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Casualità circolare dei sistemi di interazione educando influenza e interagisce con educatore

Il sistema di interazione educando influenza e interagisce con l'educatore e deve essere in grado di riprogettare, ripensare, adattare l'azione educativa. Io arretro e guardo ho idea della lezione di come impostarla, guardo quello che accade e se ha senso che io proponga quello che pensavo oppure prendere altra strada. Casualità circolare principi dalla sistemica, non funziona una casualità lineare ma è un sistema complesso, quindi è circolare, mia azione ha retroazione che incide nelle mie azioni future azione educativa non è facilmente spiegabile ma ci sono molte variabili. Rapporto allenatore e atleta è complesso e tenere presente serie di fattori. Non c'è linearità nella casualità.

L'azione educativa dovrà essere personalizzata ovvero intenzionalmente pensata, adeguata e progettata sulle caratteristiche della personalità, sulle risorse e sui...

Bisogni dell'educando:
  • Se l'educazione dipende dalla situazione, dipende da come si imposta l'educatore in base a chi si trova davanti.
  • L'allenamento è una pratica umana complessa che richiede un approccio sistemico per essere compreso nella sua pienezza. Non è mai causa-effetto lineare, perché ci sono in gioco rapporti umani e non funziona così.
  • Cercare di superare un approccio riduzionistico e riduttivistico.
  • Due aspetti della pratica dell'allenare spesso sono scollati: educare e insegnare (spesso intesi come addestrare). Educare e insegnare sono entrambe esperienze di riferimento.
  • Sistema educatore-educando: co-evoluzione del sistema in cui l'allenatore agisce e riceve feedback, in base a quello che può succedere nel gruppo. E da ciò ricalibra le sue azioni.
  • L'allenamento rappresenta un possibile spazio della relazione educativa in cui l'allenatore, partendo dalle esigenze e dai bisogni, ma anche
dall'altro e crescendo insieme. Importanza di creare un ambiente di fiducia e rispetto reciproco, in cui l'atleta si senta libero di esprimere i suoi desideri e obiettivi. Il progetto educativo si basa sull'ascolto attivo dell'atleta, sulla comprensione dei suoi bisogni e sulla costruzione di obiettivi condivisi. L'allenatore agisce come guida e supporto per l'atleta nel raggiungimento dei suoi obiettivi, utilizzando la sua competenza tecnica e la sua esperienza. È importante evitare una relazione di prevaricazione o di superiorità, ma piuttosto creare un rapporto di reciproco rispetto e collaborazione. L'allenatore si mette in contatto con i desideri dell'atleta e lo aiuta a realizzarli, facendo dell'allenamento una parte significativa della sua vita. La relazione educativa si basa sulla circolarità, cioè sull'apprendimento reciproco e sulla crescita insieme. Creare un ambiente di fiducia e rispetto reciproco è fondamentale per favorire il processo educativo.

dall'altro e conoscendo l'altro. Sport enorme potenziale educativo ma può essere o no educativo. Dobbiamo essere consapevoli delle condizioni costitutive di quell'esperienza e che tipo di esperienza educativa o diseducativa è. Patto educativo = importante che ci sia accordo sulle regole nel setting educativo sia bambini e adulti, patto in cui si è insieme, allenamento costitutivo del setting.

Spazio co-costruito

Questo sviluppa nell'atleta responsabilità e volontà di partecipare, impegnandosi, in un compito che ha scelto e condiviso. Rispetto che viene chiesto (nel film)

Un incontro che all'insegna della reciprocità, è portatore di significati, valori, opinioni che conducono (forse) all'arricchimento, alla modifica, al miglioramento (forse) e allo sviluppo di tutti gli attori coinvolti nella relazione. Come poi si sviluppa la relazione dipende da tanti fattori SPORT ED EDUCAZIONE (seconda parte)

Figura

  1. maestro/allenatore
  2. Educare attraverso lo sport significa allenare e/o sviluppare quelle competenze che rendono possibile trasformare le conoscenze, gli atteggiamenti e i valori in reali capacità, cioè sapere cosa fare e come farlo. Abilità necessarie ad un individuo per sviluppare un comportamento adattivo e positivo che rendono gli individui capaci di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana.
  3. Life skill: che non vanno confuse con i valori (che da esse discendono) sono competenze che si scrive nel paradigma meccanico. Risponde a logica post liberista legata più al mondo del lavoro e la complessità pedagogica un po' superficiali. Saper stare, sapere, sapere fare, saper pensare competenze della vita.
  4. Nel 1993 OMS identificava un nucleo di dieci competenze suddividendole poi in cinque aree:
    1. Capacità di prendere decisione e affrontare con diverse soluzioni
    2. Sviluppare pensiero creativo e critico

Capacità di entrare in comunicazione e relazione

Consapevolezza di sé e empatia

Capacità di riconoscere emozioni e fronteggiare situazioni di stress

Una delle possibili spiegazioni di life skills.

Sport come formazione, idea antichissima di origine greca

Lo sportivo non è una macchina fisiologica composta da muscoli, tendini, articolazioni, un soffio polmonare, una pompa cardiaca. Il ginnasta che tenta un'uscita alle parallele deve vincere anche i suoi timori, il judoka deve percepire ed anticipare i progetti del suo avversario, il giocatore di rugby deve valutare la traiettoria del pallone, stabilire una velocità di spostamento e scrutare le intenzioni degli altri, lo sciatore deve osservare la pista, prelevare informazioni utili per meglio superare i pendii, il canoista deve decodificare la superficie agitata che gli scorre davanti e calcolare in anticipo le azioni da compiere per superare gli ostacoli. Più che ad un riflesso, siamo di fronte ad una riflessione.

E si può capire quanto sia stimolante la dimensione emotiva: timore, attrazione, gusto del rischio. Le condotte motorie mettono in gioco le dimensioni fondamentali della persona: biomeccanica, affettiva, relazionale, cognitiva, espressiva. Intervenendo sulle condotte motorie, si potrà, quindi, esercitare una profonda influenza sulla personalità dell'individuo che agisce. Esperienza sportiva ha in sé complessità di piani non solo biomeccanici ma che coinvolge dimensione affettiva ed espressiva e saper fronteggiare tutte queste situazioni è un elemento importante per la vita (life skill).

CARATTERISTICHE ALLENATORE

  • Capacità intra personali
  • Capacità interpersonali

Cioè che riguardano la persona di relazionarsi con:

  • contenuti emotivi,
  • gestire emozioni,
  • consapevolezza di sé ed entrare in relazione con gli altri con comunicazione verbale e non verbale.

Per stabilire con atleti e famiglie una relazione intenzionale

ESSERE APERTI AL DIALOGO E FAVORIRLO + ASCOLTARE ATTIVAMENTE UN PROFESSIONISTA RIFLESSIVO

Professionista dello sport riflessivo, consapevole dei propri sentimenti, obiettivi e motivazioni e con la capacità di comprendere le proprie emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili, contribuirà alla creazione di un clima positivo, inclusivo e collaborativo che permetterà l'emergere dei bisogni e delle risorse degli atleti (Maulini).

Capacità riflessiva = propria ogni buon educatore perché entrare in una modalità dialogica che permette di avvicinarsi a processo educativo personalizzato cioè che guardino a persona o gruppo specifico che ho davanti. Questa postura riflessiva può contribuire a costruire leadership autocratica. Autorevolezza Costruzione di un clima di apertura e di crescita, all'interno del quale gli atleti possano scoprire se stessi e migliorare, avviando quel processo circolare che consente

Dalla ricerca (educare allenando) - Ricerca qualitativa con allenatori di settore giovanile di differenti discipline.

Leadership democratica: allenatore clima di autorevolezza con clima che faccia divertire e migliorare.

Allenatore persona con cui potersi confrontare sia dentro che fuori dal campo. Non rendererigidi i rapporti con ambiente elastico e dinamico così caratteristiche dei singoli emergano.

Il DIALOGO elemento prezioso per stabilire una buona relazione educativa. Solamente dallo scambio di idee, la riflessione critica e l'ascolto dell'altro è possibile negoziare insieme nuovi significati. Per un confronto che porti a:

  • senso di responsabilità
  • accettazione e rispetto dell'altro
  • la presa di decisioni partecipata
  • costruzione condivisa di soluzioni.

Per favorire partecipazione dialogo e confronto allenatore pronto a mettersi in gioco e sviluppato intelligenza intra personale riflettendo.

criticamente sul proprio operato e gestire efficacemente le proprie emozioni. È fondamentale la gestione dell'aggressività. L'allenatore deve saper insegnare la gestione delle emozioni ai ragazzi, ma per farlo deve essere il primo a saperle gestire e contenere. Deve saper gestire le proprie emozioni, sistemando dentro di sé quelle negative che non sono utili a nessuno. L'autocontrollo e la riflessività sono importanti per gestire il controllo con i ragazzi. Molti allenatori della ricerca parlano dell'importanza di un confronto interdisciplinare con una squadra di diverse professionalità che aiutano a migliorare l'atleta e la persona stessa. È importante lavorare in squadra anche rispetto alle famiglie, costruire obiettivi sfidanti e realizzabili basati sulle risorse degli atleti o dei gruppi di atleti, e ciò deve essere condiviso. È importante sapere quale è la meta da raggiungere, così da essere motivati. Il film "Ogni maledetta domenica" presenta un discorso motivazionale alla squadra. La caratteristica della sfida è saper motivare per affrontare una sfida.ma anche imparare dall'errore come qualcosa che ci fa andare avanti e ci motiva, presentare se stesso con molta umiltà a livello umano. Con questa perla di saggezza che lui dice ai suoi atleti conquistando vita cm dopo cm è condividere insieme un principio condividendo sua fragilità umana. Tony racconta se stesso con gli errori che ha fatto togliendo l'autorità ma è autorevolezza. Errore = elemento fondamentale se si riesce a osservarlo da prospettiva in cui diventa elemento per riorientarsi come atleti e diventa una possibile fonte di crescita. Dalla ricerca = importante gestione errore come evento di crescita e non frustante con consapevolezza del ragazzo stesso. Sbagliare è fondamentale perché è momento di crescita o stop in base a come glielo fai vivere. EDUCARE SIGNIFICA ANCHE TRASMETTERE DEI VALORI? PIANO VALORIALE: I VALORI NON SI COMPRENDONO IN MODO ASTRATTO. NON SONO IL RISULTATO DI UN'IMPOSIZIONE. A livello astratto

posso trasmettere dei valori però una vera

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Publisher
A.A. 2019-2020
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marti20 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e applicata alle scienze motorie e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ferri Nicoletta.