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PASSIVITA’ FINANZIARIA
Qualunque strumento cui corrisponda un’obbligazione contrattuale a consegnare disponibilità
liquide o altre attività finanziarie o a scambiare strumenti finanziari a condizioni potenzialmente
sfavorevoli. Gli elementi qualificanti sono le scadenze e l’impegno ad erogare liquidità non dettata
dall’emittente.
PATRIMONIO NETTO
Gli elementi qualificanti sono :
-assenza di qualsiasi obbligazione contrattuale di trasferimento a carico dell’emittente
-discrezionalità nella scadenza e distribuzione dell’utile e del patrimonio netto
In linea generale a differenza dell’approccio giuridico, quello contabile,tralascia l’importanza di
partecipare alla governance dell’impresa mediante l’esercizio del diritto di voto.
Possiamo definire l’aspetto finanziario secondo due condizioni:
-l’elemento è considerato passività, se scade
-in assenze di obblighi relativi alla distribuzione di utile , l’elemento rappresentativo è il
patrimonio netto.
La valutazione è dunque effettuata mediante il fair value ossia il prezzo equo al quale un’attività o
una passività possono essere vendute o acquistate, tra parti consapevoli.
In base alla loro detenzione possono dividersi in:
-strumenti negoziabili (held for trading): possono aumentare o diminuire di valore e possono
essere acquistati o venduti
-strumenti acquisiti per essere tenuti fino a scadenza( held to maturity)
-crediti e prestiti
-attività disponibili per la vendita
4.1.4 LA LIQUIDITA’
E’ la capacità di un soggetto di produrre flussi monetari. Si divide in:
-liquidità naturale: dipende dagli strumenti finanziari che dipende dai termini contrattuali che ne
disciplinano la durata al momento dell’emissione o quella residua, momento
di rimborso del capitale, clausole rispetto al tasso di interesse. Una durata residua
minore o una maggiore frequenza nel pagamento degli interessi garantiscono maggiore
liquidità a contrario di queste condizioni, ci sarà minore liquidità
- liquidità artificiale :comportamenti che i possessori possono adottare al fine di trasformare gli
strumenti in denaro contante prima della loro scadenza contrattuale. La liquidità dipende
dal suo grado di negoziabilità, ossia dalla capacità a divenire denaro liquido
4.1.5 IL PRICING
Pricing = formazione dei prezzi delle attività finanziarie, può essere definita secondo due approcci:
-primo approccio: formazione del prezzo dal processo di scambio, definito tramite il ruolo del
mercato e la sua efficienza allocativa.
-secondo approccio: il prezzo degli strumenti finanziari deve essere considerato come somma dei
flussi di pagamento futuri da esso generati,scontati in base ad un fattore di
attualizzazione. Definire quanto potrà valere poi in un dato futuro, quindi trovare il valore
attuale
4.1.6 RISCHI DI STRUMENTI FINANZIARI E RATING
La teoria dell’intermediazione finanziaria si basa su due fattispecie: adverse selection e moral
hazard , visti come ostacoli e come giustificazioni dell’esistenza e dell’operare degli intermediari.
La presenza di questi però, alle volte è causa di inefficienza se il mercato riesce spontaneamente
ad offrire screening e monitoring: questo porterebbe ad una duplicazione di costi. L’ostacolo per la
quale la presenza è richiesta, è costituito dall’accessibilità alle risorse informative le quali non sono
possedute dagli investitori e quindi non riescono da soli ad effettuare un investimento con la giusta
combinazione rischio/rendimento. L’alternativa a ciò potrebbe essere la presenza di agenzie di
rating che permette di poter valutare in tema di investimenti. Le agenzie di rating offrono un
servizio di valutazione degli strumenti in circolazione sl mercato pari a quello realizzato dagli
intermediari finanziari.
4.2 GLI STRUMENTI DI PAGAMENTO
Nell’economia si attuano degli scambi monetari dove il debitore, estingue nei confronti del creditore
l’obbligazione: è un pagamento. Un atto per mezzo del quale il debitore trasferisce al creditore la
disponibilità di moneta che rappresenta il controvalore dello scambio. Il pagamento si completa
quando il creditore ottiene la completa disponibilità della moneta per effettuare pagamenti a sua
volta e libera il debitore dall’obbligazione contratta nei suoi riguardi. Gli strumenti di pagamento
possono essere classificati in funzione del processo che presiede la loro produzione:
-servizi di pagamento documentali (assegni bancari e circolari) che prevedono la necessaria
presenza di documenti;
- servizi di pagamento completamente automatizzabili ( bancogiro, bonifico e disposizioni
d’incasso) è è possibile completare il processo tramite
telemazione;
-servizi di incasso : servono per l’incasso dei propri crediti
-carte di pagamento : prevedono l’esistenza di documenti( carte di plastica) che sono usate per
completare la transazione
4.2.1 I PAGAMENTI DOCUMENTALI
-L’assegno bancario è un titolo di credito che contiene l’ordine di pagare a vista una somma. È
un titolo di credito e può essere circolante tramite la girata. Un assegno è pagabile a
vista e deve essere presentato per il pagamento entro 8 giorni (nello stesso Comune)
entro 15 (diverso Comune). Possono essere emessi non trasferibili per importi
inferiori a 1000€. Quelli trasferibili sono gravata da un’imposta pari ad 1,50€ per ciascun
assegno. Gli assegni intestati al traente, non sono trasferibili. L’assegno espone al
rischio di mancata copertura: il creditore accetta l’assegno e lo fa su una base di
duplice fiducia.
-L’assegno circolari: titoli di credito emessi da banche autorizzate,pagabili a vista. È una
promessa di pagamento della banca a favore di un terzo, è sempre nominativo. Può
essere trasferibile per importi inferiori a 1000€. Il possessore deve ritirarlo entro 30
gg dalla data di emissione, pena l’azione di decadenza.
-Il vaglia cambiario: è un titolo di credito all’ordine emesso dalla Banca d’Italia che contiene la
promessa incondizionata di pagare a vista una somma determinata.
4.2.2 I PAGAMENTI AUTOMATICI
- Bancogiro: un ordine che il correntista conferisce alla propria banca di addebitare una certa cifra
ad un conto facente parte della stessa banca
-Bonifico: non richiede l’esistenza di un rapporto di conto corrente. Ci sono costi differenti a
seconda della
localizzazione dove deve essere effettuato: spazio SEPA
-Disposizioni di pagamento: il cliente conferisce alla banca un mandato affinchè questa a
scadenze stabilite effettui un pagamento tramite bancogiro
Per quanto riguarda costi ci sono le commisioni
4.2.3 LE OPZIONI DI INCASSO
Gli incassi commerciali sono procedure volte all’incasso dei crediti. Si possono classificare in
-RIBA : servizi che rilasciano la ricevuta bancaria. È un documento che attesta che il creditore,
avendo ricevuto una somma di denaro, chiede alla banca una ricevuta che attesti quanto ricevuto
-RID: necessitano di un autorizzazione del debitore ad eseguire la transazione.
-MAV: inviano al debitore un avviso di pagamento. È l’invio di un modulo direttamente al domicilio
del debitore che provvederà ad effettuare il pagamento, nei casi di clienti solvibili
4.2.4 LE CARTE DI PAGAMENTO
Le carte di pagamento sono strumenti di pagamento che consentono di regolare una transazione,
effettuare disposizioni e ottenere servizi. L’esercente deve dotarsi di un POS in grado di leggere le
informazioni contenute nella carta che lo collegano con l’intermediario che gli offre il servizio. Nelle
carte di pagamento si distinguono in 3 tipologie:
- carte di credito tramite il meccanismo di pay later, l’addebito è successivo all’acquisto
-carte di debito tramite il meccanismo di pay now, l’addebito è contestuale
-carte prepagate tramite il meccanismo di pay before , l’addebito è antecedente
-La carta di credito è dotata di una banda magnetica e microprocessore e viene rilasciata al
richiedente sulla base di un contratto. Si usa per effettuare il pagamento di beni e servizi e per
effettuare la richiesta di contanti presso gli sportelli ATM. È uno strumento di elevato tasso
informativo dato che si registrano tutti i movimenti. L’esercente che riceve un pagamento tramite
carta elimina il rischio di insolvenza; infatti dal momento del rilascio e la società a rispondere del
pagamento. L’eliminazione del rischio è remunerato tramite la commissione
-La carta di debito consente ai correntisti di accedere ad una serie di servizi informativi e
dispositivi sul conto dove viene rilasciata. Essa ha dei limiti di prelievo (plafond) giornalieri e
mensili
-La carta prepagata è uno strumento rilasciato a fronte di un versamento di contanti o di addebito
delle disponibilità su un conto aperto presso un ente. La carta predispone di un credito a scalare e
può essere ricaricabile dato che non è connesso ad un conto corrente. Le prepagate possono
essere suddivise in base:
-spendibilità: può essere generalizzata (spendere il valore contenuto presso ogni esercente)
-ricaricabilità delle carte: esistono carte monouso e carte che possono essere reintegrate
-titolarità della carta: esisitono carte nominative e carte anonime.
Gli emittenti delle carte prepagate prendono una commissione in percentuale alla transazione
effettuata
4.3 GLI STRUMENTI DI DEBITO
I titoli di debito sono strumenti finanziari emessi da soggetti in deficit finanziario per soddisfare il
proprio fabbisogno di finanziamento e sottoscritti da soggetti in surplus finanziario che soddisfano
le esigenze dei soggetti in deficit aspettandosi una remunerazione;sono titoli di massa che
costituiscono frazioni uguali di un prestito perfettamente fungibili tra loro ed emessi per reperire
risorse a breve-lungo termine.
Il soggetto che acquista un titolo di debito diviene creditore dell’emittente per l’importo nominale
maggiorato degli interessi.
Si possono distinguere :
-titoli con cedola (coupon bond):pagano un interesse (la cedola) che matura in corrispondenza
delle date di godimento degli interessi e viene corrisposto alle date di stacco
-titoli senza cedola (zero-coupon): non prevedono date di godimento degli interessi prima della
scadenza;il rischio sopportato è la differenza tra prezzo di acquisto e valore di rimborso
Nei coupon bond la cedola si calcola in base ad un tasso cedolare che è applicato al valore
nominale dei titoli.Il tasso può essere fisso o variabile .
Il valore nominale di un titolo di debito è l’importo del capitale che l’emittente si obbliga a restituire
a scadenza.