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2- PERCHE’ CANCELLARE IL DEBITO?

Debito e crescita

Riduzione del debito: modalità di trasferimento di risorse da un paese ricco a uno povero.

Teoria dell’indebitamento eccessivo (krugman)

Bassi livelli di debito hanno un effetto positivo sulla crescita economica. Livelli troppo elevati di debito

hanno un effetto negativo: l’indebitamento ostacola anziché promuovere la crescita economica.

Oltre un certo livello critico al crescere ulteriore dell’indebitamento diminuirà il prodotto. Alla

diminuzione del debito sarà associato un aumento della produzione e quindi della capacità di ripagare

la parte restante dei debiti. Questo avviene, per krugman, perché quando il debito è troppo alto il

rendimento atteso degli investimenti diminuisce.

Utilizzabilità di questa teoria deve essere valutata sulla base di altri aspetti:

- Paesi poveri sn caratterizzati da mescolanza sfavorevole di shock esterni e politiche eco inadeguate.

- Base produttiva dei paesi poveri concentrata su pochi prodotti di tipo primario

- Rilevanza del ruolo delle politiche di governo della società e dell’economia.

I paesi poveri ricevono la maggior parte dei finanziamenti esterni da prestatori ufficiali, ovvero da stati

esteri e istituzioni finanziarie internazionali.

Problema -> prospettiva della cancellazione può indurre il governo del paese in difficoltà a rinunciare a

perseguire politiche economiche rigorose riducendo ulteriormente la capacità di ripagare il debito.

Quando i prestiti non sono più recuperabili i creditori dovrebbero trasformare nei loro bilanci una voce

dell’attivo in una perdita. I creditori esteri hanno spesso difficoltà a riconoscere che i loro prestiti non

sono più recuperabili e provano a nascondere i crediti attraverso il “finanziamento difensivo”.

Lo spiazzamento degli investimenti

Cohen: l’ammontare corrente dei rimborsi del debito ha un ruolo particolarmente importante. La

nozione utilizzata è quella di “servizio del debito” che comprende sia la quota di debito in scadenza sia

gli interessi maturati e dovuti. Quando il servizio del debito è meno elevato, ci sono più risorse per

finanziare l’investimento senza dover sacrificare i consumi correnti. -> effetto spiazzamento del debito

sugli investimenti . Secondo l’autore una riduzione dei rimborsi oggi stimolerà la crescita

dell’investimento corrente.

Questa teoria suggerisce che basterebbe una semplice strategia di spostamento in avanti della

restituzione del debito per creare degli effetti positivi, liberando subito risorse a favore degli

investimenti. Secondo la BM l’effetto spiazzamento non sarebbe molto rilevante.

Gli incentivi dei creditori

L’esistenza di crediti in sofferenza può creare gravi distorsioni agli incentivi dei creditori. E’ possibile che

vi sia una preferenza per rifinanziare paesi che sono stati già finanziati in passato, meccanismo dà luogo

a finanziamento difensivo. Ciò in quanto i proventi del nuovo progetto di investimento potrebbero

permettere al paese x (che ha già ricevuto prestiti) di ripagare sia il nuovo finanziamento che il debito

precedente. Per il paese ricco, il finanziamento di un debitore insolvente si può rivelare quindi una

strategia migliore qualora favorisca il rimborso anche di crediti insofferenti.

Incertezza

Con l’approssimarsi di una scadenza, il governo del paese indebitato inizia ad interpellare i propri

creditori per trovare una possibile soluzione alla necessità di fare cassa.

Il reperimento di nuove risorse finanziare che possano evitare la bancarotta è un’attività dall’esito

altamente incerto.

Concludendo, ci sarebbero alcuni buoni motivi per non considerare la cancellaz del debito fonte di

tante delusioni.

- Debito estero costituisce un diritto dei creditori stranieri ad acquisire parte delle risorse che il

paese genererà in futuro. Questa circostanza scoraggia investimento e sviluppo

- Gestione del debito estero pone i governi dei paesi poveri di fronte a grandi difficoltà, finendo per

non essere più in grado di programmare e gestire la struttura pubblica.

L’iniziativa HIPC è la migliore linea di azione possibile?

Arlanalp e Henry: secondo loro l’iniziativa della cancellazione viene basata su un precedente di

successo: il piano Brady.

Secondo loro il problema degli HIPC non deriva da eccessivo indebitamento, il problema sarebbe la

debolezza delle loro istituzioni.

Inoltre sostengono che la relazione tra cancellazioni e accelerazione della crescita è stata molto debole.

Per avere tassi di crescita più elevati, ribadiscono che occorrerebbe dotare i paesi HIPC di infrastrutture

migliori. Per raggiungere questo scopo, gli aiuti internaz sarebbero uno strumento migliore della

cancellazione del debito.

3- I PROGRAMMI DI RIDUZIONE DEL DEBITO

Prima del 1996: i meccanismi tradizionali

Durante gli anni ’70 e ’80 vi fu una crescita del debito estero per molti Pvs. I Pvs a medio reddito,

avevano molti debiti nei confronti di prestatori privati, mentre quelli a basso reddito avevano un

accesso ristretto ai mercati dei capitali ed erano indebitati verso altri governi oppure verso agenzie di

credito.

Uno studio di Daseking e Powell dimostra che queste agenzie fornivano finanziamenti ai pvs che erano

motivati soprattutto dagli interessi del paese creditori. I finanziamenti servivano a promuovere gli

interessi nazionali. Si trattava di finanziamenti in cui la probabilità di mancata restituzione era rilevante.

Per i paesi creditori i finanziamenti tramite le agenzie di credito delle esportazioni non rappresentavano

dei costi per il bilancio dello stato. All’insorgere delle prime difficoltà debitorie i creditori ridussero la

loro esposizione, i creditori ufficiali invece l’aumentarono. Ai paesi fu assicurato il sostegno finanziario

attraverso la ristrutturazione a tassi di mercato del debito in scadenza da parte di un gruppo di paesi (il

club di Parigi). I debiti sospesi venivano quindi rinegoziati a tassi di interesse di mercato su una

scadenza più lunga. La ristrutturazione permetteva di alleviare il peso del servizio del debito senza

ridurne il valore attuale. Malgrado ciò, l’indebitamento dei paesi HIPC peggiorò. Secondo D e P le

pratiche contabili delle agenzie di credito permisero di nascondere l’impossibilità per i paesi poveri di

far fronte al loro debito. Le pratiche poco rigorose permisero ai creditori di continuare a rifinanziare o

a ristrutturare i crediti vantati. Riconoscere che i finanziamenti erano non recuperabili avrebbe

comportato problemi:

- Bisognava far fronte a una perdita di bilancio

- Si correva il rischio di alzare il velo su attività di finanziamento alquanto discutibili.

- Ristrutturazione poteva essere condizionata all’adozione di politiche adeguate

- Scarsa rilevanza dei paesi poveri nell’economia mondiale.

PRIMA INIZIATIVA di riduzione del debito (1988) per la prima volta vi fu riconoscimento che le difficoltà

dei paesi debitori erano strutturali e non transitorie. Offriva 3 opzioni (TERMINI DI TORONTO):

1- Cancellazione di 1/3 dei debiti venuti a scadenza in un periodo di tempo definito e ristrutturazione

ad un tasso di interesse di mercati dei rimanenti 2/3.

2- Ristrutturazione di un tasso di mercato del debito in scadenza durante il periodo di consolidamento

3- Tasso di interesse da applicare era inferiore rispetto a qll di mercato

Ma debito continuava a crescere dimostrando l’inadeguatezza dei termini di Toronto. Due lezioni:

1- Il costo per i creditori dell’assistenza fornita è stato elevato

2- Gli interessi delle istituzioni finanziarie internazionali hanno avuto ruolo importante.

Iniziativa Hipc del 1996

1) Requisiti per l’ammissibilità

- Dovevano essere paesi poveri

- Il loro debito doveva essere considerato non sostenibile

- Paesi dovevano avere compiuto sostanziali progressi dal punto di vista dell’adozione di misure

adeguate di politica economica.

2) Valutazione della sostenibilità

Sostenibilità del debito estero: capacità di un paese di far fronte alle obbligazioni derivanti dal

servizio del debito senza ricorso a forme di cancellazione, ristrutturazione del debito e

accumulazione di debiti non pagati.

Sostenibilità veniva giudicata (nel 1996) sulla base di due indicatori: 1- quota % delle esp, 2- stock

di debito, 3- servizio del debito.

3) Giudizio sulla performance

Venne stabilito che i paesi dovessero realizzare progressi sufficienti sia dal punto di vista della

stabilità macroeconomica che da quello della realizzazione di riforme di tipo strutturale in un

periodo complessivo di sei anni.

L’iniziativa Hipc prevedeva un primo periodo di 3 anni in cui il paese debitore doveva compiere i

progressi concordati con l’Fmi e la Bm nella gestione della politica economica. Durante questo

periodo il paese debitore utilizzava meccanismi tradizionali di riduzione del debito. Periodo si

concludeva con il decision point: ovvero con il momento formale in cui i consigli di amministrazione

delle istituzioni di Bretton Woods dichiaravano l’ammissibilità del paese alla cancellazione del

debito.

Dopo il decision point seguivano altri 3 anni di progressi ulteriori nella gestione della politica

economica. Infine il paese raggiungeva il completion point: ovvero il momento in cui veniva

formalmente sancita la cancellazione di una quota di debito che permettesse al paese di ritornare

ad un livello di indebitamento sostenibile.

4) Partecipazione dei creditori

Iniziativa prevedeva che entrambe le categorie di creditori sostenessero i costi della cancellazione.

Rafforzamento dell’iniziativa Hipc nel 1999

Campagne di opinione, ONG e movimento Jubilee 2000 -> richiesta modifica -> rafforzamento

dell’iniziativa .

Furono introdotte nuove regole più generose:

- Fu stabilito un nuovo livello di sostenibilità del rapporto debito su esportazioni pari al 150%.

- Fu abbassata soglia di sostenibilità dal punto di vista fiscale

- Fu modificato il periodo temporale di riferimento per il calcolo della sostenibilità

- Fu stabilito che sostenibilità fosse valutata al decision point sulla base di dati effettivi riferiti a

quello stesso periodo. Venne utilizzato l’ammontare del debito in essere l’anno prima del decision

point mentre per le esportazioni venne considerata la media degli ultimi tre anni.

- Fu introdotto il cosiddetto interim relief, ovvero la possibilità per i paesi debitori di iniziare a

beneficiare della cancellazione nel periodo compreso tra il decision e il completion point.

- Fu introdotto principio chiave: valutazione dei progressi di un paese nel secondo stadio basata non

più sulla lunghezza del periodo di osservazione ma sulla realizzazione delle misure

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
11 pagine
6 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher consy90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Tedeschi Jardena.