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OBIETTIVO

GENERALE 5

OBIETTIVO

SPECIFICO 6

RISULTATI 7

ATTIVITA' 8

1. Descrive il tipo di strategia che è emersa dal processo decisionale, articolata su più livelli – vengono

sintetizzati i risultati che si ottengono dalla composizione dell'albero degli obiettivi

2. Descrivono gli obiettivi (generale e specifico), i risultati attesi e le attività in termini operativamente

misurabili, in termini di quantità, qualità, gruppo destinatario. Dovrebbero fornire una descrizione

accurata della situazione e assegnare una modalità di misurazione a costi accettabili. Gli indicatori si

dividono in diretti (quelli che possono far comprendere i cambiamenti attraverso un'osservazione

diretta), quelli indiretti (che misurano il cambiamento attraverso altre modificazioni a esso correlate),

quelli quantitativi (misurano il cambiamento attraverso strumenti, come il tasso di crescita, mortalità

infantile..), quelli qualitativi (strumenti relativi a livello di partecipazione, soddisfazione, capacità di

leadership).

3. Indicano i canali informativi attraverso i quali verranno raccolte e riportate. (dati statistici di un paese,

quelli della BM)

4. o assumption, sono tutti quei fattori che, pur essendo esogeni rispetto al progetto, possono

condizionarlo, influenzarlo significativamente. Si devono distinguere quelle positive da quelle

negative.

5. Collega un livello più alto di sviluppo (nazionale o di settore) al quale il progetto contribuisce

6. indica il flusso di benefici sostenibili, è il vero e proprio cambiamento che ci si aspetta dalla

realizzazione dell'intervento

7. descrivono il programma di lavoro che deve essere realizzato, cioè le azioni che verranno compiute

per raggiungere i risultati attesi – in genere si preferisce mettere solo le attività principali nel quadro

logico, le sotto azioni saranno poi descritte in modo più ampio nel piano di lavoro allegato.

IL CRONOGRAMMA

o DIAGRAMMA DI GANTT è uno schema che prevede di concordare tutte le attività, con un dettaglio anche

molto particolareggiato, e di attribuire diversi ruoli agli stakeholder e di visualizzare tutte le fasi del progetto

attraverso una sequenza temporale.

Il diagramma si costruisce partendo da un asse orizzontale, che rappresenta l'arco temporale totale del

progetto, suddiviso per fasi (in genere i mesi) e un asse verticale, nel quale vengono elencate le attività che

costituiscono il progetto.

Il primo anno deve essere particolarmente dettagliato, quelli successivi possono essere più generici.

Per eseguirlo in modo corretto è necessario definire le attività principali, cioè quelle inserite nel quadro

logico, le sub attività con particolare riferimento al primo anno di realizzazione del progetto; definire le risorse

per ogni attività, i tempi e il costo, il quale può valere per l'attività intera oppure può essere orario per le varie

risorse; vanno individuate le pietre miliari, cioè i momenti di monitoraggio e di valutazione, nei quali il

progetto deve essere verificato.

La formulazione. Detta anche dell'appraisal, cioè fase dell'elaborazione e della stesura del progetto,

elaborandone gli elementi chiavi, identificati nella matrice del quadro logico.

La relazione finale costituirà il documento ufficiale del progetto, cioè quello che verrà inviato e

presentato al potenziale finanziatore.

È un formulario che viene corredato da una breve sintesi del progetto e da una descrizione di

carattere narrativo, nella quale si spiega l'idea progettuale e vengono presentati gli enti, che

compartecipano alla realizzazione del progetto.

È importante quindi sottolineare le esperienze pregresse dei diversi soggetti e l'eventualità di aver

già lavorato insieme con successo.

La costruzione della partership è molto importante, così come che il progetto venga comunicato e

combinato in più settori, tutto il territorio deve conoscere, comprendere e in qualche modo

partecipare al progetto.

Il partenariato si costruisce col tempo, con fatica, gestendo i conflitti e con la capacità

organizzativa. I partner devono condividere almeno un punto di vista comune sullo sviluppo o sulle

modalità di attuazione dei progetti.

Finanziamento. Ogni donatore può avere formulari differenti, ma in generale si richiede che venga

realizzato uno studio di fattibilità. È un approfondimento rispetto alla formulazione del quadro

logico, che comprende anche l'analisi dei fattori che assicurano la sostenibilità, con particolare

riferimento al sostegno politico, all'appropriatezza delle tecnologie, alla protezione dell'ambiente,

agli aspetti socioculturali.

È necessario che le risorse, il potere decisionale, la capacità necessaria a proseguire il progetto

vengano effettivamente trasferite al PVS. Ciò significa che le persone più povere, meno scolarizzate

debbano avere la possibilità effettiva di partecipare al processo decisionale e maggiore controllo

sulla loro vita.

Ogni fase della progettazione è basata sull'ascolto, sul rispetto, sull'attesa dei tempi di ognuno: è

meglio che il bando scada senza avere un progetto che averne uno, ma definito da pochi esperti e

magari non adatto.

L'implementazione. Il progetto in questa fase viene tradotto in realtà, elaborando piani dettagliati,

operativi per periodi ristretti – semestrali o annuali -, verranno predisposti piani di monitoraggio,

che consistono in un confronto periodico, generalmente effettuato dal gruppo di progetto stesso.

Il monitoraggio non va confuso con la valutazione, è l'esame sistematico dello stato di realizzazione

di un'attività complessa sulla base di alcuni strumenti di rivelazione. Ha una funzione conoscitiva.

Accanto alla realizzazione è importante la gestione del progetto, che significa seguire tutte le

questioni prettamente organizzative, necessarie affinché il progetto possa implementarsi al meglio e

mantenere un corretto governo delle risorse. La gestione contabile a un ruolo fondamentale e deve

essere amministrato in loco, creando periodicamente rendiconti economico-amministrativi, per

garantire il massimo livello di trasparenza e di correttezza nei confronti del donatore e di tutti gli

stakeholder che partecipano al progetto.

La valutazione. È un'attività orientata alla formulazione di un giudizio, il più possibile sistematico

e obiettivo, su un intervento da iniziare, in corso o completato, sul suo disegno, realizzazione,

risultati e impatti.

È una raccolta sistematica di informazioni sulle attività, caratteristiche e risultati per formulare

giudizi su un programma, migliorarne l'efficacia e/o indirizzare decisioni sulla futura

programmazione. Alle organizzazioni viene richiesto di giustificare la loro esistenza e di fornire una

motivazione razionale rispetto al loro lavoro.

I tempi. La valutazione è messa in atto durante tutti il percorso progettuale, identificando 4 tipi di

valutazione:

ex ante, che si attua prima di prendere la decisione di finanziare l'iniziativa, durante la fase

– di identificazione e formulazione, quando è necessario realizzare il documento di base per la

costruzione del progetto, che viene in genere chiamato studio di fattibilità. Si tratta di un

lavoro fondamentale, perché da esso dipende la finanziabilità dell'iniziativa e anche nel caso

in cui non trovasse riscontri, è un'utile base per fare successive correzioni e adeguamenti. I

dati dello studio di fattibilità serviranno come metro di paragone per tutte le successive

valutazioni.

In itinere, necessario al fine di riflettere e analizzare le performance del progetto e avviare

– quel processo di apprendimento comune, chiamato lesson learning. Questo percorso è

indicato per i progetti in difficoltà, per i progetti pilota, per azione innovative o per grandi

progetti (di fascia B/C), al fine di identificare i problemi che stanno ostacolando l'attuazione

e riorientare l'azione mantenendo sempre alta l'attenzione sull'obiettivo del progetto, favorire

il benessere al gruppo destinatario.

Finale, che corrisponde alla conclusione del finanziamento e deve essere in grado di

– illustrare i risultati conseguiti, di elaborare proiezioni relative al conseguimento degli

obiettivi generali o specifici. La valutazione deve sempre riferirsi ai MDGs nel quadro dei

quali si inserisce il progetto e altresì al PRSP del paese, o dei paesi coinvolti.

La valutazione finale deve essere sempre partecipata ed è importante accentuare sempre le

macrofinalità del processo valutativo, che possono essere ricondotte alla social

accountability, alla gestione e organizzazione, all'apprendimento e condivisione delle

conoscenze. La social accountability definisce l'approccio della valutazione come orientato

alla costruzione di una responsabilità sociale, che racchiude in sé anche il concetto di

partecipazione. I cittadini possono diventare responsabili delle proprie azioni coordinate

solo se si innesca un processo di empowerment, governance e quindi di sviluppo.

Ex post, che avviene almeno dopo sei mesi dalla conclusione dell'iniziativa, movimento che

– mette in luce le conseguenze volute e non volute del progetto, la nascita di altri iniziative, le

reazioni dei gruppi. È uno strumento costoso, viene svolto nel caso di progetti pilota o

grandi progetti,

I criteri di valutazione.

RILEVANZA verifica del grado con cui un'iniziativa tiene conto del contesto, degli MDGs, del

PSRO del paese in cui si colloca.

EFFICIENZA è un criterio di tipo economico, che stabilisce se l'intervento ha utilizzato le risorse

meno costose per i risultati attesi. Rappresenta la misura dell'ottimizzazione dell'utilizzo delle

risorse per conseguire i risultati previsti.

EFFICACIA misura il grado, l'entità, l'accuratezza e la completezza degli obiettivi che si dovranno

raggiungere.

SOSTENIBILITA' misura il grado in cui i benefici continuano a prodursi, anche dopo la

conclusione dell'iniziativa, cioè la capacità di produrre benefici nel tempo.

IMPATTO misura gli effetti (diretti/indiretti – attesi/inattesi) generati dal progetto sul suo contesto

di riferimento

La partecipazione. È l'elemento cardine, il macrocriterio di riferimento del PCM. Il concetto allude

al coinvolgimento diretto del gruppo beneficiario nei processi decisionali che li riguardano ed è

entrato ormai a far parte del gergo della cooperazione internazionale e viene impiegato

normalmente nei documenti ufficiali.

Diversi tipi:

passiva

– per l'erogazione di informazioni

– per consultazione

– collegata

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Publisher
A.A. 2013-2014
60 pagine
6 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliac91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Cossetta Anna.