L’assistenza viene effettuata disponendosi lateralmente ed afferrando l’allieva per i piedi o per le gambe,
indirizzando il movimento nella giusta direzione.
Richiesta necessariamente la conoscenza della capovolta indietro e della verticale. Preparazione fisica
adeguata, potenziamento degli arti superiori e muscoli addominali e glutei per la tenuta del corpo, l’esecuzione
di rotolamenti sul dorso con arrivo in posizione di candela per sensibilizzare l’apertura del corpo verso l’alto.
I rovesciamenti sono rotazioni (180° o 360°) del corpo attorno all’ A\S (rovesciamenti laterali) o all’A\T
(rovesciamenti avanti e indietro) in appoggio successivo sugli arti superiori e inferiori. Nelle rotazioni di 180° si
raggiunge la posizione ritta rovesciata. Nelle rotazione di 360° tale posizione è solo di passaggio. Lo studio dei
rovesciamenti prevede una buona tenuta del corpo e, per quanto riguarda i rovesciamenti A\T, una discreta
mobilità scapolo omerale e la conoscenza del ponte. Alla classe dei rovesciamenti appartengono la verticale,
la ruota, la rovesciata avanti e indietro e le loro varianti.
La verticale è un esercizio di rovesciamento di 180° che consente il raggiungimento dell’appoggio ritto
rovesciato in cui i segmenti corporei sono in linea, perpendicolari al suolo. La verticale viene introdotta nelle
sedute di preparazione fisica in quanto stimola il lavoro di tutti i gruppi muscolari, permette la sensibilizzazione
degli allineamenti e il controllo generale del corpo. Gli arti lavorano sopportando il peso del corpo e, quindi,
vengono sviluppate la forza e la spinta delle spalle.
Per eseguire la verticale di slancio si parte dalla stazione eretta con un arto inferiore proteso in avanti; arti
superiori in alto, in linea con il resto del corpo. Attraverso l’appoggio distanziato e il piegamento dell’arto
inferiore avanti, il busto si abbassa, mantenendo l’allineamento con gli arti superiori e con l’arto inferiore libero;
per consentire ciò, la gamba avanti effettua un vero e proprio affondo. In tal modo, la posa delle mani al suolo,
in presa palmare e a passo normale, avviene ad una certa distanza per evitare la chiusura dell’angolo
busto\arti superiori e, di conseguenza, uno spostamento in avanti delle spalle, ma non troppo lontano per non
provocare una caduta sugli arti superiori. Appena le mani prendono contatto con il suolo viene prodotta una
spinta costante delle spalle verso l’alto per ottenere il massimo allungo. Gli arti inferiori effettuano un’azione
coordinata di slancio e spinta per raggiungere la posizione rovesciata: l’arto avanti che è piegato spinge,
mentre quello libero si slancia all’indietro; tale azione permette di elevare il corpo alla verticale. Gli arti inferiori
si riuniscono quando l’arto di slancio ha raggiunto la posizione rovesciata. A questo punto tutti i segmenti sono
in linea con il capo tra le braccia.
Piegamento pronunciato dell’arto inferiore proteso avanti, posa delle mani al suolo mantenendo gli
allineamenti corporei, spinta costante delle spalle verso l’alto, azione coordinata di slancio-spinta arti inferiori,
massima tenuta del corpo.
L’assistenza viene effettuata sia per aiutare la ginnasta a portarsi in verticale, sia per sensibilizzarla al corretto
atteggiamento da assumere. Nel primo caso ci si dispone lateralmente all’allieva con una mano all’arto di
slancio per facilitare l’elevazione alla verticale e l’altra al dorso per evitare l’avanzamento delle spalle. Nel
secondo caso l’insegnante effettua una vera e propria manipolazione per far prendere coscienza della
posizione allineata e di quelle errate (corpo ad arco, a squadra…) ed è consigliabile porsi di fronte all’allieva
nel momento della partenza (in verticale il dorso è rivolto all’insegnante). In tal modo si può intervenire con le
mani sull’addome o sul bacino e contemporaneamente correggere l’eventuale avanzamento delle spalle con il
ginocchio.
Proporre esercizi di carattere generale per il potenziamento degli arti superiori per prepararli a sostenere il
peso del corpo ed esercizi per il controllo generale e per la mobilità scapolo omerale per consentire
l’allineamento dei vari segmenti.
La verticale perno consiste nell’esecuzione di rotazioni attorno all’A\L (180° o 360°) in appoggio rovesciato.
Per effettuare queste rotazioni è indispensabile mantenere l’allineamento e a braccia sempre ritte effettuare la
spinta su un arto superiore per spostare l’altro. Ogni rotazione di 180° prevede due spostamenti degli arti
superiori; i piedi anticipano sempre la rotazione.
L’appoggio rovesciato all’orizzontale è un elemento molto difficile in cui il corpo, dalla verticale, si porta in
posizione il più vicino possibile all’orizzontale; le spalle sono in avanti rispetto all’appoggio delle mani.
La ruota è una rotazione completa del corpo attorno all’A\S con spostamento laterale in appoggio successivo
sui quattro arti (piede-mano-mano-piede) con continuità di movimento. Essendo un rovesciamento prevede il
passaggio per la posizione di verticale che viene assunta ad arti inferiori divaricati frontalmente.
La partenza può avvenire con la fronte o con il fianco rivolto verso la direzione del movimento; l’arrivo può
essere effettuato lateralmente o con un 1\4 di giro per terminare con la fronte opposta a quella di partenza.
Generalmente, comunque, viene richiesta l’esecuzione partendo con la fronte rivolta alla direzione del
movimento e arrivo con la fronte opposta. Si parte dalla stazione eretta, segmenti del corpo in linea e una
gamba protesa in avanti. Piegando l’arto inferiore avanti in modo da mantenere l’allineamento dei segmenti ed
evitare, quindi, la chiusura dell’angolo busto\arti superiori, si posano, in tempi successivi, le mani al suolo sulla
stessa linea dei piedi in presa palmare e a passo normale, ruotate di 90° (1\4 di giro). Appena le mani
prendono contatto con il terreno, viene prodotta una spinta delle spalle. La gamba libera si slancia indietro
contemporaneamente alla spinta al suolo di quella avanti. Tali azioni permettono di raggiungere la verticale
che avviene con gli arti inferiori divaricati frontalmente in perfetto allineamento con la direzione del movimento;
il capo è tra le braccia con lo sguardo rivolto alle mani. Attraverso la rotazione continua degli arti inferiori, si
posa al suolo, sulla stessa linea delle mani, il piede dell’arto di slancio; tale appoggio deve avvenire ad una
certa distanza per permettere lo spostamento laterale del movimento. Le spalle spingono verso l’alto,
coordinando questa azione alla estensione dell’arto inferiore che per primo prede contatto con il suolo. Si
ritorna così alla stazione eretta. L’arrivo avviene con 1\4 di giro (fronte opposta alla partenza), segmenti in
linea; la gamba avanti è semipiegata e quella dietro ritta ad una certa distanza dalla prima, il peso del corpo è
perfettamente centrato sulla base d’appoggio. Durante tutto il movimento, gli arti superiori risultano sempre in
linea con il busto.
Piegamento pronunciato dell’arto inferiore proteso avanti e azione coordinata di slancio-spinta, posa
successiva delle mani al suolo e sulla linea dei piedi, massima divaricata frontale degli arti inferiori, spinta di
spalle, segmenti del corpo sempre in linea, tenuta del corpo.
L’assistenza alla ruota viene effettuata disponendosi lateralmente e sostenendo l’allieva ai fianchi durante il
movimento per garantire il passaggio per la verticale e lo spostamento laterale del movimento. L’insegnante,
prima di effettuare l’assistenza, deve sapere qual è l’arto inferiore avanti per disporsi dalla stessa parte di esso
(durante la verticale il dorso della ginnasta deve essere rivolto all’istruttore).
Gli esercizi propedeutici alla ruota sono rappresentati da tutti quelli per la verticale di cui si presuppone la
conoscenza. Lo studio di questi due movimenti deve avvenire contemporaneamente poiché la preparazione di
uno facilita quella dell’altro. Sensibilizzare il controllo del corpo, l’allineamento graduale di tutti i segmenti
corporei, l’appoggio successivo sui quattro appoggi dalla circonferenza alla linea retta.
La rovesciata avanti è una rotazione completa del corpo in avanti attorno all’A\T in appoggio successivo sugli
arti superiori e inferiori con passaggio per la verticale e per la posizione di ponte con continuità di movimento.
I ribaltamenti sono rotazioni del corpo intorno all’A\S (ribaltamenti laterali) o all’A\T (ribaltamenti avanti o
indietro) con passaggio intermedio per la verticale e con una o due fasi di volo tra l’appoggio degli arti
superiori e inferiori. La fase di volo può avvenire dopo la posa delle mani e prima di quella dei piedi (dopo il
passaggio in verticale) o, ancora, prima e dopo il passaggio in verticale. Sono movimenti che richiedono
dinamica di esecuzione, specialmente velocità di rotazione degli arti inferiori e buon controllo muscolare per
poter, soprattutto, creare la spinta delle spalle. I ribaltamenti sono eseguiti generalmente dopo una breve
rincorsa e un presalto ma, in fase iniziale di preparazione, è necessario che la ginnasta effettui questi
movimenti da ferma, in modo tale che abbia la consapevolezza degli interventi muscolari necessari per la
riuscita del ribaltamento senza interferenze dovute alla rincorsa o presalto. Alla classe dei ribaltamenti
appartengono: la ruota saltata, la ruota spinta, la rondata, la ribaltata avanti, il flic flac avanti e indietro,
la kippe.
La rondata è una rotazione completa del corpo con passaggio per la verticale combinata ad una rotazione dai
90° ai 180° attorno all’A\L da effettuare prima della posa delle mani al solo. Prevede una fase di volo dopo il
passaggio per la verticale e il completamento della rotazione attorno all’A\L fino a 180° se non è già stato
effettuato prima. Si esegue generalmente dopo un presalto, ma può essere effettuata anche con partenza sul
posto. Mantenendo il più possibile l’allineamento dei segmenti corporei e abbassando rapidamente il busto,
piegare l’arto inferiore avanti per permettere la posa delle mani al suolo ad una certa distanza, in presa
palmare e a passo normale. L’appoggio delle mani avviene quasi contemporaneamente e con una rotazione
attorno all’A\L il più vicino possibile ai 180°. Le mani vanno posate al suolo in modo da mantenere la giusta
direzione del movimento, ovvero sulla stessa linea dell’arto inferiore avanti. Se la rotazione è di 180°, il piede
dell’arto avanti deve risultare in mezzo alle mani. L’arto inferiore libero si slancia velocemente indietro
anticipando la rotazione, mentre l’altro spinge al suolo. Nel momento della posa delle mani, sempre se la
rota
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