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SISTEMA IMMUNITARIO
Una volta che l'agente eziologico è penetrato nell'organismo ospite, possono verificarsi due situazioni:
- Le difese immunitarie dell'ospite agiscono rapidamente ed eliminano il patogeno.
- Le difese immunitarie dell'ospite non agiscono, il patogeno si impianta e si moltiplica causando la sintomatologia della malattia oppure una infezione asintomatica.
Periodo di incubazione:
Tra l'infezione e l'eventuale sviluppo della sintomatologia intercorre un certo periodo di tempo, definito periodo di incubazione, che varia in base al microrganismo ed in base alla malattia:
- Periodo di latenza breve: si verifica prevalentemente per infezioni che si svolgono superficialmente e con lesioni localizzate. Si parla di circa 48-96 ore.
- Periodo di latenza lungo: l'agente eziologico deve prima penetrare e raggiungere gli organi bersaglio, per poi portare alla malattia. Può andare da alcuni giorni, a settimane, a mesi.
Sistema
- Sistema immunitario innato (o aspecifico): è costituito dalla cute, le mucose e le secrezioni (che fungono da barriere meccaniche) e dai microrganismi commensali (che competono con i patogeni).
- Sistema immunitario acquisito (o specifico): è costituito da cellule che agiscono selettivamente contro specifici microrganismi (o cellule infette da questi). Può essere una immunità attiva o passiva, sviluppata naturalmente o artificialmente.
N.B. In alcuni casi può verificarsi il fenomeno della refrattarietà: l'organismo ospite, probabilmente per determinazione genetica, è refrattario a sviluppare la malattia determinata dal patogeno.
Rapporto ospite-parassita:
Il rapporto tra il parassita e l'organismo ospite è sempre un rapporto temporaneo, ma che può avere caratteristiche e tempistiche differenti:
- Il microrganismo viene eliminato prima che possa causare danni all'organismo ospite.
Possa penetrare nell'ospite.
Il microrganismo viene eliminato in seguito all'infezione ed alla sua replicazione, ma prima che possa dare la sintomatologia morbosa.
Il microrganismo viene eliminato in seguito allo sviluppo della malattia, con la guarigione dell'ospite.
Il microrganismo causa danni molto gravi all'ospite, che va incontro a morte.
Possono inoltre verificarsi condizioni intermedie:
Infezione latente: viene raggiunto un equilibrio tra il microrganismo e l'organismo ospite. Il microrganismo persiste nei tessuti dell'ospite e si moltiplica, ma manifesta solo sporadicamente i segni della sua presenza (un esempio è il virus dell'herpes labiale).
Infezione cronica: il microrganismo rimane all'interno dell'organismo ospite per lungo tempo e si localizza in un particolare sito anatomico, all'interno del quale è protetto dall'azione immunitaria. Attraverso questo escamotage il microrganismo può
continuare a moltiplicarsi e diffondersi.TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI
Le infezioni trasmesse da uomo a uomo possono avvenire:
- Per via orizzontale: tra due uomini per contatto diretto o attraverso l'ambiente.
- Per via verticale: infezione trasmessa dalla madre al figlio. Si divide in:
- Via transplacentare: durante la gestazione.
- Via perinatale: attraverso il canale del parto, durante la nascita.
- Via postnatale: durante l'allattamento.
Le fonti di infezione, in generale, vengono divise in:
- Riserve o serbatoi di infezione: persona, animale o materiale organico in cui l'agente infettivo e dal quale dipende per la propria sopravvivenza (in cui quindi il patogeno è nel proprio habitat).
- Sorgente di infezione: persona, animale o materiale organica attraverso cui l'agente infettante passa ad un altro organismo ospite. Queste possono coincidere con i serbatoi di infezione oppure essere ambienti non favorevoli alla sopravvivenza del patogeno.
- Individui malati o portatori sani: spesso eliminano l'agente infettivo verso l'ambiente, attraverso le feci, le secrezioni nasali, gli essudati faringei, le urine, ecc.
- Zoonosi: malattie infettive tipiche dell'uomo, causate da malattie primariamente patogene per gli animali (microrganismi che effettuano il salto di specie). Si dividono in:
- Antropozoonosi: dall'animale passano all'uomo.
- Zooantroponosi: dall'uomo passano all'animale.
La trasmissione delle infezioni può essere:
- Trasmissione diretta: nel caso di microrganismi labili, che resistono per poco tempo nell'ambiente.
- Contatto diretto: stretta di mano o contatto con materiale contaminato.
- Contatto semidiretto: via aerea prevalentemente.
- Trasmissione indiretta: nel caso di microrganismi che resistono per lungo tempo nell'ambiente.
- Veicoli comuni: acqua, cibo, oggetti contaminati.
- Vettori: insetti, roditori, animali domestici.
- Veicoli: superfici, oggetti inanimati.
- Vettori: organismi viventi (insetti o animali); possono essere vettori obbligati (affinché si sviluppi la malattia è necessario il passaggio attraverso un vettore specifico), vettori meccanici (trasportano il microrganismo, come ad esempio le zanzare per la malaria).
MANIFESTAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE NELLA POPOLAZIONE
- Forme endemiche: la malattia è presente stabilmente nel territorio, in quanto l'agente eziologico è stabile e circola nella popolazione.
- Forme sporadiche: si manifestano casi di malattia in popolazioni in cui quest'ultima è assente da molto tempo; questi casi non comportano poi infezione di altri individui.
- Forme epidemiche: la malattia si manifesta nella popolazione in un certo periodo di tempo con un numero di casi superiore all'atteso (la malattia è quindi presente solitamente, ma ci si attende
unaincidenza minore rispetto a quella manifestata). Si distinguono: un caso indice, che è il primo caso che ha introdotto il microrganismo, e i casi secondari.- Forme epidemiche familiari: la malattia si verifica con due o più casi all'interno della stessa famiglia.- Forme pandemiche: la diffusione epidemica si espande oltre i confini nazionali e dilaga nel mondo.
INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA
Le inchieste epidemiologiche seguono un evento pandemico, con lo scopo di:
- Interrompere la diffusione dell'epidemia.
- Prevenire epidemie simili in futuro.
- Aumentare la capacità e le conoscenze relative agli interventi di sorveglianza.
- Aumentare le conoscenze scientifiche (sull'agente eziologico).
- Eseguire (o migliorare, se già presenti) le attività di formazione.
PASSAGGI DI UN'INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA
- Identificazione dell'epidemia
- L'evento in atto può essere definito epidemico se si verifica correttamente rispetto a
standard costanti e setutti i casi sono riferiti ad uno stesso agente eziologico. L'identificazione dell'epidemia prevede di:
- Identificare l'agente eziologico.
- Identificare il numero di casi, rispetto ai casi attesi.
- Comprendere se si tratta di una sovrastima, dovuta a modifiche nel sistema diagnostico o di notifica.
- Mettere in atto misure di contenimento:
- sistemi di profilassi
- misure di isolamento
- contumacia (quarantena)
- misure igieniche
- informazione del pubblico
2: Definizione di caso
La definizione di caso si ottiene attraverso sistemi di classificazione internazionale delle malattie. Permette di definire una popolazione a rischio: in questo modo si comprende a chi rivolgere prioritariamente le misure di profilassi. La definizione di caso, affinché sia accurata, prevede: luogo, tempo, caratteristiche degli individui coinvolti, descrizione della sintomatologia morbosa.
3: Conferma della diagnosi
Revisione dei casi e delle loro storie
cliniche. Intervista dei casi. Discussione sui campioni biologici e i test di laboratorio. Conferma delle diagnosi di laboratorio. Consultazione di esperti che possano intervenire con conoscenze differenti. 4: Analisi descrittiva dell'epidemia È importante definire una serie di caratteristiche dell'epidemia in corso: - Caratteristiche dei malati: età media, sesso, provenienza, ecc. - Distribuzione geografica: una città, un quartiere, ecc. - Distribuzione temporale: permette di comprendere se i casi verificatisi sono circoscritti in un certo periodo di tempo oppure se la loro evoluzione perdura nel tempo. - Sorgente, del veicolo o dei fattori di rischio correlati all'infezione. 5: Intervento - Controllo della sorgente di infezione: vengono tenuti monitorati i soggetti malati o i portatori sani. - Tentativo di interruzione delle catene di trasmissione. - Modificazione dello stato di suscettibilità: campagna vaccinale. 6: Comunicazione deirisultatiL'inchiesta epidemiologica, una volta terminata, permette di comunicare i risultati alla popolazione: - Pubblicazioni su riviste scientifiche. - Rapporti scritti. - Informazione delle autorità sanitarie e governative. - Informazione dei mass media. PREVENZIONE Come visto precedentemente, la storia naturale delle malattie prevede fasi precise: Per le malattie infettive: 1. Fase libera: l'individuo è sano. 2. Incontro con l'agente eziologico. 3. Periodo di incubazione. 4. Sviluppo dei sintomi e della malattia clinica. 5. Guarigione, cronicizzazione o morte. Per le malattie croniche: 1. Fase libera: l'individuo è sano. 2. Fase di latenza: l'individuo è esposto al fattore di rischio. 3. Fase preclinica: la malattia è in fase di sviluppo, ma si manifesta con pochi o nessun sintomo. 4. Sviluppo dei sintomi e della malattia clinica. 5. Cronicizzazione o morte. In base al momento in cui si agisce, durante la storia di una malattiae il rischio di ammalarsi. PREVENZIONE SECONDARIA La prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce e sul trattamento tempestivo delle malattie. Gli interventi di prevenzione secondaria vengono effettuati quando la malattia è già presente, ma ancora in una fase iniziale o asintomatica. L'obiettivo principale è quello di individuare la malattia il prima possibile, in modo da poter intervenire tempestivamente e migliorare le possibilità di guarigione. PREVENZIONE TERZIARIA La prevenzione terziaria si concentra sulla gestione e sul controllo delle malattie croniche già presenti. Gli interventi di prevenzione terziaria vengono effettuati per ridurre le complicanze e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da malattie croniche. L'obiettivo principale è quello di prevenire il peggioramento della malattia e di ridurre al minimo gli effetti negativi sulla salute e sul benessere del paziente. In conclusione, la prevenzione primaria si concentra sulla promozione e il mantenimento della salute, la prevenzione secondaria si concentra sulla diagnosi precoce e il trattamento tempestivo delle malattie, mentre la prevenzione terziaria si concentra sulla gestione e il controllo delle malattie croniche già presenti.