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QUESTIONI TIPOLOGICHE:
La città, come cosa umana per eccellenza, è costituita dalla sua architettura e da tutte quelle opere
che ne costituiscono il reale modo di trasformazione della natura.
Quello che chiamiamo TIPO si va costituendo secondo delle necessità e secondo delle aspirazioni di
bellezza.
La TIPOLOGIA invece si presenta quindi come lo studio dei tipi non ulteriormente riducibili degli
elementi urbani, di una città come di un'architettura.
Il tipo è costante e si presenta con caratteri di necessità.
Infine potremo dire che il tipo è l'idea stessa dell'architettura; ciò che sta più vicino alla sua essenza.
E quindi ciò che, nonostante ogni cambiamento, ci è sempre imposto “al sentimento e alla ragione”,
come il principio dell'architettura e della città.
La città come raggruppamento è spiegata proprio in base a quelle funzioni che quegli uomini
volevano esercitare; la funzione di una città è la forma attraverso la quale essa si rivela.
Una funzione preminente ed emergente è quella commerciale.
Questa funzione del commercio e dei traffici commerciali è infatti il fondamento di una spiegazione
economica.
La teoria del funzionalismo ingenuo è però oltremodo comoda per le classificazioni elementari ed è
difficile vedere come a questo livello essa possa essere sostituita.
Se infatti si può ammettere di classificare gli edifici e la città secondo la loro funzione è
inconcepibile ridurre la struttura dei fatti urbani a un problema di organizzazione di qualche
funzione più o meno importante.
In conclusione si può affermare che un criterio funzionale di classificazione è accettabile come
regola pratica e contingente alla pari di altri criteri. Per esempio associativi, costruttivi, di
sfruttamento dell'area...
Classificazioni di questo tipo hanno una loro utilità; è però indubbio che esse servono di più a dirci
qualcosa sul punto di vista adottato per la classificazione che sull'elemento in sé. È proprio da
questo punto di vista che esse possono essere accettate.
Il funzionalismo ha avuto una particolare fortuna nel mondo dell'architettura e tutti coloro che sono
stati educati in questa disciplina negli ultimi 50 anni possono a fatica staccarsene.
Si fondano su una lettura continua della città e dell'architettura sottintendendo una teoria generale
dei fatti urbani.
Uno degli elementi fondamentali del paesaggio urbano alla scala della strada è costituito dagli
immobili di abitazione e dalla struttura della proprietà urbana; si parla di immobile d'abitazione e
non di casa perchè la definizione è molto più precisa nelle diverse lingue europee.
Se cerchiamo di classificare questi immobili possiamo partire da considerazioni planimetriche.
Avremo così:
case a blocco circondate da spazio libero
– case a blocco unite le une alle altre
– case a blocco in profondità che occupano il suolo in maniera quasi completa
– case a corte chiusa con giardino e piccole costruzioni interne
–
Tutte queste viste in chiave economica sociale ci offrono altre possibili classificazioni:
casa estra capitalista
– casa capitalista
– casa paracapitalista
–
Questa conoscenza si trova quindi nello studio delle piante della città, le quali possiedono delle
caratteristiche formali precise.
Per una determinata città si può stabilire una classificazione delle strade che deve essere
rispecchiata dalla carta del comprensorio geografico.
Dalla strada l'analisi passa così al suolo urbano che è un dato naturale ma anche un'opera civile ed è
legata alla composizione della città.
In generale l'analisi che si compie si riferisce in un primo tempo alla classificazione
(pubblica-privata) in un secondo tempo alla classificazione dell'elemento nella città. Il sistema
generale resta comunque la città.
L'aspetto negativo delle classificazioni del funzionalismo ingenuo si può dire che esse possano
accertarsi purchè non vadano oltre certi limiti in cui le accettiamo.
Classificazioni di questo tipo presuppongono che tutti i fatti urbani siano costituiti per una certa
funzione in modo statico e che la loro stessa struttura sia coincidente con la funazione che essi
svolgono in un determinato momento.
Sosteniamo invece che la città è qualcosa che permane attraverso le sue trasformazioni e le
funzioni, semplici o più difficili.
Si fa riferimento in particolare a due termini: organico e razionale.
Al linguaggio organico fanno riferimento i termini di: organismo, tessuto urbano ecc...
Lo stesso si dica di tessuto.
Le definizioni “razionaliste” hanno però il pregio indubbio da fare sempre un riferimento
all'urbanistica come disciplina e quindi di offrire una terminologia superiore.
Pensare alla scienza urbana come a una scienza storica è errato, poiché il passato è in parte
sperimentato adesso e dal punto di vista della scienza urbana può essere questo il significato da dare
alle permanenze; esse sono un passato che si sperimenta ancora.
Le città permangono sui loro assi di sviluppo, mantengono la posizione dei loro tracciati, crescono
secondo la direzione e con il significato di fatti più antichi.
La forma della città è sempre la forma di un tempo della città ed esistono molti tempi nella forma
della città. Nel corso stesso della vita di un uomo la città muta volta attorno a lui, i riferimenti non
sono gli stessi.
Noi vediamo la città come un'architettura di cui rileviamo componenti diverse; esse sono
principalmente la residenza e gli elementi primari.
Tra gli elementi primari giocano un ruolo particolare i monumenti.
Bisogna inoltre introdurre il concetto di AREA STUDIO.
Con questo termine intendo designare una porzione dell'area urbana che può essere definita o
descritta ricorrendo ad altri elementi dell'area urbana presa nel suo complesso, per esempio al
sistema viario.
Essa serve per meglio definire un certo fenomeno.
La sua importanza può essere indicata in due punti:
dal punto di vista dell'intervento credo si debba oggi operare su un pezzo di città definito
– senza voler precludere in nome di una astratta pianificazione dello sviluppo della città,
possibilità di esperienze anche totalmente diverse.
La città non è per sua natura una creazione che può essere ricondotta a una sola idea base.
–
Lo studio dell'area diventa così il momento particolare dello studio della città e l'insieme di queste
osservazioni dà luogo a una vera e propria ecologia urbana, condizione necessaria agli studi della
città.
AREA E QUARTIERE
Il concetto di area svolto nelle pagine precedenti è strettamente collegato a quello di quartiere.
Per la morfologia sociale il quartiere è un'unità morfologica e strutturale; esso è caratterizzato da un
certo paesaggio urbano, da un certo contenuto sociale e da una sua funzione.
Importante è anche il concetto di zonizzazione.
Lo zoning viene definito come la tendenza della città a disporsi per quartieri concentrici attorno a
un quartiere centrale degli affari o a un quartiere tipo direzionale.
Le singole parti della città sono state distinte per caratteristiche.
La residenza è una delle parti principali.
La città è sempre stata largamente caratterizzata dalla residenza. Si può dire che non esistono o non
sono esistite città in cui non fosse presente l'aspetto residenziale.
Il rapporto tra la residenza e la localizzazione diventa quindi preminente.
Il problema su cui torniamo continuamente è quello relativo al valore della residenza nella struttura
urbana; sembra che i due modelli di garden-city e di villa radieuse siano gli unici espliciti a questo
riguardo; essi sono anche i modelli più chiari per quanto riguarda l'immagine della città.
L'unione degli elementi primari con le aree in termini di localizzazione e di costruzione, di
permanenze di piano e di permanenze di edifici, di fatti naturali o di fatti costruiti, costituisce un
insieme che è la struttura fisica della città.
L'insieme urbano è suddiviso in tre funzioni:
residenza
– attività fisse
– circolazione
–
Le attività fisse comprendono magazzini, edifici pubblici e commerciali, università...
COME CRESCE LA CITTà?
Il nucleo originale, racchiuso tra le mura, si protrae con una sua individualità;