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MEN-2
La MEN-2 (Multiple Endocrine Neoplasia tipo 2) viene distinta in MEN 2A e MEN 2B. La MEN 2A rappresenta il 75% dei casi ed è caratterizzata dall'associazione di:
- carcinoma midollare della tiroide (80-100%)
- feocromocitoma (40%)
- iperparatiroidismo da iperplasia o adenoma delle paratiroidi (20-30%)
I tumori di origine neuroectodermica originano da cellule della cresta neurale, come le cellule parafollicolari C della tiroide, le cellule principali ed ossifile delle paratiroidi e le cellule cromaffini della midollare del surrene.
La MEN 2B rappresenta il 25% dei casi ed è caratterizzata dall'associazione di:
- carcinoma midollare della tiroide (100%)
- neurinomi mucosi multipli (100%)
- feocromocitoma (50%)
- Habitus marfanoide (75%)
La MEN 2B è una variante della MEN tipo 2 caratterizzata solo dal carcinoma midollare della tiroide e neurinomi mucosi multipli. È meno aggressiva e ha una prognosi migliore, per cui è considerata una forma sporadica non associata alle altre malattie tipiche della MEN-2.
familiareLa MEN tipo 2 viene distinta in una MEN2A e una MEN2B. La trasmissione è AD (autosomica dominante) con alta penetranza ed espressività. La MEN 2 familiare e la FMTC sono a causa di una mutazione puntiforme attivante il protooncogene RET localizzato sul braccio q del cromosoma 10, che codifica per un recettore di membrana ad attività tirosin-chinasica. Si ha prima la mutazione germinale con iperplasia cellulare, poi la mutazione somatica con trasformazione neoplastica delle cellule per formare le forme sporadiche. È indicato uno screening genetico per identificare i soggetti portatori della mutazione germinale del gene RET, che può essere trasmessa alla progenie. In caso di test positivo, è necessario intervenire tempestivamente con terapia adeguata prima dello sviluppo della neoplasia (ad esempio, paratiroidectomia subtotale). Se il test è negativo, non sono necessari ulteriori controlli, mentre in caso di test positivo, ilIl soggetto deve essere sottoposto a un esame clinico ecografico della tiroide, seguito da uno screening clinico e biochimico per la diagnosi di CMT. È necessario fare un dosaggio di CT basale dopo un test di stimolo con pentagastrina e un dosaggio per la diagnosi di feocromocitoma tramite l'escrezione urinaria delle catecolamine delle 24 ore. Per la diagnosi di iperparatiroidismo, è necessario fare un dosaggio di calcemia e PTH. Per le forme familiari di CMT, la prima manifestazione della sindrome spesso si verifica intorno ai 15-35 anni e coinvolge entrambi i lobi tiroidei con iperplasia delle cellule C adiacenti ai focolai tumorali a lenta evoluzione (decenni). Le forme sporadiche, invece, si manifestano in età avanzata (50-60 anni), sono monolaterali e non presentano iperplasia delle cellule C adiacenti al tumore, ma hanno un'evoluzione più rapida (mesi). Il tumore secreta calcitonina, ACTH, PRL, VIP, PP, somatostatina e serotonina. In genere, raramente si riscontrano prostaglandine e peptide correlato con il gene della calcitonina (CGRP).Che raramente determinano massa tiroidea di consistenza una sindrome ipersecretoria, mentre in genere si apprezza la aumentata sintomi da compressione delle strutture adiacenti disfonia disfagia, fino ai , cioè , ,dispnea diarrea vampate di calore metastasi ai linfonodi latero-…, associati a, alcune volte ,cervicali e mediastinici metastasi alle ossa, polmoni, fegato …,conferma di CMT
Diagnosi
La di avviene mediante:
- livelli sierici >> di CT condizioni basali dopo stimolo
Indagini di Laboratorio : in e conpentagastrina test combinato gluconato di calcio/pentagastrina valori plasmatici di CT > 300o conpg/ml 25% delle forme familiari CT basale è nella norma > dopo stimolo, anche se nel la e .
- calcificazioni dense e irregolari
Ecografia tiroidea + esame citologico con agoaspirato : .
- 99 metastasi di dimensioni > 0,8 cm
Scintigrafia con Tc(V)-acido dimercaptosuccinico : .
- metastasi a livello dei polmoni e fegato
TC : evidenzia le (angiografia).