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Il sistema delle credenze può alterare l’uso che i doc. fanno delle loro conoscenze pedagogiche per
• questo è importante rilevare le credenze e la loro trasformazione
→
pedagogia del cambiamento concettuale quando si introduce una nuova idea, per non farla giustapporre
• a quelle già possedute, la formazione deve re-interrogare le pre-conoscenze e le pre-credenze. Il
cambiamento delle credenze segue il cambiamento del comportamento. Alcuni sostengono la validità di un
training per conoscere le proprie e altri conoscenze. La persuasione verbale provoca cambiamento, ma a
breve termine
Vi sono 4 livelli di pensiero (Nespor): 1) processamento interno 2) risorse cognitive 3)controllo
• →
metacognitivo 4) sistema delle credenze ogni livello interviene in un compito dando la propria
comprensione. La credenza determina quale aspetto del compito va eseguito e di che problema si tratta.
Perchè le nuove informazioni vengano usate per modificare quelle precedenti è utile che: sogg. riconosce
• le news come riconducibile alle credenze esistenti, avverta gli sforzi di assimilazione come insoddisfacenti,
→
desideri ridurre l’inconsistenza degli elementi. necessario un processo metacognitivo con astrazione
riflessiva. →
Cambiamento mai solitario, sempre il relazione comunità di pratiche
•
1.9 Conclusioni
Non c’è sapere senza un rapporto che il sogg. ha con il sapere e questo rapporto comporta una
• dimensione identitaria importante. →
Le credenze non cambiano con facilità bisogna usare strumenti formativi per rendere visibili le
• credenze e modificabili.
Credenze e pratiche educative degli insegnanti
Capitolo 2 - →
C’è relazione tra educazione e concezioni dell’intelligenza sistema circolare dove le idee dei doc.
• sull’intelligenza influenzano le strategie educative che si riflettono sullo sviluppo degli alunni
2.2 Il concetto di “intelligenza” nel mondo scientifico →
Già Platone e Aristotele si erano espressi sull’intelligenza. Poi Darwin avvia il dibattito natura vs cultura
• credeva che l’intelligenza fosse uno degli istinti e che non vi fosse differenza se non nel grado, di
intelligenza animale e umana. Poi si aprono diverse scuole in Europa che si interrogano sulla natura
→
dell’intelligenza si sviluppa la pratica scientifica del testing standardizzato e la definizione del QI
(quoziente intellettivo). Ogni studioso pone quindi la sua elaborazione scientifica (per es.):
- Binet: intelligenza era caratterizzata dal buon senso e dalla capacità di adattarsi al contesto, Costruisce con
Simon la scala omonima. Intelligenza come entità malleabile.
- Vygotskii: umani hanno la capacità di modificare l’ambiente in base ai propri obiettivi. idea di intelligenza
come processo dinamico 2
- Piaget: intelligenza come adattamento e accomodamento con sogg. attivo nella costruzione di strutture
mentali.
- Carroll: intelligenza come abilità cognitiva umana
1800-1900 concezione di intelligenza in linea a scoperte biologiche con eredità genetica (vedi Mendel e
• Darwin). Contributo psicologico da Galton (1869) che dice che sogg. molto abili derivano da fam. molto
→
abili a livello intellettivo si poteva creare una razza superiore grazie a oculati matrimoni! Quindi lui
parla di intelligenza generata e non appresa.
1920-30 dibattiti sull’applicazione dei test d’intelligenza per sostenere le differenze razziali.
• dal 1950: introdotte nuove variabili come l’ambiente e il contesto educativo
• nel 1994 viene pubblicato in America The bell curve, dimostrazione genetica dell’intelligenza che riaccende
• →
il dibattito natura-cultura QI determinato geneticamente e correlato con successo socio-economico;
risvolto negativo è criminalità e fallimenti sociali. Quindi interventi educativi inutili.
Visione di oggi: ereditarietà e ambiente determinano l’intelligenza, interagiscono in vari modi; ambienti
• poveri o ricchi interferiscono nella formazione dell’intelligenza; non c’è un ambiente che è ad hoc per
sviluppare l’intelligenza.
2.3 Concezioni popolari dell’intelligenza →
Sono teorie implicite della gente sviluppate secondo valori formate intorno a un prototipo di persona
• →
intelligente criterio del successo additivo in relazione al contesto nel quale si vive, e il successo è visto
→
in modo diversi si valuta l’intelligenza in base alla cultura d’appartenenza la concezione che essa ha
→
dell’intelligenza errori di valutazione. Primi test fatti senza tener conto della cultura: risultato che chi si
→
riteneva intelligente, in realtà non lo era così tanto quindi non si può usare lo stesso test per tutte le
culture (vari esempi: Kenya, Cina, America, occidente)
I processi dell’intelligenza sono universali, ma la loro manifestazione no perchè il contesto sociale è
• →
importante intelligenza è caratterizzata quindi da valori
2.4 Le concezioni degli insegnanti
Anche negli insegnanti ci sono diverse interpretazioni dello sviluppo dell’intelligenza.
• Visione occidentale: che cos’è l’intelligenza? capacità cognitiva, razionale che privilegia attività verbali e
• →
logiche, è incrementabile in un dato periodo (concezione statica) 2 poli: innatista: intelligenza come
→
stabile e innata, poco incrementabile; costruttivista: intelligenza dinamica, incrementabile sono un
continuum perchè non si può collocarsi su un polo o l’altro
→
Concezione innatista intelligenza come dono non modificabile perchè entità fissa. se devono
• giustificare la difficoltà nei loro alunni, collocano la responsabilità lontana dal ruolo docente
→
Concezione costruttivista relazione doc - allievo attiva nella costruzione e co-sviluppo della
• conoscenza. Con il fallimento scolastico, doc in autoriflessione critica.
2.5 Dalle concezioni alla pratica educativa
Teorie informali guidano comunque il docente nella pratica educativa e per intervenire di fronte alle
• difficoltà. →
Doc. innatista frequente uso di domande chiuse, ricorso alla bocciatura come rimedio efficace, doc.
• meno incisivo →
Doc. costruttivista importanza al progresso dell’apprendimento, uso di domande aperte, si predispone
• verso le difficoltà degli alunni
Valore attribuito all’errore dell’alunno: innatista) errore=difficoltà intrinseca - costruttivista)
• errore=difficoltà del processo di apprendimento.
Le domande che incoraggiano il bambino che sollecitano una riflessione sull’evento vissuto sono forme
• comunicative che stimolano l’acquisizione di strutture cognitive elevate e favoriscono l’apprendimento.
→
E’ importante il modo con cui il docente spiega, quello fa si che lo studente possa apprendere doc. non
• possono avere una sola teoria dell’educazione perchè devono rispondere alle esigenze pratiche
dell’insegnamento
Formazione e trasformazione delle concezioni sullo sviluppo
Capitolo 3 -
dell’intelligenza (dati di ricerca) →
Sono presentate 5 ricerche fatte da un gruppo di docenti differenti utile per comprendere come le
concezioni sullo sviluppo dell’intelligenza si trasformano nel tempo e con l’esperienza
3.2 Il ruolo dell’esperienza
Esperienza come cosa positiva e la qualità è di ordine personale, contestuale e culturale del docente.
• 3
2 gruppi docenti a confronto con e senza esperienza e vengono sottoposti a un questionario per capire se
• →
la loro concezione è innatista o costruttivista doc. novelli hanno ottenuto punteggi diversi da quelli
→
esperti doc. novelli hanno punteggio maggiore rispetto a quelli esperti su fattori di tipo costruttivista e
più basso su quello innatista. Il dislivello lo si ha nell’area “responsabilità per l’insuccesso scolastico” dove
doc. novelli lo attribuiscono a fattori interni al processo di apprendimento mentre gli esperti a fattori
→
congeniti (quindi maggiore distanza) trasformazione in posizioni conservatrici
3.3 Il ruolo del contesto
Esperienza con il tempo modifica le concezioni
• →
Albanese ricerca su 2 gruppo di docenti abbastanza omogenei, ma con esperienze in contesti
• →
totalmente diversi un gruppo in contesto bilingue. Proposto un questionario SCCI (Scala delle
Concezioni Costruttiviste dell’Intelligenza). Ciascuno fa un punteggio che è solo costruttivista (come %).
Risultato: più costruttivisti quelli che sono stati all’estero e lo stacco con gli altri è significativo. Perchè? le
→
differenze tra i docenti sono: motivazione, status economico e contesto. a seconda di queste variabili si
hanno diverse concezioni e quindi anche a seconda di come il lavoro docente è considerato all’estero
piuttosto che in Italia.
3.4 Il ruolo della formazione (teacher student)
In base a credenze: docenti novelli hanno una formazione teorica e non esperienziale. Comunque ognuno
• ha ricevuto una formazione
Ricerca: analisi della formazione su docenti universitari con/senza esperienza. Proposta la SCCI e calcolati i
• punteggi. No differenze rilevanti tra le medie di tutti gli insegnanti. Quindi docenti tendono a mantenere
→
concezioni costruttiviste dell’intelligenza la formazione continua nei docenti rappresenta un buono
strumento per mantenere un pensiero riflessivo e attento a monitorare il proprio stile educativo.
3.5 Il ruolo della cultura pedagogica d’appartenenza
2 passaggi dei docenti nell’esperienza:
•
1) acquisizione dell’identità del ruolo docente
2) Abbandono della concezione costruttivista dell’intelligenza per favorire quella innatista
→ →
Ricerca: ob capire il perchè del 2 come la cultura pedagogica influenzi le credenze dei docenti. Presi
• 2 gruppi di docenti uno Italiano e uno Svizzero con 2 sottogruppi di docenti con/senza esperienza.
→
Proposto il SCCI (vedi grafico p.83)no grandi differenze tra Italia e Svizzera nel complesso, ma nei
→
sottogruppi si hanno sbalzi interessanti tra esperti e non di Italia e Svizzera. conferma l’ipotesi di
acquisizione di identità di ruolo e il relativo atteggiamento tendente all’innatista.
3.6 I rischi delle concezioni costruttiviste
1970-90 interesse ai rischi e esaurimenti nei docenti
• Lo stress può essere dovuto a vari agenti scatenanti
• BOURNOUT→ esaurimento emotivo dovuto a stress emotivo per incapacità