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LE VARIABILI
In epidemiologia una degli obiettivi è quello di capire la causa che mi sta determinando ciò che sto osservando, quindi individuare i fattori che causano la malattia per mettere in atto controllo, prevenzione ed eradicazione della malattia.
Per variabile si intende ogni evento che osserviamo.
Il termine "studio variabile" racchiude tutti gli eventi (variabili) che abbiamo osservato considerate nell'indagine epidemiologica condotta.
La variabile reattiva è quella che reagisce, cioè è influenzata da un'altra variabile chiamata esplicativa.
ES: variabile reattiva: malattia infettiva -> variabile esplicativa: agente eziologico infettivo
L'associazione in epidemiologia è la percentuale di dipendenza od indipendenza tra due variabili.
Devo dimostrare che c'è un'associazione di tipo statistica diretta od indiretta che sia. Se non c'è un'associazione probabilistica allora non
c’è relazione fra l’agente eziologico e la malattia. Nell’indagine epidemiologica io non faccio altro che osservare a quale variabile esplicativa (cimurro oparvo) è associata la variabile reattiva (sintomatologia nervosa). Cerco di determinare se la variabile reattiva è associata in modo positivo o negativo alla variabile esplicativa. Esistono due tipi di associazione: 1) Non statistica -> quando le due variabili reattiva ed esplicativa si associano per caso senza causa-effetto e una non è influenzata dall’altra. La frequenza della comparsa contemporanea della malattia e del fattore non è più grande di quanto ci si aspetterebbe per caso. 2) Statistica -> Le variabili risultano statisticamente correlate in maniera positiva, quando compaiono con una frequenza superiore a quella casuale, mentre risultano statisticamente correlate in maniera negativa, quando compaiono con una frequenza inferiore a quella casuale. Le variabiliesplicative e reattive possono essere causalmente associate sia direttamente che indirettamente.
Associazione diretta: trauma -> livido; enterite -> salmonella/ rotavirus
Associazione indiretta: leptospirosi -> rottura dei globuli rossi -> emoglobinuria
Per alcune malattie esiste un tipo di associazione che è allo stesso tempo diretto ed indiretto: l'uomo può prendere la rabbia se viene a contatto con un pipistrello o, più comunemente, con un carnivoro infetto -> associazione diretta.
Talvolta il pipistrello trasmette la rabbia al cane o alla volpe e quindi poi loro la trasmettono all'uomo -> associazione indiretta.
I DETERMINANTI DI MALATTIA
Qualsiasi fattore in grado di influenzare la salute di una popolazione.
Posso essere molti ed è nostro compito raccogliere i dati
La conoscenza dei determinanti facilita l'identificazione delle categorie di animali che sono a rischio di contrarre la malattia, è un prerequisito per la
prevenzione della malattia e un aiuto nella diagnosi differenziale. Da un punto di vista classificativo posso dividerli in:
- PRIMARI E SECONDARI -> sono posti tutti sullo stesso piano di importanza. Se c'è un determinante primario la malattia ha una buona probabilità di manifestarsi, se non c'è non si manifesta.
La presenza del determinante primario è necessaria per la comparsa della malattia ma talvolta non è sufficiente, per renderlo sufficiente servono anche i determinanti secondari (razza, età, sesso, stato ormonale).
Es: non tutti i cani colpiti da parvovirus (determinante primario) presentano la gastroenterite poiché essa è condizionata da determinanti secondari quali età del cane, vaccinazioni, allevamento, situazione ambientale.
Suddividiamo i determinanti primari in:
- Intrinseci -> che sono quelli propri del soggetto e della popolazione.
- Es: genetica, comportamento
- Extrinseci -> non fanno parte delle caratteristiche intrinseche del soggetto o della popolazione.
Caratteristiche di quella popolazione. Dividiamo i determinanti estrinseci in:
- Animati -> patogeni e parassiti
- Inanimati -> fisici, chimici e allergici
Dividiamo i determinanti secondari in:
- Esogeni -> ambiente, clima, husbandry, alimentazione, tipo di allevamento, attitudine produttiva, management, malattie intercorrenti, vaccinazioni, agenti di stress
- Endogeni -> costituzione genetica, età, mole, conformazione, stato nutrizionale, stato ormonale, stato immunologico, stato funzionale, comportamento - ASSOCIATI CON L'OSPITE, L'AGENTE E L'AMBIENTE
I determinanti dell'ospite:
- Genotipo o malattie genetiche
- Età
- Sesso
- Determinanti ormonali
- Determinanti occupazionali
- Determinanti sociologici ed etologici
- Determinanti genetici
- Specie e razza
- Altri determinanti come taglia e conformazione, colore del mantello
I determinanti dell'agente:
- Patogenicità -> capacità di indurre la malattia e infezione
- Virulenza
animale può trasmettere:
- CARATTERISTICHE DEI PATOGENI
- INFETTIVITÀ -> quantità di patogeno indispensabile per iniziare un'infezione
- VIRULENZA -> influisce sulla trasmissione e può variare
- RESISTENZA -> tempo che un patogeno può trascorrere all'esterno dell'organismo ospite
- CONTATTO EFFETTIVO
- Dipende da:
- resistenza del patogeno
- vie di eliminazione del patogeno
- vie di entrata del patogeno
- Può essere corto (infezioni stagionali) o lungo (spore)
- LE VIE DI INFEZIONE
- Orale -> frequente da luogo a forma gastroenterica
- Respiratoria -> frequente da luogo a forma respiratoria
- Cutanea, mucosa, corneale
- LE VIE DI TRASMISSIONE
- Ingestione
- Aerea
- Per contatto
- Inoculazione
- Iatrogena -> trasmissione agente patogeno attraverso strumenti dell'uomo (siringhe, bisturi etc.) tramite strumenti sporchi e farmaci (vaccini)
Descrive le condizioni attraverso le quali l'infezione solitamente si manifesta
CoitooMANTENIMENTO DELL'INFEZIONE DIPENDE DA:
Caratteristiche della resistenza del patogenoo Ambiente esterno -> essiccamento, raggi ultravioletti (modificano gli acidi nucleici)
LE STRATEGIE DEL MANTENIMENTO:
evitare il contatto con l'esterno, ma rimangono all'interno dell'organismo.
Es: virus della rabbiasviluppo di forme di resistenza -> sporeo strategia dentro-fuori rapido -> agenti patogeni entrano danno la patologia e fuoriesconoo immediatamente, quindi il sistema immunitario non se ne accorge nemmeno. Questo tipo dipatogeni dato che agiscono molto velocemente si diffondono anche molto rapidamente fra isoggetti.
Es: afta epizootica del bovinopersistenza nell'ospite -> ad esempio i retroviruso Nella latenza c'è un momento in cui il patogeno rimane nella cellula e non replcia e quindi il s.immunitario non se ne accorge, con inf. Latente non c'è trasmissione, mentre nella persistenzavi è
trasmissione.ampiezza di spettro d’ospite -> più specie animali sono recettive a quel patogeno, più lui sarà in grado di diffondere nelle popolazioni.
Es: I RILEVAMENTI
Servono per ottenere informazioni sulla malattia nella popolazione. I rilevamenti prevedono il conteggio dei membri di un aggregato di unità e la misura delle loro caratteristiche.
In epidemiologia il rilevamento più frequente è la stima della prevalenza.
RILEVAMENTO DELLA PREVALENZA
Può essere effettuata:
- a campione singolo -> tipico delle indagini epidemiologiche
- determinare la prevalenza
- determinare se una malattia è presente o meno in un gruppo di animali
- due campioni per comparare la prevalenza
- tre o più campioni
Abbiamo due sistemi per calcolare la prevalenza:
- CENSIMENTO -> rilevamento della variabile allo studio su tutta la popolazione, determina esattamente la distribuzione della variabile (malattia)
- CAMPIONAMENTO ->