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TEORIE SOCIOLOGICHE
1. Karl Marx
1.1 L'individuo come essere sociale: il materialismo storico
“Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma al contrario è il loro
essere che determina la loro coscienza”
Con questa frase Marx apre ad una concezione materialistica della storia e della società
definita come materialismo storico: le idee che gli uomini si fanno della realtà non derivano
da qualche luogo trascendente posto aldilà e sopra di essi, ma derivano dal modo in cui
essi organizzano la loro vita materiale in determinati momenti storici e luoghi. A sua volta,
un dato modo di organizzazione della vita materiale, cioè il modo con cui gli uomini
producono le loro condizioni di esistenza e sopravvivenza, produce determinati rapporti tra
gli uomini e questi rapporti determinano le particolari concezioni, rappresentazioni ed idee
che gli uomini hanno di sé e del mondo in cui vivono. Queste concezioni e
rappresentazioni costituiscono il modo con cui le persone descrivono il mondo in cui
vivono, come esso è fatto e opera, e nello stesso tempo, definiscono se stesse, il loro
posto nel mondo e il mondo in cui agiscono e interagiscono in esso. Tutto ciò sta alla base
della produzione delle condizioni di esistenza della vita sociale degli individui in una
determinata società.
Essendo questi modi di organizzazione della vita sociale e delle condizioni di esistenza e i
rapporti che ne derivano storicamente determinati, cioè contingenti nello spazio e nel
tempo, anche le idee, le concezioni e le rappresentazioni sono prodotti storici di
determinati modi di organizzazione e di rapporto prodotte dagli uomini. La società non è
dunque un'entità astratta, caratterizzata da una forma ideale data a priori o trascendente,
ma è un prodotto concreti dell'attività umana che assume forme e configurazioni
particolare dipendenti dal tempo, dallo spazio e dalle condizioni concrete. Il fatto che gli
uomini, a differenza degli animali, producano le condizioni della loro esistenza ha diverse
implicazioni importanti:
Gli uomini sono immediatamente esseri sociali, e ciò significa che individuo e
1 società non sono separati ma uniti. Gli esseri umani non possono esistere se non in
società. La coscienza di sé e del mondo passa attraverso le relazioni sociali le
quali, a loro volta, hanno la loro base nel linguaggio.
La produzione delle condizioni di esistenza non solo non sono possibili in società,
2 ma sono prodotte attraverso l'organizzazione sociale degli uomini, cioè attraverso lo
sviluppo delle forze produttive e della divisione del lavoro. Diversi individui fanno
cose diverse e si specializzano nel fare quelle determinate cose e tale
organizzazione produce determinati rapporti tra gli uomini.
Gli uomini producendo le condizioni della loro esistenza sono i produttori della loro
3 storia. Non esiste la storia come un qualcosa di trascendente ma esistono le storie
che gli uomini producono nel loro processo di sviluppo materiale e sociale. Lo
sviluppo storico dipende dalle condizioni materiali, sociali e culturali determinate in
cui un gruppo sociale si trova in un determinato momento. La storia è il prodotto di
produttori prodotti dello stesso prodotto.
1.2 Struttura, sovrastruttura e le loro relazioni
Il processo attraverso cui gli uomini producono le loro condizioni di esistenza, le
organizzano in una certa maniera, entrano in un certo tipo di rapporti e relazioni e
stabiliscono una certa concezione della realtà, è strettamente collegato ai concetti di
struttura e sovrastruttura. La struttura è costituita dal modo di produzione cioè dallo
sviluppo economico-materiale raggiunto in un determinato momento dalla società; la
sovrastruttura è data dall'insieme degli elementi culturali che caratterizzano la società in
un suo determinato stato di sviluppo economico-sociale.
“Modo di produzione” fa riferimento al complesso dei mezzi (materie prime, fonti
energetiche, strumenti e modi di utilizzo della forza-lavoro umana). La divisione del lavoro
e delle proprietà dei mezzi di produzione, a partire dal momento in cui le società sono
diventate complesse, si è sempre caratterizzata per la diseguaglianza e quindi dai rapporti
di dominio che producono. La struttura
essendo costituita dalle forze produttive e dai rapporti di produzione coincide con
l' economia . L'economia è l'anatomia della società. Tutto ciò implica:
Se si vuol comprendere come è organizzata una società in un particolare momento
1 del suo sviluppo storico si deve innanzitutto analizzare la sua struttura economica
data questa centralità la struttura economica implica tutti gli altri aspetti. Ciò
2 significa che i contenuti della struttura corrispondono, cioè sono armonizzati con la
base economica e gli interessi che essa permette di sviluppare. Quindi la
sovrastruttura non ha uno sviluppo autonomo e separato rispetto alla struttura, ma
cambia al cambiare di quest'ultima.
La struttura determina in ultima istanza la sovrastruttura; non vi è un determinismo
meccanico nel rapporto tra struttura e sovrastruttura. Sebbene la struttura economica
costituisca la base della sovrastruttura, quest'ultima ha una certa autonomia di sviluppo e
soprattutto una certa capacità di influenza sulla struttura stessa e sul modo in cui essa
opera. Sia nella visione di Marx che di Engels il fattore cruciale rimane però la struttura. Gli
aspetti culturali della sovrastruttura che giustificano i modi ed i rapporti di produzione,
costituendo la concezione del mondo che una data società e gli individui che in essa
vivono hanno di se, vengono definiti da Marx ideologia. Con ideologia Marx intende un
insieme di proposizioni che rappresentano il mondo in maniera parzialmente mistificata e
dunque falsificata. Una tale rappresentazione descrive e nello stesso tempo occulta le
condizioni reali del mondo e della vita che gli individui in esso vivono, giustificandole.
L'ideologia è quindi il prodotto della classe dominante, è la forma con cui il pensiero
prodotto e sviluppato dalla classe dominante si impone a tutta la società, diventandone la
visione del mondo condivisa da tutti i membri della società. È quindi un punto di vista
particolare che si impone come universale. Ciò implica che la classe dominante,
disponendo dei mezzi di produzione materiale, dispone nello stesso tempo, dei mezzi di
produzione culturale con cui produce le proprie idee all'intera società.
1.3 La teoria delle classi sociali
I principali aspetti della teoria delle classi Marxiana sono:
Ogni società che ha raggiunto un certo grado di complessità si presenta
1 storicamente come una società stratificata, cioè caratterizzata da un sistema di
posizioni sociali diseguali in cui gli individui sono posti che definisce i rapporti di
potere tra dominanti e dominati.
Il fondamento delle classi è dato dalla struttura economica, cioè dalla
2 configurazione del modo di produzione e dei rapporti di produzione ad esso
conseguenti. Una classe è quindi un insieme di individui che occupano una stessa
posizione all'interno dei rapporti di produzione tipici di un dato modo di produzione.
Le classi in determinati momenti dello sviluppo economico della società, entrano in
3 aperto contrasto e lotta, quando:
uno sviluppo del modo di produzione entra in contrasto con determinati rapporti
• di produzione
la classe dominata riconosce i propri interessi e visione del mondo sulla base
• delle mutate condizioni produttive
Vi sono due fondamentali momenti nello sviluppo delle classi.
Il primo è dato dalle condizioni oggettive della struttura economica e dei rapporti di
1 produzione. In questa fase una classe può essere identificata solo in termini della
sua posizione all'interno della struttura dei rapporti di produzione dati. Si tratta del
concetto di classe in sé, cioè di una classe in cui gli individui ancora non
riconoscono in modo chiaro i propri interessi di classe come comuni, opposti e
antagonistici rispetto a quelli della classe dominante.
Il secondo si ha quando i suoi membri, riconoscendo i propri interessi come opposti
2 a quelli della classe dominante, cioè sviluppano una propria ideologia che definisce
in maniera chiara la loro posizione di dominati. Si tratta del concetto di classe per
sé, cioè la classe acquisisce una coscienza di classe. Solo con il passaggio dalla
classe in sé alla classe per sé una classe è in gradi di sviluppare un'azione politica
chiara e determinata al fine di imporre i propri interessi di classe.
Le condizioni economiche che definiscono una classe, sono necessarie ma non sufficienti
a costruirla in quanto classe, è necessario che essa sviluppi una propria ideologia, cioè un
proprio sistema di pensiero e visione del mondo capace di rendere chiari i propri interessi,
le proprie condizioni e quindi organizzarla e mobilitarla. La coscienza di classe si sviluppa
gradualmente attraverso le lotte che una classe dominata intraprende contro la dominante,
cioè quella classe diviene pienamente tale nella misura in cui è capace di sviluppare
un'azione collettiva. La classe sociale è quindi un soggetto collettivo che occupa una data
posizione nella struttura economica e sociale, dotato di una propria visione del mondo.
1.4 La teoria del mutamento sociale: il conflitto e la lotta di classe
Il conflitto e la lotta tra classi è il motore della storia, cioè del mutamento economico e
sociale che ha il suo fondamento nella struttura economica, in particolare nel suo sviluppo
evolutivo. Il cambiamento del mezzi materiali di produzione, delle forze produttive e del
modo in cui sono organizzati determinano il cambiamento del modo di produzione, il quale
porta con se la tensione tra esso e i rapporti correnti che caratterizzano i rapporti tra le
classi in un determinato momento. La classe emergente percepisce i rapporti di proprietà
esistenti come impedimenti al proprio sviluppo, ai propri interessi e alle proprie aspirazioni
di sostituirsi alla classe dominante fino a quel momento. A questo punto, il mutamento
delle forze produttive si trasforma in mutamento rivoluzionario dell'intera società. Tutte le
nuove forme economiche e sociali si realizzano all'interno delle condizioni di quelle che le
hanno precedute. Ciò significa che ogni dato modo di produzione porta con se fin da
subito le contraddizioni strutturali che costituiscono i germi del suo superamento.
Emile Durkheim
È stato un sociologo francese che ha sviluppato il suo pensiero a cavallo tra fine '800 e
inizio '900. È stato il primo sociologo in senso stretto. A