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RUOLO FISIOLOGICO DEL CALCIO

- Influisce sulla struttura ossea

- Aumenta l'eccitabilità cellulare

- Rilascia ormoni e neurotrasmettitori

- Favorisce la contrazione muscolare

PARATORMONE (PTH) → ormone secreto dalle ghiandole paratiroidi, localizzate nella superficie posteriore della tiroide. Il suo ruolo è quello di far aumentare il calcio nel sangue, lo fa sia favorendo il riassorbimento renale di calcio, anche nell'osso. La sintesi del paratormone è controllata dalle concentrazioni di calcio nel sangue. Possibili malattie delle paratiroidi:

- IPERPARATIROIDISMO → aumento di calcio nel sangue.

- IPOPORATIROIDISMO → diminuzione di calcio nel sangue.

CALCITONINA → ormone secreto dalle cellule parafollicolari della tiroide. Nel rene favorisce l'escrezione di calcio, nell'osso promuove la deposizione di calcio. Il suo ruolo è quello di diminuire il calcio nel sangue.

I livelli plasmatici dei nutrienti e degli ioni possono regolare la secrezione.

ormonale. Gli ormoni regolano i livelli plasmatici di ioni e nutrienti. VITAMINA D → gruppo di steroidi introdotti con la dieta o prodotti dall'organismo stesso, necessitano di specifiche modificazioni per diventare biologicamente attivi come ormoni. Questa vitamina presenta dei precursori: - L'ergocalciferolo → assunto con alimenti di derivazione vegetale. - Il colecalciferolo → contenuto in alcuni alimenti di origine animale, viene sintetizzato dal 7-deidrocolesterolo presente nella cute umana per irradiazione ultravioletta, da raggi solari. Molti alimenti contengono alti livelli di vitamina D, come il salmone, tuorlo d'uovo, latte, cereali, succo d'arancia. Nell'intestino la vitamina D favorisce l'assorbimento di calcio e fosforo. Nel rene stimola il riassorbimento di calcio. Nell'osso favorisce la deposizione di calcio e fosforo. Ha anche una funzione di regolazione di espressione genica, di risposta immunitaria, funzioni cognitive, stimola la produzione.di proteine muscolari. Carenza di vitamina D molto diffusa nella popolazione generale, negli atleti la mancanza di esposizione al sole potrebbe essere il principale fattore di rischio, compromettendo la prestazione.

COMPONENTI DEL TESSUTO OSSEO:

COMPONENTE CELLULARE: osteoblasti, formano il tessuto nuovo

OSTEOCLASTI: distruggono l'osso vecchio

OSTEOCITI: derivano dagli osteoblasti.

COMPONENTE organica formata da fibre proteiche che conferiscono elasticità e resistenza.

COMPONENTE MINERALE: cristalli di sali di calcio e fosforo, magnesio.

RIMODELLAMENTO OSSEO: l'osso viene rinnovato continuamente, con la rimozione del tessuto scheletrico vecchio che viene rimpiazzato. Comprende 2 fasi il rimodellamento:

  1. Neoformazione che garantisce il progressivo aumento della massa ossea
  2. Fase di equilibrio tra riassorbimento e neoformazione ossea.

Dopo i 25-30 anni prevale il riassorbimento osseo, determinando perdita di massa ossea (aumenta fino i 30 anni).

OSTEOPOROSI: malattia

La osteoporosi è una patologia sistemica dello scheletro caratterizzata da una ridotta massa ossea e da alterazioni che si accompagnano al rischio di frattura. Minore è la massa ossea raggiunta al picco, maggiore è la possibilità di osteoporosi. Un osso fratturato e gessato perde densità. Quando si rimuove il gesso, la massa aumenta. L'esercizio fisico condiziona le ossa a potenziarle rendendole più forti. Aumenta il flusso sanguigno all'osso.

CLASSIFICAZIONE OSTEOPOROSI:

  • Primaria: giovanile, idiopatica, di tipo 1 (post-menopausale) e di tipo 2 (senile, dopo i 70 anni).
  • Secondaria: è causata da malattie endocrino-metaboliche, malattie croniche, gastrointestinali, uso cronico di farmaci, immobilità prolungata.

L'esercizio fisico con osteoporosi ha l'obiettivo di aumentare la densità ossea, ridurre la perdita veloce di osso con l'avanzare dell'età, aumentare la forza, l'equilibrio e migliorare la postura.

capacità aerobica. L'esercizio deve essere graduale per far adattare il tessuto osseo alle sollecitazioni. Deve essere regolare, adatto per l'età, deve essere vario. Un programma di allenamento per pazienti osteoporotici può contenere forza, flessibilità, sviluppo equilibrio e coordinazione.

Osteopatie caratterizzate dalla riduzione della normale componente minerale dell'osso:

  • rachitismo - condizione che altera la mineralizzazione del tessuto osseo e cartilagineo, delle quali la più frequente è la carenza di vitamina D. Caratteristiche di esso possono essere bassa statura e deformità dello scheletro.

ORMONI DEL SISTEMA RIPRODUTTIVO MASCHILE: TESTICOLO

Il testicolo è la gonade maschile e ha 2 funzioni:

  1. produzione di spermatozoi;
  2. sintesi e secrezione di ormoni androgeni.

Ormoni androgeni distinguono il sesso maschile, sono detti steroidei, derivati dal colesterolo.

Anatomicamente il testicolo è formato da due

compartimenti:

  • tubuli seminiferi - produzione spermatozoi; formate da cellule germinali, producono inibina.
  • compartimento di cellule interstiziali - produzione di ormoni androgeni (testosterone).

A livello ipotalamico viene rilasciato il GnRH che stimola l'ipofisi a produrre FSH e LH.

LH stimola la produzione di testosterone.

FSH stimola la secrezione testicolare e di una varietà di proteine.

Principale ormone androgeno prodotto dal testicolo è il TESTOSTERONE.

Gli androgeni servono a favorire lo sviluppo, la differenziazione e il mantenimento dei caratteri sessuali, la spermatogenesi. Nella pubertà aumentano di volume dei genitali esterni, la comparsa di peli, aumento di massa muscolare, abbassamento del tono della voce.

CONCETTI CHIAVE

  • Le funzioni principali del testicolo sono la produzione di ormoni androgeni e la spermatogenesi.
  • La funzione testicolare è sotto il controllo di FSH e LH prodotti dall'ipofisi.
  • La secrezione di FSH e LH da
parte dell'ipofisi viene stimolata dal GnRH ipotalamico e inibita dal testosterone (feed-back). Il testosterone promuove la differenziazione, la maturazione e il mantenimento dei caratteri sessuali maschili azione androgena e forza muscolare. Riduce la massa grassa. Nell'esercizio intenso e breve aumenta il testosterone del 25%, nell'esercizio prolungato diminuisce. Lo stress cronico sembra ridurre il testosterone. Per quanto riguarda le possibili patologie dell'asse ipotalamo ipofisi-testicolo, parliamo di ipogonadismo maschile, ovvero la riduzione della funzione testicolare, con conseguente infertilità o con deficit di androgeni. Porterà anche a una diminuzione di testosterone e una ridotta produzione di spermatozoi. Le cause possono essere anche l'abuso di androgeni. STEROIDI ANDROGENI ANABOLIZZANTI, come ad esempio il TESTOSTERONE, aumentano la massa muscolare e la sintesi proteica. Può essere somministrato per bocca, per viacutanea sotto forma di gel o cerotti. Vengono utilizzati come doping, stimolando l'aumento di recettori a livello muscolare, i recettori indotti dall'esercizio fisico, stimolano GH-IGF-1, migliore resistenza alla fatica, aumento dei globuli rossi. Effetti tossici degli steroidi anabolizzanti possono essere: - CARDIOVASCOLARI -> cardiopatie, infarto. - FEGATO -> tumori. - DISLIPIDEMIA -> attivazione lipasi epatiche. PANCREAS ENDOCRINO -> ghiandola a doppia funzione endocrina ed esocrina. La parte endocrina contiene 4 tipi di cellule: - alfa, secernono glucagone; - beta, secernono insulina (polipeptide di 51 amminoacidi, secreta in risposta all'aumento di glicemia, favorisce il trasporto del glucosio). Effetto ipoglicemizzante. - delta, secerne somatostatina (quando abbiamo elevate concentrazioni di glucosio, inibisce la secrezione di glucagone, GH e insulina). - PP, secernono il peptide pancreatico. GLUCAGONE -> viene secreto in risposta alla diminuzione di glicemia, determina alivello

epatico la liberazione di glucosio, a livello del tessuto adiposo libera gli acidigrassi. Effetto iperglicemizzante.

DIGIUNO durante il digiuno il glucosio viene fornito dal fegato, i livelli plasmatici diinsulina sono bassi, il glucagone è elevato.

In condizioni di riposo il muscolo utilizza acidi grassi liberi provenienti dal tessutoadiposo, mentre nella condizione di esercizio vengono utilizzati acidi grassi liberi eglucosio intra ed extra muscolare.

DIABETE MELLITO è un disordine complesso del metabolismo dei carboidrati, deilipidi e delle proteine, dovuto a deficit della secrezione e/o dell’azione dell’insulina,caratterizzato principalmente da IPERGLICEMIA.

TERAPIA DIABETE dieta, insulina terapia, automonitoraggio glicemico, educazionedel paziente, attività fisica.

Il valore normale di glicemia a digiuno è di <100 mg/dl.

DIABETE MELLITO DI TIPO 1 risultato della distruzione autoimmunitaria delle cellulepancreatiche. Carenza

Assoluta di insulina, esordio prima dei 30 anni, esordio in modo acuto con perdita di peso. L'esercizio fisico nel DMT1 può anche avere dei risvolti negativi perché vi è una mancanza di regolazione dell'omeostasi del glucosio dovuta all'assenza di insulina, quindi è essenziale conoscere i meccanismi che predispongono tali soggetti a fluttuazioni glicemiche.

DIABETE MELLITO DI TIPO 2: disordine metabolico caratterizzato da iperglicemia cronica associato a deficit di insulina e inappropriata secrezione di glucagone. Diabete tipico dell'adulto, esordio lento, diagnosticato con iperglicemia con obesità frequente. Insulina resistenza: le cellule non reagiscono all'insulina e quindi non assorbono il glucosio.

Pubertà

EFFETTO DELL'ESERCIZIO NEL DM2: La contrazione muscolare determina in modo sia diretto, immediato, che tramite trasduzione con modificazione dell'espressione genica, 1) del trasporto del glucosio

massima), suddivisi in almeno 3 giorni non consecutivi. L'attività fisica è fondamentale per il controllo del diabete tipo 2 in quanto migliora la sensibilità all'insulina, favorisce la perdita di peso, riduce il rischio di complicanze cardiovascolari e migliora la qualità della vita. Durante l'attività fisica, il muscolo scheletrico svolge un ruolo chiave nel metabolismo del glucosio. La contrazione muscolare stimola la traslocazione dei recettori GLUT-4 dalla membrana citoplasmatica alla superficie della cellula muscolare, consentendo l'assorbimento del glucosio dal sangue. Inoltre, l'attività fisica aumenta la produzione di ossido nitrico (NO) da parte dell'endotelio, che provoca la dilatazione dei capillari e riduce la pressione sanguigna. Infine, l'attività fisica favorisce la trasduzione del segnale insulinico e aumenta il numero dei recettori insulinici. È importante sottolineare che l'attività fisica deve essere adeguatamente dosata e personalizzata in base alle caratteristiche individuali del paziente. Prima di iniziare un programma di attività fisica, è consigliabile consultare il proprio medico per valutare lo stato di salute generale e individuare eventuali controindicazioni. In conclusione, l'attività fisica rappresenta un elemento fondamentale nella gestione del diabete tipo 2. Svolgere regolarmente esercizio fisico aerobico e/o intenso contribuisce a migliorare il controllo glicemico, ridurre il rischio cardiovascolare e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.
Dettagli
A.A. 2020-2021
23 pagine
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SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher g_i_u_s_e_p_p_e- di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Patologia generale ed Endocrinologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Aceto Gitana.