Elaborato sulla conferibilità di criptovalute in srl

La valutazione delle criptovalute nel contesto giuridico

del bene in questione, presupposto di qualsivoglia attività valutativa e che impatti sulla velocità di conversione in denaro contante; l'idoneità del bene a essere "bersaglio" dell'aggressione da parte dei creditori sociali e cioè l'idoneità a essere oggetto di forme di esecuzione forzata>> . Il Tribunale respinge il ricorso in quanto le motivazioni presentate dall'amministratore non risultano convincenti e ritiene che la criptovaluta in questione (ONE COIN) non presenti i requisiti minimi per essere suscettibile di valutazione economica. Condivisibile l'esito raggiunto dal Tribunale di Brescia, anche se nella motivazione si sarebbe potuto affrontare ancor di più la questione sulla legittimità delle criptovalute (in generale, e non in esclusivo riferimento a ONE COIN nel soddisfare il requisito ex 2464.2 c.c.) ad essere oggetto di conferimento al capitale sociale. Approfondimento che èstato "virato" anche in grado d'appello cui è giunto il caso in questione. Difatti la Corte d'Appello giunge alla stessa conclusione, motivata però dall'assimilazione della criptovaluta al denaro, dal punto di vista funzionale, e non a un bene mobile - il denaro non necessita di valutazione economica - sottolineando il fatto che <>. In conclusione, la Corte d'Appello respinge l'impugnazione confermando e condividendo la valutazione del notaio sulla volatilità delle criptovalute. L'interrogativo iniziale è ancora irrisolto: le criptovalute possono essere oggetto di conferimenti in una s.r.l.? Per fornire unarisposta quantomeno esaustiva è giusto seguire un iter logico partendo appunto dalla più convenzionale definizione di criptovaluta, per poi inquadrarla giuridicamente. Prima ancora è opportuno definire cos'è la crittografia: una tecnologia che permette di rendere un messaggio incomprensibile a tutti coloro che non sono autorizzati a leggerne il contenuto. Col termine criptovaluta si fa riferimento a una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia. Un primo tentativo di inquadramento giuridico, ripreso poi anche dal nostro legislatore (lett. qq, art. 1.2 d.lgs. 90/2017), proviene dalla più puntuale definizione fornita nel 2014 dall'Autorità bancaria europea, che esclude la qualificazione giuridica di moneta: "una rappresentazione digitale di valore, non emessa da una banca centrale, un istituto di credito o un istituto monetario, che, in alcune circostanze, può essere utilizzata come alternativa alla moneta legale".

moneta>> . Va anche ricordato che per tale strumento vi è un'insufficienza di tutela e rischi connessi al compimento di reati, quali il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Ma tornando sul punto, l'ago della bilancia pende verso la classificazione di bene mobile, immateriale, che funge da mezzo di scambio solo se in accordo tra le parti – in ciò cozzando con l'idea del Tribunale di Brescia a che non si ha a che fare con uno³ Trib. Brescia, Sez. specializzata in materia di impresa, 18 Luglio 2018, n. 7556, in Giurisprudenza italiana, Gennaio 2019, p. 119.

4 App. Brescia, Sez. I, 24 Ottobre 2018, n. 207, in Giurisprudenza commerciale, fasc. 4, 2020, p. 913.

5 EBA/Op/2014/08, EBA Opinion on 'virtual currencies', 4 Luglio 2014.