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Profitto Normale

Il profitto normale è dato dal reddito minimo che induce l'imprenditore a svolgere la propria attività ed è considerato un reddito complesso in quanto composto da:

  • la retribuzione per il lavoro svolto dall'imprenditore
  • l'interesse per il capitale proprio investito nell'impresa
  • il premio per il rischio che l'imprenditore assume nel gestire l'impresa

Soluzione alternativa di second best (con perdita di surplus per il consumatore) si avrebbe fissando un prezzo pari al costo medio (uguale a quello marginale in assenza di costi fissi) con il vincolo del pareggio di bilancio (profitti nulli perché ricavi pari a costi), in assenza di sussidi statali (tale vincolo più frequente in caso di monopoli privati regolamentati che nel caso la proprietà dell'impresa monopolistica sia pubblica). Anche second best richiede intervento pubblico se non abbiamo mercato contendibile o un'asta. Adottando una regola di fissazione

del prezzo al costo marginale e rimborso dei costi fissi, la riduzione di questi non comporta una variazione dei prezzi, ma si traduce in una diminuzione del rimborso e quindi gli incentivi alla riduzione sarebbero minimi. Con il pareggio di bilancio la riduzione dei costi fissi si tradurrebbe in una riduzione dei prezzi. A favore del pareggio di bilancio e di un prezzo pari al costo medio c'è il fatto che in questo modo si può risolvere il problema che si avrebbe quando la domanda per un bene non è sufficiente a giustificare la produzione dello stesso. In un sistema di second best, il grado di efficienza raggiungibile dipende dalla capacità del monopolista di realizzare una discriminazione di prezzo nei confronti degli utenti. A tal proposito il risultato cambia a seconda che egli possa applicare o meno prezzi non lineari e che possa differenziare diverse categorie di utenti. Obiettivo regolamentazione: massimizzare la somma ponderata tra surplus consumatori e profitto.con il vincolo che il monopolista non subisca perdite, tutto ciò in un'ottica di efficienza allocativa e equità distributiva. Spesso per finanziare i sussidi pubblici alle imprese utili a coprire i costi, si finisce con il ridurre il benessere sociale, determinando la perdita secca (distorsione della domanda a seguito di un incremento di prezzo): tanto maggiore quanto maggiore è l'elasticità della domanda al prezzo (essendo l'elasticità la misura della sensibilità della domanda e dell'offerta a variazioni di prezzo, se queste hanno molta sensibilità risentiranno di più dell'aumento di imposte, che riducendo i vantaggi degli scambi diminuiscono il benessere). Attività di rent seeking costo sociale al pari di perdita secca causato dal voler mantenere una certa posizione di monopolio da parte dell'impresa. Per Schumpeter innovazione favorita da potere di mercato perché solo in tal caso.

L'innovatore è in grado di sfruttare il vantaggio ottenuto da innovazione. Arrow afferma che il maggior incentivo a innovare si ha in un'impresa in condizioni di concorrenza perché l'incremento nei profitti conseguente all'innovazione è maggiore se il punto di partenza è una condizione di profitti nulli, e non positivi come in un monopolio.

Monopolio naturale: situazione in cui il numero ottimale di imprese sul mercato è uno, presenza di subadditività della funzione di costo (costi di produzione inferiori in un'unica impresa rispetto a costi complessivi in più imprese distinte) e di economie di scala (riduzioni nel costo unitario e medio di un bene prodotto e venduto nel passaggio da una unità produttiva minore ad una di maggiore dimensione). Nel caso monoprodotto la presenza di rendimenti crescenti di scala (o costi medi decrescenti o economie di scala) è condizione sufficiente ma non necessaria.

perchè la funzione di costo sia subadditiva. Nel caso multiprodotto, l'economia di scala non è né condizione né necessaria per la subadditività e quindi per un monopolio naturale. Dobbiamo definire i rendimenti su un insieme di prodotti e ci possono essere complementarietà nella produzione di vari beni, quindi si usa il concetto di economie di varietà (risparmio derivante dalla produzione congiunta di prodotti diversi con gli stessi input, ad esempio un impianto petrolifero che produce benzina e gasolio). Le economie di scala e di diversificazione insieme non bastano ancora a garantire la subadditività nel multiprodotto, ma servono economie di scala specifiche ad un prodotto. La fissazione di prezzi alti da parte del regolatore rende profittevole l'entrata di competitori sul mercato. La concorrenza potenziale può spingere il monopolista a contenere i prezzi ma non garantisce che il monopolista non eserciti il suo potere di mercato.

proprio potere di mercato. Mercatosostenibile: dato un prezzo e la domanda relativa, nessun concorrente può entrare nel mercato praticando un prezzo minore, offrendo una quantità minore o uguale a quella domandata, ottenendo profitti positivi. Prezzi sostenibili: coprono costi, soddisfano domanda, impediscono entrata competitori, profitti del monopolista pari a zero e prezzo del bene non inferiore a costo marginale. Mercati contendibili: le imprese operanti non possono opporre ai concorrenti potenziali barriere e unico modo per impedire entrata è fissare prezzi sostenibili. In tali mercati si attua la concorrenza hit e run, possibilità di entrare sul mercato applicando prezzo inferiore a quello del monopolista ed uscire prima che lo stesso possa reagire comportando perdite per l'entrante (anche impresa che fallisce non perde il suo capitale investito). La non sostenibilità è collegata alla presenza di sussidi incrociati: monopolista che per

sussidiare fornitura di un bene per ottenere da fornitura di altro bene ricavi in eccesso sui costi, facilitando l'entrata di un competitore in grado di scremare il mercato concentrando la propria attività nei settori in cui il monopolista applica un prezzo superiore allo stand alone cost: costo necessario per servire il sottoinsieme con prezzo più basso. Può accadere che il monopolio, pur essendo la configurazione più efficiente per l'industria, non sia in grado di sostenersi senza protezione. Con l'asta, l'intervento pubblico si limita ad organizzare e supervisionare senza un intervento diretto nella produzione. L'asta può essere il primo momento in cui si assegna la concessione ad operare, seguito poi da un'attività regolamentativa più accurata se a distanza di tempo. L'esito dell'asta, come della contendibilità di un mercato, è l'assenza di potere di mercato e la fissazione di un prezzo.che annulla i profitti del monopolista. Approccio regolatorio: supervisione di comportamenti anticompetitivi mediante restrizioni. Approccio antitrust: minaccia di sanzioni. Livello di prezzo o tariffa dei beni prodotti dal monopolista regolato, dove c'è perfetta informazione (si conosce funzione di costo, ipotesi irreallistica). Nel caso in cui il monopolista riceve dal governo un sussidio monetario che costituisce un'entrata aggiuntiva oltre ai ricavi ottenuti dalla vendita del prodotto non sufficienti però a coprire i costi, questo può essere effettuato con strumenti non distorsivi (irrealistico), oppure con imposte che introducono una distorsione nelle scelte dei contribuenti (tali imposte sono indirette, prescindono dal reddito). Un trasferimento, oltre che da un aumento di imposte, può essere finanziato da un aumento del debito pubblico. Caso di domanda variabile nel tempo ma prevedibile, con orari di punta (massima capacità produttiva e quantità).

erogabile fissata ex ante) alternati a quelli con minimouso (capacità sottoutilizzata). Il regolamentatore deve determinare l'ottimo livello di capacità produttiva e la struttura tariffaria ottimale per tale servizio. Si usano tariffe differenziate che incentivano l'uso fuori dalle ore di punta perché non richiede aumenti della capacità produttiva e disincentivano (aumentando il prezzo) quello nelle ore di punta. Caso di domanda variabile ma incerta, non prevedibile ex ante: es. fornitura elettrica con eventualità di sovraccarico. Le tariffe applicate dai servizi di pubblica utilità sono fissate in anticipo, tengono conto dell'ora o del periodo di punta ma non è ammesso un aggiustamento ex post in base alla domanda. Con rigidità di prezzo c'è necessità di razionare la domanda una parte di questa resterà quindi non servita. Se il razionamento della domanda non fatto con sistema di prezzi, si hanno

inefficienze, perché potrebbero restare fuori dal consumo coloro per i quali il servizio ha più valore. Con l'aumento del costo del razionamento è ottimale ridurre la dimensione dello stesso in due modi: alzando il prezzo o aumentando la capacità. I consumatori saranno tanto più propensi a domandare un servizio quanto minore è l'eventualità di risultare razionati in periodi di elevata domanda. Il sistema più frequente di razionamento è la predeterminazione di un ordinamento dei consumatori in varie classi caratterizzate da livelli diversi di precedenza nel consumo. Un sistema alternativo è l'uso di fusibili, che saltano se la domanda eccede il tetto scelto dal consumatore a cui corrisponde l'importo della bolletta. Da qui in avanti il monopolista non sarà più sussidiato, quindi dovrà trovare tariffe ottimali sotto il vincolo di copertura dei costi fissi. Il grado di efficienzaraggiungibile dipende dalla capacità del monopolista di realizzare discriminazione di prezzo nei confronti degli utenti, e di usare o meno prezzi non lineari. Caso di discriminazione con tariffe lineari (prezzo uniforme per tutte le unità del bene offerto a ciascun consumatore): il vincolo, sia nel caso mono che multiprodotto, è il pareggio di bilancio, soluzione di second best. Fully distributed costs: il regolatore fissa la quota del costo fisso che si vuole far ricadere su ciascuno dei servizi forniti. Prezzi alla Ramsey, regola dell'elasticità inversa: soluzione ottimale (efficiente ma non equa) di second best in base alla quale i livelli ottimali dei prezzi necessari per coprire i costi del monopolista multiprodotto, dipendono dall'elasticità della domanda; segue che ogni utente partecipa alla copertura dei costi fissi, ma allo scopo di limitare le distorsioni al sistema, i consumatori con minor sensibilità rispetto ai prezzi (beni a domanda elastica) pagano una quota maggiore rispetto ai consumatori con maggiore sensibilità (beni a domanda inelastica).rigida) contribuiscono in misura maggiore pagando un prezzo più alto. Tariffe non lineari, prezzi unitari che dipendono dalla quantità venduta (aiutano il monopolista a convertire la maggior parte possibile della disponibilità)
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Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bilancino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia pubblica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Fiorillo Fabio.