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CARATTERISTICHE DEI PATOGENI
Patogeni dal canto loro hanno alcune caratteristiche che possono influenzare la sensibilità dell'ospite e quindi il tipo di risposta dell'ospite. Queste caratteristiche sono strettamente interconnesse tra di loro perché derivano dal risultato dell'interazione tra ospite e patogeno.
Fra le più importanti caratteristiche che influenzano la trasmissione degli agenti infettivi, troviamo:
- Infettività: è un attributo dell'agente patogeno che misura con quanta facilità esso è in grado di infettare l'ospite. L'infettività è inversamente proporzionale al numero di microrganismi (dose infettante) necessari per l'instaurarsi dell'infezione in un determinato ospite. L'infettività varia ampiamente in rapporto ai diversi agenti, cioè ci sono virus che hanno bisogno di una bassa carica di partenza, mentre per altri sono necessarie dosi infettanti basse, la cosiddetta
«labili».dell’infezione
Mantenimento
La stabilità di un agente dipende molto, oltre che dalla sua resistenza, anche dalle condizioni ambientali (temperatura, umidità, radiazioni UV ecc.) in cui esso si viene a trovare.
Gli elementi che possono influire sulla resistenza di un microrganismo sono:
- la superficie su cui deve rimanere il microrganismo: porosità, irregolarità del materiale facilitano l'accumulo del microrganismo e della sostanza organica.
- sostanza organica, come proteine ma soprattutto lipidi che fungono da scudo per i microrganismi (=fattore protettivo). Questo spiega l'importanza non tanto della disinfezione, quanto della cosiddetta detersione, quella che in termini casalinghi si definisce come pulizia (rimozione della sostanza organica).
Con la sola detenzione possiamo ottenere un abbattimento della carica virale o batterica fino al 98-99%, soprattutto usando prodotti contenenti sali quaternari di ammonio (prodotti che sono
Talmente denaturanti che fungono anche da disinfettanti); anche il comune sapone di Marsiglia ha la capacità di abbattere più del 90% della carica batterica, per cui sarebbe opportuno effettuare il lavaggio delle mani prima di applicare il disinfettante.
L'envelope dei virus spesso non viene sintetizzato dal virus stesso ma viene acquisito dalle membrane di origine cellulare quando il virus fuoriesce dalla cellula ospite e funge da protezione. Possiamo usare prodotti adeguati alla distruzione di questo rivestimento lipidico (nel caso del coronavirus sono le sostanze alcoliche). Quando il virus perde questo rivestimento lipidico perde anche l'infettività.
Un'altra funzione che la sostanza organica svolge a favore dei microrganismi è quella di protezione dall'esposizione alle radiazioni solari, altro elemento disinfettante molto importante.
La temperatura, la quale facilita o contrasta la sopravvivenza di un microrganismo. Tendenzialmente
Alcuni microrganismi resistono meglio a basse temperature, come i virus che possono resistere a temperature di -75/80 gradi. I batteri, invece, si dividono in diverse famiglie (mesofili, psicrofili, termofili) e hanno diversi gradi di resistenza alla stessa temperatura. Le alte temperature, avendo un'azione denaturante soprattutto sulle componenti proteiche, sono in grado di distruggere i microrganismi.
Per mantenere un'infezione all'interno di una popolazione, ci sono diverse strategie che dipendono dalla resistenza del patogeno, dalle condizioni ambientali in cui la popolazione vive e dalla quantità di patogeno presente.
Il microrganismo adotta le dovute strategie per infettare sempre nuovi soggetti, anche in relazione alla propria maggiore o minore resistenza. Ad esempio, può evitare il contatto con l'esterno se è un microrganismo labile e poco resistente.
All'ambiente esterno si trasmette attraverso i vettori. Strategie dentro-fuori rapido: alcuni agenti penetrano nell'ospite, replicano e lo abbandonano molto rapidamente, prima che esso abbia avuto il tempo di attuare una risposta immune (o morire). Molti virus dell'apparato respiratorio compiono un ciclo di questo tipo in sole 24 ore. Questa strategia è condizionata dalla disponibilità continua di ospiti recettivi.
Nell'ospite un'infezione persistenza: forma di resistenza che permette a lungo termine e persistente nell'ospite, permettendo una dilatazione dei tempi durante i quali l'ospite può essere infettante ed eliminare nell'ambiente esterno il microrganismo.
Di spettro d'ospite: ampiezza più le specie ospite, infettate da un microrganismo, sono numerose più il microrganismo avrà possibilità di sopravvivere. Sviluppo di forme di resistenza.
I microrganismi sporigeni sono un...
classico esempio di sviluppo di forme di resistenza. Microrganismi che hanno un'elevata resistenza nell'ambiente esterno. Le spore permettono all'organismo di rimanere vitale pur non replicandosi, in un ambiente contaminato e di aspettare il momento giusto per venire all'ospite e aspettare che all'interno dell'ospite si verifichino quelle a contatto con condizioni microambientali sufficienti perché si possa verificare la germinazione delle spore. Alcuni batteri (es. Clostridium e Bacillus) formano spore che resistono a lungo anche a temperature superiori a 100 °C e che possono "sopravvivere" nell'ambiente per decenni. Una particolare forma di resistenza è quella nei confronti degli antibiotici, basata su una modifica genetica del batterio. Questa resistenza rappresenta un grave problema terapeutico, soprattutto delle malattie sostenute da alcuni generi batterici (Salmonella, Escherichia, Staphylococcus) che più.Spesso di altri presentano antibiotico-resistenza. Alcuni elminti e protozoi (es. coccidi) originano forme di resistenza (cisti) che possono anche proteggere l'agente dai meccanismi di difesa dell'ospite. Ad es., il protozoo Toxoplasma Gondii può sopravvivere per anni in forma cistica all'interno dell'ospite.
Perché possa instaurare un'infezione è necessario che ci sia un CONTATTO EFFETTIVO, cioè il risultato di tutte le variabili che abbiamo nominato:
- la giusta dose infettante
- il giusto livello di sensibilità e recettibilità dell'ospite
- il tempo strettamente necessario perché possa avvenire l'infezione.
Nel caso del coronavirus non è sufficiente sapere di avere avuto un contatto con un positivo per avere la certezza di aver ricevuto l'infezione, perché sostanzialmente bisogna dare anche il tempo al microrganismo di raggiungerci. Molto dipende da quanto questo sia resistente nell'ambiente esterno.
da quanto ravvicinato è stato il contatto, dalla modalità con cui il microrganismo viene eliminato e dalla via di penetrazione nell'ospite sano. Per i microrganismi a trasmissione aerogena, così come il coronavirus, il contatto effettivo è un pochino più semplice da realizzarsi poiché non solo viene eliminato attraverso le secrezioni respiratorie ma nello stesso tempo è anche facilmente acquisibile dall'ospite sano. Nei microrganismi in cui la trasmissione avviene attraverso altre modalità, come le forme di resistenza, il contatto nell'ambiente effettivo può essere anche più prolungato, poiché il microrganismo può permettersi di aspettare esterno, basti pensare agli sporigeni. 29/10/20 L'eliminazione del patogeno è il momento in cui inizia il periodo di incubazione o il momento in cui termina la cosiddetta fase di eclissi, fase di prepatenza, che sono i primissimi giorni.dell'infezione durante i quali l'ospite non è ancora in grado di eliminare il patogeno nell'ambiente esterno (nei primi giorni deve permettere al patogeno di completare il suo ciclo di moltiplicazione e di raggiungere anche i siti di eliminazione). Un patogeno può essere eliminato nell'ambiente esterno tramite: - l'apparato gastroenterico = feci, urine, vomito; - l'apparato respiratorio = micro goccioline di aerosol, secrezioni che possono essere espulse attraverso le cavità nasali ma anche attraverso quella orale; - il canale genitale = secrezioni; - il sangue nelle fasi viremiche o batteriemiche (replicazione di virus o batteri nel torrente circolatorio); - l'apparato tegumentario = nel caso di lesioni cutanee attraverso le cellule di desquamazione, il pelo o il piumaggio (nel caso degli uccelli). Nel momento in cui inizia l'eliminazione finisce il periodo di prepatenza, il qualebia interazione. Alcuni microrganismi possono essere dannosi per la salute umana, come ad esempio batteri patogeni che causano malattie, mentre altri possono essere benefici, come ad esempio i probiotici che favoriscono il corretto funzionamento dell'intestino. Inoltre, la composizione del microbiota può variare anche in base a diversi fattori, come l'età, l'alimentazione, lo stile di vita e l'uso di farmaci come gli antibiotici. Pertanto, è importante mantenere un equilibrio sano del microbiota per favorire una buona salute.