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Professore:
Lorenzo Codecasa
Laboratorio:
Dino Ghilarducci
Pagina:
ftp://ftp.elet.polimi.it/outgoing/lorenzocodecasa
Libro:
Perfetti, Circuiti Elettrici, Zanichelli
Raccolta temi d'esame disponibile presso Copisteria "La Copia"
Elettrotecnica
Spiega come il fenomeno dell'elettromagnetismo viene sfruttato per creare oggetti
Carica Elettrica
Assieme alla massa è una delle proprietà della materia. Si misura in Coulomb (c)
Il primo Circuito Elettrico
fu la pila inventata da Volta.
Modello circuitale
cioè un modello astratto che permette di capire come e dove si muovono le cariche
Rappresentando schematicamente possiamo definire Volta e la sua pila come due componenti elettrici dai quali fuoriescono due terminali (positivo e negativo), il punto in cui si uniscono due terminali viene detto nodo. Il componente elettrico può avere due o più terminali (bipolare, tripolare, ecc.)
L'elettrotecnica permette, vedendolo un modello basato sulle leggi della fisica, di capire come un oggetto si comporta.
Per misurare le grandezze di un circuito si utilizzano degli strumenti che fungono anch'essi da componenti:
-
Amperometro (A):
è uno strumento bipolo che viene collegato in serie, e misura la carica elettrica che attraversa un terminale, vale a dire la corrente.
Si misura in Ampere (A) vale a dire Coulomb al secondo (C/s).
I terminali dell'amperometro sono diversi, quindi dev'essere collegato nel modo corretto.
Simbolo:
oppure:
-
Voltmetro:
è uno strumento bipolo che viene collegato in parallelo e misura la tensione elettrica. L'unità di misura è il Volt (V) vale a dire Joule per Coulomb (J/C).
I terminali del voltmetro non sono uguali quindi devono essere collegati nel modo corretto.
Simbolo:
oppure:
Amperometro e Voltmetro li abbiamo visti come ideali cioè che non cambiano i valori, cosa che nella realtà non è vera.
Bisogna poi prendere le correnti misurate nei 'terminali' che vengono tagliati dalla superficie. Per questa superficie bisogna scegliere un orientamento, vale a dire un verso di attraversamento (verso l'interno o verso l'esterno). Questa legge afferma che la somma algebrica delle correnti deve essere uguale a 0, considerando con il segno + le correnti che hanno VERSO concorda a quello scelto per la superficie, considerando invece il segno - per le altre.
Approfondiamo legge di Kirchoff sulle tensioni
Segliamo fra i vari nodi un modo di riferimento. Si misurano la tensione fra il nodo di riferimento e un altro mettendo il terminale positivo verso il nodo NON di riferimento. la tensione fra i due viene detta potenziale al nodo N1. Mi permettono di esprimere tutte le tensioni in funzione del potenziale
- +V21 + E1 - E2 = 0
- V21 = E2 - E1
più in generale
- VAB = EA - EB
//La tensione fra due nodi può essere espressa come differenza di potenziale (pot. 1º modo - pot. 2º modo)
//Tensione tra A e B = pot. A - pot B
Notazione
Questa tensione si indica come VAB cioè tensione che va dal nodo B al nodo A, con la freccia che punta verso quest'ultimo (Notazione Convenzionale.)
Legge di conservazione della potenza
Tale legge deriva dalla legge di Kirchoff sulle tensioni e afferma che: "La somma algebrica delle potenze assorbite da tutti gli elementi di un circuito è nulla in ogni istante".
Quindi, in questo caso: Pu1 + Pu2 + Pu3 + Pu4 = 0
Tale legge prende il nome di legge sulla conservazione della potenza istantanea. In forma compatta scriviamo:
∑k Pk(t) = 0 per ogni istante t
Esercizio
Dati
- P1 = 2 W
- V3 = 1 V
- Pu4 = 6 W
- I1 = 1 A
Incomine
- V1, V2, I2
I1 - I1' = 0 → I1 = I1' = 1 A
P1 = V1 · I1 → 2 W = V1 · 1 A → V1 = 2 W⁄1 A = 2 V
V1 + V3 - V2 = 0 → V2 = V1 + V3 = 1 V + 2 V = 3 V
P2 = V3 · I1' = 1 V · 1 A = 1 W
P3 = P1 + P2 + Pu4 = 6 + 3 + 1 = 9 W
β3 V2 I2 → I2 = P3⁄V3 = 9 W⁄3 V = 2 A
Generatore indipendente di tensione
In un generatore indipendente di tensione, la tensione non dipende dalla corrente.
Legge di Ohm
Vi = E
V'i = -E
Caso particolare
E = 0V Vi = 0V // cortocircuito
Generatore indipendente di corrente
In un generatore indipendente di corrente, la corrente non dipende dalla tensione.
Legge di Ohm
Ii = A
I'i = -A
Caso particolare
Ii = 0A // cortocircuito
Diodo
Il diodo è un bipolo ideale il quale funziona come segue: se viene applicata una tensione negativa, allora non scorre alcuna corrente nel dispositivo e il diodo si comporta come un circuito aperto, se invece viene applicata una tensione positiva allora si ha circolazione di corrente verso dove indica il simbolo del diodo.
La linea caratteristica viene ribaltata a seconda di come scelgo il verso della tensione e quello della corrente.
Ricapitolando
Avendo piu' resistori si possono unire in un componente composito secondo le formule
serie
R3 = R1 + R2
Parallelo
R3 = 1 / (1 / R1 + 1 / R2) = R1 * R2 / (R1 + R2)
Possono essere fatti ragionamenti simili per altri Bipoli affini
Generatore di tensione
V1 = E1,
V2 = E2
V3 = V1 + V2 = E1 + E2 = E3
I generatori vanno inseriti nello stesso verso altrimenti non posso piu' sommare i due valori come positivi ma uno va preso negativo
Due generatori di tensione NON possono essere collegati in parallelo
Composizione tra generatore di tensione e componente generico
Il parallelo di un generatore di tensione con un bipolo e' un altro generatore con lo stesso valore di quello dato
Quindi avremo:
V3 = V1 = V2
I3 = I1 + I2
Componenti con n poli o n+1 poli terminali
n poli resistivo è un componente che impone delle equazioni che mettono in relazione tensioni e correnti misurabili ai suoi capi. In un tripolo ad esempio ho diverse tensioni e correnti.
Quante tensioni e correnti prendo e quante eq. avrò?
Per n poli avremo
- n-1 tensioni e correnti
- n-1 equazioni
Doppi Bipoli
Sono un particolare tipo di quadripolo. Come caratteristica hanno che:
I1 = I1' e I2 = I2'
Una di queste uguaglianze diventa una delle equazioni che caratterizzano il componente e cioè una delle sue leggi di Ohm.
Amplificatore operazionale ideale
Leggi di Ohm
Vi = 0
Ii = 0
//andrebbe aggiunto che I1' = 0 ma si sa che I1 = I1', e quindi non si scrive