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La tipologia degli oggetti realizzati

La tipologia degli oggetti realizzati è uno strumento per cominciare a ripartire la produzione ceramica in una successione cronologica. Con la tipologia si possono ricostruire anche le funzioni degli oggetti. Le tavolette enigmatiche sono oggetti in terracotta con segni di punzoni variamente interpretati. La tabella di Perini per i materiali dell'età del Bronzo del Trentino propone una sequenza evolutiva con particolari forme che cambiano nel tempo a seconda delle mode, più raramente per il tipo di utilizzo. L'impugnatura è fondamentale, rappresenta il fossile guida per l'attribuzione cronologica e spesso anche per identificarne la funzione. In questo periodo aumenta il quantitativo di oggetti prodotti. Era facile fare i vasi. È stupefacente che in così poco tempo facessero così tanti oggetti; si pensa che le comunità fossero particolarmente consistenti, oppure che fare i vasi fosse un'attività.

quotidiana ripetuta molto frequentemente. Questo spiegherebbe anche i frequenti cambiamenti nella produzione ceramica. Lo stile di vita identifica la cd memoria collettiva. Se ci si abitua a consumare i cibi con un determinato oggetto, si tenderà a replicarlo, finché non subentra un elemento più vantaggioso oppure una nuova moda legata anche al rango. Nell'antichità molti oggetti erano riusati o trasformati. Per casi particolari come quello di Fiavè e del Lavagnone riusciamo a classificare gli oggetti secondo una sequenza basata su periodi abbastanza ristretti. Molti vasi sono ripetuti identici per lunghi periodi, altri invece subiscono modifiche da una generazione all'altra. Tipologie sempre identiche sono quelle dei cd grandi contenitori, che servivano per conservare gli alimenti, come il dolio tronco conico, che ha confronti già nell'età del Rame e rimane identico per la gran parte dell'età del Bronzo. Non era

Un vaso che veniva toccato o manipolato. Poteva essere usato per trasporti ma comunque ridotti. Era un recipiente che permetteva di isolare il contenuto dall'umidità, inoltre si chiudeva facilmente per evitare l'intrusione degli animali. Il successo di questa forma negarantisce la continuità.

I vasetti come le tazze, che servono per il consumo del cibo, subiscono invece rapide trasformazioni. Erano usati più volte ed erano anche più soggetti alla rottura. Ogni artigiano poteva aggiungerci del suo.

Per la seriazione tipologica è necessario avere una stratigrafia che permetta di collocare negli strati gli oggetti, e di disporre di vasi in quantità, possibilmente integri. I contesti palafitticoli sono quelli in cui il materiale è meglio conservato. C'erano dinamiche di scarico e abbandono degli oggetti, che erano abbandonati nello stesso luogo, talora associati in base alla destinazione d'uso; ad esempio gli oggetti legati.

al consumo sono in associazione con le capanne.

Lo scavo del Lavagnone ha un livello del BA1 (livelli 1-2), i livelli 3-4 sono invece del BA2. Gli altri livelli sono della media età delBronzo. A questi livelli sono associate le strutture, che nella fase più antica dispongono di datazioni dendrocronologiche. De Marinisha proposto uno schema comparativo dei livelli del Lavagnone e di Fiavè. Le strutture di Fiavè sono datate anche al BM. L'unicolivello di BA è Fiavè 2.

La produzione ceramica è molto articolata. Le forme ceramiche più antiche sono riconosciute al Lavagnone nel cd boccale, formache ha uno sviluppo verticale e un'impugnatura che rimanda al consumo dei cibi soprattutto liquidi. L'impugnatura caratteristica è l'ansa a gomito, con la parte superiore piatta o leggermente apicata a cui si appoggia una parte inferiore semicircolare. La lucedell'ansa è tale da potervi inserire

facilmente le dita. La forma è panciuta alla base con la sommità leggermente rastremata verso l'interno. Altri recipienti potevano servire alla preparazione del cibo sul fuoco, tra cui le cd anfore, cioè vasi con due anse contrapposte che potevano servire a sollevare il vaso o a tenerlo sospeso sul focolare. Ci sono anche i cd vasi tronconici, per conservare le derrate alimentari. Talora sono molto grandi, una volta riempiti erano anche difficili da spostare. Spesso presentano cordoni plastici che hanno la funzione di irrobustire la parete stessa del vaso. Talora hanno una forma a rete, per cui si pensa che fossero la replica in ceramica di reti in vimini. In altri casi i cordoni sono semplicemente decorativi. Un vaso tronconico con tre segmenti di cordoni applicati si ritrova anche in contesti posteriori, con i tre cordoni che si trovano anche in vasi successivi. C'era dunque un messaggio dietro queste decorazioni. La ripetitività talora diventa un

Vero e proprio simbolo. I tre segmenti sono associati talora a una decorazione a pastiglie. La prima fase di queste produzioni ceramiche è caratterizzata comunque da una quasitotale assenza di decorazioni, se non cordoni e impressioni a cuppelle. La sommità di alcune anse talora presenta un dischetto unico, leggermente sopraelevato o meno, e talora doppio (ansa a bottone, indicatore delle fasi più antiche del BA). Alcuni hanno proposto dei collegamenti con i vasi di tipo Laterza; ma questi mondi non condividono nient'altro. Alcuni oggetti sono in continuità con la tradizione precedente: è il caso dei vasi contenitori, talora con i cordoni per irrobustire il vaso. Talora hanno l'orlo forato diffuso anche nell'età del Rame. Grazie a questi vasi si può affermare che le comunità palafitticole sono molto legate alla tradizione locale, che usava questi contenitori tronconici forati già nell'età del Rame.

L'orlo forato serviva per la chiusura con le pelli dei contenitori. Questi oggetti sconfesserebbero dunque un arrivo di popolazioni esterne, che era stato ipotizzato da alcuni studiosi per spiegare il fenomeno palafitticolo.

I grandi contenitori di solito sono più rozzi. Si tratta di manifatture non tornite, irregolari e prive di lisciature. La forma non è mai simmetrica; sono produzioni approssimative, era più importante produrne in quantità che non rifinirle.

Non conosciamo le fornaci di questo periodo. Possiamo immaginare che ci fosse un tipo di cottura in fossa, a cielo aperto. Alcuni vasi già a partire dal BA indicano un tipo di manifattura più precisa, che richiede una struttura di fornace più elaborata. Si tratta soprattutto di produzioni di ceramica grigio-scura che richiede un ambiente riducente. Richiedevano strutture chiuse per la cottura.

In queste ceramiche anche l'interno della ceramica, l'impasto, è scuro.

quindi c'era un controllo della circolazione dell'ossigeno. Anche gli oggetti più rifiniti sono asimmetrici e talora irregolari. Nel BA1 si hanno ovviamente le anse a gomito e a bottone. Le ansea bottone sono prodotte solo in minima parte nel BA2. Nel BA2 i cambiamenti più importanti sono:
  1. Cambiamento nei rapporti dimensionali nella forma del boccale, che ha diametri di dimensioni sempre maggiori e non ha uno sviluppo verticale. Il boccale dunque si trasforma progressivamente in un'altra forma, nella tazza, che mantiene solo il profilo del boccale.
  2. Presenza di decorazioni. Decorazioni di linee incise o con solcature, spesso nel fondo del vaso con il tipico motivo cruciforme. Talora la croce è campita, talora è realizzata con solcature. Le incisioni sono molto profonde, fatte con uno strumento affilato di corno, osso o metallo. È una caratteristica tipica di questa epoca, più tardi non saranno così profonde. Le solcature
erano fatte invece con ciottoli tondi. Alcuni simboli decorativi incisi sono interpretati come riferimenti ad abitazioni o ad individui. La decorazione cruciforme prende il nome dal sito di Barche di Solferino, ed è chiamata "stile di Barche". Altre decorazioni hanno motivi molto vari, a zig-zag con decorazioni a triangoli alternati. 3. Alcuni vasi sono legati alla cottura, come ad esempio le cd teglie, che hanno in forma di cordone o solcatura una croce all'interno. Servivano per la cottura dei cereali con l'acqua. La produzione ceramica si associa a una ricca produzione in metallo. L'ascia del BA ha una forma a tallone arrotondato con incavo, margini rialzati e tagliente che tende a espandersi nel tempo. Il pugnale non è più fatto dalla semplice lama di metallo, ma può avere il manico fatto tutto in metallo. Una serie di dischetti in metallo racchiudevano dei distanziatori di legno e andavano a comporre il manico. Il pomolo haun' estensione che ricorda quelle dell' età del Rame. È l' oggetto di prestigio più importante nell' età del Bronzo assieme a rari esemplari di diadema in metallo, di cui alcuni provengono da Ledro. Molti oggetti sono in legno: mestoli e piccoli oggetti, ma anche piroghe che erano molto numerose e servivano per spostarsi, per il trasporto e per pescare. Il sito di Lagazzi (Piadena, CR), è un sito distante dagli altri del BA. Ma anche qui c'era un lago e una palafitta, databile alle fasi avanzate del BA e alle prime fasi del BM. Caratteristica del sito sono le tazze che sono più diffuse rispetto ai boccali. È presente il fossile guida dell' ansa a gomito. Mancano le decorazioni. Forse le decorazioni erano più diffuse e sviluppate in altri siti. Anche qui abbiamo le teglie. La produzione metallurgica è massiccia. Era un' attività svolta frequentemente nei villaggi. Gli spilloni nel BA sidifferenziano perl'estremità, che permetteva di fissare lo spillone ed è a disco, a rotolo, con anelli o globetti. Sono tipologie dalla diffusione europeae non esclusivamente dei siti palafitticoli italiani. Si parla addirittura di koinè metallurgica.Tra le forme di artigianato si hanno anche perle di collane in calcite. Si recuperano i dentalia fossili nelle zone argillose della Pianura Padana, e sono utilizzate come elemento decorativo. Pratica usata anche nell'età del Rame, che si diffonde nell'antica età del Bronzo per essere sostituita nel BM da materiali di pregio.A Fiavè sono stati trovati oggetti in legno, che era il materiale più utilizzato in assoluto per picconi, zappe, manici e altri oggetti. Ci sono anche i coltelli messori, con inserito nel taglio delle lame di selce. Servivano a mietere il grano. Si hanno anche punte di trapano ad archetto, utili per realizzare fori perfetti nel legno o nelle perline di.

calcite.Ci sono anche oggetti di cui non conosciamo la funzione. E’ il caso di un oggetto definito giogo per i buoi da Fiavè.A Fiavè si hanno anche molti falcetti, talora in corso di lavorazione e molti finiti, con lame in selce immanicate e fissate con delleresine al manico.42L’esemplare più antico di aratro proviene da Fiavè. Pi

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Publisher
A.A. 2020-2021
81 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/01 Preistoria e protostoria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeriatiezzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Preistoria e protostoria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cattani Maurizio.