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Capitolo 2: La formazione della società moderna
La storia ha vissuto secoli in cui il mutamento sociale è stato insensibile (società statica) e altri in cui invece questo è stato vertiginoso (società dinamica), in realtà è proprio la velocità di mutamento a variare rendendosi percepibile.
Capitalismo. Marx ha una concezione materialistica e dinamica della società, confronta i bisogni degli uomini e i rapporti tra di loro nella sfera della produzione. I modi di produzione che si succedono nella storia sono quello schiavistico, quello feudale e quello capitalistico; in quest'ultimo i detentori del capitale dominano le forze produttive salariate, cosa che durerà fino a quando il conflitto di classe porterà alla transizione verso un modo successivo, ovvero il comunismo. Secondo Sombart il capitalismo è: un determinato sistema economico con le seguenti caratteristiche: è un'organizzazione
L'economia di scambio è un sistema economico in cui collaborano due gruppi di popolazione, i proprietari e i lavoratori, uniti dal mercato del lavoro e delle merci. Questo sistema è dominato dal principio del profitto, finalizzato al reinvestimento, e dal razionalismo economico, che si avvale di tecnologie e procedure contabili.
L'agricoltura, in epoca feudale, è caratterizzata da famiglie contadine dedite al lavoro e da signori fondiari che ne godono la rendita. È un'agricoltura estensiva, poco produttiva e poco innovativa. In epoca moderna, invece, è caratterizzata da capitalisti agrari motivati ad introdurre innovazioni e migliorare la produttività, e da salariati nullatenenti estromessi dal possesso della terra.
Il commercio nasce in epoca feudale a causa della sempre maggiore circolazione dei beni e della maggiore richiesta di manufatti. Prepara il terreno per il capitalismo industriale, creando le condizioni necessarie, come ad esempio il lavoro domestico in Inghilterra o in modo meno visibile in Italia. Mercanti e banchieri sono figure importanti in questo processo.
accumulando ingenti fortune, si trasformano lentamente in imprenditori ed industriali.
Artigianato. Le corporazioni organizzavano il lavoro artigiano in modo da soddisfare i bisogni di un mercato stabile; quando la domanda di beni si fa più vivace alcuni artigiani ne superano i limiti espandendo la propria attività grazie all'aiuto delle tecnologie e al ricorso a lavoro salariato inaugurando un vero spirito capitalistico.
Imprenditoria. Gli imprenditori sono uomini nuovi provenienti da strati sociali diversi che vogliono fare cose nuove in modi nuovi per espandere il proprio giro d'affari e la propria impresa, mossi dalla molla dell'accumulazione di profitto (poco consona ai ceti aristocratici ed ecclesiastici tradizionali). Il vero capitalismo (non quello speculativo dei banchieri e dei mercanti) è dell'imprenditore razionale orientato al guadagno d'impresa, continuativo e rinnovato per essere reinvestito. Weber dice che alla base dello
spirito capitalistico sta una sorta diascesi mondana di origine calvinista (dogma della predestinazione) per cui l'uomo con le sue azioni non può modificare le decisioni di un Dio onnipotente e deve quindi impegnarsi in attività produttive assidue lontane da ozi e lussi per arrivare alla salvezza eterna. Sono le virtù borghesi di operosità e risparmio nobilitate dal lavoro a formare una nuova classe dominante.
NASCITA DELLO STATO MODERNO. Lo stato feudale aveva una dimensione localistica con relativa debolezza dei poteri centrali e endemica situazione di guerra sfociante in una militarizzazione delle attività e delle spese. Gradatamente si è instaurato un potere sovrano più forte con la legittimazione dell'uso esclusivo della violenza e la nascita di uno stato moderno come regno (con l'eccezione delle città-stato di impronta mercantile). Il processo di pacificazione/unificazione di vaste aree vede la creazione di
e dell'autonomia individuale. Si basa sull'idea che ogni individuo abbia il diritto di perseguire i propri interessi e obiettivi personali, senza interferenze esterne. Il razionalismo, invece, è la tendenza a basare le decisioni e le azioni sull'uso della ragione e della logica, anziché su credenze o tradizioni. Questo approccio razionale ha portato a una maggiore fiducia nella scienza, nella tecnologia e nel progresso. Nella società moderna, l'individualismo e il razionalismo hanno influenzato profondamente le istituzioni politiche ed economiche. L'individuo è considerato il centro dell'organizzazione sociale e politica, e i diritti individuali sono protetti dalla legge. Allo stesso tempo, l'economia si basa sulla libera concorrenza e sul libero mercato, dove le decisioni economiche sono prese in base a calcoli razionali di costo e beneficio. Tuttavia, queste trasformazioni hanno anche portato a nuove sfide e problemi. L'individualismo e il razionalismo possono portare a un'eccessiva competizione e a una mancanza di solidarietà sociale. Inoltre, l'accento sull'autonomia individuale può portare a una mancanza di responsabilità collettiva e a una riduzione del senso di comunità. In conclusione, le trasformazioni economiche e politiche alla base della società moderna sono caratterizzate da grandi eserciti burocratici e da meccanismi di monopolio fiscale. Lo stato di diritto, con il suo principio di separazione dei poteri e il rispetto della legge, è un elemento fondamentale di questa organizzazione politica. Allo stesso tempo, l'individualismo e il razionalismo hanno influenzato profondamente la società moderna, portando a una maggiore libertà individuale e a una maggiore fiducia nella ragione e nella scienza. Tuttavia, queste trasformazioni presentano anche sfide e problemi, come la competizione e la mancanza di solidarietà sociale.Dell'individuo garantito soltanto dall'avvento della società moderna, anche se presente in nuce nell'antichità del pensiero occidentale. L'uomo viene apprezzato per le caratteristiche che lo distinguono dagli altri, rendendolo un esemplare unico dotato di uno status acquisito (diverso dallo status ascritto presente alla nascita) in base ai suoi meriti e alle sue capacità. Costui è padrone della sua esistenza, è libero di scegliere il proprio destino, è responsabile delle sue scelte di fronte agli altri e alla sua coscienza; in campo religioso può vivere un rapporto immediato con la divinità, in campo economico può disporre della sua proprietà, in campo politico può esprimere opinioni, associarsi e partecipare alla gestione del potere di governo. Alla base del valore dell'individuo stanno i valori di eguaglianza e libertà, col solo vincolo del rispetto della libertà altrui:
alla base dell'individualismo moderno sono i concetti di diritto naturale (originari della specie umana e non concessi da qualcuno) e di contratto sociale (patto stabilito tra uomini liberi che si associano per dar vita a uno stato). Razionalismo. La ragione diventa solo in epoca moderna un valore sociale dominante: l'uomo è dotato della facoltà di perseguire la ricerca della verità sostituendo alla fede la ragione mediante il processo di razionalizzazione (trasformazione degli ordini sociali) e la razionalità (attributo specifico dell'azione umana). Weber ha centrato i suoi studi sul processo di razionalizzazione; questo ha investito globalmente i sistemi di credenze, le strutture familiari, gli ordinamenti giuridici, politici ed economici. Solo in Occidente il sistema di credenze trascendente ha permesso un approccio alla realtà naturale vista come oggettiva e manipolabile dalla volontà umana grazie alla scienza. Il concetto dirazionalità postula che l'uomo è dotato della capacità di agire in modo coerente coi valori che ha scelto e di agire nel modo più efficiente ed efficace per realizzare i fini che si è prefissato. CAPITOLO 3 LA TRAMA DEL TESSUTO SOCIALE Azione sociale: agire riferito secondo il suo senso al comportamento di altri individui e orientato nel suo corso in base a questo. La società è fatta di individui che si influenzano reciprocamente agendo l'uno per, con e contro l'altro; per agire si deve intendere un fare con un riferimento cruciale al senso, al significato intenzionale che l'attore dà al proprio comportamento. Con riferimento al senso Weber sviluppa una tipologia formale dell'azione sociale distinta in: - Azioni razionali rispetto allo scopo: chi agisce valuta razionalmente i mezzi rispetto agli scopi che si propone, le conseguenze che possono derivarne e paragona i diversi scopi possibili e i lororapporti.
- Azioni razionali rispetto al valore: chi agisce compie ciò che ritiene consono al dovere, alla dignità, a un principio svincolato dalle sue conseguenze, con una scelta consapevole e una valutazione di congruenza col valore in questione.
- Azioni determinate affettivamente: manifestazioni emozionali svincolate dalle conseguenze prevedibili, ma senza riferimento consapevole con l'affermazione di un valore, nascono piuttosto dall'espressione di un bisogno interno.
- Azioni tradizionali: semplici espressioni di abitudini acquisite ripetute senza pensare se esistano alternative e sul loro vero valore.
L'uomo, fino a prova contraria, si comporta in modo razionale in base alle sue risorse materiali e culturali.
Teorema di Thomas: una situazione definita dagli attori come reale, diventa reale nelle sue conseguenze. 2
Considerando due o più attori le unità elementari dell'azione sociale sono le interazioni e le relazioni sociali.
Relazione
il gruppo sociale, come la struttura, la dimensione, la composizione e le norme di comportamento. Inoltre, i gruppi sociali possono essere classificati in base al loro scopo, come i gruppi di lavoro, i gruppi di studio o i gruppi di interesse. Comunicazione: processo attraverso il quale le persone scambiano informazioni, idee, emozioni e significati utilizzando diversi mezzi e canali di comunicazione. La comunicazione può avvenire verbalmente, attraverso il linguaggio parlato o scritto, o non verbalmente, attraverso gesti, espressioni facciali e linguaggio del corpo. Identità sociale: l'insieme delle caratteristiche, dei valori, delle credenze e delle norme che definiscono l'appartenenza di un individuo a un gruppo sociale. L'identità sociale può essere basata su diversi fattori, come l'età, il genere, l'etnia, la religione o l'appartenenza a una determinata comunità. Conflitto sociale: situazione in cui ci sono divergenze di interessi, valori o obiettivi tra individui o gruppi sociali. Il conflitto sociale può manifestarsi in diverse forme, come il conflitto tra lavoratori e datori di lavoro, il conflitto tra gruppi etnici o il conflitto tra diverse fazioni politiche. Cambiamento sociale: processo attraverso il quale la società si trasforma nel tempo, influenzata da fattori come l'innovazione tecnologica, i cambiamenti demografici, le trasformazioni economiche o i movimenti sociali. Il cambiamento sociale può essere graduale o improvviso e può portare a nuove strutture sociali, istituzioni o modelli di comportamento. Questi concetti sono fondamentali per comprendere la dinamica delle relazioni sociali e il funzionamento della società.l'interazione stabile e continuativa di più persone, quale che sia il contenuto di tale interazione. Questa può essere diretta, vis a vi, tipica di piccoli gruppi in cui la presenza fisica permette una comunicazione veloce ed elastica, oppure indiretta, più precisa, ma più lenta, fredda e rigida. Diade è un gruppo di due persone che scompare se uno manca, è molto coinvolgente e non permette impersonalità o stratagemmi. Triade è un gruppo di tre persone in cui il terzo può essere un mediatore (che porta ad un accordo), un tertium gaudens (che approfitta delle divergenze altrui), un divisore (che intenzionalmente fa sorgere divergenze a proprio vantaggio). Gruppi formali: insiemi che prevedono regole precise sui requisiti e procedure per l'ammissione e la permanenza. Gruppo di riferimento: insieme al quale una persona non partecipa, ma di cui condivide fini e regole e a cui ambisce di partecipare. Ruolo: insieme deisto in cui i ruoli sono distinti e separati tra loro.