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Endocrinologia 3 lezione.
Abbiamo la possibilità di monitorare un pz diabetico tramite alcuni indicatori. È bene
tenere sotto controllo la situazione per evitare complicanze. Le variazioni della curva
del glucosio (UTILE PER PREVENIRE PICCHI DÌ GLICEMIA) SI DISTINGUONO IN
VARIAZIONI QUALITATIVE E QUANTITATIVE. Per Quantitative intendiamo
fondamentalmente gli effetti del glucosio circolante però indipendentemente dalle sue
oscillazioni, ma conseguente solo agli effetti legati alla media delle glicemie delle 24
ore (o del periodo che definiamo noi). X esempio un pz con media di 250, avrà degli
effetti sull’organismo indipendentemente dalle misurazioni fatte durante il giorno, che
sia 300 o 40. L’effetto qualitativo invece sono gli effetti tossici della mole di glucosio
conseguenza di abnormi oscillazioni di glucosio, quindi quello k andiamo a guardare in
un pz diabetico, che è responsabile di complicanze, è sia la media delle glicemie sia
quanto queste glicemie oscillino,per vedere se le glicemie sono stabili o fluttuanti.
perché entrambi i paramentri sono responsabili di attivazione di processi patologici.
Infatti quando parliamo di compenso metabolico intendiamo un pz che presenta tante
variazioni qualitative che quantitative purché il più vicino possibile alla media normale,
cioè variazioni cmq contenute. Quindi per il compenso non vado a guardare solo
l’emoglobina glicata ma anche il profilo glicemico, che viene chiesto insieme a vari
esami al momento del ricovero,perché anche il fatto che passa da picchi alti a picchi
bassi influenza la sua condizione di salute.
Ci servono quindi entrambi gli indicatori quanti che quali per vedere se il pz è
compensato o no, quindi indicatori di posizione e di variabilità glicemica. I quantitativi
(di esposizione) sono i prodotti di glicazione avanzata, che si formano quando il
glucosio è in eccesso e va a glicosilare qualsiasi cosa tipo le proteine, come
l’emoglobina glicata o la fruttosamina (albumina glicata). Noi utilizziamo questi
indicatori di controllo cm quantitativi. I qualitativi sono invece quelli che ci dicono
quanto il glucosio oscilla nell’unità di tempo che ci prefiggiamo, soprattutto tramite i
refettometri (tipo dtx) che registrano tutte le misurazioni in un mese e poi si
consegnano e si vedono i picchi. Per i qualitativi abbiamo anche due indicatori
biologici, come per esempio il metildriussale e
“unaparolaincomprensibilegabrimidispiace”.
Il compenso in pratica aiuta il pz perché il glucosio in eccesso glicolizza le altre
molecole le trasforma in zuccheri più stabili, che non abbiano quindi troppe variazioni
(prodotti di glicazione avanzata). Vengono misurati tramite un apparecchio a
fluorescenza che, ponendo l’avambraccio tra due supporti, irradia la cute poi “legge” e
riferisce la quantità di questi prodotti.
Emoglobina glicata: proteina citoplasmatica che una volta glicosilata ha emivita più
breve di quelle glicosilate a livello tissutale. È il frutto della glicosilazione
dell’emoglobina da parte del glucosio in eccesso. È un processo irreversibile e continuo
che avviene durante tutta la vita del globulo rosso. È quindi espressione sia
quantitativa del glucosio che della media della vita degli eritrociti(circa 120gg). È un
indicatore re-costitutivo perché dà informazioni riguardanti elementi precedenti al
dosaggio di hb glicata. Non c’è linearità tra i valori di hb glicata (misura le ultime 4-8
settimane, ma è affidabile quello che misura nell’ultimo mese) e ciò che è successo
prima di questa data. Un altro concetto IMPORTANTE è che ogni valore di hb glicata
risente tanto della glicemia a digiuno che della post prandiale. Tanto più sono alti i