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STRUTTURA PER PROGETTO
Viene utilizzato per illustrare a persone provenienti da diversi organi e farli confluire in un progetto comune.
Il livello gerarchico ci individua la responsabilità. Le funzioni mi danno l’opportunità di individuare figure
professionali all’interno degli organi/del progetto. (Non ci sono capiprogetto, chi risponde è il DG).
- Si inserisce in organizzazioni complesse come tentativo di risposta a modelli Line molto “confinati”
- Il dipendente fa contemporaneamente parte di due strutture aziendali: la struttura funzionale e quella
per progetto
Vantaggi:
- Utilizzo per l’innovazione di persone provenienti da diverse linee specialistiche quindi dotate di varie
competenze
- Costi relativamente bassi pag. 14
Elementi di organizzazione professionale
APPROFONDIMENTO SU ALCUNI ELEMENTI:
- Nell’organigramma bisogna definire i rapporti in base alle posizioni in line e di staff
- Tipi di relazione fra diversi operatori nella struttura di base:
Gerarchiche (definisce un rapporto di responsabilità)
o § di contenuto organizzativo-gestionale
§ di contenuto specialistico e assistenziale
Tale suddivisione ci consente di determinare la natura dei problemi durante l’analisi in modo da facilitare
l’individuazione dei rapporti causa/effetto e le responsabilità gestionali.
Funzionali (collaborazione finalizzata al risultato comune – definisce le figure professionali
o all’interno degli organi)
§ L’analisi di quelle funzionali consente di individuare le attività che necessitano di
più operatori e/o U.O.
MECCANISMI OPERATIVI
Insieme dei processi che fanno funzionare «operativamente» il sistema organizzativo inducendo adeguati
stimoli al comportamento, inducono la motivazione. La struttura di base definisce un quadro statico
dell’organizzazione: “dove”, “chi”, “cosa” (è una rappresentazione statica); ma non definisce le regole di
dinamica organizzativa: “come”, “quando”. Questi aspetti sono dettati dai meccanismi operativi, che
rappresentano le “regole ufficiali” dell’organizzazione.
Meccanismi operativi:
1. La comunicazione, che deve essere:
Specifica
o Tempestiva
o Precisa
o Pertinente
o
2. Il coordinamento (integrazione), avviene in diversi modi:
Adattamento reciproco
o Supervisione diretta
o Standardizzazione (fondamentale – ottimizzare le competenze):
o § Di output (esiti);
§ Dei processi
§ Di competenze (conoscenza, esperienza, abilità, motivazione)
Controllo significa confrontare i risultati ottenuti con gli standard stabiliti a priori.
Standard: unità di misura che funge da riferimento nella valutazione dei risultati.
3. Sistema decisionale
La decisione può avvenire attraverso accentramento e decentramento (ci devono essere entrambe
nell’organizzazione); la decisione è l’atto più importante del ruolo manageriale infatti, una delle doti più
ricercate nei manager/leader è una buona capacità di problem solving e di decision making. La decisione può
avvenire in maniera automatica o meno, per decidere ci devono essere almeno due alternative altrimenti non
è una decisione ma una scelta obbligata. pag. 15
Elementi di organizzazione professionale
POTERE ORGANIZZATIVO
Capacità di influenzare i comportamenti dei membri operanti nel sistema organizzativo, il modo e la forma
con cui si distribuisce nei vari punti della struttura l’attività e si orienta la gestione dei meccanismi operativi.
L : ossia sono due aspetti molto diversi tra loro ma
A LEADERSHIP È COMPLEMENTARE AL MANAGEMENT
irrinunciabili in quanto essenziali dell’azione organizzativa.
LO STILE DI LEADERSHIP
È l’utilizzo delle proprie capacità per attivare le potenzialità di altre persone affinché diano il meglio di sé
nell’organizzazione per la quale lavorano (- importante è spingere al cambiamento, facendo trovare un
equilibrio). MANAGER LEADER
Amministra Innova
Sostiene Sviluppa
Si concentra sui sistemi e strutture Si concentra sulle persone
Si basa su controllo Si basa sulla fiducia
Chiede “come” e “quando” Chiede “chi” “cosa” e “perché”
LEADERSHIP
Capacità di influenzare i comportamenti dei collaboratori, motivandoli nel raggiungimento degli obiettivi
aziendali, ricorrendo non all’autorità ma all’autorevolezza, carisma e/o competenze riconosciute
tendendo conto che… “Non ci sono cattivi reggimenti, solo cattivi comandanti” (Napoleone Bonaparte)
STILI DI LEADERSHIP
- Autoritario – Coercitivo (imposizione)
- Paternalistico – Prescrittivo (buonismo)
- Afiliativo – Direttivo (normativo)
- Democratico (decidono tutti)
- Trascinatore – Coinvolgente (team leader)
- Permissivo – Delegante (va tutto bene, basta non avere problemi)
- Ultime tendenze: Leader situazionale, a seconda delle situazioni, problemi, gruppo di lavoro, sceglie
come comportarsi. pag. 16
Elementi di organizzazione professionale
PROCESSI SOCIALI
Sono comportamenti personali, interpersonali e collettivi che gli individui/persone appartenenti
all’organizzazione mettono in atto rispetto ad essa. Se ben centralizzati, organizzati e conosciuti garantiscono
vitalità e flessibilità all’organizzazione.
- Flessibilità: legato alla capacità di presidiare gli imprevisti e/o fronteggiare le nuove situazioni.
Miscela che garantisce la buona funzione del “motore dell’organizzazione”. Ruoli di comando devono
conoscere questi comportamenti.
LA JOB-DESCRIPTION – strumento organizzativo
• Descrive il sistema di relazioni dell’infermiere con altre posizioni
• Descrive le responsabilità attribuite alla posizione ricoperta da un infermiere
• Descrive gli scopi e le finalità della posizione occupata
Può essere utilizzata inoltre:
• Per la selezione del personale (descrivere la posizione lavorativa è un elemento fondamentale per la
correttezza della selezione)
• Per la valutazione della posizione stessa (darle un peso relativo rispetto alle altre)
“La job-description: è una breve descrizione di un determinato ruolo lavorativo in una determinata impresa in
genere in essa viene indicato: ruolo, scopo, collocazione gerarchica, responsabilità, attività principali e
caratteristiche personali richieste” Evangelista (2007).
“La Job Description individua incarichi e ruoli assegnati, le responsabilità professionali, le attività ed i
collegamenti gerarchici per ciascuna posizione” Standard SQE 1.1 (Staff Qualifications and training) Joint
Commission 2011 pag. 17
Elementi di organizzazione professionale
JOB-DESCRIPTION – INFERMIERE DESPONSABILE DELL’ASS. GENERALE INFERMIER.
(MODELLO DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE, CANTARELLI 2003) pag. 18
Elementi di organizzazione professionale
GLI STRUMENTI ORGANIZZATIVI
Gli strumenti organizzativi sono gli strumenti che usa l’organizzazione:
1. Protocolli;
2. Procedure;
3. Check-list;
4. Piano di lavoro;
5. Piani assistenziali (strumento disciplinare dell’AI).
1] I PROTOCOLLI
I Protocolli sono documenti che descrivono la successione di svolgimento del complesso di azioni (fisiche e/o
mentali e/o verbali) coordinate per conseguire un determinato risultato definito nell’ambito della professione
o dell’organizzazione.
- I Protocolli sono linee di azione per il comportamento degli operatori,
- Definiscono anche accordi tra soggetti dell’organizzazione definiti all’interno delle singole strutture
con il concorso degli operatori chiamati ad applicarli,
- Strumenti operativi di integrazione che devono essere aggiornati con l’evoluzione scientifica ed
organizzativa.
Un protocollo può essere inserito in una procedura non il contrario.
I Protocolli sono documenti che esplicano i principi scientifici dell’agire professionale nel raggiungimento
degli obiettivi assistenziali.
Sono applicabili soprattutto in:
• Prestazioni standardizzabili e prevedibili
• Situazioni assistenziali complesse
• Realtà assistenziali poco conosciute e usuali
2] LE PROCEDURE
Le procedure sono documenti che descrivono le attività e le responsabilità all’interno dei processi
dell’Organizzazione. Le Procedure si riferiscono alla sequenza dettagliata e logica di atti che compongono
un’azione per uniformare comportamenti e responsabilizzare il singolo operatore.
6] DIAGRAMMA DI FLUSSO
È una rappresentazione grafica di un processo che permette di visualizzare la sequenza di operazioni che
producono un dato risultato.
Scopo: Mostrare il flusso del processo nel tempo (dall'alto al basso) e negli uffici coinvolti. Il tutto per avere
una conoscenza dettagliata di come le attività vengono svolte.
Può essere inserito nelle procedure. Ogni processo descritto ha un inizio e una fine. pag. 19
Elementi di organizzazione professionale
Caratteristiche Utilizzo:
• Percorrere il processo senza muoversi
• Definire chi interviene nelle varie fasi - Per capire il processo
• Esaminare l’impatto di eventuali modifiche - Per migliorare il processo
Costruzione - le fasi:
1. Definire l’obiettivo dell’analisi
2. Definire l’input e l’output della procedura
3. Suddividere la procedura in grossi blocchi
4. Sviluppare ogni singolo blocco
5. Completare il diagramma di flusso con tutte le informazioni
Utilizza una simbologia standard, ogni simbolo ha un suo preciso significato.
7] DIAGRAMMA DI GANTT – “timing”
Rappresentazione grafica della scala temporale di un progetto. Indica lo stato di avanzamento di un progetto
(e i tempi di un progetto), può enfatizzare il cammino critico. Tecnica di schedulazione che rappresenta la
durata di ciascuna attività. Tecnica utilizzata per la costruzione di un piano di lavoro. Strumento di
pianificazione del progetto. Può enfatizzare il cammino critico di un processo. pag. 20
Elementi di organizzazione professionale
3] LA CHECK-LIST
La Check List è uno strumento pensato per supportare l’analisi e l’autodiagnosi relativa al ciclo di gestione
ed al sistema di misurazione e valutazione della performance delle organizzazioni.
La Check List consente di compiere un’analisi in sequenza di temi relativi alla gestione e alla misurazione
di tematiche e argomenti oggetto di valutazioni periodiche di sicurezza, conformità e di performance.
4] PIANO DI LAVORO
- Utilizzato dalle Direzioni/Coordinamenti delle UU.OO.