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La religione come strumento di coesione sociale e la critica di Marx
In quanto strumento di coesione sociale, essa non è considerata solo un fenomeno spirituale, ma anche un elemento che garantisce sopravvivenza e benessere della società stessa, prospettiva che troviamo contrastante nel pensiero di Marx, filosofo, economista e sociologo tedesco. Attraverso la sua visione materialista, basata sulla critica dell'economia e della politica capitalistica borghese, definisce la religione "un intralcio per la ragione e un ostacolo per la verità", in quanto la sua funzione è il dominio e il controllo:
"La religione è il sospiro di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli."
In quanto "Opium des Volkes", essa è il prodotto di un'umanità alienata e sofferente a causa delle ingiustizie sociali, vittima di sfruttamento, di un'umanità che cerca illusoriamente...
nell'aldilà ciò che è negato nell'al di qua. Se la religione, in quanto narcotico delle masse, è il frutto di una condizione umana alienata, avremmo una sua concreta liberazione solo attraverso la distruzione delle strutture sociali che la compongono, quindi tramite la trasformazione rivoluzionaria della società. Secondo l'ideologia contenuta nel principio stesso di religione, essa costituisce una giustificazione alle disuguaglianze e alle disparità presenti nella società, stimolando i più deboli ad accettare senza ribellarsi la loro condizione di povertà e di ingiustizia. A differenza di Marx, il sociologo e storico tedesco Max Weber, non è interessato a definire la religione nella sua essenza, come "oppio dei popoli" o come invece la identifica Durkehim, "fenomeno di coesione sociale", ma focalizza i suoi studi e le sue ricerche sull'interazione tra i vari gruppi religiosi.E i loro principi e gli altri aspetti della vita sociale, tentando di definire il significato soggettivo che l'individuo attribuisce a tale fenomeno.
Weber afferma che per comprendere il comportamento religioso occorre capirne la logica interna, in quanto essa riesce a plasmare la visione che un individuo si costruisce del mondo circostante e di conseguenza ne influenza le sue scelte più importanti. Il suo studio principale si focalizza sul ruolo della religione calvinista e gli effetti della dottrina della predestinazione nelle società protestanti, sostenendo che quest'ultima ha condizionato lo sviluppo del capitalismo, nella sua opera "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" del 1905. Secondo la dottrina protestante Dio avrebbe salvato solo gli uomini predestinati dalla nascita; si comincia a diffondere dunque la credenza che il successo negli affari e la prosperità economica sarebbero stati segni dell'approvazione da parte di Dio.
Questo ha dunque fornito al capitalismo un forte sostegno ideologico; produrre, guadagnare e investire sono prescrizioni religiose che contribuiscono a mantenere una società capitalista. Con il passare del tempo, questo rapporto tra lo spirito del capitalismo e l'etica protestante ha perso il suo significato religioso, rimane dunque la semplice ricerca del profitto economico.
Questi tre sociologi sono accumunati dalla concezione della religione come frutto di una costruzione sociale che fin dalle sue origini è riuscita ad influenzare i popoli, a prescindere che essa sia legata ad un'ideologia, o che sia un fondamentale fattore di coesione sociale, o che stia alla base della nascita del capitalismo.
28 Marx K., Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico, Roma, Editori Riuniti Univ. Press (2016)
29 https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia_della_religione
30 https://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia_della_religione
Oggi, i sociologi contemporanei hanno
indigene hanno generato. Uno dei fenomeni più evidenti è stato il sincretismo religioso, che si è manifestato quando le religioni indigene si sono fuse con elementi della religione cristiana portata dai colonizzatori. Questo ha dato origine a nuove forme di religiosità, che combinavano elementi delle due tradizioni. Un esempio di sincretismo religioso è il culto dei santi nella religione cattolica latinoamericana. In questa forma di religiosità popolare, i santi cattolici vengono associati a divinità indigene, creando una fusione di credenze e pratiche. Ad esempio, la figura di San Cristoforo è spesso rappresentata come un uomo con la testa di un animale, che richiama le divinità animali delle culture indigene. Un altro fenomeno importante è stato l'emergere di movimenti millenaristici. Questi movimenti si basano sulla credenza che il mondo stia per finire e che presto verrà instaurato un nuovo ordine divino. Spesso, questi movimenti si sono sviluppati in risposta alle condizioni di oppressione e sfruttamento subite dalle popolazioni indigene durante la colonizzazione. Essi offrivano una speranza di riscatto e di giustizia divina. In conclusione, l'acculturazione e le trasformazioni religiose sono stati processi complessi che hanno coinvolto sia le religioni indigene che quelle portate dai colonizzatori. Questi processi hanno dato vita a nuove forme di religiosità, che combinavano elementi delle diverse tradizioni e rispondevano alle esigenze e alle speranze delle popolazioni indigene.Le popolazioni indigene, che vedevano il loro territorio minacciato dalle invasioni straniere per interessi commerciali, impararono a proteggersi e difendere la sacralità della propria terra.
L'antropologa Barbara Miller nel suo testo "Antropologia Culturale", definisce movimenti di rivitalizzazione quei movimenti religiosi che tentano di rifondare una religione minacciata da forze esterne attraverso nuove pratiche e credenze. Un esempio di tale concetto lo ritroviamo ancora una volta nella popolazione dei Nativi Americani, a seguito dell'invasione da parte degli Europei e degli Euro-Americani, nel periodo del colonialismo, movimento che prese il nome di "Danza dello Spirito" (Ghost Dance). Nasce in seguito alla distruzione dei bisonti, loro risorsa fondamentale, da parte dei bianchi.
Essa dimostra come numerosi elementi della cultura europea fossero ormai penetrati in profondità, all'interno della sfera mentale dei nativi. Come abbiamo già enunciato in precedenza, la vita degli indiani d'America è permeata dalla credenza negli spiriti e di conseguenza lo sciamanesimo e la magia sono le due componenti fondamentali poste alla base di ogni diversa tribù. In un periodo in cui la società indiana era in pieno processo di disgregazione, lo sciamano Wodoka diffuse la pratica di una danza che riunirebbe i vivi con gli spiriti dei morti per portare la pace, prosperità e unità ai popoli nativi americani in tutta la regione. La Ghost Dance è stata associata alla profezia di Wovoka, durante un'eclissi solare, rivelata dal Grande Spirito, secondo la quale per affrontare la distruzione sarebbe stato necessario danzare in cerchio in previsione dell'evento imminente, con lo scopo quindi di porre.fineall'espansione dei bianchi predicando gli obiettivi di vita pulita, vita onesta e cooperazione interculturale da parte degli indiani. Compiendo determinati riti, si sarebbe giunti alla creazione di un nuovo mondo, in cui avrebbero potuto prendere parte non solo i pochi superstiti, sopravvissuti all'aggressione dei bianchi, ma anche tutte le vittime della conquista. La danza fu praticata per la prima volta dal Nevada Northern Paiute nel 1889 e si diffuse successivamente in gran parte degli Stati Uniti occidentali, raggiungendo la California e l'Oklahoma.
Su questa nuova religione è evidente l'influsso del millenarismo di matrice cristiana: così come i contadini e i poveri artigiani dell'Europa del Quattrocento e del Cinquecento, anche i pellerossa della fine del XIX secolo riposero le loro ultime speranze e illusioni in un mito di salvezza.
Percercare di migliorare le proprie disperate condizioni di vita. Fenomeni simili si verificarono, nell'Ottocento e nel Novecento, in tutte le regioni investite dall'imperialismo europeo, in Africa come in Oceania: i nativi trassero dalla Bibbia o dalla predicazione dei missionari l'idea di una imminente e radicale modifica della situazione storica; questo prestito culturale venne rivolto contro i bianchi invasori, per i quali, nel nuovo mondo, non c'era assolutamente posto. Preoccupate per questi risvolti, le autorità statunitensi cercarono di impedire la "Danza degli Spiriti". Tale divieto provocò diversi scontri e tensioni; i Sioux assunsero un atteggiamento ostile verso il governo e i bianchi tanto che si arrivò a parlare di "follia messianica". Gli scontri più gravi ebbero come protagonisti gli ultimi Sioux: il 13 dicembre 1890, il grande capo Toro Seduto venne ucciso dal governo, incaricato di arrestarlo.
Perché si temeva che avrebbe potuto guidare una rivolta perseguire il profeta Wovoka e la sua danza. Pochi giorni più tardi, in una località chiamata Wounded Knee, l'esercito attaccò un gruppo di Dakota che, timorosi di ulteriori disordini, erano fuggiti dalla riserva, subito dopo la morte di Toro Seduto; nonostante fossero del tutto disarmati, l'esercito ne uccise circa 300. Insieme a Sand Creek, Wounded Knee è diventato, nella memoria collettiva dei pellerossa, il simbolo della violenza dei bianchi, a proposito dei quali il capo Sioux, Nuvola Rossa, (morto nel 1909) disse nelle sue memorie: "Ci fecero molte promesse, più di quante ne possa ricordare, ma ne mantennero solo una: promisero di prendere la nostra terra, e la presero."
5.2 I culti del cargo
È proprio durante il periodo di colonizzazione, quando si fece più penetrante e intensa l'evangelizzazione divenne un processo capillare, che si
sviluppo nella vita delle comunità indigene, ha avuto un impatto significativo su diversi aspetti della loro esistenza. Dal punto di vista economico, l'introduzione di beni provenienti dall'Occidente ha portato a cambiamenti nella struttura economica delle comunità, con la creazione di nuove forme di scambio e di mercato. Dal punto di vista politico, i movimenti del culto del cargo hanno spesso portato alla formazione di nuove gerarchie e strutture di potere all'interno delle comunità. Alcuni leader religiosi hanno assunto un ruolo di guida e di controllo sulle risorse e sulle distribuzioni dei beni provenienti dal cargo divino. Dal punto di vista morale e religioso, il culto del cargo ha introdotto nuove credenze e pratiche spirituali nelle comunità indigene. La fede nell'arrivo di beni divini ha portato a una reinterpretazione delle tradizioni religiose preesistenti e alla creazione di nuovi rituali e cerimonie. In conclusione, i movimenti del culto del cargo rappresentano un esempio interessante di come l'incontro con l'Occidente abbia influenzato la vita delle comunità indigene. Essi pongono interrogativi sulle dinamiche della moderna economia di mercato e sulla sua capacità di includere e coinvolgere tutti i soggetti, indipendentemente dalla loro posizione geografica o sociale.i merci e l'arrivo di nuove tecnologie. Questo cambiamento portò ad un aumento della domanda di beni di consumo e di servizi, che a sua volta stimolò lo sviluppo economico delle isole. Gli isolani iniziarono a lavorare in settori diversi da quelli tradizionali, come il turismo e i servizi, e ad adottare uno stile di vita più occidentale. Ciò comportò anche cambiamenti nella cultura e nelle tradizioni locali, con l'adozione di nuove abitudini alimentari, vestiti e modi di vivere. Tuttavia, questo cambiamento non è stato privo di conseguenze negative, come l'aumento dell'inquinamento e la perdita di alcune tradizioni culturali.