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NEMATODI

Phylum Nematoda: comprende 50.000 specie conosciute; diffuse ovunque; la metà delle specie è

parassita di piante e animali, uomo compreso. I nematodi sono idrobionti, cioè vivono a contatto con

l’acqua, non dentro l’acqua. Le specie terricole, come altri microrganismi, sfruttano, per compiere i processi

vitali e i movimenti, la pellicola di acqua che circonda le particelle di suolo e le relative microcavità delle

stesse. Gli spostamenti attivi si riducono a pochi mm al giorno (in 1 anno ca. 1 m). I movimenti verticali

determinati da T° e UR. Dispersione Passiva attraverso: ACQUA – PIOGGIA VENTO – UOMO.

Presentano il fenomeno della criptobiosi, in presenza di condizioni ambientali avverse. La criptobiosi è uno

stato di vita ametabolico (cioè con assenza di metabolismo) nel quale entrano alcuni organismi semplici in

risposta a condizioni ambientali avverse, quali essiccazione, congelamento, e mancanza di ossigeno.

I danni causati dall’attività dei nematodi consistono in una riduzione quantitativa della produzione sia in un

peggioramento qualitativo del prodotto raccolto. La diffusione delle colture specializzate con l’abbandono

delle tradizionali rotazioni hanno favorito la massiva moltiplicazione dei nematodi, cui è spesso attribuito la

cosiddetta “stanchezza del terreno” che si evidenzia con vistosi cali produttivi. La lotta contro di loro risulta

molto difficile a causa del loro ambiente di vita e per la cuticola poco permeabile alle sostanze tossiche.

MORFOLOGIA

: i nematodi fitoparassiti sono generalmente vermiformi; solo le femmine di alcune specie

possono presentarsi piriformi, sacciformi, limoniformi etc. Questo dimorfismo sessuale si riscontra nelle

specie sedentarie. Dimensioni: 0.2 – 2 mm. Animali non metamerici, a simmetria bilaterale. Il corpo è

distinguibile in 3 componenti: CAPO TRONCO CODA. La cuticola è robusta ed è una indeformabile barriera

protettrice. Il loro scheletro è idrostatico, con una costituzione di matrice extra-cellulare di natura proteica

(=collagene). La cavità del corpo è riempita di fluido che ne determina il turgore fungendo così da scheletro

idrostatico. Questo fluido sostituisce nella funzione di trasporto i sistemi circolatorio e respiratorio che non

sono differenziati

ANATOMIA

Sistema muscolare: i 4 campi muscolari separati dagli ispessimenti cuticolari longitudinali (corde).

Nei nematodi è la cellula muscolare che invia un processo verso il sistema nervoso e non viceversa, come in

tutti gli altri animali.

Organi di senso: detti anfidi - chemiorecettori labiali - sono i principali organi di senso dei nematodi;

percepiscono i secreti radicali delle piante (entro i 2-3 cm di raggio) e regolano i movimenti verso le piante

attraverso un gradiente di concentrazione. Papille e fasmidi: chemiorecettori caudali Coinvolti nella ricerca

del sesso opposto.

Sistema digerente: il primo tratto si chiama stoma. La cavità boccale o stoma è variabile; contiene lo

stiletto, l’odontostilo o l’onchistilo; molto variabili a seconda dei gruppi. L’odontostilo è capace di ritenere e

trasmettere virus. Secondo tratto esofago. La conformazione del tratto esofageo ha una notevole

importanza sistematica. Numerose le variazioni tra i vari gruppi. La conformazione dello stiletto varia tra i

gruppi. L’intestino è un tubo rettilineo che occupa gran parte della lunghezza del corpo. La superficie

microvillare assorbente si trova nel tratto intestinale mediano. Alimentazione nelle specie fitoparassite I

nematodi si nutrono esclusivamente di cellule vive perforandole con lo stiletto boccale.

Sistema escretore : Ghiandola unicellulare , Asimmetrico , Sistema ad H.

Sistema riproduttore Femminile: costituito da ovario e ovarioli, uovo, spermateca e spermatozoi, utero,

vulva.

Sistema riproduttore Maschile: formato da spicule, gubernaculum, borsa, deferente, spermatozoi, testicoli.

RIPRODUZIONE E SVILUPPO:

I nematodi sono animali a sessi separati, anche se non mancano di partenogenesi ed ermafroditismo

Le uova non superano i 100 μ di lunghezza. Il corion è tristratificato (proteine + proteine / chitina + lipidi)

Lo sviluppo embrionale, così come la schiusa, può avvenire sia nel corpo della femmina che dopo la

deposizione; Lo sviluppo postembrionale si compie in 4 stadi separati da altrettante mute.

La fecondità in genere non è mai molto elevata (2-500 uova)

La muta: la prima muta avviene entro l’uovo, quindi l’individuo che sguscia è la larva di seconda età.

Fattore di schiusa è la presenza di essudati radicali vegetali compatibili nelle immediate vicinanze.

L’accrescimento larvale avviene nel periodo fra le mute poiché essi sfruttano la presenza di una cuticola

elastica e non rigida. Durante ogni processo di muta si rinnovano tutte le parti di origine ectodermica

(stiletto, stoma, esofago, retto, cloaca, vagina, poro escretore). Dopo l’ultima muta si completa lo sviluppo

di tutti gli organi di riproduzione.

CICLI BIOLOGICI:

1-2 fino a 5 generazioni all’anno, nei nostri climi. Periodi sfavorevoli inducono comportamenti conservativi

come la quiescenza e la criptobiosi. Le forme di conservazione: le cisti

Azione dei nematodi sulla pianta: i nematodi non si limitano a pungere e aspirare il contenuto cellulare

ma iniettano saliva tossica. Quindi doppio danno:

 MECCANICO: 3-4 punture di stiletto al secondo determinano la formazione di aree necrotiche

 BIOCHIMICO: le secrezioni iniettate alterano la fisiologia della pianta con crescita disordinata di

cellule e/o lisi delle pareti cellulari con formazione di: ipertrofie – iperplasie – sincizi

Sintomi: sulla parte aerea si hanno sintomi aspecifici: ingiallimenti rachitismo scarsa produttività

appassimento, arricciamento, distorsioni, striature, necrosi, galle.

L’attacco diretto sulla parte ipogea provoca: galle radicali, proliferazioni, distorsioni, lesioni, necrosi.

Rapporti con gli altri organismi: effetto sinergico di alcuni rapporti con microrganismi. Vettori di

pericolose malattie virali dei vegetali. Le necrosi favoriscono l’instaurarsi di patogeni vari e ne aumentano

l’aggressività.

Nematodi e virus: i vettori di virus sono concentrati in sole 3 famiglie appartenenti a 2 ordini diversi.

NEPO + NETUVIRUS. Trasmissione di tipo semi-persistente perduta con la muta. Anche i semi si infettano

Ordine Tylenchida

Ditylenchus: la specie più importante è D. dipsaci, il nematode degli steli e dei bulbi; cosmopolita e polifago,

con numerose razze biologiche. Cicli veloci. Migratore. Causa nanismo della fragola e marciume dei bulbi.

Si diffonde anche con i semi infetti.

Aphelenchoides: le specie più importanti sono A. fragariae e A. ritzemabosi, polifaghe dal ciclo molto breve.

Sopravvivono alla Frigoconservazione Imbrunimenti dei tessuti.

Nematodi cistiformi endoparassiti sedentari. Diventano cistiformi le femmine a maturità quando iniziano a

riempirsi di uova; i maschi restano vermiformi. Le cisti sono organi di conservazione; in alcuni casi

conservano l’infettività per 20 anni anche se il potenziale decresce di anno in anno.

Globodera rostochiensis: nematode dorato della patata. Causa importanti perdite di produzione.

Le piante, che sono attaccate a chiazze, presentano uno sviluppo stentato con foglie piccole e ingiallite, che

tendono ad appassire nelle ore più calde della giornata e disseccano precocemente.

La difesa migliore. Eseguire l’analisi nematologica del terreno da destinare alla semina; prelevare almeno

50-60 campioni/ha, mescolarli e ricavarne uno di 100gr da avviare al laboratorio di analisi. SI = 0,5 cisti / gr

di terreno. Lotta Agronomica: adoperare varietà resistenti nei terreni risultati infetti; effettuare ampie

rotazioni con piante non ospiti (cereali, leguminose, composite, liliacee, ombrellifere, ecc.).

Nematodi galligeni: Meloidogyne spp.

Danni diretti molto vistosi e responsabili di trasmissione di pericolosi agenti patogeni come Fusarium sp. e

batteri vari. Lotta:

 Rotazioni ed eliminazione dei residui colturali

 Concimazioni organiche

 Corretto drenaggio del terreno

 Cv tolleranti o resistenti

 Mezzi chimici in presemina o pretrapianto (microgranulari o liquidi sistemici)

Genere Pratylenchus: sono endoparassiti migratori, noti come i nematodi delle lesioni radicali; sono spesso

associati a funghi patogeni del genere Verticillium. Danni gravissimi al pesco, specie al reimpianto.

Nematodi associati al pesco

I generi associati al pesco sono: Meloidogyne (galligeni), Pratylenchus e Xiphinema, quale vettore di virus.

Contro i nematodi si usano portainnesti tolleranti o resistenti. Evitare il pesco franco, il mandorlo e il GF

677. La diminuita attività radicale determina ridotto accrescimento, accorciamento degli internodi,

aumento gemme a fiore, filloptosi. Buona pratica è di non far succedere il pesco a se stesso, Altrimenti. In

passato, per prevenire manifestazioni della stanchezza del terreno , venivano utilizzati nematocidi

fumiganti.

Tylenchulus semipenetrans: è il nematode più comune delle zoneagrumicole. La sintomatologia è

aspecifica e si riflette su perdite di produzione che oscillano tra valori estremi. Una SI indicativa suggerita

fissa in 4000 larvette/gr di radici capillari un livello non superabile. Utili i portinnesti resistenti, le lotte in

vivaio, sui terreni in pre-impianto e la disinfestazione delle radici delle piante prima della messa a dimora.

Criconemella xenoplax, diffusa in tutto il mondo è specie polifaga; è particolarmente dannosa a vite e

piante arboree diverse. Vive meglio nei terreni sabbiosi dove si riscontrano popolazioni elevate fino a 70 cm

di profondità.

Nematodi entomopatogeni

Steinernema + Heterorhabditis: sono specie cosmopolite che vivono prevalentemente nel terreno

La forma infestante è la larva di terza età che penetra attraverso le aperture del sistema digerente.

Poi passa nell’emocele e lì vengono liberati i batteri simbionti che uccidono per setticemia l’insetto in meno

di 2 giorni. Questo consente al nematode di nutrirsi e riprodursi. 10 giorni dopo fuoriusciranno centinaia di

migliaia di larve. Vivono in simbiosi con un batterio che causa la morte dell’insetto (Xenorhabdus

nematophilus).

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
4 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/11 Entomologia generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher luigigaglione di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Entomologia agraria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Pennacchio Francesco.