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Forse occorre iniziare ad investire in una formazione seria degli insegnanti

che si faccia carico non solo di trasmettere loro competenze informatiche di

base, ma soprattutto la capacità di leggere le culture digitali e di fornire ai

ragazzi strumenti sofisticati di analisi di critica e di costruzione responsabile

dei loro contenuti.

4. L'insegnante etnografo

Non esiste più la cultura dei media, esistono piuttosto le mediaculture, cioè i

mondi di significati che i giovani costruiscono interagendo tra loro e con i

media nei loro specifici contesti.

Questo cambio suggerisce all'insegnante, metodi e strumenti per cogliere gli

aspetti distintivi di queste mediaculture e interpretarle. Metodi e strumenti

prestati dal lavoro dell'etnografia che si è imposta negli ultimi anni.

Il lavoro dell'etnografo si identifica nell'osservatore partecipante fino a correre

il rischio di identificarsi con i soggetti della propria osservazione.

Nel lavoro dell'insegnante etnografo questa possibilità di osservazione lo può

portare a contatto con mediaculture giovanili comprendendone aspetto,

ragioni, genesi.

Gli strumenti tipici di questo lavoro:

- l'intervista in profondità : a partire da una serie non strutturata di item di

valorizzare il vissuto dei soggetti ricostruendo, la vicenda del loro rapporto

con i media in relazione alle esperienze pregresse;

- il focus group : svolto a partire da una traccia che attivi le diverse linee di

discussione, supportato con degli strumenti proiettivi;

- l'osservazione : basata sull'osservazione della classe, le dinamiche che in

essa sviluppa;

- gli strumenti autobiografici : spessore storico all'intervista, indagando la

vicenda in modo diacronico, verificandone tappe e momenti.

CAPITOLO 5

Metodi e strumenti

1.1 Strumenti e tecniche dei media: strumenti

Tra gli strumenti la Media Education ricorre per i propri interventi educativi

all'analisi dei testi, si rietiene una metodologia se non proprio una disciplina.

Il prestito teorico da questo punto di vista, è nei confronti di almeno tre

importanti aree disciplinari: la semiotica, i Cultural Studies, la pragmatica.

Dalla semiotica la Media Education ricava almeno due tipi di analisi:

L' analisi delle strutture narrative : I personaggi, l'organizzazione delle

azioni, la riflessione sugli archeotipi e sulle invarianti che si possono

rintracciare in racconti anche molto diversi fra loro sono gli aspetti più

importanti che questo tipo di analisi consente di rilevare all'interno del testo.

L' analisi del contesto: Questo tipo di analisi lavora sul ricorrere dei

sostantivi e sull'aggettivazione utilizzata nei testi giornalistici e telegiornalistici

integrandola con elementi che provengono dall'analisi dei codici in base ai

quali viene analizzata la collocazione del pezzo nella pagina, la titolazione

che gli viene assegnata, l'uso di eventuali immagini, ecc..

L'incontro con i Cultural Studies contribuisce allo sviluppo di altri due

strumenti di analisi:

L' analisi delle iscrizioni economiche e ideologiche: Non diverso dall'analisi

semiotica, l'intervento decostruttivo sui testi è indirizzato ad evidenziarne le

tangenze con il sistema economico e politico.

L' analisi del consumo: Questo tipo di analisi è funzionale al lavoro critico

sulle interpretazioni dei testi e sulle appartenenze culturali dei soggetti. E'

importante insegnare da cosa dipendano gli steriotipi e le letture culturali dei

messaggi dei singoli. Questo è possibile attraverso una strumentazione

dell'etnografia, in particolare il focus group e l'intervista.

Attraverso questi strumenti emergono rappresentazioni dei soggetti e

ricostruiscono i rapporti esistenti tra queste rappresentazioni e le (sub)culture

cui queste appartengono.

L' analisi dei codici e delle strategie di comunicazione: (come la definisce

Umberto Eco “macchina pigra”) è un'analisi pragmatica, lo studio delle

strategie che il testo attiva per fare in modo che il suo senso venga

attualizzato dal lettore così come esso intende venga attualizzato. La

pragmatica non lavora su ciò che viene comunicato (dictum), lavora sulle

strategie attraverso le quali viene comunicato (modus).

Nel lavoro della Media Education questo tipo di analisi riguarda soprattutto

quelle forme di comunicazione che si presentano come spiccatamente

strategiche. Questo tipo di analisi è la pubblicità, si presenta come una forma

di comunicazione strategica nella sua finalità di costruire i comportamenti di

acquisto del target o di accreditare presso di esso una certa immagine della

marca.

La sola analisi dei dispositivi narrativi o dell'apparato dei codici non

renderebbe ragione di testi il cui funzionamento è consegnato in particolare

proprio al dispositivo di comunicazione. [figura 1]

1.2 Tecniche

Tra le tecniche:

Le tecniche dell'animazione: Adottare la prospettiva del gioco o della

narrazione come strumento di intervento narrativo;

Le tecniche della simulazione: Riprodurre il lavoro dei diversi contesti

professionali, oppure con gli adulti, che di solito si dimostrano particolarmente

inclini a questa modalità di apprendimento immersiva e fortemente

esperienziale;

Le tecniche del lavoro di gruppo: Il lavoro sui media assume una

dimensione individuale in favore di processi sempre negoziati;

Le tecniche di produzione: Si apprende anche realizzando prodotti nella

prospettiva del learning by doing.

2. Strumenti e tecniche per l'Education Technology

L'adozione nella didattica di tecnologie e ambienti di Rete pone al docente

prima di tutto un quesito: l'integrazione fra le due componenti, fra la

componente live costituita dalla didattica in presenza a quella on line

costituita dalle attività da svolgersi in Rete.

Cinque azioni didattiche “basic”: studiare, organizzare e organizzarsi,

leggere, scrivere, comunicare.

[La figura 2] presenta un modello a tre dimensioni. A livello micro troviamo i

contenuti: materiali in formato digitale, creati dal computer. A livello meso gli

strumenti: tool on line che gestiscono i contenuti indirizzandoli ad azioni di

pubblicazione, di download, di scambio, ecc. A livello macro, gli ambienti

(piattaforme, blog, ecc) che ricontestualizzano i contenuti di uno spazio Web.

2.1 Studiare e organizzarsi

Gli strumenti che possono essere ospitati in un ambiente on line attengono a

una serie di informazioni e risorse utili per organizzare la propria

partecipazione alle attività scolastiche: aree in cui lo studente ricava

informazioni utili.

La tecnologia tipica di queste situazioni è la piattaforma on line. In questa

prospettiva l'insegnamento può fare alcune operazioni:

pubblicazione di informazioni generali sulle attività scolastiche: POF,

programma delle discipline, calendario dell'anno scolastico; queste

informazioni si rilasciano all'inizio dell'anno scolastico;

pubblicazione di news sulla scuola o sulla classe: eventi, scadenze, avvisi;

diffuse attraverso delle newsletter;

le news possono assumere il taglio del giornalino e del foglio di attualità

interna, realizzato da studenti, genitori o docenti e diffuso on line;

apertura e cura del blog di classe o trasversali.

Dal punto di vista delle strumentazioni relative al lavoro scolastico quotidiano

si segnalano altre opportunità:

materiali prodotti a lezione da insegnanti e/o studenti (archiviazione di

abstract, schemi, slide, video e audio)

strumenti di memoria del lavoro scolastico (diario delle lezioni, sintesi di

discussioni in aula, calendario..)

aree di gestione dei moduli e delle unità di lavoro (schemi introduttivi e

consegne per gli studenti)

scambio materiali (inviare e leggere file)

• risorse per la ricerca

• zone di help rispetto ad operazioni da compiere con il computer.

I materiali vengono pubblicati in aree dedicate e possono contenere anche

link e risorse di Rete. Ma nella piattaforma è possibile pubblicare anche

materiali creati dagli studenti stessi.

2.2 Leggere e scrivere

Una dimensione importante è costituita dalla capacità di lettura dei testi di

varia natura: scritti, ironici, sonori. Una volta raggiunto un documento o un

sito da analizzare, si tratta di farne oggetto di comprensione, di porsi nei suoi

confronti con atteggiamento ricettivo e riflessivo.

Il tipo di apprendimento è cognitivo e prevede un utente che opera

individualmente.

L'ambiente on line è visto come la sede di materiali nei confronti dei quali

l'utente si pone in condizione ricettiva.

Speculari a quelle attivate nella lettura troviamo le operazioni di

rielaborazione e di creazione.

2.3 Comunicare

La Rete mette a disposizione molteplici strumenti per la comunicazione

interpersonale (a due vie) o personale (a una via).

(Comunicazione a due vie) Tra i mezzi maggiormente in uso troviamo:

posta elettronica che permette di comunicare individualmente;

• chat che consente interazioni sincrone con un appuntamento on line;

• web forum uno spazio di comunicazione asincrono sul quale restano

leggibili i messaggi anche a distanza di tempo.

La posta elettronica è utile per comunicazioni da parte dell'insegnante,

scadenze, consegne, caricamento materiali nuovi; ma anche fra studenti per

comunicazioni informali o inerenti attività previste nel corso.

Nel caso della chat si tratta di interazione live, ragione per cui è bene che non

sia troppo affollata.

I web forum possono svolgere più funzioni: conoscenza personale; scambio

di materiale e informazioni; riflessioni sull'andamento delle attività; discussioni

su problemi dell'insegnamento; scambio di pareri.

Appartengono a questa categoria anche le bacheche condivise.

Tra gli strumenti per la comunicazione a una via:

-newsletter;

-home page personale;

-archivi.

La newsletter è del tipo insegnante verso studenti, la newsletter è un

documento che viene inoltrato dal docente a tutti gli studenti via e-mail e puà

servire per diramare informazioni.

La home page personale è uno strumento che permette di presentarsi agli

altri utenti del corso.

Le stesse aree di archiviazione di prodotti realizzati dagli studenti possono

essere considerate risorse comunicazionali, nel senso che assumono la

funzione di vetrine aperte al pubblico.

Lo scambio interpersonale può assumere tendenze deprivanti.

Castoldi indica le seguenti:

• tendenza a spostare il fuoco dell'interazione sull'inform

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Publisher
A.A. 2011-2012
42 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marilunica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Educazione mediale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Faiella Filomena.