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Sindrome di adattamento generale allo stress

Si tratta di una condizione di allerta denominata "Fight or Flight" (combatti o scappa), che è immediatamente attivata in risposta ad uno stimolo che può essere la paura, un evento acuto importante come un incidente, una frattura o qualsiasi cosa che sia in grado di turbare l'equilibrio: questo tipo di attivazione fa partire uno stimolo dall'encefalo alla midollare del surrene che determina un'attivazione generale del sistema simpatico con produzione di catecolamine (epinefrina e norepinefrina) che mobilizzano le riserve di glucosio, determinano cambiamenti circolatori (vasocostrizione, aumento della PA, della frequenza cardiaca e respiratoria) ed un aumento dell'utilizzo di energia da parte delle cellule, in particolare quelle muscolari, che devono essere pronte a contrarsi in maniera immediata per poter fronteggiare la situazione creatasi. Quando questa condizione diventacronica vi è la cosiddetta fase di resistenza, che consiste in una desensibilizzazione alla produzione di norepinefrina ed epinefrina dovuta ad una down-regulation dei recettori, che comporta un aggiustamento a lungo termine dei sistemi ormonali: vengono infatti prodotti alcuni ormoni che regolano la PA, determinano un aumento della produzione di glucagone a livello del pancreas con conseguente elevazione dei livelli di zucchero nel sangue, e i lipidi vengono liberati dagli adipociti attraverso il GH e serviranno per l'utilizzazione energetica da parte del muscolo scheletrico. Tutti gli ormoni vengono secreti secondo sistemi ciclici-pulsatici, che vengono meglio definiti BIORITMI, per cui ogni ormone viene secreto a ritmi diversi: ad esempio, il cortisolo viene secreto al mattino e durante la giornata ha un graduale abbassamento intorno all'ora di pranzo per raggiungere la sua fase più bassa la sera; la prolattina viene secreta direttamente dopo il.risveglio, l'ormone della crescita viene prodotto solo durante il sonno e il picco si azzera durante il giorno; l'LH e l'FSH hanno una ciclicità mensile e semestrale (non giornaliera). LA TIROIDE La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla, molto più visibile nell'uomo che nella donna, situata nella zona mediana del collo al di sotto della cartilagine faringea ed ospita altre 4 ghiandole importantissime per la regolazione del metabolismo fosfocalcico, ovvero le paratiroidi. L'autoregolazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide si realizza attraverso un feedback da parte dell'effetto su un fattore: l'ipotalamo rilascia il fattore (o ormone) trofico TRH, l'adenoipofisi rilascia l'ormone trofico TSH, mentre la tiroide secerne gli ormoni T3/T4 che è quello che andrà ad agire sulla cellula bersaglio (in particolare la T3) per produrre una risposta o effetto cellulare. L'autoregolazione può

Anche essere ottenuta mediante l'azione di un fattore su un altro (interazione).

FORMAZIONE DEGLI ORMONI TIROIDEI

Anche l'ormone tiroideo viene prodotto come preproormone inattivo (TRH- ormone rilasciante latireotropina), che contiene 6 copie dell'ormone TRH (ciascuna costituita da 3 peptidi). Quindi anche questi, essendo preproormoni inattivi, contengono una sequenza segnale, l'ormone e altri frammenti peptidici. Una volta prodotto, il preproormone viene poi rilasciato come ormone TRH che va a stimolare la produzione di TSH a livello dell'ipofisi; il TSH entra a sua volta nel circolo sanguigno e va sulla cellula tiroidea follicolare, si lega al suo recettore e da lì segue una serie di passaggi:

  1. Trasporto dello iodio inorganico catturato dalla cellula follicolare tiroidea;
  2. Diffusione dello iodio all'apice della cellula follicolare;
  3. Lo iodio viene trasportato all'interno del compartimento colloidale (o colloide) della tiroide;
  4. Avviene...

L'ossidazione dello iodio inorganico a iodio;

Incorporazione dello iodio nei residui di tirosina, all'interno delle molecole di tiroglobulina contenuta nella colloide. La combinazione delle molecole di iodiotirosina forma la tetraiodiotironina, oppure la combinazione di due molecole di iodio e una di tirosina forma la triiodotironina, che è l'ormone attivo T3. Una volta che si formano queste molecole (quattro di T4 e una di T3), queste vengono combinate e, attraverso i lisosomi, conservate all'interno della cellula follicolare: verranno in seguito esocitate sotto lo stimolo del TSH e, quindi, immesse nel circolo periferico.

Bisogna ricordare che anche gli ormoni tiroidei circolano legati ad una proteina, la Tyroxin Binding Globulin prodotta a livello epatico, che determina il rilascio e l'effetto degli ormoni tiroidei sull'effettore periferico. I recettori degli ormoni tiroidei si trovano ovunque nell'organismo: quelli della T3 sono situati a

livello del cervello, del muscolo, del fegato, del rene e del cuore. Lo iodio viene assunto sia dall'acqua che dall'alimentazione (più generalmente dal pesce e dai latticini). Questo diventa fondamentale poiché, in assenza di iodio, che non viene quindi introdotto sufficientemente con l'alimentazione giornaliera, si avranno carenze di ormoni tiroidei T3 e T4 che portano ad una condizione patologica definita Gozzo. La supplementazione giornaliera di iodio deve essere almeno pari a 150 mcg (microgrammi) nell'adulto: lo iodio assunto viene poi eliminato dal rene per la maggior parte, mentre una minima parte (circa 35%) viene utilizzato dalla tiroide per la produzione di ormoni tiroidei, ed un'ultima parte viene escreta con le feci. Le conseguenze della carenza iodica, per tutte le età, sono rappresentate dal Gozzo: in più quando questa carenza è molto marcata nel feto e nel neonato porta rispettivamente ad aborto o mortalità.

perinatale e ritardo disviluppo psicosomatico; mentre nel bambino o nell'adolescente può comportare ipotiroidismo subclinico e franco e, anche qui, ritardo di sviluppo psicosomatico; nell'adulto o nell'anziano può provocare Gozzo nodulare o ipertiroidismo da gozzo nodulare. Questa condizione può portare alla formazione di noduli e, nel lungo termine, un'autonomizzazione di alcuni noduli che iniziano a produrre quantità spropositate di ormoni steroidei, formando il gozzo ipertiroideo.

COME PREVENIRE UNA CARENZA IODICA?

È necessario somministrare una quantità di iodio giornaliera (mg/die) pari a:

  • Bambini 0-5 anni 90mg/die
  • Bambini 6-12 anni 120mg/die
  • Adulti > 12 anni 150mg/die
  • Gravidanza e allattamento 250mg/die

Per prevenire la carenza, oltre alla supplementazione con capsule o presidi farmaceutici, si deve utilizzare il sale fortificato con iodio, l'olio iodato, la iodazione delle acque potabili,

L'aggiunta di iodio nel pane e l'aggiunta di iodio nei mangimi animali e vegetali.

PRINCIPALI CAUSE DI NODULI TIROIDEI.

La causa più frequente è la patologia benigna nodulare da carenza iodica. Poi vi sono le patologie tumorali benigne borderline quali gli adenomi e, più frequentemente, si possono formare carcinomi della tiroide, che sono maligni e si distinguono in carcinomi papilliferi, follicolari, midollari o anaplastici.

COME FARE DIAGNOSI DI IPER/IPOTIROIDISMO.

Si osservano i valori relativi agli ormoni tiroidei circolanti: già quando il TSH risulta essere troppo alto si capisce che si è in presenza di una condizione di ipotiroidismo, oppure di ipertiroidismo ma solo nel momento in cui c'è un TSH mediato con presenza di un adenoma ipofisario (che è rarissimo ma determina un innalzamento del TSH e dei fattori FT4/FT3). Quando comunque il TSH risulta essere alto, in condizioni normali, abbiamo sempre FT3 e FT4 normali o bassi.

unipotiroidismo ghiandolare primitivo, oppure ipotiroidismo subclinico con un TSH più alto e ormoni tiroidei normali, che risulta essere la condizione più frequente. Al contrario, quando abbiamo un TSH molto basso e ormoni tiroidei alti siamo in presenza di ipertiroidismo.

Le CAUSE PIÙ FREQUENTI di IPOTIROIDISMO sono la tiroidite cronica di Hashimoto (o tiroidite cronica autoimmune), l'ablazione chirurgica della tiroide mediante tiroidectomia oppure l'irradiazione della tiroide in seguito ad un'iperfunzione della ghiandola stessa, caratterizzata da una totale assenza di funzione delle cellule tiroidee che sono state bruciate dalla terapia radioionica.

Altre cause possono essere i farmaci, soprattutto tionamidi, il litio, l'amiodarone, l'interferone e gli inibitori delle tirosin-chinasi (farmaci antitumorali). Bisogna quindi ricordare che come cause di ipotiroidimo vi sono anche alcune malattie infiltrative come la tiroidite fibrosa.

l'emocromatosi e l'asarcoidosi, mentre le cause di ipotiroidismo centrale sono molto rare. I sintomi di ipotiroidismo determinano una ridotta funzione dell'effettore periferico, quindi vi sarà faticabilità a livello muscolare, intolleranza al freddo, difficoltà respiratorie, aumento di peso, disfunzioni cognitive, deficit della memoria, ritardo mentale, disfunzione della motilità gastro-intestinale con costipazione o addirittura una stitichezza ostinata, ritardo nella crescita; mentre a livello cutaneo si ha una cute secca e desquamata con presenza di edema (non vero e proprio, ma mix-edema pre-tibiale duro dovuto all'accumulo di mucopolisaccaridi nel sottocute); si aggiungono inoltre sintomi quali menorragie nelle donne (perdite mestruali inspiegate), dolori muscolari e parestesie, perdita dell'udito, riduzione della frequenza cardiaca con ipertensione diastolica (che nell'ipertiroidismo è sistolica), ingrossamento della lingua.

ascite e versamento pericardico. Le CAUSE DI IPERTIROIDISMO, invece, si identificano nella malattia di Graves-Basedow, che è la prima causa e si presenta spesso con i bulbi oculari protrusi all'esterno in quanto i muscoli retro-orbitali diventano ipertrofici (più grossi) e quindi vi si accumulano dei mucopolisaccaridi nella zona retro-bulbare, che spingono l'occhio verso l'esterno. Altre cause molto frequenti sono l'Hascitossicosi, fenomeno tossico della tiroidite di Hashimoto, gli adenomi tossici e il gozzo multinodulare tossico. I SINTOMI principali di ipertiroidismo sono ansia e irritabilità, difficoltà a parlare e dormire, debolezza, stanchezza, tremori, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca, perdita di peso (nonostante si mangi di più) e aumento della motilità gastro-intestinale che molto spesso determina diarrea. Anche in questi casi, inoltre, esistono dei farmaci in grado di determinare ipertiroidismo quali le tionamidi,

Il litio, lo iodio somministrato dall'esterno o sostanze che contengono iodio (esistono dei preparati che si applicano a livello cutaneo, spesso da parte delle donne, contro la cellulite).
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Publisher
A.A. 2020-2021
31 pagine
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SSD Scienze mediche MED/13 Endocrinologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher julia9809 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Endocrinologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Aversa Antonio.