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LE PREROGATIVE E I PRINCIPI DI GOVERNO ECONOMICO

Il soggetto economico (che di regola coincide con il soggetto d’istituto) esercita le prerogative di

governo economico.

Le prerogative di governo economico consistono nel diritto-dovere di:

• Fissare gli obbiettivi, le strategie e le politiche dell’istituto

• Scegliere i soggetti che contribuiranno alla vita economica dell’istituto (e stipulare con questi

patti e contratti)

• Progettare e mettere in atto le strutture di governo e di controllo

• Sorvegliare il funzionamento dell’istituto

Il governo deve ispirarsi ad alcuni principi generali:

• Economicità, capacità dell’istituto di svolgersi in autonomia economica, senza il ricorso

sistematico a coperture di perdite da parte di altre economie

• Contemperamento degli interessi, ossia l’adozione di strutture e processi, e soprattutto

atteggiamenti e comportamenti ispirati alla logica della partecipazione e del confronto.

LE STRUTTURE DI GOVERNO ECONOMICO

Quando il soggetto di istituto e il soggetto economico sono formati da molte persone, si rende

necessario configurare strutture e meccanismi che rappresentino adeguatamente tutti gli interessi,

e diano luogo a processi decisionali efficienti.

Nell’ipotesi che il soggetto economico coincida con una sola categoria di portatori di interessi si avrà

una struttura, di governo economico basata essenzialmente su 3 organi:

• L’assemblea dei membri del soggetto economico quale organo supremo di indirizzo generale

e di nomina dei membri dell’organo decisionale di governo economico e dell’organo di

controllo

• L’organo decisionale di governo economico, composto da una o poche persone con

specifiche competenze tecniche e manageriali, che configura e indirizza l’attività della

struttura organizzativa

• Un organo di controllo che verifica l’operato dell’organo decisionale

CAPITOLO 5 - ECONOMICITÀ – EQUILIBRIO ISTITUZIONALE

Si ha equilibrio istituzionale quando tutti i membri del soggetto di istituto:

• Condividono valori e obbiettivi che ispirano la vita dell’istituto, le sue strutture e modalità di

governo, le logiche organizzative

• Ricevono ricompense e benefici giudicati equi rispetto ai contributi forniti

L’equilibrio istituzionale è di lungo periodo ed è caratterizzato da:

• Durabilità, le persone che partecipano alla vita degli istituti si attendono che l’istituto perduri

nel tempo; gli istituti nel tempo accumulano patrimoni di relazioni e di competenze che sono

relativamente indipendenti alle persone

• Autonomia, libertà di scegliere i propri fini e le proprie modalità di governo.

Si ha equilibrio economico, ossia economicità, quando l’istituto è in grado di attrarre risorse

sufficienti per remunerare tutte le condizioni di produzione e di consumo utilizzate per svolgere le

proprie combinazioni economiche.

Equilibrio istituzionale ed equilibrio economico sono interconnessi ma non sincroni

In quanto condizione di vita degli istituti, l’economicità è contemporaneamente un principio e un

obbiettivo fondamentale di buon governo degli istituti

Il principio di economicità si declina in due forme complementari:

1. Perseguimento di fini economici istituzionali, nell’impresa significa riuscire a remunerare i

prestatori di lavoro e ai conferenti di capitale di rischio

2. Rispetto simultaneo di un insieme di condizioni di svolgimento dell’attività economica. Nelle

imprese questo principio si declina in 4 condizioni fondamentali da rispettare: equilibrio

reddituale, efficienza e flessibilità, congruità delle remunerazioni, equilibrio monetario.

L’equilibrio reddituale (equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito) esprime l’attitudine

della gestione di remunerare, con i componenti positivi di reddito, alle condizioni di mercato, tutti i

fattori produttivi compresi il capitale di prestito e il capitale di rischio.

Esso deve essere valutato in funzione:

• Del tempo di riferimento (di breve o di lungo periodo)

• Dell’oggetto di riferimento (azienda> equilibrio aziendale, gruppo aziendale> equilibrio

superaziendale)

EFFICIENZA E FLESSIBILITÀ

Non si ha economicità senza il mantenimento di un livello accettabile di efficienza, espressa in

termini di rendimento fisico-tecnico dei processi produttivi.

Solo in condizioni particolari e temporanee, le inefficienze possono essere trasferite all’esterni,

senza danneggiare l’equilibrio reddituale dell’azienda (es.monopolio), ma penalizzando altre

aziende.

In generale, per efficienza s’intende la relazione che intercorre tra risultati conseguiti e mezzi

impiegati e viene riferito a sfere operative diverse. Una particolare espressione dell’efficienza sono

i rendimenti fisico tecnici.

L’azienda in economicità è quella che ricerca anche flessibilità, ossia predisposizione di strutture e

di combinazioni produttive efficienti in grado di adeguarsi prontamente all’ambiente.

CONGRUITÀ DELLE REMUNERAZIONI

Non si ha economicità senza congruità dei prezzi-costi sostenuti e dei prezzi-ricavi conseguiti e

congruità delle remunerazioni del capitale-risparmio e del lavoro.

In aziende in cui tale congruità non viene rispettata, l’economicità aziendale viene perseguita grazie

anche al concorso, e a scapito, di altre aziende famigliari o di altre aziende di produzione.

Il giudizio di adeguatezza o di congruità dei prezzi-costo e dei prezzi-ricavo comporta un esame delle

condizioni di ambiente che caratterizzano i diversi mercati in cui le imprese operano.

EQUILIBRIO MONETARIO

L’economicità è strettamente correlata al conseguimento dell’equilibrio monetario, ossia alla

capacità di far fronte agli impegni di pagamento.

La diversa manifestazione temporale di costi e ricavi e dei relativi flussi monetari si traduce in

fabbisogno finanziario.

Compito della gestione finanziaria è ricercare la copertura di tale fabbisogno.

La gestione finanziaria gioca così da cuscinetto tra la dinamica reddituale e la dinamica monetaria,

compensando i periodi in cui si determinano squilibri monetari con quelli in cui si manifestano

eccedenze di cassa.

CAPITOLO 9-LA STRUTTURA DELL’AZIENDA, L’AMBIENTE ECONOMICO, IL SISTEMA

COMPETITIVO

L’AZIENDA COME SISTEMA DECISIONALE

• L’azienda può essere osservata come un sistema decisionale (quali decisioni vengono prese, da

chi, quali tempi e sequenze, quali logiche e procedure)

• L’esigenza di decidere è dettata dal continuo dinamismo interno ed esterno all’impresa

• Le decisioni in campo economico:

scarsità̀

• sono soggette al vincolo di delle risorse

• impongono attente e rigorose analisi di convenienza economica comparata che possono

essere svolte ricorrendo a modelli di analisi economica per le decisioni

• sono adottate in condizioni di incertezza e, dunque, comportano rischi

razionalità̀ razionalità̀

• sono intenzionalmente razionali, ma soggette a limiti di (condizioni di

limitata) e di rischi di ritualizzazione

• producono conseguenze più o meno ampie e stabili sulle condizioni di futuro svolgimento

dell’impresa

LE GRANDI CLASSI DI SCELTE AZIENDALI

Il sistema di governo strategico delle imprese è articolato in grandi classi di scelte di:

• configurazione del sistema prodotto

• dimensionamento della capacità produttiva

• estensione inter-funzionale ed estensione verticale

• estensione orizzontale

• gestione patrimoniale, gestione finanziaria e gestione tributaria

• formazione e sviluppo del patrimonio

• relative all’assetto organizzativo e all’organismo personale

• assetto istituzionale

L’esercizio del governo strategico dell’impresa consente di:

• influire sui componenti del reddito d’esercizio=performance corrente dell’azienda

• configurare la struttura dell’azienda = la base delle performance future

LA STRUTTURA DELL’AZIENDA COME FRUTTO DELLE SCELTE AZIENDALI

COERENZA ESTERNA E INTERNA

Le cinque macrovariabili che compongono il modello sono tra loro collegate da relazioni di

interdipendenza e complementarietà (coerenza interna):

• ogni configurazione complessiva ha una propria coerenza interna

• la variazione di una macro-variabile produce effetti sulle altre componenti del modello

• ogni intervento di riprogettazione di una macrovariabile può richiedere adattamenti nelle

altre componenti per assicurare nuova coerenza

Le cinque macrovariabili sono fortemente influenzate dall’ambiente nel quale l’azienda opera

(coerenza esterna)

COERENZA E UNITARIETÀ

Ci sono due principi alla base della progettazione della struttura dell’azienda:

• Principio della coerenza, interna ed esterna

• Principio dell’unitarietà

Ogni istituto è una realtà unitaria e unitario deve essere il suo governo economico (principio della

unitarietà del governo economico). L’unitarietà si concretizza con il governo strategico, ovvero nella

creazione della strategia aziendale, e con le combinazioni economiche.

La strategia aziendale è composta da due elementi:

• L’orientamento strategico di fondo (OSF)

• Gli indirizzi strategici in cui l’OFS si concretizza

L’OFS (come la mission) è l’insieme di idee-guida, di valori e di atteggiamenti che definiscono

l’identità, effettiva o ricercata, dell’impresa: che cosa l’impresa fa o vuole fare, come e perché fare

impresa.

Gli indirizzi strategici sono rappresentati da scelte strategiche che definiscono in quali arene

competitive l’azienda intende operare e in che modo intende affrontare la concorrenza, come

intende gestire gli attori istituzionali, quali decisioni strategiche prenderà a livello finanziario,

tecnologico, di marketing e così via.

CARATTERI DELL’UNITARIETÀ delle combinazioni economiche sono:

• Complementarietà, che si manifesta tra:

Fattori produttivi, il lavoro è complementare all’impiego di impianti nella attività di

o trasformazione fisico tecnica

Insiemi di operazioni, le attività di vendita sono complementari a quelle di

o trasformazione per lo svolgimento delle combinazioni economiche

• Fungibilità, che si manifesta tra:

Differenti fattori produttivi, nell’ambito di uno stesso processo di trasformazione

o fisico tecnica, lavoro e impianti possono essere tra loro fungibili

Classi di operazioni, l’investimento nella

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
20 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alice101010 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Montani Elena.