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STOP COMPITO INTERMEDIO
Pariamo di cicli vitali e .............................................: un ciclo vitale è riferito al decorso di una generazione e
per convenzione si sceglie come momento iniziale la deposizione dell'uovo, oppure la compersa del primo
stadio giovanile e poi via via c'è tutto il ciclo e termina un ciclo vitale con il raggiungimento della maturità
sessuale e quindi nelle femmine con l'ovodeposizione, col termine voltinismo si intende il numero di
generazioni che si ha in un anno per cui ci saranno delle specie monovoltine e vuol dire una sola
generazione all'anno e specie polivoltine che avranno più cicli in un anno, di solioto negli insetti i cicli vitali
sono piuttostio brevi e di solito ne abbiamo solo 1-2 all'anno, anche se abbiamo tante accezioni come negli
afidi che in condizioni favorevoli, intanto sono partenogenetici e possono compiere fino a 30 generazioni
all'anno e sono davvero tante, poi abbiamo specie come certi coleotteri del legno che hanno cicli che
valgono degli anni 3-4 quindi sono molto lenti, una cicala americana ha un cicilo di 17 anni e quando ci sono
questi anni ci sono delle invasioni. In alcuni casi la durata della, in alcuni casi la durata della vita coincide
con quella del ciclo ad ese,mpio gli efimerotteri che si chiamano anche effimere perchè appena la femmina
depone muore, all'estremo opposto abbiamo i famosi insetti sociali che possono risprodorsi per più anni e
vivere molto a lungo come le termiti che vivono fino a 50 anni, gli insetti nella oro vita hanno fasi di inattività
alternate a fasi di pausa o riposo in relazione a fattori ambientali come temeratura, umidità, luce, cibo gli
insetti avranno attività o mancanza di attività e le interruzioni di attività sono dovuti a fattori ambientali che
limitano il voltinismo, ci sono 2 tipi di interruzione di attività quiescienza a diapausa, la quiescienza è
temporanea e reversibile, la diapausa è fisiologica e irreversibile dettata da fattori ormonali; quiescienza:
interruzioni provvisorie nell'accrescimento, sviluppo e riproduzione variabili e recersibili e si innesca con una
conìdizione climatica avversa ad esempio estivazione se fa troppo caldo e secco vanno in questa fase e
cessa appena le condizioni tornano favorevoli, se il clima è favorevole non si presentano, la diapausa o
letergo è una interruzione stagionale di durata notevole e non è reversibile, la diapausa o letargo è un
automatismo fisiologico cioè affinchè avvenga c'è bisogno di fattori ambientali ma anche ormonali, fattori
ambientali sono il fotoperiodo ossia lunghezza della luce rispetto la lunghezza del buio, il risultato è che si
innesca questo processo che è irreversibile e il risultato è una riduzione del metabolismo al minimo
indispensabile quindi le attività vitali si riducono per superare il periodo sfavorevole che neinostri cimi è
l'inverno e in un clima tropicale sono le siccità, tra l'altro durante la diapausa accade anche l'insetto è in
grado di tollerare condizioni estreme es. freddo perchè nella sua emolinfa hanno anticongelanti, è possibile
entrare in diapausa anche quando fa ancora caldo perchè devono essere comitanto la temperatura e il
fotoperiodo, invece la quiescienza è indipendente dal caldo o dal freddo è sufficiente che sia sfavorevole per
quell'insetto, una cosa fondamentale da ricordare è che ogni insetto entra in diapausa in una determinata
fase, alcuni hanno una diapausa sotto forma di uovo, altri sotto forma di lsarva o neanide, altri hanno una
diapausa sotto forma di adulto ad esempio in molti lepidotteri e ortotteri tipo cavallette e grilli svernano come
uovo, è fissato genericamente, in molti coleotteri le diapause le hanno le larve e in molti ricnoti eterotteri tipo
cimici a svernare sono gli adulti ecco perchè le cimici d'inverno entrano in casa, in alcune specie la diapausa
è obbligata, in alcuni casi è facoltativa cioè soprattiutto nelle specie polivoltine se compioono più di una
generazione all'anno non è necessaria la diapausa, la diapuusa invernale si instaura con l'accorciamento del
fotoperiodo e termina se e selo se l'insetto ha attraversato un certo numero do ore di freddo intenso, deve
averlo attraversato quindi entro in diapausa perchè si accorcia il fotoperiodo e fuoriesco quando il
fotoperiodo si allunga e quando l'insetto ha attraversato momenti di freddo intenso, nelle regioni temperate la
diapausa facilita la sopravvivenza dell'inverno, mentre la diapausa nelle regioni tropicali favorisce il
superamento della stagione arida, altra cosa della diapausa fondamentale èp che serve per sincronizzare
l'uscita degli adulti perchè tutti escono allo stesso periodo e quindi è facilitato l'incontro tra i 2 sessi;
distribuzione geografica degli insetti: da cosa dipende? Preferenze alimentari, umidità e temperatura, scambi
intercontinentali commerciali ed è diventato un problema enorme insetti autostoppisti tramite trasporta
passivo e sfruttano i nostri scambi commmerciali continui per poter ampliare il loro areale di distribuzione
come la zanzara tigre arrivata con gli pneumatici, le metcalfe, le dorifere, alcune termiti etc e ogni anno ce ne
sono dei nuovi, la distribuzione geografica di un determinato insetto è la risultante dei fattori estrinseci ed
intrinseci a una specie estrinseci vuol dire esterni che non ipendono da quelle specie, intrinseco invece
preferenze alimentari e climatiche, modalità di diffesione: trasporto passivo dovuto a noi, dispersione attiva,
migrazione come le locuste e poi anche le farfalle monarca, hanno una distribuzione più ampia i polifagi che
si adattano a più cose e i più cosmopoliti saranno gli infestanti delle derrate alimentari perchè sono
trasportate ovunque grazie ai nostri traffici, di solito non interessa che sia mais, riso grano, biscotti quindi
insetti delle derrate alimentari sono sempre loro, poi può essere distribuito in modo molto ampia chi ha una
adattabilità climatica molto elevata, tipicamente sono a disribuzione più ampia quelli che vivono in condizioni
favorevoli quelli che vivono in condizioni favorevoli in ogni parte del mondo come vivere sul pelo degli
animali tipo punci e pidocchi perchè tanto il micro clima è sempre quello, un esempio: un insetto che sta sui
platani e questo insetto è rrivato in europa con i tir che sono alti ed essendo alti sfiorano i rami degli alberi e
sfiorandoli alcuni sono caduti sui tir che fanno viaggi immensi e sono a tutti gli effetti insetti autostoppisti e tra
l'altro non hanno esigenze climatiche troppo strette e poi ne arrivano sempre.
Abbiamo visto l'ecologia cioè il rapporto degli insetti con l'ambiente e gli altri organismi, abbiamo visto la
raelazione tra gli insetti e i fattori climatici, come gli insetti sono in grado di superari i periodi in cui il clima
non è favorevole tramite interruzioni di attività che possono essere temporanee e reversibili che sono le
quiescienze oppure stagionali i non reversibili che sono le diapause, poi abbiamo esaminato quali sono i
fattori che possono influenzare la distribuzione geografica degli insetti e abbiamo visto che ci sono i fattori
intrinseci ed estrinseci, intrinseci riguardano l'ecologia degli insetti quindi la capacità di potersi disperdere
attivamente, la capacità di migrare, le preferenze climatiche e alimentari, mentre i fattori estrinseci sono
essenzialmente il trasporto passivo dovuto all'uovo e abbiamo parlato di un insetto autostoppista che il
fingide del platano; continuiamo con i fattori che influenzano la vita degli insetti a parliamo di fattori abiotici
cioè che non rguardano di esseri viventi come il clima, la luce del giorno, umidità temperatura e il terreno sia
direttamente che indirettamente, quindi temperature e umidità, la luce e i fattori del suolo e sono detti
edapici, il successo di una specie in un determinato ambiente dipende dalla sopravvivenza dello stadio più
sensibile ai fattori abiotici, in un ciclo di un insetto che inizia dall'ovodeposizione e termina con la fammina
che depone le uova, in un ciclo di un insetto avremo che ci sarà uno stadio particolarmente sensibile a
determinati fattori abiotici e sulla base di questo stadio che soprattutto sono le forme giovanili, ecco che si
determina il successo di una determinata specie, iniziamo con temperatura a umidità: il problema è che gli
insetti non sono come noi cioè non sono in grado di termoregolare autonomamente per cui sono
estremamente suscettibili a quello che accade all'esterno quindi freddo, caldo, aumento umidità e
disidratazione, questi fattori rappresentano fattori limitanti e di grande importanza degli insetti e temperatura
e umidità sono trai fattori limitanti più importanti, per ogni determinato stadio esiste una area dell'optimun che
è una combinazione ottimale di temperatura e umidità all'interno del quale le specie prosperano e la
mortalità di solito nell'area ottimale è inferiore al 10%, quando si va fuori da questa area che è tipica di un
determinato stadio e di ogni determinata specie ecco che la mortalità può aumentare fino al 100%, di solito
questa area dell'optimun è molto ristretta per gli stadi giovanili inferiori perchè più vulnerabili e a noi
interessa sapere lo stadio più vulnerabile per il controllo, gli stadi che hanno una tolleranza più elevata ai
fattori ambientali sono le uova si solito, le condizioni termoidrometriche più sfavorevoli sono oltre i 45°
d'estate in condizioni di bassa umidità relativa e l'altra condizione sfavorevole è il freddo rigido invernale e
superano queste condizioni andando in diapausa o quiescienza oppure la fuga cioè andando a nascondersi
sotto terra, nella corteccia, di solito le combinazioni climatiche sono in grado di combinare falcidie notevole e
improvvise delle popolazioni di insetti tali da essere paragonati a trattamenti insetticidi perchè questo è il
momento in cui abbiamo le prima forme giovanili e se le temperature si abbassano notevolmente abbiamo
faccidie, ovviamente ci possono esssere anche le condizioni opposte cioè talmente favorevoli che a volte ci
sono delle vere e proprie infestazioni di particolari insetti come ad esempio climi particolarmenti umidi come
una pioggerellina molto lieve protratta per più tempo e ad esempio possono favorire gli afidi che stanno sui
rami tanto più che sono partenogenetici, parliamo di luce: come tutti gli esseri viventi sono estremamente
sensibili alla luce e rispetto alla luce manifestano reazioni sia all'intensità luminosa che al fotoperiodo oppure
se alcuni insetti vivono in ambienti dove non riescono a percepire la luce la percepi