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Endocrinologia - la sindrome iperglicemica iperosmolare Pag. 1
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Sindrome Iperglicemica Iperosmolare Coma Iperosmolare Non Chetosico

(riassunti del libro Greenspan's Endocrinologia Generale e Clinica ultimo aggiornamento: 23 Maggio 2013)

Sindrome Iperglicemica Iperosmolare o Coma Iperosmolare Non Chetosico è una complicanza acuta tipica dei pazienti affetti da diabete di tipo 2 in età avanzata, in genere associata a infezioni acute, malattie cardiovascolari, malattie cerebrovascolari, insufficienza renale, traumi eccessivi, ingestione di alcol, pancreatite acuta, assunzione di farmaci che interferiscono con il metabolismo dei carboidrati, diuretici tiazidici, corticosteroidi, come i corticosteroidi.

La patogenesi si deve alla ipersecrezione degli ormoni controinsulari e all'incapacità dei tessuti periferici di utilizzare il glucosio, con conseguente iperglicemia e alterazioni metaboliche, specialmente delle catecolamine.

Cioè: stimolazione della glicogenolisi muscolare produzione di glucosio a partire dal glicogeno con stimolazione del catabolismo proteico a livello muscolare mobilizzazione degli aminoacidi con che impiegati nella gluconeogenesi epatica ulteriore produzione di glucosio vengono con diabete di tipo 2 la [ ] di insulina anche se ridotta a differenza della chetoacidosi, nel è inibire la lipolisi sufficiente ad impedendo la mobilizzazione degli acidi grassi FFA in circolo, e la chetogenesi epatica evitando la produzione dei corpi chetonici, cioè.

Clinico Dal punto di vista la sindrome iperglicemica iperosmolare è caratterizzata da 2 fasi: esordio insidioso mascherata dai segni del fattore precipitante fase prodromica ad, spesso, poliuria astenia perdita di peso sintomi non tossici ritardano la oppure si manifesta con, e, cioè che diagnosi della chetoacidosi e la terapia. fase conclamata: iperglicemia grave > 600-2400 mg/dl glicosuria

diuresi osmotica iperosmolalità con (9-10 lt/die), plasmatica grave > 320 mOsm/Kg di H O disidratazione grave accentua l'iperglicemia, fino a che 2ipotensione arteriosa ortostatica shock ipovolemico insufficienza renale oliguria <, specie , e con ,della glicosuria > della glicemia e osmolalità > azotemia e creatinina, ulteriore , oltre che . alterazioni del sensorio letargia stato confusionale coma di entità variabile dalla , fino al . chetonemia, chetonuria assenti o leggermente > . emogasanalisi normale, senza acidosi metabolica respiro di Kussmaul è assente, pertanto il , aevento precipitante del coma iperosmolare non abbia portato anche allo sviluppo dimeno che l'un'acidosi metabolica sepsi insufficienza renale acuta IMA con shock, come la , o .

Terapia
La della sindrome iperglicemica iperosmolare si basa su:
  • Ridratazione del

Per ripristinare l'equilibrio idroelettrolitico, nei pazienti con collasso circolatorio si inizia l'infusione di 1-2 litri di soluzione salina isotonica di NaCl. Se lo shock ipovolemico persiste, si infondono 1-2 litri di soluzione salina allo 0,9% nelle prime 2 ore, insieme a plasma expanders o albumina.

Negli altri casi, si inizia la reidratazione con l'infusione di una soluzione salina ipotonica di NaCl, perché si ha un'iperosmolalità notevole, perdita di acqua corporea ed un eccesso di soluti nel compartimento vascolare. La scelta dei liquidi da infondere dipende dallo stato di idratazione del paziente, valutando la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la sodiemia corretta e la diuresi. Se la sodiemia corretta è normale o superiore, si somministra una soluzione ipotonica di NaCl allo 0,45%.

A cura di Kalamaj - skuola.net Pag. 1

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze mediche MED/13 Endocrinologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Endocrinologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Cignarelli Mario.