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Analisi dei dati

TOTALE A+C B+D NODDS RATIO: persone con malattia (a+c) e quelle sane senza evento (b+d). Poi si va a vedere quanti sono esposti e quanti no, e si confrontano i numeri. Metto in relazione i malati con evento, esposti A/A+C, col totale dei casi esposti e non; metto in relazione gli esposti senza malattia B/(B+D) col totale dei sani esposti e non. Tasso di esposizione: numero di esposti sui casi (colonna evento) e numero di esposti sui controlli (colonna Non Evento).

RISCHIO RELATIVO: confrontiamo quanti eventi abbiamo ottenuto tra gli esposti A/(A+B) e quanti eventi abbiamo ottenuti nei non esposti C/(C+D). Tasso d'incidenza.

Odds ratio: odds è la probabilità di un evento diviso la probabilità di un non evento.

  • Odds negli esposti: probabilità di un evento A/(A+B) diviso la probabilità dell'evento contrario B/(A+B) = A/B
  • Odds nei non esposti: C/(C+D) diviso D/(C+D) = C/D

Quindi l'OR assume valori compresi tra 0 e infinito.

OR = 1 => assenza di associazione tra esposizione e malattia.

OR < 1 => sussiste un'associazione inversa (l'esposizione è un fattore di protezione)

OR > 1 => sussiste un'associazione positiva (l'esposizione è un fattore di rischio)

Tutte le variabili per cui l'OR è "significativamente" diverso da 1 sono di interesse.

Odds Ratio parametro puntuale.

Stima intervallare: intervallo di confidenza. In statistica si ammette sempre un certo margine di errore. IC indica quando l'odds ratio può variare se si riproduce su altre popolazioni, un tot di volte. Esempio, OR 95%, 95 volte su 100 OR varierà in quell'intervallo di valori.

OR con IC che include valore 1, quindi non c'è associazione, significa che se replico studio potrei ottenere anche valore 1, quindi OR non è statisticamente significativo. Se non lo contiene è statisticamente significativo.

Rischio e odds sono

modi alternativi di esprimere la probabilità che un particolare evento si verifichi, ma differiscono fra di loro per alcuni aspetti.

Rischio (probabilità): eventi favorevoli / eventi possibili

Odds: eventi favorevoli / eventi sfavorevoli

Più evento è raro, più evento e odds si avvicinano.

Rischio relativo: in uno studio di coorte, per valutare l'esistenza di un'associazione tra esposizione e malattia, incidenze di malattia negli esposti / le incidenze nei non esposti.

Ho un'incidenza di malattia che confronto fra esposti e non esposti. Qui stiamo associazione causale, mentre nel caso controllo non si parla di incidenza.

Evento (Casi) Non evento (Controlli) TOTALE

Esposti A B A+B

Non esposti C D C+D

TOTALE A+C B+D N

Rischio incidenza negli esposti: Ie = A/(A+B)

Rischio o incidenza nei non esposti: Ine = C/(C+D)

RR = 1

il rischio negli esposti è uguale a quello dei non esposti

non c'è

associazione tra esposizione e malattia

RR<1

  • il rischio degli esposti è minore di quello dei non esposti
  • l'esposizione "protegge" dalla malattia

RR>1

  • il rischio degli esposti è maggiore di quello dei non esposti
  • l'esposizione "favorisce" la malattia

Significatività statistica:

  • RR <1, IC non contiene 1: significativo, Diminuzione del rischio
  • RR >1, IC non contiene 1: significativo, Aumento del rischio
  • RR qualsiasi, IC contiene 1: non c'è associazione significativamente rilevante.

In uno studio caso-controllo NON è possibile calcolare il rischio relativo perché non è calcolabile l'incidenza di malattia. Se la malattia è rara, l'OR approssima il RR. Al contrario, in uno studio coorte è possibile calcolare sia il RR che l'OR.

Confondimento: quando mettiamo in relazione due variabili, la realtà si manifesta in maniera

più complessa. Per fattore di confondimento (o confondente) si intende un fattore (individuale o ambientale) associato sia alla malattia che all’esposizione in studio. Vanno a confondere l’associazione che stiamo studiando. Possono essere considerati in fase di analisi dei dati.

I più comuni sono età e sesso. Posso trovare associazione tra esposizione ed evento, ma ciò è magari dovuto a esposizione anche a un altro fattore: se ne tengo conto, posso anche scoprire che iniziale associazione non esiste.

MISURE DI FREQUENZA: servono a descrivere un qualsiasi evento sanitario in una popolazione.

Numero assoluto di eventi, rapporti, proporzioni, tassi

  • Incidenza e le misure di incidenza
  • Prevalenza
  • Mortalità

Numero di eventi: primo dato da utilizzare per descrivere. Non consente confronti: mancano i denominatori, come ad esempio il totale della popolazione. Può soddisfare esigenza amministrativa, ma non fornisce

informazioni da un punto di vista epidemiologico. Rapporto: rapporto tra due quantità indipendenti fra loro. Può assumere qualsiasi valore positivo. Vi rientrano le misure di associazione. Esempio: numero di maschi con tumore / numero di femmine con tumore. Proporzione: rapporto che mette al numeratore qualcosa di incluso nel denominatore, quindi varia tra 0 e 1 e si può esprimere in termini percentuali e di probabilità. Indica relazione tra una parte e il suo tutto. Esempio: incidenti stradali mortali / incidenti stradali. Tasso: particolare rapporto in cui si introduce la variabile tempo. Rapporto tra numero di eventi in un certo periodo di tempo / popolazione a rischio nel periodo di osservazione. Numeratore: persone-tempo. Ogni persona contribuisce in un certo lasso di tempo. Tasso da 0 a numero grande. Misura dinamica: velocità con cui un certo evento accade in quel periodo. Esempio: 34.000 morti per tumore nel 2015 / popolazione italiana. Per interpretare un tasso,si moltiplica per multiplo di 10 (es: 10.000) per ottenere un valore interpretabile.

Incidenza e prevalenza: sono le misure più usate dopo la mortalità. Rilevano aspetti diversi:

- Incidenza: misura dinamica. Numero di nuovi casi di malattia in una popolazione a rischio (persone libere da malattia ma a rischio di poterla contrarre) in un certo periodo di tempo.

N. Nuovi casi di malattia nell'intervallo di tempo t0-t1 / n. Totale dei soggetti a rischio nell'intervallo di tempo t0-t1.

Si passa a uno stato di malattia tanto più agiscono i fattori di malattia.

Incidenza cumulativa: (rischio) numero complessivo di nuovi casi in un intervallo di tempo nei soggetti a rischio a inizio del periodo.

Numeratore nel denominatore: è una probabilità, un rischio (di sviluppare evento).

N. Nuovi casi di malattia nell'intervallo di tempo t0-t1 / n. Totale dei soggetti a rischio a inizio del periodo

Tasso di incidenza: tasso introduce il tempo. Al denominatore si moltiplica per multiplo di 10 (es: 10.000) per ottenere un valore interpretabile.

somma i tempi.N. Nuovi casi di malattia nell'intervallo di tempo t0-t1 / somma dei tempi persona nell'intervallo di tempo.

Il numeratore rimane uguale rispetto all'incidenza cumulativa, cambia il denominatore e ci si focalizza sul tempo. Il tempo-persona si riferisce al tempo totale in cui una persona sta in studio. Se non conosco dati individuali, possono assumere che tutti gli eventi che osservo accadano a metà del periodo di osservazione.

Se numeratore è molto piccolo e non ci sono tanti persi al follow up, il tasso può essere assimilato a incidenza cumulativa, quindi può essere vicino al rischio.

Nell'interpretazione dell'incidenza, essa può essere influenzata dai cambiamenti nei criteri diagnostici di una malattia. Esempio: USA, incremento tumore alla prostata, quindi aumento incidenza introduzione dei nuovi screening.

- Prevalenza: misura statica. Rapporto tra numero totale di eventi presenti nella popolazione in un determinato momento.

A differenza di incidenza, è una fotografia istantanea di un preciso momento.

N. Di soggetti con la malattia nel tempo t / N. Totale di soggetti in studio al tempo t

Malati / Sani. Proporzione fra 0 e 1 e può esprimersi in termini percentuali.

Prevalenza puntuale: si riferisce a un tempo determinato, a tempi brevi.

Denominatore è popolazione al tempo della rilevazione.

Prevalenza periodale: arco di tempo più lungo, vengono identificati tutti i casi di malattia in quel periodo. Bisogna calcolare la media della popolazione in quel periodo.

Incidenza vera: osservo nuovi casi, all'inizio sempre soggetti sani; nella prevalenza conto casi già presenti.

Rischio: è probabilità che soggetto sano ha di ammalarsi in un determinato periodo di tempo; prevalenza: è già malato, è la probabilità di essere malato in quell'istante di tempo.

Per misurare prevalenza dobbiamo:

  • individuare momento di rilevazione
  • numero casi
popolazione può fornire informazioni importanti sulla gravità di una malattia e sull'efficacia delle cure. La prevalenza indica il numero totale di persone affette da una malattia in un determinato momento, mentre la mortalità si riferisce al numero di persone che muoiono a causa della malattia. Entrambe le misure dipendono dalla frequenza della malattia nella popolazione, ma la mortalità è influenzata anche dalla sopravvivenza dei pazienti. Pertanto, se la prevalenza è alta ma la mortalità è bassa, potrebbe indicare che le cure sono efficaci nel prolungare la vita dei pazienti. Al contrario, se la prevalenza è bassa ma la mortalità è alta, potrebbe indicare che la malattia è molto grave e che le cure non sono efficaci nel salvare le vite dei pazienti.

La patologia può fornire informazioni sull'efficacia delle cure e della diagnosi precoce. Per alcune patologie i tassi di incidenza coincidono con i tassi di mortalità (alta letalità, come nel caso del tumore al pancreas); per altre sono molto diverse: alta incidenza se ci sono screening e processi diagnostici avanzati, bassa mortalità se le cure sono avanzate.

Il tasso di mortalità grezzo è un indicatore di base per fornire l'andamento della mortalità. Misura la frequenza dei morti osservata in una data popolazione in un intervallo di tempo. Si calcola dividendo il numero dei morti per una certa causa nella popolazione in un dato periodo per il totale della popolazione a rischio nello stesso periodo.

Il tasso di mortalità specifico (età-specifico) è calcolato nell'ambito di specifici...

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
17 pagine
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ErikaLaNicto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene ed educazione sanitaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Bertuccio Paola.