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Resistenza dei microrganismi ai disinfettanti
- SEMPLICITA' DI APPLICAZIONE COMPATIBILITA'- INNOCUITA'- ECONOMIA- AZIONE- DISINFETTANTE- TEMPERATURA- SPECIE MICROBICA- FASE CICLO VITALE- pH- TEMPO E MODALITA' DI CONTATTO- CONDIZIONI DI PULIZIA- ETA' DEI MICRORGANISMI- CARICA MICROBICA- CONCENTRAZIONE
Resistenza dei microrganismi ai disinfettanti- PRIONI- SPORE BATTERICHE (es. Bacillus subtilis)- STERILIZZANTI CHIMICI- MICOBATTERI (es. Mycobacterium tuberculosis)- VIRUS PICCOLI NON LIPOFILICI (es. Poliovirus)- DISINFETTANTI AD ALTO LIVELLO FUNGHI (es. Tricophyton spp)- DISINFETTANTI DI LIVELLO INTERMEDIO- BATTERI IN FORMA VEGETATIVA (es. Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcusaureus)- VIRUS DI DIMENSIONI INTERMEDIE O LIPOFILICI (es. Herpes simplex virus, HBV,HIV)
La classificazione di Spaulding:
- articoli critici
- articoli semicritici
- articoli non critici
Articoli critici: Presentano un alto rischio di trasmettere infezioni qualora siano contaminati da microrganismi o spore, perché
articoli critici rientrano anche le superfici di lavoro, come i tavoli operatori e le sedie, che devono essere pulite e disinfettate regolarmente. Per garantire la sicurezza dei pazienti e prevenire la diffusione di infezioni, è fondamentale seguire le corrette procedure di sterilizzazione e disinfezione per ciascuna categoria di articoli.critici: vengono compresi anche gli arredi e le superfici ambientali come ad es. le barre del letto, il comodino e il pavimento. Il rischio di trasmissione di agenti infettivi ai pazienti attraverso gli articoli non critici è generalmente basso, anche se potrebbero contribuire ad una trasmissione secondaria contaminando le mani degli operatori sanitari o attrezzature che successivamente vengono utilizzate sul paziente. In linea di massima, per gli articoli non critici è comunque sufficiente una disinfezione di livello medio-basso.
Trattamento di scelta degli strumenti secondo Spaulding Classificazione:
- Strumenti Critici: (penetra nel tessuto sterile o nel sistema vascolare) Protesi, bisturi, aghi, altri strumenti chirurgici e per medicazioni, ecc. - Sterilizzazione
- Strumenti Semicritici: (contatto con mucose integre) Endoscopi flessibili, laringoscopi, termometri - Disinfezione di alto livello (auspicabile la sterilizzazione)
- Strumenti Non critici: (contatto con cute integra) Stetoscopi, ecc. - Disinfezione di livello medio-basso
superfici di tavoli, arredi, ecc.
Disinfezione di livello mediobasso
Livello di attività dei disinfettanti
ALTO LIVELLO: La disinfezione di alto livello distrugge tutti i microrganismi, ad eccezione di un numero elevato di spore batteriche
Esempi di disinfettanti di alto livello:
- Acido peracetico a concentrazione < 1%
- Perossido di idrogeno al 6 – 10%
LIVELLO INTERMEDIO: La disinfezione di livello intermedio inattiva il Mycobacterium tuberculosis, le forme batteriche vegetative, la maggior parte di virus e funghi, ma non uccide le spore batteriche
Esempi di disinfettanti di livello intermedio:
- Iodofori
- Cloro e derivati
- Clorexidina
- Composti fenolici
BASSO LIVELLO: La disinfezione di basso livello può inattivare la maggior parte dei batteri, alcuni virus ed alcuni funghi, ma non è in grado di uccidere microrganismi resistenti come i bacilli tubercolari o le spore batteriche
Esempi di disinfettanti di basso livello: Sali di ammonio
quaternarioIndicazioni per un corretto utilizzo di antisettici e disinfettanti
- Tutti gli antisettici ed i disinfettanti devono essere utilizzati rispettando le modalità d'uso riportate su ciascun prodotto. I disinfettanti non vanno utilizzati quando l'obiettivo da raggiungere è la sterilizzazione.
- Fare sempre attenzione alla data di scadenza. I disinfettanti non vanno utilizzati quando l'obiettivo da raggiungere è la pulizia.
- Tutti i flaconi vanno conservati lontano da fonti di luce e di calore e vanno immediatamente chiusi dopo ciascun uso.
- Non rabboccare mai i contenitori di antisettici e disinfettanti.
- Utilizzare gli appropriati dispositivi di protezione individuale se indicato nelle istruzioni d'uso o nel protocollo operativo.
- Evitare, se possibile, le operazioni di travaso. Qualora fosse necessario travasare i prodotti in contenitori diversi da quelli originali, utilizzare solo recipienti perfettamente puliti ed asciutti, contrassegnati.
all'esterno con etichette che indichino almeno le informazioni essenziali (nome del prodotto, data del travaso, eventuale diluizione, scadenza, ecc.)
Anche sui flaconi originali annotare sempre sul flacone stesso la data di apertura ed utilizzare il disinfettante al massimo entro un mese da tale data se non indicato diversamente dal fabbricante
Durante l'uso, evitare che la bocca del contenitore venga a contatto con le mani dell'operatore, con la cute del paziente o con qualsiasi altro materiale (ad es. batuffoli di cotone, ecc.)
In caso di contatto accidentale con soluzioni irritanti, lavare la parte con abbondante acqua corrente, consultare la scheda di sicurezza del prodotto, avvertire il responsabile del reparto e, se necessario, consultare un medico
Abolire la pratica di tenere immerso in soluzioni disinfettanti lo strumentario per medicazioni o altri piccoli dispositivi medici, poiché questa pratica non garantisce il mantenimento della sterilità degli
stessi- La pulizia è premessa indispensabile di ogni intervento di disinfezione o sterilizzazione
Dopo la disinfezione, se non previsto altrimenti, non risciacquare le superfici trattate, per consentire al prodotto di svolgere la sua azione
Metodologia epidemiologica II
Misure di associazione: utili per stabilire l'esistenza di una relazione tra l'esposizione ad un determinato fattore di rischio e la malattia
Principali:
Rischio relativo (RR)
Odds Ratio (OR) studi epidemiologici analitici
Il rischio: Probabilità che in un dato individuo sviluppi una condizione specifica
Rischio = n.ro di nuovi casi nella coorte in un periodo di tempo / totale delle persone esposte (o non esposte) all'inizio dello studio
Fattori di rischio: fattori che rendono una persona più suscettibile ad una malattia
Popolazione a rischio: gruppo di persone che hanno una probabilità più elevata di sviluppare una malattia per la presenza o assenza di una particolare
condizione
studi analitici
di coorte
caso-controllo
trasversali
Differenze fra studi di coorte e caso-controllo
Studi caso-controllo (retrospettivi):
- all'inizio dello studio l'esposizione e la malattia sono già avvenuti
- si inizia raccogliendo i casi (a+c) e poi si seleziona un gruppo di controllo (b+d)
- gli individui vengono quindi assegnati retrospettivamente alle righe dell'esposizione
- infine si confronta il tasso di esposizione negli ammalati [a/(a+c)] e nei controlli [b/(b+d)]
Studi di coorte (prospettivi):
- all'inizio dello studio l'esposizione è già avvenuta ma la malattia non è ancora comparsa
- si considerano i gruppi degli esposti (a+b) e dei non esposti (c+d)
- col tempo gli individui vanno a distribuirsi nelle colonne degli ammalati e dei sani
- infine si confronta il tasso di incidenza (malattia) negli esposti [a/(a+b)] e nei non esposti [c/(c+d)]
Il rischio relativo: è il rapporto tra
l'incidenza negli esposti e l'incidenza nei non esposti
Rischio attribuibile (RA): indica la quantità di rischio supplementare da ascrivere al fattore considerato. Esso corrisponde alla differenza fra incidenza negli esposti e incidenza nei non esposti; pertanto, rappresenta la quota di malati tra gli esposti che potrebbe essere evitata se venisse completamente rimosso il fattore di rischio in esame.
Differenze tra RR e RA
Il RR costituisce misura della forza della associazione tra il fattore di malattia e la malattia medesima, ed è un indice utilissimo per la dimostrazione che il fattore è causa della malattia
Il RA rappresenta invece una misura dell'impatto che il fattore in esame ha sulla popolazione in studio
Studi di coorte
Caratteristiche:
- necessitano di una chiara e precisa definizione delle coorti
- si ha una precisa informazione sulla esposizione
- sono basati sul "follow up" delle coorti
- permettono una buona raccolta delle
Il rischio non può essere influenzata dalla presenza della malattia perché valutata prima della comparsa della patologia. L'esposizione precede l'evento malattia, requisito necessario per la comprensione delle cause di malattia.
Svantaggi:
- Costosi
- Richiedono un tempo piuttosto lungo
- Devono essere costantemente seguiti (follow up) per eliminare il rischio di perdita di validità dei risultati
- Non utilizzabili per malattie rare senza arruolare un grande numero di individui nello studio
- Per lo studio delle coorti storiche sono necessari registrazioni e raccolte dati preesistenti
- Non si possono saggiare ipotesi etiologiche suggerite