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Lotta a calendario (o di copertura): lotta tradizionale basata su abitudini consolidate senza particolari
conoscenze biologiche dell’avversità.
Lotta guidata: introduzione di valutazioni empiriche di una soglia d’intervento ed uso di prodotti chimici
semiselettivi
Lotta integrata: uso di fitofarmaci selettivi in combinazione con entomofagi, tecniche colturali, modelli di
sviluppo, dati meteorologici per arrivare alla più dettagliata previsione possibile della potenziale
infestazione. Utilizza tutti i fattori e le tecniche disponibili. Riscoperta di buone pratiche agronomiche,
meccaniche, fisiche e del controllo naturale, operato da numerosissimi organismi utili, accanto a nuove
tecniche ora disponibili (genetica, biotecniche). Mantenere le loro popolazioni al di sotto di densità che
comportano un danno economico. Introduzione del concetto di soglia che regolerà tutte le operazioni
necessarie. Varie sono le soglie da considerare:
Soglia di tolleranza
Soglia d’intervento
Soglia di danno
Concetto di danno: i fitofagi possono arrecare danno diretto, se sono localizzati su parti vegetali
direttamente destinate al mercato, o danno indiretto, se sono localizzati su parti non direttamente
commestibili e commerciabili. Lo stesso fitofago può comportarsi da indiretto (es. l’afide myzus persicae sul
pesco) e diretto (es. myzus persicae su insalata), con soglie di intervento molto diverse.
Per effetto di crescita compensativa si può addirittura registrare un aumento di produzione in presenza di
fitofagi indiretti. Nel caso della barbabietola, una diminuzione di raccolto in fittoni e produzione di zucchero
si registra solo quando la perdita delle foglie si avvicina al 50%, per i cocomeri tale perdita può avvicinarsi al
30% senza reale danno al raccolto. Se si fa eccezione per quei fitofagi indiretti che trasmettono virus, che
producono abbondante fumaggine, può affermarsi che la soglia di intervento nei confronti della fitofagia
indiretta può mantenersi alta.
Il controllo chimico di questi fitofagi può essere allora attuato con prodotti che non conseguano elevate
mortalità, perché queste ultime non sono richieste o addirittura sono controproducenti (insetticidi
regolativi). Nel caso della fitofagia diretta, invece, non poche sono le circostanze in cui la soglia di
intervento è costretta a scendere quasi allo zero per problemi connessi con il commercio (un’intera partita
può venire bloccata alla frontiera per la presenza in essa di alcuni individui di una specie indesiderata).
Il concetto di dannosità quindi, si presta ad una definizione oggettiva (diminuzione di produzione) e ad una
soggettiva e più generica (pregiudizio al raccolto): la prima può valere spesso la reale misura della fitofagia
ed è abitualmente prima espressa in peso e poi in danaro, la seconda dipende dalla destinazione
commerciale del prodotto ed è meglio esprimibile direttamente in danaro.
Nel rispetto di princìpi ecologici: la biocenosi che gravita su di un ecosistema agrario deve essere
salvaguardata il più possibile dalle strategie di lotta adottate di volta in volta. Ne fanno parte insetti ausiliari
(pronubi, entomofagi, etc.) che controllano i famosi fitofagi secondari. Eventuali trattamenti con insetticidi
andranno fatti con prodotti il più possibile selettivi. Premessa base per la sua corretta applicazione è la
conoscenza delle relazioni biocenotiche tipiche di ciascun agroecosistema.
Nel rispetto di princìpi tossicologici: la scelta e l’utilizzo di fitofarmaci tiene conto delle ripercussioni sulla
salute degli operatori agricoli, dei consumatori e dell’ambiente in toto. La tossicità di un principio attivo è
da considerare sia nelle manifestazioni acute (si calcola la Dose Letale al 50%) che in quelle croniche. Così si
valuta l’efficacia di un fitofarmaco sia nei riguardi del fitofago che delle specie utili e dell’uomo attraverso
gli effetti collaterali. La tossicità cronica (effetti cancerogeni, mutagenici, allergenici, teratogeni, etc.) viene
spesso messa in evidenza molto a posteriori dall’inizio dell’uso e porta sempre al ritiro dal commercio della
molecola pericolosa.
Nel rispetto di princìpi economici: tutta la filosofia dell’integrazione dei mezzi poggia su di un dato
irrinunciabile: l’agricoltore deve produrre un valido reddito per sostenere l’azienda.
Nel bilancio costi / benefici sarà data preferenza al sistema di lotta meno costoso