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III. IL PERIODO TINITA

primi sovrani 10Nella Pietra di Palermo si considera Aha come il primo sovrano, tuttavia egli può essere identificato con Narmer. Ebbe un regno pacifico anche se iniziò una serie di guerre ed ebbe rapporti commerciali con Siria e Palestina.

Ger è il successore. Attua spedizioni in Nubia, in Libia e nel Sinai. Costui il palazzo di Menfi. Si feceseppellire ad Abido insieme alla sua corte (non in modo violento come si è pensato) e il suo regno fuprospero. In quest’epoca s’inventa il calendario solare (dea Sothis -> Sirio con il quale si faceva iniziarel’anno). Divisione in stagioni secondo le piene del Nilo nel calendario civile. Nei primi tempi probabilmenteera adottato il lunare.

La fine della dinastiaDen succede Uagi ed ha un regno prospero, in cui vengono arginati i poteri dei funzionari. Rivolse la propriaattenzione al Vicino Oriente e il Sinai. Fece il censimento del paese. Nella tomba ad Abido primo caso

dipavimento in pietra. Successe Agib, per il quale sono rinvenuti numerosi vasi della sua festa Sed. Il nome regale è sotto il patrocinio di Horo e Seth (dei del Nord e del Sud che garantivano l'equilibrio cosmico e il potere e la protezione del paese).

La II dinastia

Il potere si sposta verso Menfi e i primi tre sovrani della II dinastia si fanno seppellire a Saqqara. Nineter è conosciuto soprattutto sia perché con lui e il suo predecessore si afferma il culto solare sia per imolteplici vasi con iscrizioni su di lui torvati per esempio nella tomba di Gioser. Dopo Nineter si deteriora la situazione tra Nord e Sud per la politica religiosa che non privilegiava il Sud, dove probabilmente si ha una maggior autonomia e si distingue la figura di Peribsen che assume Seth come protettore. Anche Khasekhem(ui) nel suo tempio, commemora una sorta di vittoria sul Nord grazie a vari oggetti e rappresentazioni con la corona bianca dell'Alto Egitto. Dopo essersi impadronito

Dell'Egitto e quindi dopouna sorta di riunificazione comincia un esplosione architettonica in tutto il paese. Lui fa innalzare edifici inpietra a Hierakonpolis, Elkab e Abido e la sua tomba è la più grande della II dinastia.

La monarchia tinita 11Durante questo periodo il sovrano possiede già i tre nomi (di Horo, dell'Alto e Basso Egitto e di nebty ). Lacasa reale, costruita in mattoni, possiede appartamenti privati. Il faraone è formalmente a capo dei vari poteri10 Fonte insieme alle tombe reali scoperte ad Abido e a Saqqara della civiltà egiziana.11 Nome che designava la sua carriera prima dell'incoronazione.ma in realtà è assistito da molti funzionari. Si istituisce la figura di "Cancelliere dell'Alto e del Basso12egitto".

Gli organi centrali comunicavano con quelli locali delle province (nomoi). In questo periodo vi è la presenzadi molti oggetti in avorio.

IV. L'ANTICO REGNOIII

dinastiaNebka è il primo faraone. Durante questa dinastia spicca più degli altri il nome di Gioser. Egli compì 13 importantissime realizzazioni edilizie, soprattutto in pietra, grazie all'architetto Imhotep. Si racconta che questo sovrano fu caparbio in quanto riuscì a far sfuggire il suo popolo da una grave carestia. La costruzione della sua piramide a gradoni gli basterà per farlo ricordare fino al Medio Regno. La fine della III dinastia. L'ultimo sovrano di questa dinastia è Huni, del quale possediamo un sepolcro incompiuto posto tra Giza e Abusir. Snefru è il fondatore della IV dinastia. Condusse campagne militari in Nubia e in Libia che ebbero molto successo e i suoi interessi commerciali si diressero verso la Siria e la Palestina per le miniere e verso il Libano per il legno da costruzione. Questo faraone è l'unico al quale si possono attribuire tre piramidi nel sito di Medium, una non completa, e nel sito diDahshur le altre due.

Cheope è ricordato per la sua imponente piramide, la più imponente, nell'altopiano di Saqqara. Non fu però considerato un faraone buono ma, al contrario, molto crudele, soprattutto per lo sfruttamento dei lavoratori nella costruzione dalla sua piramide. Cheope paradossalmente, è poco conosciuto.

Gli eredi di Cheope

Successore di Cheope è Gedefra, il primo faraone che porta il nome di "Figlio di Ra" e che si sposta da Giza per andare ad Abu-Roash, probabilmente per ritornare ai valori antecenti a Cheope.

Il fratellastro Chefren fu il suo successore, e ritorna alla tradizione di suo padre, confermando la costruzione della sua piramide vicino a quella del padre a Giza. Egli fece scolpire la sfinge, con corpo di leone e la testa del sovrano, con in testa il nemes, ai piedi della necropoli.

Chefren ebbe un figlio, Macerino (o Menkaura), gli successe il secondogenito Shepseskaf, che terminò la piramide del padre.

più piccola delle altre due ma rivestita del materiale più prezioso (granito e calcare fine). Il figlio comunque costruì il suo tempio funerario a Saqqara. La moglie, Khentkaus, anch’essa si fece erigere una tomba a Giza e l’altra ad Abusir, presso la piramide del figlio.

Userkaf e i primi tempi della V dinastia Userkaf si fece costruire una piramide a Saqqara Nord, vicino a Gioser, e un tempio solare ad Abusir. Il suo regno fu modesto, tuttavia ampliò il tempio di Tod in Alto Egitto e durante il suo regno probabilmente ci furono i primi contatti con l’Egeo, di carattere commerciale. Aveva il compito di censire la popolazione, organizzare l’irrigazione territoriale, riscuotere le imposte, organizzare i granai e il raccolto. Grazie alle sue imprese in epoca più tarda diverrà egli stesso oggetto di culto.

Copricapo di stoffa che indossava il faraone. La supremazia Heliopolita Sia Userkaf che Sahura indirizzarono

l'Egitto verso i paesi stranieri a Nord e a Sud e soprattutto a Punt (tra il 15 Sudan e l'Eritrea). Sotto il regno del successore Neferirkara si compilò probabilmente la pietra di Palermo. Dopo Shepseskara succedette Raneferef, sovrano abbastanza importante perché a parte la sua piramide incompiuta, furono rinvenuti numerosi papiri e tavolette iscritte, nonché statue del faraone e dei prigionieri. Niuserra è noto per il tempio solare costruito a Abu Gurob, realizzato interamente in pietra, a modello di quello di Heliopolis. Qui giunge all'apice il culto solare. Egli compì inoltre spedizioni alle miniere del Sinai, come il successore Menkauhor, il quale si fece seppellire invece ad Abusir al contrario dei successori che scelsero Saqaara. Successivo, Gedkara-Isesi, seguì una politica estera rivolta verso il Sinai, Abu Simbel, Biblo e la terra di Punt. Con Unas, si ebbero ancora rapporti con Biblo e con la Nubia, e costruì ad.

Elefantina e a SaqqaraNord, dove giace la sua piramide ricoperta di iscrizioni.

Il sorgere della VI dinastia

In questo periodo la situazione feudale minava il potere centrale e non vi erano eredi al trono. Teti risolse questo problema assumendo il trono e sposando la figlia di Unas. La sua piramide, con iscrizioni e raffigurazioni post-mortem come quella di Unas, è contigua alle piramidi costruite per le regine (tradizione che ritorna). Egli assunse una politica pacifista e continua le relazioni commerciali della V dinastia. Si pensa che egli probabilmente venne assassinato (non si esclude per opera del successore Userkara, che forse proprio per questo regnò per un periodo molto breve).

La successione di Pepi I, si verificò in un clima abbastanza tranquillo.

Pepi I

Anche sotto il suo regno ci sarebbe stata una cospirazione, probabilmente voluta dalla moglie che poi fu punita. La sua biografia fu ritrovata nella tomba di un suo importante funzionario, Uni, che prestò

serviziocon i primi tre faraoni della VI dinastia. Come reazione alla cospirazione, Pepi I, sposò la figlia di un nobile di Abido, dalla quale nacquero i successori del faraone. Pepi I inoltre, realizzò grandi lavori ad Abido, Elefantina, Dendera (per la sua devozione alla dea locale Hathor) e Hierakonopolis. Proseguì la politica estera di contatti con Siria Palestina e Sinai. La sua piramide fu costruita a Menfi, luogo che prese il suo nome proprio da Pepi I. L'espansione verso Sud A Pepi I successe il figlio Merenra, si avvicinò molto all'Alto Egitto. Egli continuò lo sfruttamento delle miniere del Sinai e trasse molti frutti dalle sue campagne in Nubia (portò avanti l'opera del padre), nelle quali si assicurò il controllo delle piste carovaniere da Selima a Kharga a Dakhla. Il suo regno non durò molto, infatti la sua piramide è incompiuta. Gli successe il fratellastro Pepi II, che al momentodell'ascesa aveva 10 anni. Si recò a Punt, a Biblo e due volte in Nubia e queste spedizioni permisero la sua divinizzazione post-mortem. I processi di divinizzazione resero le autorità locali sempre più forti e questo fece terminare la VI dinastia. Verso la fine dell'impero, mentre i poteri locali si consolidavano e assumevano sempre maggior autonomia, lo Stato si disgregava. Il regno di Pepi II, inoltre, fu troppo lungo e rese difficile la successione. Dopo un anno di regno di Merenra II, salì al trono Nitocris, la prima donna ad esercitare il potere in Egitto, della quale non si hanno molte testimonianze archeologiche. Il suo tempio funerario ad Abusir ha fornito papiri che vanno dal regno di Isesi a quello di Pepi II. Un suo visir, Ptahhotep, è l'autore di un importante Insegnamento. Questa scelta di Abido, probabilmente è dovuta al fatto che Pepi I volesse avvicinare il Medio e l'Alto Egitto con i quali il rapporto si è deteriorato.era lentamente logorato. La società ed il potere La crescita dei poteri locali determinata dalla sempre maggior concessione di privilegi, creò una grande competizione per la successione al trono, che ora non era più visto come qualcosa di inaccessibile. L'ordine sociale era gerarchico, dove a capo vi era il faraone il quale deteneva i poteri, che in realtà erano perlopiù nelle mani del vizir (suo assistente che appare per la prima volta con Snefru), ritenuto in un certo modo capo del potere esecutivo. Da egli dipendevano quattro grandi comparti amministrativi: il "Tesoro" che si occupava delle imposte provenienti essenzialmente dal secondo comparto; l"Agricoltura", che organizzava i bestiame e i campi; gli "Archivi reali" dove si depositavano gli atti civili; la "Giustizia" che fungeva da esecutivo. Corrispondente a questo governo era l'amministrazione di ognuna delle province o.

18L'amministrazione locale divenne sempre più autonoma e forte poiché i nomarci non venirono più trasferiti

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
14 pagine
14 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/02 Egittologia e civiltà copta

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Egittologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Sist Loredana.