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sideremia: DEVE ESSERE ASSOCIATO A QUELLO DELLA TRANSFERRINA E DELLA
FERRITINA.
Le anemie sideropeniche sono diagnosticate in laboratorio come alterazione a carico di
quali parametri: DIMINUZIONE DEL VOLUME CORSPUSCOLARE MEDIO (MCV),
RIDUZIONE DEI VALORI DI SIDEREMIA E FERRITINA.
ANEMIE DA CARENZA DI FERRO
Ultimamente la prevalenza dell’anemia da carenza di ferro (IDA) nei paesi industrializzati
è diminuita mentre la prevalenza della forma subclinica del deficit di ferro (ID) è rimasta
la stessa. I parametri per differenziare le due forme sono: sTfR, ferritina sierica e rapporto
sTfR/log ferritina. Lo sviluppo della deficienza di ferro comprende due processi
sequenziali:
- Deplezione delle riserve di ferro in cui la concentrazione di sTfR rimane stabile
mentre la ferritina tende a diminuire
- Esaurimento delle riserve e inizio della deplezione del ferro tissutale. In questa fase
inizia l’eritropoiesi ferro deficiente (IDE), il cui indicatore precoce è un
innalzamento compensatorio dell’sTfR.
ANEMIE IPERCROMICHE
Le sollecitazioni chimico fisiche del microcircolo possono essere sostenute dal globulo
rosso solo grazie alla complessa struttura della sua membrana cellulare, la quale è
composta da un doppio strato fosfolipidico e dal membrano-scheletro. Quest’ultimo è
composto da almeno 10 proteine diverse che formano un network bidimensionale
responsabile della forma a disco biconcavo dell’eritrocita (spectrina, actina, proteina 4.1).
Ogni alterazione quantitativa e qualitativa di una o più proteine della membrana eritrocita
ria determina un cambiamento delle caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche della
membrana stessa che comporta, oltre ad un danno che può essere transitorio o
permanente, il cambiamento dalla forma discoide a quella sferica (sferocita). Questo
comporta un aumento della fragilità alle sollecitazioni meccaniche e osmotiche e quindi la
lisi della cellula stessa. Ci sono dei test per valutare la fragilità degli eritrociti:
- Test di lisi spontanea da eritrostasi (auto emolisi a 24 e a 48 ore)
- AGLT (modifica del test al glicerolo acidificato)
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- Test Osmored: utilizzato per valutare l’iporesistenza osmolare (sferocitosi
ereditaria) o l’iperestitenza osmolare (talassemia).
Quindi: si dice ipercromica perché aumentando il volume della cellula aumenta il
contenuto di Hb (MCHC aumentato), però di fatto si instaura una condizione di anemia
perché si ha lisi degli eritrociti.
ANEMIE MACROCITICHE
MCV> 94 fl, MCHC variabile (possono essere normocromiche o ipocromiche).L’esame
morfologico rivela la presenza di eritrociti con volume corpuscolare aumentato e di
macrociti, unitamente a piastrine e leucociti di grandi dimensioni. Nel caso in cui l’MCVZ
110 fl si parla di ANEMIA MEGALOBLASTICA. Le anemie macrocitiche e
megaloblastiche rappresentano un gruppo omogeneo di malattie dovute alla carenza di
fattori alimentari (folati e/o vitamina B12) o di costituenti fisiologici (fattore intrinseco) o
alla presenza nel paziente di anticorpi diretti contro il fattore intrinseco e che hanno in
comune un disturbo della sintesi di DNA (si osserva un numero di reticolociti nella norma
o diminuito).
Le anemie megaloblastiche sono caratterizzate da: UN AUMENTO DEL VOLUME
CORSPUSCOLARE MEDIO (MCV).
Anemia da carenza di vitamina B12
La molecola di vitamina B12 senza ligando è detta COBALAMINA. Le forme terapeutiche
sono la cianocobalamina e la idrossicobalamina. Le forme coenzimatiche sono la
metilcobalamina e la deossiadenosilcobalamina.
Funzioni :
- Conversione del metilmalonil-CoA a succinil-CoA nel ciclo di conversione
dell’acido propionico ad acido succinico. Negli stadi carenziali di vitamina B12
aumenta l’escrezione urinaria di acido metilmalonico.
- Metilazione di omocisteina con formazione di metionina. Una sua carenza
determina il blocco della produzione di tetraidrofolato (forma attiva dell’acido
folico); pertanto si somministra acido folico per la ripresa dell’eritropoiesi.
L’organismo umano non è in grado di sintetizzare vitamina B12: viene assunto per via
alimentare (carne, uova, latte e pane). Una volta ingerita, nello stomaco si lega ad un
insieme di proteine dette proteixine R, tra le quali c’è il FATTORE INTRINSECO (secreto
dalle cellule parietali del corpo e del fondo dello stomaco). Nel duodeno gli enzimi
proteolitici digestivi causano il distacco di tutte le protiexine R, tranne del fattore
intrinseco. Nel tenue il complesso cobalamina-fattore intrinseco si lega ai recettori per il
fattore intrinseco che permette l’endocitosi e quindi l’internalizzazione della cobalamina.
Nel plasma la vitamina B12 si lega ad alcune proteine plasmatiche che ne permettono il
trasporto e l’accumulo: la transcobalamina 1 e la transcobalamina 2.
L’anemia perniciosa (o malattia di Addison-Biermer) rappresenta un prototipo di anemia
macrocitica da carenza di vitamina B12. Si manifesta spesso come anemia megaloblastica
accompagnata da lesioni neurologiche e dell’epitelio del tubo gastroenterico. Nell’adulto è
dovuta alla mancata secrezione di fattore intrinseco per azione di autoanticorpi anti fattore
intrinseco. La diagnosi si fonda sul riconoscimento del deficit di vitamina B12 o di folati;
quindi si esegue:
- dosaggio della vitamina B12 (<100 pg/ml)
- dosaggio dei folati (nell’ambito dei valori di riferimento)
(la vitamina B12 è fotosensibile pertanto durante la fase pre-analitica, il campione non
deve essere esposto alla luce).
Un altro test consigliato per la diagnosi è il test di Shilling che si basa sullo studio
dell’assorbimento di vitamina B12 marcata. In caso di ridotto assorbimento aumenta la
quantità di vitamina B12 marcata nelle urine. Un test complementare è il dosaggio di acido
metilmalonico nelle urine, che nei soggetti con carenza di vitamina B12 supera di 100 volte
i valori fisiologici.
Cause di deficit di vitamina B12: dieta vegetariana, gastectomia, atrofia della mucosa
gastrica, deficit di trascobalamina 2, anticorpi anti fattore intrinseco, incapacità di
assorbimento del complesso fattore intrinseco-vitamina B12, infestazione da botriocefalo
(cibi crudi).
Anemia da carenza di folati
L’uomo non è in grado di sintetizzare folati, che quindi devono essere assunti con la dieta.
La forma attiva è rappresentata dall’acido tetraidrofolico, la forma ridotta dell’acido folico.
Una sua carenza determina iperproduzione di acido formiminoglutammico (FIGLU) e il
cui aumento nelle urine concorre alla diagnosi di deficit di folati. Questa carenza può
essere causata da:
- mal assorbimento (morbo celiaco)
- aumentato fabbisogno (gravidanza)
- epatopatia (etilismo cronico)
- assunzione di farmaci che interferiscono con il metabolismo dei folati (metrotexarte
e trimetoprim, antiepilettici e barbiturici).
ANEMIA NORMOCITICA/NORMOCROMICA
MCV tra 80 e 94 fl e MCHC tra il 32 e il 36%.
Tipica delle situazioni post-emorragiche acute (ferite, intervento chirurgico, …) e post-
emolitiche acute (da cause intraglobulari o extraglobulari). Nella condizione di perdita di
sangue non c’è un aumento di bilirubina, mentre nelle forme emolitiche, dopo un certo
periodo di tempo, si osservano un aumento della bilirubina totale e indiretta e un aumento
di bilirogeno fecale. A differenza di anemie causate da un difetto di emoglobinogenesi o
eritropoiesi, si ha aumento del numero di reticolociti circolanti con un picco alle 7 ore
dall’episodio emorragico (la risposta eritropoietica impiega circa una settimana per
compensare la perdita di sangue).
La presenza di urobilinogeno delle feci è indicativo di: ANEMIA EMOLITICA.
Anemie emolitiche
Il globulo rosso vive in media 120 giorni e ogni giorno circa l’1% dei globuli rossi
circolanti viene rimosso dal sistema reticolo endoteliale e sostituito dai reticolociti. In
media, con un’emolisi fisiologica, almeno 5-6 grammi di emoglobina viene catabolizzata
con produzione di bilirubina non-coniugata. Solo il 5-10% dell’intero processo emolitico
avviene nei vasi sanguigni e prende il nome di emolisi intravascolare. L’emoglobina
liberata da questo processo nel plasma si dissocia in dimeri formati da coppie di catene
polipeptidiche omologhe (α e β), che si legano successivamente all’aptoglobina.
L’APTOGLOBINA è una globulina plasmatica che ha una concentrazione di 30 – 200
mg/dl, quantità in grado di legare 100 mg di emoglobina libera/100 ml di plasma. Questo
legame impedisce sia la perdita di emoglobina con il filtrato glomerulare che il trasporto al
fegato dove il ferro dell’eme viene recuperato.
La deplezione di aptoglobina è un segno di emolisi intravascolare recente; è sufficiente la
lisi di 2 ml di eritrociti per causare la deplezione completa dell’aptoglobina. Alla
deplezione di aptoglobina consegue la presenza di emoglobina libera nel plasma che viene
eliminata attraverso le urine (emoglobinuria). L’emoglobina libera può essere dosata con il
test di Schumm. Bassi valori di aptoglobina sono invece tipici dei processi emolitici
cronici; la sia concentrazione torna ai valori fisiologici dopo 6-7 giorni dalla fine del
processo emolitico.
L’aptoglobina diminuisce in corso di: EMOLISI INTRAVASCOLARE.
Quale delle seguenti proteine è il miglior indicatore di un’emolisi intravascolare:
APTOGLOBINA.
Un’altra proteina deputata al legame dell’emoglobina libera nel plasma è l’EMOPESSINA
la quale ha una alta affinità per l’eme. La deplezione di questa proteina è il segno di una
emolisi importante. L’emopressina lega circa 50 – 100 mg/dl di eme e con la sua
deplezione il metaeme (eme con Fe3+) si lega all’albumina a formare la metaemalbumina
la cui concentrazione diventa un utile indicatore di emolisi intravascolare cronica.
Anemie emolitiche da cause intraglobulari
Anemie emolitiche non immuni:
- Anemie da traumi fisici a carico della membrana eritrocitaria:
Anemia emolitica macroangiopatica: l’azione traumatica a carico della membrana
erotrocitaria viene esercitata dalle pareti artificiali di una valvola cardiaca o dei
grandi vasi.
Anemia emolitica microangiopatica: il processo emolitico è innescato dal passaggio in
vasi capillari parzialmente ostruiti da fibrina e micro coaguli. In questo caso si
possono rilevare eritrociti frammentati e frammenti di eritrociti (schistociti).
Anemia del maratoneta
- Anemie da emolisi da calore e da agenti chimici e tossici:
Nei soggetti ustionati, a seconda della superficie corporea danneggiata o dal tipo di
ustione subita, i globuli rossi circolanti possono venir danneggiati e andare incontro
a emolisi con emoglobinuria nelle 24-48 ore successive all’incidente.
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