparato respiratorio,
i nuclei si trovano come risposta secrezione di NO,
faringe, trachea ,
ad altezza diversa che agisce in modo paracrino
bronchi (ciliato) facendo secernere protoni alle
cellule chiare
Numero di strati e
forma varia in base Presenta cellule a cupola o a
Epitelio di Vie urinarie (vescica,
Urotelio allo stato ombrello che possono avere più
transizione uretere, uretra)
funzionale nuclei
dell’organo
* EPIDERMIDE, spessore di 70-120 μm fino a 1,4 mm sulla pianta del piede
Ha quattro linee cellulari distinte:
● Cheratinociti - cellule proprie dell’epidermide, proliferano nello strato più profondo e
→
spostandosi in superficie si differenziano fino a raggiungere la corneificazione processo
che comprende la sintesi di un involucro molecolare che si pone sotto la membrana
formando una struttura che reca impermeabilità.
● Melanociti - Nel derma, nello strato basale e in quello spinoso, non subiscono
corneificazione ma sintetizzano un pigmento, la melanina, che poi è trasferita ai
cheratinociti tramite i melanosomi - natura ectodermica, dalle creste neurali. Sono dotati
di prolungamenti ramificati che si insinuano negli interstizi e non sono congiunti da
desmosomi né contengono tonofilamenti.
○ La sintesi della melanina richiede la presenza dell’enzima tirosinasi, che catalizza
l’ossidazione della tirosina a DOPA e quindi la sintesi della melanina. Tale processo
avviene nei melanosomi - dall’endosoma corticale si distaccano i pro melanosomi,
che si fondono con vescicole che contengono enzimi della melanogenesi a formare i
melanosomi. Questi migrano nei prolungamenti del melanocito lungo i microtubuli
e sono trasferiti ai cheratinociti.
○ La melanina, insieme al carotene, è responsabile della pigmentazione della cute.
Essa diffrange gli UV garantendo fotoprotezione e termoregolazione. Essa è anche
un potente chelante cationico che può neutralizzare i radicali liberi. L’abbronzatura
si basa sull’attivazione della tirosinasi che determina maggiore melanina prodotta e
maggior trasferimento ai cheratinociti quindi il colore che ne deriva dipende
dall’intensità di sintesi e trasferimento piuttosto che dal numero di melanociti
presenti. Nella pelle esistono due tipi di melanina: le eumelanine (marroni-nere,
polimeri di idrossi-indolo) e le feomelanine (polimeri di cisteinildopa, giallo-rossi).
La prima è fotoprotettiva e antiossidante, la seconda foto-tossica e pro-ossidante.
○ In risposta allo stress genotossico causato dagli UV viene attivato p53, che attiva la
trascrizione di pro-opiomelanocortina (POMC). Dal polipeptide codificato da questo
α-MSH, β-endorfine
gene derivano e ACTH. La prima stimola la produzione di
melanina e la sua distribuzione nei cheratinociti avendo un effetto paracrino
mediato dal recettore MC1R e dal fattore di trascrizione MIFT, la seconda induce
uno stato di benessere che favorisce l’esposizione al sole (di per sé benefica perché
gli UV consentono la fotosintesi della vitamina D3), ACTH riduce invece gli effetti
infiammatori causati dall’ irradiazione solare.
● Cellule di Langerhans (SALT) - cellule dendritiche che derivano dal midollo osseo. Hanno
caratteristiche comuni a monociti e macrofagi e sono capaci di presentare l’antigene (APC).
Inoltre possono secernere IL-1, mediatore della risposta immune. Nell’epidermide ci sono
anche altre cellule dendritiche, quelle di Granstein, che possono interagire con i linfociti
T-suppressor.
● Cellule di Merkel - recettori tattili
Ha quattro strati cellulari:
➢ Basale o germinativo - contiene i cheratinociti proliferanti, singolo strato di cellule cubiche
o cilindriche. E’ qui che vi sono i cheratinociti staminali (tempo di rinnovamento di 15-30
gg). Le cellule sono connesse tra loro da desmosomi e con emidesmosomi alla lamina
α β
basale (mediata da integrina 6 4)
➢ Spinoso o di Malpighi - inizio del differenziamento con sintesi di cheratina che si aggrega in
tonofibrille. Le cellule dello strato spinoso producono involucrina e tra queste vi sono
melanosomi e i corpi lamellari o cheratinosomi (granuli di 100-150 nm che contengono
materiale lipidico, idrossiceramide, che per mezzo della transglutaminasi forma legami
covalenti con l’involucro corneificato recando impermeabilità) basofilo
➢ Granuloso - i cheratinociti acquisiscono una forma appiattita. Presenta grossi granuli di
cheratoialina che sono associati ai tonofilamenti e contengono profilaggrina, precursore
della filaggrina che è capace di aggregare la cheratina in fasci paralleli. É proprio la stretta
→
aggregazione della cheratina a far collassare il citoscheletro dando la forma appiattita
corneocito. Secernono inoltre loricrina, anch’essa partecipe dell’impermeabilità. Presenta
zonule aderenti e occludenti, danneggiate dall’Helicobacter pylori basofilo
➢ (Lucido) - palmo della mano e pianta del piede acidofilo
➢ Corneo - cellule metabolicamente inerti e prive di nucleo. Sono adese tra loro grazie a
desmosomi modificati, i corneodesmosomi. Sono molto resistenti perché la membrana è
sostituita dall’involucro nucleare corneificato, dalla composizione lipido-proteica. La sua
resistenza si basa sulla formazione di legami covalenti. La sua desquamazione è legata alla
controllata degradazione dei desmosomi per mezzo di enzimi proteolitici
Caratteristiche importanti degli epiteli di rivestimento:
1. Citoscheletro – I filamenti intermedi delle cellule epiteliali sono detti tonofilamenti che
formano tonofibrille, convergenti verso i desmosomi. Essi sono composti principalmente da
cheratina. I microfilamenti si trovano invece nelle cellule dell’intestino stabilendo rapporti
di continuità con proteine delle zonule aderenti e creando la terminal web a dare sostegno
ai microvilli – con spettrina e miosina I
2. Polarità – Diversa specializzazione delle superfici apicali e basolaterali, un ruolo importante
in questo senso è svolto dalle giunzioni occludenti. Questa caratteristica è evidente nell’
epitelio cilindrico semplice
3. Specializzazioni della superficie laterale – strutture di giunzione
a. Occludenti: linee di fusione anastomizzate tra loro ed estese lungo il periodo di
cellule epiteliali adiacenti determinando la polarizzazione della membrana.
Mediano l’assorbimento selettivo, la formazione della barriera emato-encefalica ed
emato-testicolare (tra c. del Sertoli ed epitelio seminifero)
b. Ancoranti: continuità tra il citoscheletro di una cellula e quello di una cellula
adiacente
c. Gap: garantiscono un accoppiamento elettrico e metabolico
4. Specializzazioni della superficie basale: la membrana basale è composta dalla lamina
lucida, densa e fibroreticolare (origine connettivale) - richiedono un ME per essere
osservate. Le prime due possono considerarsi una variante di glicocalice secreta dalle
cellule stesse a cui aderisce e sono formate da collagene IV, proteoglicani e glicoproteine
come laminina ed entactina. Un’altra specializzazione può essere la presenza di membrane
introflesse accanto alle quali si allineano i mitocondri (trasporto attivo) che permettono il
riassorbimento di acqua e ioni
5. Specializzazioni della superficie libera: Microvilli il cui asse centrale è fatto di
microfilamenti connessi trasversalmente da villina e alla membrana da miosina II e
calmodulina. Sono ancorati a una struttura detta terminal web. Le cellule M non hanno un
orletto striato ma microvilli irregolari con funzione di incorporare antigeni e trasferirli alle
cellule dendritiche che funzionano da cellule che presentano l’antigene ai linfociti T. Le
stereociglia sono microvilli lunghi e sottili. Le ciglia hanno una struttura interna formata da
microtubuli
Istogenesi: Il tessuto epiteliale deriva da tutti e tre foglietti germinativi, ectoderma, endoderma e
mesoderma ma principalmente dai primi due. Dall'ectoderma origina l’epidermide, l'epitelio della
cornea e l'epitelio della mucosa della cavità orale, per successiva proliferazione e invaginazione di
cellule epiteliali ectodermiche si formano ghiandole sebacee e sudoripare annesse alla cute e le
ghiandole mammarie. L'endoderma dà origine alla formazione dell'epitelio di molte delle mucose
che rivestono la superficie interna di cavità del corpo comunicanti con l'esterno come lo stomaco e
l'intestino e da esso per invaginazione e specializzazione si creano le ghiandole annesse quindi
pancreas, fegato, ghiandole gastriche, eccetera. Dal mesoderma origina l'epitelio di rivestimento
delle vie urinarie e genitali, l'epitelio della corticale del surrene e di rivestimento dell'ovaio delle
cavità sierose. Anche l'endotelio ha origine mesodermica infatti deriva dal mesenchima.
Epiteli Ghiandolari
Generalità
Le ghiandole sono rappresentate da cellule che secernono sostanze. Per quanto riguarda le
ghiandole di grandi dimensioni, le cellule epiteliali che le compongono sono dette parenchimali e
svolgono funzioni di secrezione, quelle del connettivo sono dette