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SISTEMA TEGUMENTALE
L’apparato tegumentale è un luogo di secrezione perché ci sono delle ghiandole
esocrine e proteggono gli insetti dagli agenti esterni. L’esoscheletro svolge la
funzione di attaccare i muscoli. L’apparato tegumentale è composto (dall’interno
verso l’esterno):
membrana basale che si pensa che sia prodotta dall’epitelio ed è di natura
connettivale (è fatta da fibre di collagene);
dall’epidermide;
tutto quello che sta sopra l’epidermide è la cuticola.
L’epidermide è composta da cellule di forma diversa e l’epidermide è fatta da cellule
vive. L’epidermide produce la cuticola che è una parte morta. Tramite i porocanali, le
ghiandole portano all’esterno il loro secreto. Grazie alla muta, le forme giovanili
degli insetti crescono in lunghezza. La muta è “comandata” dagli ormoni. Ad ogni
muta la cuticola viene digerita e viene ricostruita l’epidermide. La cuticola ha la
funzione di proteggere il corpo dell’insetto e gli conferisce una certa rigidità
meccanica e una certa elasticità. La cuticola si divide in epicuticola (strato più esterno
in cui ci sono dei processi tegumentali che sono una specie di spine e delle cunette) e
procuticola che si divide a sua volta in esocuticola e in endocuticola. La cuticola è
uno strato inerte in cui non ci sono le cellule ma si possono trovare le terminazioni
nervose. L’epicuticola è formata da lipoproteine e lo strato esterno dell’epicuticola è
chiamato strato del cemento. Inoltre si ha uno strato ceroso e uno strato cuticolinico
(proteine dapprima soffici che vengono ossidate e tannizzate e si trasformano in
sclerotina). Quello che si compra con il nome di insetticida si fa riferimento al
formulato commerciale (non c’è solo il principio attivo e i coformulanti). Se si deve
utilizzare un principio attivo che deve penetrare la cuticola deve essere liposolubile.
L’esocuticola è lo strato più esterno della procuticola. Nell’esocuticola si concentrano
tutti i colori. L’esocuticola fornisce ulteriore durezza all’epidermide. L’endocuticola è
lo strato più spesso e viene attraversato da numerosi porocanali e questo strato è
costituito da chitina (che ha come caratteristiche flessibilità e elasticità). In alcune
aree dell’insetto (come nelle zampe saltatorie) si trova un’altra proteina chiamata
resilina che fornisce ulteriore elasticità alle zampe. La superficie esterna del
tegumento può essere liscia e possono essere presenti delle microscolture. Ci sono le
squame che si possono considerare dei peli appiattiti. Le setole, i peli e le squame
sono delle appendici. Anche le squame sono prodotte dalle cellule tricogene e sono
sovrapposte. Si trovano anche le articolazioni. A livello delle articolazioni ci sono
delle membrane che mancano di sclerotina. Le strutture articolari sono formate dalle
prominenze e concavità (acetaboli). Si ha anche un endoscheletro che non è altro che
delle rientranze dell’esoscheletro. L’endoscheletro ha la funzione di contenere gli
organi e servono per aumentare la superficie di attacco dei muscoli). Ad esempio nel
capo si trova una struttura che si chiama tentorio che tiene fermi il cervello e
l’esofago. Nel torace si ha due lamine che servono per attaccare i muscoli. Alcune
specie di insetti sono colto colorate. Tra gli insetti ci sono dei regolatori di crescita
che possono inibire la formazione di chitina (gli insetti hanno dei problemi a fare la
muta e gli ormoni). Ci sono anche dei colori chimici che sono dei pigmenti che si
trovano nel corpo dell’insetto e si degradano in poco tempo. I pigmenti possono
essere gli stessi delle foglie e dei frutti (verde, rosso, giallo, etc.). I pigmenti possono
stare nell’esocuticola o nel grasso degli insetti (tessuto adiposo) o nell’emolinfa.
Varie sono le funzioni della colorazione durante la vita dell’insetto, si possono avere
dei colori che indicano che quella specie ha gli strumenti di offesa (colore giallo) o
delle sostanze tossiche. Possono essere degli avvertimenti per gli uccelli. Possono
avere delle colorazioni premonitrici che si chiamano anche aposemantiche. Ci
possono essere anche delle colorazioni foberiche che spaventano i predatori. Si può
avere anche delle specie mimetiche che utilizzano i mimi. Queste specie imitano che
ha dei mezzi di offesa o di difesa anche se l’insetto in questione ne è privo
(colorazioni pseudoaposemantiche) oppure imitano l’ambiente circostante quindi si
confondono con l’ambiente circostante (mimetismo criptico). I Lepidotteri Sesidi non
hanno le ali con le squame ma sono trasparenti.
SISTEMA CIRCOLATORIO
L’azione dell’emolinfa, oltre a avere la funzione trofica e leucocitaria, ha la funzione
di aumentare la pressione dell’emolinfa tramite la contrazione dei muscoli
(sfarfallamento, funzione di togliere l’esoscheletro durante la muta), quindi ha anche
funzione meccanica. Le neanidi e le ninfe degli Odonati escono dall’acqua, si
aggrappano ad un sostegno rigido come un ramo e aumenta la sua pressione interna
tramite una specie di pompa e leva il vecchio esoscheletro (l’esoscheletro si rompe
sulle linee di minore resistenza). La circolazione dell’emolinfa non si svolge lungo
una sola direzione ma può essere invertita. I ventricoliti sono delle invaginazioni
(presenti in un numero compreso tra 1 e 19). Il cuore ha dei muscoli propri che
utilizza durante la compressione chiamata sistole. Durante la sistole si ha la
contrazione dei ventricoli, si chiudono gli ostioli, l’emolinfa va nell’aorta per
raggiungere il cerebro e poi, tramite un “condotto” l’emolinfa raggiunge il resto del
corpo. Per far entrare l’emolinfa nel cuore si ha il rilassamento dei muscoli propri del
cuore e la contrazione dei muscoli alari. A seconda dello stadio fisiologico
dell’insetto, cambia il battito (cioè il periodo tra sistole e diastole). Il battito cardiaco
è condizionato dal fotoperiodo e dagli ormoni. Alcuni gruppi di insetti, quando sono
disturbati (pensano di essere in pericolo) fanno fuoriuscire delle gocce di emolinfa
spesso in corrispondenza delle membrane articolari (si rompono le membrane
articolari): questo fenomeno si chiama autoemorrea. Per esempio i Coleotteri
Coccinellidi hanno il fenomeno di autoemorrea come sistema di difesa. Inoltre si può
anche avere un altro fenomeno chiamato pseudoautoemorrea perché non è l’emolinfa
che fuoriesce ma, negli afidi, fuoriesce della cera dai sifoni e si pensa che, oltre alla
produzione di cera, si ha anche la produzione di feromone di allarme.
SISTEMA DIGERENTE
Il sistema digerente degli insetti può essere immaginato come un tubo che va
dall’apertura boccale all’apertura anale. Si può notare un intestino anteriore chiamato
stomodeo che va dall’apertura boccale alla valvola cardiaca (l’intestino anteriore e
l’intestino posteriore possono essere considerati delle invaginazioni dell’epidermide).
Si ha un intestino medio dove si svolgono tutte le attività enzimatiche e quindi la
digestione e l’assorbimento degli alimenti (l’intestino medio ha origine endodermica,
è delimitato dalla valvola cardiaca e dalla valvola pilorica). L’intestino medio è
chiamato anche mesentero. Dopo il mesentero c’è il proctodeo che va dalla valvola
pilorica fino all’apertura anale. Nella parte del mesentero ci sono i tubi malpighiani
che hanno la funzione escretoria (sarebbero come una specie di reni e secernono una
soluzione acquosa di sali minerali e altre sostanze). L’ultimo tratto dell’esofago, e
quindi dello stomodeo, si possono trovare delle particolari formazioni in relazione
all’alimentazione dell’insetto:
ingluvie: l’alimentazione dell’insetto è liquida (come negli Imenotteri
Apoidei);
ventriglio: l’alimentazione dell’insetto è solida (come negli Ortotteri Celiferi).
Nelle api, l’ingluvie è la borsa del nettare e, quando deve essere spostato dal fiore
all’alveare, viene utilizzata questo organo. Inoltre l’ingluvie viene utilizzata anche per
spostare il nettare all’interno dell’alveare. L’ingluvie può assumere delle dimensioni
molto grandi negli insetti sociali. L’ingluvie in questo caso ha la funzione di stomaco
sociale (nel periodo di carenza di cibo, gli insetti con l’ingluvie ingrossato vengono
stimolati a rigurgitare). Nelle zanzare femmine l’ingluvie si è modificata in borsa del
sangue. Nei Ditteri Culicidi solo le femmine fanno il bottino di sangue.
Il ventriglio è uno stomaco masticatore paragonabile a quello degli uccelli. Questo
stomaco serve sia come deposito e come fonte di un ulteriore masticazione del bolo.
Negli Ortotteri si ha una prima masticazione al livello della mandibola, una seconda
masticazione al livello delle lacinie e una terza masticazione al livello del ventriglio.
Lo stomodeo è di origine ectodermica e quindi è presente un’intima cuticolare.
Solo nel mesentero si ha l’assorbimento delle sostanze nutritive e qui si ha la maggior
parte dell’attività digestiva. È di origine endodermica e quindi non è presente l’intima
cuticolare. La membrana peritrofica serve per proteggere il mesentero. L’epitelio del
mesentero è monostratificata e, a seconda dell’età e della forma delle cellule, prende
dei nomi diversi. Le cellule più giovani (che non sono ancora attive) sono situate alla
base dell’epitelio e sono ammassate nelle cripte. Queste cellule producono gli enzimi
digestivi (prima producono gli enzimi e poi li secernono). Le cellule che secernono
gli enzimi hanno dei microvilli che hanno la funzione di aumentare la superficie di
rilascio degli enzimi. Le cellule secernenti sono orlate da un velo di villi chiamato
rabdorio.
Il proctodeo è di natura ectodermica e non ha solo la funzione di espellere le feci, ma
nel proctodeo sboccano anche i tubi malpighiani e questa parte di intestino ha la
funzione di riassorbimento dell’acqua e dei sali minerali. L’acqua viene riassorbita
dall’ano. Nel proctodeo si ha un’intima cuticolare più sviluppata e più porosa. Ci
sono tre strati di muscoli e si ha la membrana peritoneale all’esterno di questo tratto.
Il sistema digerente degli insetti può essere paragonato ad un tubo.
In linea generale i fitofagi hanno un intestino più lungo rispetto agli insetti zoofagi. A
seconda del regime alimentare cambiano anche gli enzimi digestivi (gli insetti
zoofagi hanno enzimi che digeriscono le proteine e i grassi chiamati proteasi e lip