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LA RELAZIONE TRA EQUILIBRIO ECONOMICO ED EQUILIBRIO FINANZIARIO
-> Ricostruiamo la relazione tra equilibro economico ed equilibro finanziario ipotizzando una
iniziale incapacita di produrre ricchezza da parte dell’impresa che nel singolo esercizio si manifesta
con un reddito disponibile negativo.
-> L’esistenza di un reddito disponibile negativo implica il venir meno della fonte di finanziamento
interna (autofinanziamento da reddito) e genera un fabbisogno finanziario di medio-lungo
periodo. -> Per garantire la continuita il vertice imprenditoriale sara indotto a soddisfare questo
fabbisogno ricorrendo a nuove risorse finanziarie fornite dall’assetto proprietario (aumento di
capitale) oppure tendera ad utilizzare fonti di finanziamento terzi a medio-lungo termine (mutui,
prestiti obbligazionari, ecc..) con ripercussioni sul processo di formazione della ricchezza a causa
dell’incremento degli oneri finanziari.
-> Se l’impresa non disponga di ulteriore capacita di indebitamento a medio-lungo termine, il
vertice imprenditoriale sara indotto a soddisfare il fabbisogno finanziario attraverso
l’indebitamento a breve ,piu facile da ottenere ma piu rischioso ed oneroso. Il ricorso
all’indebitamento a breve modifica il rapporto tra attivo e passivo di breve ,riducendo il capitale
circolante netto e mette a rischio l’equilibro finanziario strutturale. Per far fronte agli impegni
assunti (rinnovo sistematico dei finanziamenti a breve) il vertice
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imprenditoriale sara costretto a disinvestire parte dell’attivo pregiudicando la continuita di
funzionamento o a manifestare una condizione di insolvenza premessa del fallimento.
-> ( + UN ALTRO CASO DA CONSIDERARE DOPO)
LA VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITA’ ECONOMICA – FINANZIARIA
Le condizioni di equilibro economico e finanziario costituiscono anche dei fondamentali punti di
riferimento per il governo della fisiologia d’impresa da parte del vertice imprenditoriale.
LA LEVA OPERATIVA
Gli elementi da considerare per valutare la potenziale economicita dell’impresa sono molteplici.
- La soglia tecnica indica il numero minimo di unita ( B.E.P break even point ) che e
necessario produrre al fine di coprire interamente i costi operativi sostenuti dall’impresa.
Soglia tecnica = costi fissi operativi / ( prezzo unitario - costo variabile unitario )
Se il numero di unita individuare risulta non raggiungibile l’impresa non sara in grado di operare
con economicita a causa dell’eccessiva incidenza dei costi fissi operativi. Per modificare tale
situazione l’imprenditore puo agire : - riducendo il livello dei costi fissi operativi ( tecnologie piu
economiche),
- aumentando la base temporale sulla quale ripartire il costo fisso sostenuto, - aumentando il
prezzo unitario di vendita (margine piu ampio per la copertura dei costi fissi) - riducendo l’entita del
costo variabile unitario (approvvigionamento e produzione piu efficienti ) - trasformando costi fissi
in costi variabili ( attivita di decentramento o lavoro stagionale )
E’ opportuno distinguere tra : - costi fissi di origine patrimoniale ( gli ammortamenti per beni sia
materiali che immateriali ) e necessario considerare anche gli oneri finanziari che l’impresa
sostiene per il finanziamento delle immobilizzazioni da cui derivano i costi. - costi fissi di origine
non patrimoniale (spese di pubblicita non capitalizzate) in questo caso ed anche in caso dei
costi variabili sara opportuno valutare ,data l’esistenza del gap temporale, il livello di liquidita
necessario al sostenimento delle uscite connesse a tali costi. Il mantenimento di quest’ultimo
genera anch’esso oneri finanziari da prendere in considerazione.
( + BREAK EVEN POINT ANALYSIS )
LA LEVA FINANZIARIA
La leva finanziaria consente di dimensionare il livello d’indebitamento dell’impresa al fine di
massimizzare la redditivita del capitale proprio (ROE).
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L’effetto leva e positivo nel caso in cui la redditivita del capitale investito (ROI) risultera
superiore al costo dell’indebitamento. In questo caso l’impresa avra convenienza ad indebitarsi
poiche il peggioramento del conto economico dovuto al maggior indebitamento e inferiore al
miglioramento del conto economico dovuto all’impiego delle risorse finanziarie nell’attivita
produttiva dell’impresa.
- all’aumentare del livello d’indebitamento l’effetto leva diminuisce progressivamente sino ad
annullarsi nel caso in cui il costo dell’indebitamento sia uguale alla redditivita del capitale investito.
Da questo livello in poi l’impresa non ha piu convenienza ad indebitarsi poiche l’incremento
dell’indebitamento genera un effetto leva negativo (peggioramento della redditivita del capitale
proprio).
- i periodi di congiuntura economica caratterizzati da costo del denaro decrescente incentivano,
il ricorso all’effetto leva alzando la soglia d’indebitamento in cui l’effetto leva si annulla.
- l’effetto leva incide anche sull’equilibro finanziario strutturale dell’impresa aumentando
l’incidenza dei mezzi terzi rispetto ai mezzi propri. Quindi un utilizzo “aggressivo” dell’effetto leva
puo produrre una progressiva perdita dell’autonomia finanziaria.
I PRINCIPALI INDICATORI PER L’ANALISI SISTEMATICA DELLE GRANDEZZE D’IMPRESE
1- L’ANALISI DI REDDITIVITA’
* Du Pont (1922) sviluppo il primo sistema integrato di analisi delle performance economico-
finanziarie denominato ROE Tree .
E’ necessario analizzare le relazioni tra competitivita ,redditivita e scelte d’investimento in una
visione integrata di sviluppo aziendale. - se la redditivita e positiva ed elevata si aumenta la
liquidita ,in questo modo incrementando la capacita di investimento dell’impresa nelle aree
gestionali dalle quali dipende il successo competitivo. Al contrario accade in una caduta della
redditivita.
L’analisi della redditivita attraverso l’identificazione di grandezze reddituali del conto
economico :
1- IL VALORE AGGIUNTO = Ricavi netti di vendita - Costi relativi ai fattori produttivi acquisiti
all’esterno dell’impresa - Variazioni nelle rimanenze di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.
2- IL MARGINE OPERATIVO LORDO = Valore aggiunto - Costi del personale - Accantonamenti a
fondo.
3- REDDITO OPERATIVO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA = Margine operativo lordo -
Ammortamento
4- REDDITO OPERATIVI = Reddito operativo della gestione caratteristica + Proventi diversi
- Oneri diversi .
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5- REDDITO NETTO = Reddito Operativo - ( Oneri e Proventi finanziari ) - Componenti
Straordinarie di reddito - Imposte.
Il metodo di decomposizione gerarchica dei principali indicatori economico-finanziari d’impresa si
ripropone di indentificare il contributo delle aree gestionali d’impresa alla performance economico-
finanziaria d’impresa allo scopo di informare le scelte di governo d’impresa.
“
Nelle imprese multi-business al criterio della decomposizione funzionale” delle voci reddituali si
“
associa anche il criterio divisionale” ,cioe per aree strategiche di affari.
Al vertice del sistema di indicatori economico-finanziari d’impresa si trova il ROE ,un indicatore di
redditivita globale d’impresa. Il ROE ( Return on Equity ) - puo essere interpretato come tasso di
redditivita del capitale proprio ed indica il livello a cui viene commisurata la base di remunerazione
del capitale proprio acquisito dall’impresa.
ROE = RN / N = Reddito Netto / Mezzi Propri
- Il ROE risulta dal rapporto tra una misura del flusso di reddito generato dall’investimento in un
arco temporale dato e il capitale investito. - Il ROE interessa piu la proprieta come un indicatore
per valutare l’efficacia con la quale il vertice imprenditoriale ha svolto l’attivita di indirizzo e
coordinamento dell’azione dei vari settori aziendali.
Il ROE viene separato in tre fattori componenti :
ROE = RN/N =RO/K x K/N x RN/RO - RO/K = Reddito Operativo / Capitale Investito Netto =
–
ROI ( Return on Investment )
misura l’efficacia e l’efficienza delle gestione operativa .
- K/N = Capitale Investito Netto / Mezzi Propri - misura il grado di indebitamento dell’impresa e
l’indipendenza finanziaria dell’impresa. - RN/RO = Reddito Netto / Reddito Operativo - misura il
contributo della gestione operativa alla formazione del reddito netto d’impresa. Dipende
dall’onerosita della gestione finanziaria, fiscale ed extra-operative.
Una decomposizione alternativa del ROE : ROE = oppure: ROE =
dove:
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- RO/K = Reddito Operativo / Capitale Investito Netto = ROI ( Return on Investment) misura
l’efficacia e l’efficienza delle gestione operativa caratteristica.
- T/N = Mezzi di Terzi / Mezzi Propri = td - misura il grado di indebitamento dell’impresa e
riassume la struttura finanziaria dell’impresa.
- RN/RAI = Reddito Netto / Reddito ante Imposte e comp. Straord. = s - misura l’impatto della
gestione fiscale e delle componenti straordinarie sul reddito netto d’impresa.
- OF/T = Oneri Finanziari / Mezzi Terzi = i - misura il tasso di interesse medio praticato sui mezzi
di terzi.
Se la redditivita operativa (ROI) e inferiore al costo del capitale di terzi ( i ) ,il ROE e inferiore al
ROI e all’aumentare del grado di indebitamento ( td ) diminuisce perche l’impresa deve pagare sul
capitale preso a prestito oneri finanziari maggiori della redditivita operativa tratta dall’investimento.
Al contrario se il ROI e maggiore del tasso ( i ) ,il ROE beneficia del contributo positivo della leva
finanziaria in misura tanto maggiore quanto superiore e il tasso di indebitamento ( td ).
Il caso dell’Impresa Dolciaria S.p.A :
L’impresa sperimenta un calo significativo del ROE che nell’arco degli ultimi tre anni passa dal
65,57 % al 37,69 % . La redditivita operativa cale dal 37,1 % al 33 % . La gestione finanziaria
peggiora decisamente nell’arco temporale considerato.
Il tasso di interesse medio praticato sui mezzi terzi e triplicato. Nel arco del triennio l’impresa ha
ridotto il tasso di indebitamento da 2,09 a 1,23 . Nel complesso, la leva finanziaria ha ridotto
notevolmente il proprio contributo positivo alla redditivita dell’impresa. L’effetto negativo causato
dalla leva finanziaria supera in ordine di importanza l’effetto del peggioramento della gestione
caratteristica. Il fabbisogno finanziaria dell’impresa e il tasso di interesse medio praticato sui mezzi
di terzi a titolo oneroso dipendono da una serie di fattori quali : - il fabbisogno finanziario
strutturale dell’impresa, - la durata dell’utilizzo delle risorse finanziarie onerose, - il rischio
percepito dai finanziatori esterni,