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16 TASSAZIONE E DISTRIBUZIONE DEL REDDITO
Terminologia
La tassa è collegata all’erogazione di uno specifico servizio e il prelievo si applica unicamente a
coloro che esprimono una domanda per quel particolare servizio. Ad esempio: Tassa sui Rifiuti
Solidi Urbani (TARSU), tassa di circolazione per autoveicoli, tasse universitarie.
L’imposta, invece, è un prelievo a cui non corrisponde una domanda per specifiche tipologie di
servizi. Quindi un prelievo coattivo che non ha quale corrispettivo l’erogazione di servizi ad
esso direttamente collegati. Ad esempio l’IRPEF.
Elementi costituivi di un’imposta
Presupposto, la condizione di fatto in corrispondenza della quale l’ordinamento giuridico fa
• insorgere l’obbligo di versamento;
Soggetto passivo, la persona fisica/giuridica in capo a cui insorge l’obbligo di versamento;
• Base imponibile (B), il valore di riferimento a partire dal quale è calcolato l’ammontare
• dovuto. Essa può essere espressa: in termini fisici (imposta specifica) o in termini monetari
(imposta ad valorem);
Aliquota (t), l’ammontare dovuto per ciascuna unità di base imponibile. Può essere
• espressa in termini monetari per ciascuna unità di base imponibile (imposta specifica) o in
termini percentuali (imposta ad valorem);
Debito d’imposta (D), l’ammontare dovuto dal contribuente e risultante dal prodotto fra
• aliquota e base imponibile: D=tB. A livello aggregato (sommatoria dei debiti di imposta di
tutti i componenti della collettività) corrisponde al gettito d’imposta.
Deduzioni e Detrazioni
Vi sono due modalità per ridurre il debito d’imposta D:
1. La deduzione
La riduzione della base imponibile: D’=t* (B-deduzione)
Il risparmio fiscale è uguale ad A * deduzione
Ad esempio: previdenza complementare, assegni di separazione/divorzio.
2. Detrazione
La riduzione del debito d’imposta: D’=t*B – detrazione
Il risparmio fiscale è uguale alla detrazione.
Ad esempio: spese sanitarie, ristrutturazioni edilizie.
L’aliquota (t)
a. Aliquota media t = D(B)/B
a
E’ l’ammontare medio dovuto dal contribuente per ogni unità di base imponibile e corrisponde
al rapporto fra debito di imposta D(B) e base imponibile B.
b. Aliquota marginale t = ∂D(B)/∂B
m
E’ l’ammontare dovuto per un’unità aggiuntiva di base imponibile e corrisponde alla variazione
(derivata) del debito di imposta al variare della base imponibile.
L’incidenza delle imposte
L’incidenza legare indica il soggetto che è giuridicamente tenuto al pagamento dell’imposta,
mentre l’incidenza economica indica il soggetto che sopporta effettivamente l’onere
dell’imposta.
In questo capitolo ci occuperemo dei fattori che determinano l’entità della differenza tra
l’incidenza legale e quella economica, ossia l’entità della traslazione dell’imposta.
La progressività dell’imposta può essere ottenuta e misurata in vari modi
In base all’incidenza economica l’imposta viene definita proporzionale, progressiva o
regressiva.
Un metodo per individuare una definizione consiste nell’utilizzare il concetto di aliquota media,
ossia il rapporto tra le imposte versate e il reddito.
Se l’aliquota media è costante, indipendentemente dal livello del reddito, l’imposta è
proporzionale e all’aumentare della base imponibile il debito di imposta aumenta in modo
proporzionale.
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L’imposta è progressiva se l’aliquota media è crescente e, in questo caso, all’aumentare della
base imponibile il debito di imposta aumenta più che proporzionalmente.
Se l’aliquota è decrescente l’imposta è regressiva e all’aumentare della base imponibile il
debito di imposta aumenta meno che proporzionalmente.
Se l’aliquota media aumenta al crescere del reddito, il sistema impositivo è progressivo, se
scende è regressivo.
Alcuni definiscono la progressività in termini di aliquota marginale, ovvero in termini di
variazione dell’imposta dovuta rispetto a una variazione marginale del reddito.
La seconda questione che vogliamo affrontare è come si può ottenere un’imposta progressiva.
1. Deduzione, ovvero sottraendo una certa somma del reddito complessivo e applicando al
reddito residuo, ossia la base imponibile, un’aliquota marginale.
2. Applicando aliquote diverse per classi, distinguendo i rediti a seconda della classe e per
ciascuna classe è prevista un’aliquota diversa.
3. Applicando aliquote diverse per scaglioni, si deve moltiplicare l’aliquota dello scaglione
per ogni parte del reddito.
La misurazione del grado di progressività di un sistema fiscale è un’operazione ancora più
difficile della definizione di progressività o del calcolo di un’imposta progressiva secondo i
diversi metodi illustrati.
Secondo la prima, il sistema tributario è tanto più progressivo quanto maggiore è l’incremento
delle aliquote medie al crescere del reddito.
Alternativamente, si può affermare che un sistema fiscale è più progressivo di un altro se
l’elasticità del gettito fiscale rispetto al reddito (cioè la variazione percentuale del gettito divisa
per quella del reddito) è più elevata.
MODELLI DI EQUILIBRIO PARZIALE
Passiamo ora al problema fondamentale di questo capitolo, ovvero a come le imposte
influiscono sulla distribuzione del reddito.
Nella presenta sezione analizzeremo modelli di equilibrio parziale della determinazione dei
prezzi, ovvero modelli che considerano unicamente il mercato in cui viene imposto il tributo e
ignorano gli effetti su altri mercati. L’assunzione è tanto più sensata quanto più è «piccolo» il
mercato in cui si introduce l’imposta rispetto all’economia complessiva.
Il modello che utilizzeremo è quello della domanda e dell’offerta in concorrenza perfetta.
Tali modelli sono ottimi per comprendere come le imposte producono variazioni dei prezzi
relativi IMPOSTE SU BENI SCAMBIABILI
Imposte specifiche
Esamineremo innanzitutto l’incidenza di un’imposta specifica, denominata in questo modo
perché è un ammontare fisso su ogni unità di bene venduto.
Un elemento fondamentale nell’analisi dell’incidenza consiste nel riconoscere che, in presenza
di un imposta, il prezzo pagato dai consumatori differisce dal prezzo ricevuto dai produttori.
Questa analisi deve essere modificata per tenere conto di due prezzi diversi, uno per i
consumatori e uno per i produttori.
Si ottiene una nuova curva di domanda situata esattamente u unità al di sotto di quella
originaria.
L’equilibrio è individuato dal punto in cui l’offerta è uguale alla domanda dal punto di vista dei
produttori, l’output Q1.
Pertanto, l’imposta riduce la quantità venduta da Q0 a Q1.
Il passo successivo consiste nell’individuare il nuovo prezzo di equilibrio. Come è stato già
osservato, in realtà, i prezzi sono due: quello ricevuto dai produttori e quello pagato dai
consumatori. Il primo si trova nel punto di intersezione tra la curva di domanda e di offerta
effettive, il punto Pn.
Per trovare il prezzo pagato dai consumatori è sufficiente salire dall’intersezione tra D’ e O alla
curva di domanda originale D. Il prezzo determinato in questo modo è Pg che, includendo
l’imposta, viene spesso indicato come il prezzo al lordo dell’imposta. Pn è il prezzo al netto
dell’imposta.
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In seguito all’introduzione dell’imposta il benessere dei consumatori peggiora perché Pg, il
nuovo prezzo, è superiore a quello originale P0. Tuttavia, il prezzo dei consumatori non
aumenta dell’importo totale dell’imposta: (P-P0) è inferiore a u.
Anche i produttori pagano una parte dell’imposta pari al prezzo inferiore ottenuto per unità
venduta. Pertanto, l’imposta peggiora sia il benessere dei produttori che quello dei
consumatori. Questa analisi ha due implicazioni:
L’incidenza di un’imposta specifica è indipendente dal
• fatto che sia attribuita ai consumatori o ai produttori;
L’incidenza di un’imposta specifica dipende dalle
• elasticità della domanda e dell’offerta. In generale, più
è elastica l’offerta minore è l’imposta che grava sui
consumatori a parità di altre condizioni.
Analogamente, più è elastica la curva di offerta,
minore è l’imposta che grava sui produttori, a parità di
altre condizioni. Intuitivamente, l’elasticità fornisce
una misura approssimativa della capacità di un
soggetto economico di sfuggire all’imposta. Più elastica è la domanda, più facile risulta per
i consumatori passare ad altri prodotti quando il prezzo sale e, quindi, una percentuale
maggiore dell’imposta sarà sopportata dai produttori. Al contrario, se i consumatori
acquistano la stessa quantità a prescindere dal prezzo,
l’intero onere sarà a carico loro.
Imposta specifica legalmente a carico dei consumatori
Un’imposta specifica legalmente a carico dei
produttori
Incidenza di un’imposta specifica con offerta rigida
Con offerta perfettamente rigida o domanda
perfettamente elastica l’imposta incide
economicamente solo sui produttori.
Incidenza di un’imposta specifica con offerta perfettamente elastica
Con offerta perfettamente elastica o domanda
perfettamente rigida l’imposta incide
economicamente solo sui consumatori.
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Le imposte ad valorem
Passiamo ora a valutare l’incidenza di un’imposta ad
valorem, cioè di un’imposta con un’aliquota
proporzionale al prezzo.
L’analisi delle imposte ad valorem è molto simile a
quella delle imposte specifiche.
Tuttavia, invece di spostare la curva verso il basso di uno
stesso importo assoluto, per ciascuna quantità, l’imposta
ad valorem la fa scendere della stessa percentuale.
IMPOSTE SU FATTORI DI PRODUZIONE
L’imposta sul salario Se l’offerta di lavoro è anelastica un’imposta sul
salario fa sì che il salario ricevuto dai lavoratori
scenda dell’esatto ammontare dell’imposta. I
lavoratori, pertanto, sopportano l’intero onere.
L’imposta sul capitale
Si utilizza sempre la medesima tecnica: prima di tutto si tracciano le curve di domanda e di
offerta, poi si trasla