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TRE CONCETTI INTEGRATI
L’educazione permanente si serve di tutti e tre i concetti per svelare quali sono i condizionamenti
sociali e gli impedimenti geopolitici che rallentano lo sviluppo dell’educazione, la sua diffusione.
L’educazione permanente seda un lato si impegna a rimuovere le cause che impediscono di educare
dall’altro cerca di istituire luoghi deputati all’apprendimento. Il condizionamento ha un duplice
volto: da un lato è il volto del fare, dell’agire, del progettare dall’altro è il volto che individua i
rimedi capaci di opporsi alla perdita delle capacità, al declino delle attività mentali. L’educazione
degli adulti il condizionamento lo studia partendo dall’idea del ruolo del formatore, di come esso
possa condizionare gli uomini, suggestionarli ed indirizzarli. L’educazione in età adulta il
condizionamento viene usato per capire da parte dell’uomo quali sono stati i loro condizionamenti o
quelli da essi usati. Gli altri due concetti verranno man mano utilizzati di seguito. L’educazione
degli adulti vede il cambiamento nell’adottare un nuovo metodo e la volontà di poter comunicare
per apprendere. L’educazione in età adulta vede il cambiamento nell’analizzare tutta la vita vissuta e
la volontà di farla conoscere affidandola alla scrittura, alla comunicazione per non far perdere la
memoria di ciò che si è e si è stati.
LA MAPPA STORICO-ERMENEUTICA 2
Analizzeremo il ruolo che l’apprendimento ha avuto nel corso della vita in tutte le civiltà. Partiremo
dall’analisi dei luoghi deputati all’educazione fatti sia per coloro che non sono sati istruiti sia per
coloro che vogliono aumentare la conoscenza. Analizzeremo il modo in cui un tabu, un rito, un
gruppo condizionano l’individuo. L’individuo che apprende da solo o in gruppo. Ci chiederemo il
perché si sente il bisogno di apprendere in età adulta. Si apprende per necessità biologiche, sessuali,
sociali dalle quali un adulto è condizionato.
Gli adulti apprendono se attratti da bisogni di carattere:
Adattativo (per evitare scompensi o minorità in nuove circostanze)
1. Trasformativo (per innovare consuetudini e orientarle)
2. Riproduttivo (per confermare o consolidare i saperi appresi).
3.
Gli adulti apprendono se coinvolti in circostanze prevedibili e imprevedibili di eventi. Gli eventi
sono: Amorosi
1. Luttuosi
2. Operativi
3. Ludici.
4.
Questi eventi sono presenti nella vita di ciascuno e portano ad una edificazione di ordine morale,
filosofico, artistico, politico. In tali circostanze l’adulto impara a conoscere se stesso e gli altri, ad
apprendere dall’esperienza umana, interpersonale in quanto aspira alla felicità, al benessere, alla
serenità. Questa nuovo tipo di indagine è sconosciuta alla scienza dell’educazione. Esplorare il
campo sessuale, quello amoroso, familiare, il campo della pazzia portano a far capire come
l’uomo ha vissuto apprendendo e apprendendo ha potuto vivere.
LA MAPPA TECNOLOGICA
Questa mappa ha il compito di sintetizzare la vasta gamma di tecniche che si hanno ha
disposizione da parte degli adulti per insegnare a se stessi e agli altri. Il riferimento è quindi alle
Didattiche. Oggi dobbiamo constatare il ritardo che si ha nel costruire una storia delle nuove
tecnologie. In base alla natura e alle caratteristiche, di un contenuto da apprendere da insegnare si
sono andate costituendo le metodiche conoscitive. Una prima grande distinzione tra le diverse
metodiche si possono annoverare:
Modalità imitative e per emulazione
1. Modalità argomentative
2. Modalità innovative
3. Modalità decostruttive
4. 3
Modalità immaginarie.
5.
Un problema che però si presenta è quello legato all’attaccamento alle proprie idee da parte degli
adulti, la resistenza al cambiamento. Il tutto viene però ad essere superato a cavallo del XIX e XX
secolo con la psicologia scientifica, lo sviluppo tecnologico. Nella società attuale gli adulti sono
costretti ad imparare altrimenti rimarrebbero in uno stato marginale, la società impone
cambiamenti repentini, adattamenti immediati. L’esperienza assume un ruolo importante
soprattutto dove la centralità di essa indica la presenza di variabili. Esse possono riguardare:
I metodi
1. Le circostanze
2. Le pressioni.
3.
L’adultità in rapporto costante con l’esperienza e la gamma di variabili che la connotano trae
vantaggi che tecnologie ripropongono sotto forma di:
Modalità trasmissive (presenti laddove i saperi da acquisire implichino procedimenti di
1. carattere mnemonico)
Modalità autoriflessive (presenti laddove i saperi da acquisire implichino attività mentali
2. che il soggetto riferisce a se stesso)
Modalità virtuali (presenti laddove i saperi non implichino acquisizione ma la loro
3. creazione mediante atti cognitivi)
Modalità pratiche (presenti laddove i saperi da acquisire implichino operazioni volte a
4. risolvere problemi).
Ciò presuppone anche la cura del corpo, della salute, dello spirito, dell’anima.
LA DIREZIONE DI SENSO (“ANAGOGHE’”)
Ci si chiede quali sono i significati più profondi che muovono l’educazione nella vita adulta, qual
è la motivazione che spinge ad apprendere, ad iniziare una nuova esperienza educativa. Possiamo
dire che c’è un continuum che collega tutti coloro che hanno continuato ad apprendere e che è
costituito dalla Direzione di senso. Si tratta di anagoghè (elevazione, perfezionamento). Si va alla
ricerca del “proprio miglioramento”. E’ in questo ambito che si può iniziare una riflessione
pedagogica sull’educazione adulta. 4
PARTE SECONDA
IL MOMENTO SCIENTIFICO
1.EDUCAZIONE E FORMAZIONE DEGLI ADULTI
Il concetto di formazione oggi ha sostituito quello di educazione. Esso sintetizza due modalità di
trasmissione del sapere:
quella educativa
1. quella istruttiva o addestrativa.
2.
Modalità apparentate da un comune tramite, l’apprendimento. La nozione educazione sancirebbe
l’alleanza tra educare ed istruire. Le scienze della formazione, studiando i processi di crescita non
separerebbero più il ruolo della scuola da quello della famiglia. Prevale una concezione
sistematica dei saperi, attorno ad un comune oggetto costituito da percorsi, dai momenti cruciali e
dalle interruzioni. La nozione formazione umana risponde a questo tentativo di sintesi. Dobbiamo
sostituire il termine educazione con formazione nelle tre dimensioni di studi rimanendo fedeli al
concetto di educazione per almeno tre ragioni:
la formazione permanente oggi indica solo le attività di aggiornamento e riqualificazione
1. sul o per il lavoro:
la formazione degli adulti viene utilizzata per designare le attività intenzionalmente
2. progettate e gestite da terzi per incrementare l’apprendimento;
la formazione in età adulta elimina ogni riferimento alla dimensione dell’apprendimento e
3. assume una dimensione generica ed astratta.
Nonostante tutto a queste tre dimensioni viene lasciata la loro indipendenza pur essendo le scienze
dell’educazione chiamate ad occuparsi dei loro ruoli e dell’importanza dal punto di vista storico,
antropologico, sociologico e psicosociale. Solo l’educazione degli adulti e in età adulta diventano
luoghi di analisi per accrescere lo studio fenomenologico. Il mondo scientifico ci richiama a:
• precisare che cosa intendiamo per formazione 5
• a quali adulti ci riferiamo.
Bisogna stabilire quale sono i soggetti interessati altrimenti non si può arrivare a creare un
progetto formativo. La formazione si autoassegna e dichiara le procedure istruttive mentre
l’educazione è il risultato di un processo composito riconducibile non solo a fattori non
intenzionali ma anche casuali e involontari e non riconducibili situazioni attese. Il processo
educativo ha queste caratteristiche:
• può essere scomposto con molta difficoltà nei suoi elementi costitutivi
• il risultato educativo proviene da fonti impreviste e accidentali
• l’apprendimento si realizza solo in presenza di forti motivazioni e disponibilità a
conoscere e cambiare.
Il successo educativo è attestato da esiti che pervadono la complessiva identità del soggetto.
Il successo formativo è attestato dal conseguimento degli obiettivi dell’agenzia di
formazione. La formazione prescinde dall’ascolto di chi si va formando, l’educazione ne fa un
obiettivo esplicito e di per se già educativo. Per la formazione l’adulto è un cliente, un dipendente
poiché è un processo costruito ad arte, progettato in base alle esigenze. Per l’educazione in vece
l’idea di adulto è più problematica. L’adulto è ciò che un individuo percepisce di sé in un certo
momento della vita rispetto ai compiti che gli sono stati imposti o che ha scelto ma di cui ha
consapevolezza. Adulto è il compito che le circostanze della vita e le convenzioni chiedono di
esibire. L’educazione coincide con i molti momenti in cui l’individuo può individuarsi. La
formazione è un processo normativo che dovrebbe veicolare liberazione e senso d’identità. La
formazione è un processo riducibile, l’educazione irriducibile. Non si può, quindi, distinguere
l’educazione dalla formazione. Nell’approccio formativo all’educazione si tratterà di selezionare
gli obiettivi, di accettarne alcuni e di escluderne altri; nell’approccio educativo alla formazione
gli obiettivi saranno incerti perché stabiliti da coloro che sono coinvolti. Più complesso è
l’approccio in età adulta che da luogo alla fenomenologia dell’educazione adulta. Chi si occupa
di educazione degli adulti deve:
• corrispondere sempre meglio alle esigenze di carattere formativo prima definite
• allargare l’area degli interventi che possono stimolare le modalità d’azione e di
cambiamento in modo da stimolare gli adulti in prima persona.
Se l’educazione adulta è condizione costitutiva dello sviluppo umano le scienze che si occupano
di ciò sono la filosofia della conoscenza, l’antropologia, la sociologia mentre se è riconoscibile
come evento intenzionalmente progettato sono la psicologia dell’organizzazione, la psicologia
della formazione e dell’apprendimento ad occuparsene.
2.IL CONCETTO DI ADULTITA’ NELLE SCIENZE EMPIRICHE
Erikson si è chiesto se era giunto il momento di abbandonare il secolo del bambino e
considerare il secolo dell’ad