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IPOTESI DI DETERMINAZIONE DEL PIL: KEYNESIANA
1) breve periodo (l'analisi 2) il livello di equilibrio del PIL è determinato da livello della
faccio riferimento all'intervallo DOMANDA (AGGREGATA) di beni e servizi; principio
di tempo nel quale lo stock del keynesiano della DOMANDA EFFETTIVA (quando aumenta la
capitale rimane costante) domanda, le imprese, disponendo di capacità produttiva inutilizzata,
aumentano offerta).
3) Il livello del prezzo è dato e 4) dati i prezzi, per ogni livello della domanda di beni si determina un
rimane costante nel BP ( le certo valore del PIL, quindi, un certo valore dell'occupazione; il PIL
imprese si limitano a far variare può essere diverso dal PIL di piena occupazione, e comportare
la quantità) disoccupazione involontaria.
RELAZIONE TRA PIL E OCCUPAZIONE:
O=f (Y)... quando aumenta PIL aumenta anche il livello di OCCUPAZIONE.
il PIL di EQUILIBRIO non è detto che assicuri la piena occupazione. Secondo i classici unica forma di
disoccupazione era quella volontaria in un mercato in equilibrio ( Yp :si parla del PIL POTENZIALE/di
pieno impiego).
U≡ (D/FL) x 100≡ (D/D+O) x 100..... quando aumenta livello di occupazione O il tasso di disoccupazione
U tende a diminuire se e solo se lo stock delle forze di lavoro FL(D+O) rimane costante.
QUANDO AUMENTA IL PIL aumenta anche l'occupazione quindi DIMINUISCE IL TASSO DI
DISOCCUPAZIONE. PRINCIPIO DELLA DOMANDA EFFETTIVA:
il livello del PIL EFFETTIVO, Y, è determinato dalla domanda aggregata di bene e servizi.
Quanto maggiore è la domanda aggregata DA tanto maggiore e il livello del PIL EFFETTIVO.
Se il mercato è inizialmente in EQUILIBRIO Y=DA una riduzione inattesa della DA (Y>DA) determina un
aumento indesiderato di scorte in magazzino. Le imprese tenderanno infatti a ridurre la produzione Fino a
quando non torneranno in una situazione di equilibrio; la presenza di aumenti o diminuizioni della domanda
effettiva farà sì che le imprese abbiano delle variazioni indesiderate delle scorte ed aumenteranno e
diminuiranno la produzione fino a raggiungere un livello ottimale di scorte.
IL PRINCIPIO DELLA DOMANDA EFFETTIVA DESCRIVE L'AGGIUSTAMENTO IN
PRESENZA DI:
-Y>DA ECCESSO DI OFFERTA
-Y<DA ECCESSO DI DOMANDA
ciò si verifica fino al raggiungimento dell'EQUILIBRIO Y≡DA mediante una variazione del
LIVELLO DI PRODUZIONE.
STRUTTURA DELLA DOMANDA AGGREGATA:
DA≡ C+I+G+(Z-H)
YD≡ Y-T ( ciò che il settore pubblico preleva in forma di imposte T determina il REDDITO DISPONIBILE
YD).
CONDIZIONE DI EQUILIBRIO Y≡DA≡ C+I+G+X
-funzione macroeconomica del CONSUMO “C”:
il reddito disponibile (YD) rappresenta la variabile più importante (più elevato sarà il reddito disponibile
maggiore sarà il consumo delle famiglie); C=Co+bxYD
Co: indica il consumo autonomo che non dipende dal reddito; e detto CONSUMO DI SUSSISTENZA
ovvero quel consumo che garantisce alle famiglie di sopravvivere;
b: “propensione marginale al consumo” indica quanto varia la spesa ∆C al variare di 1 Euro del reddito
disponibile b=∆C/∆YD;
C= bx∆YD; è compreso tra 0 e 1 0>b>1;
∆
BOLLINO ROSSO : proporzione marginale al consumo lungo la funzione di consumo è COSTANTE,
sempre uguale, per qualunque livello del REDDITO (b indica una percentuale di consumo)...ogni
incremento di REDDITO da luogo allo stesso incremento di consumo es: se io guadagno 1000 euro e b =
o,8....se guadagno 1000000 non sarà certo o,8 il consumo, non posso spendere l'80 %...es: mangio 50
piatti di primo bevo 20 bottiglie di vino,......più è basso il reddito, più sarà alto il consumo rispetto al
mio reddito disponibile....FUNZIONE DI CONSUMO in realtà è DECRESCENTE, noi la facciamo
lineare perché ci semplifica la vita.
INCLINATA POSITIVAMENTE, relazione lineare (non ci sono quadrati)
con pendenza= b: “propensione marginale al consumo”.
valore dell'intercetta sull'asse verticale = Co.
Consumo dipende dal reddito disponibile, ma reddito disponibile dipende dalle tasse YD = Y-T.
La TASSAZIONE può essere fatta in 2 MODI: 1) sistema di tassazione
a SOMMA FISSA
YD≡Y-To quindi C=
A+bxY dove
A= Co-bTo
abbiamo la stessa inclinazione b ma cambia l'intercetta (A) che viene influenzata direttamente dalla
Tassazione FISSA.
2) sistema di tassazione PROPORZIONALE, una certa quota dal reddito, ALIQUOTA “t”, compresa
tra 0 e 1: “0>t>1”. YD= Y- t xY= (1-t)x Y
quindi C= Co+b x (1-t) x Y= ….
C= Co+(1-t)xbxY
stessa intercetta ma ma cambia inclinazione, non più b ma (1-t)b, i nclinazione cambia, più piccolo.
-se c'è tassazione fissa, consumo meno perché diminuisco il consumo di sussistenza Co
-se c'è tassa proporzionale, diminuisce consumo, il consumo di sussistenza rimane uguale.
INVESTIMENTI DELLE IMPRESE:
I..... investimento delle IMPRESE è dato, è ESOGENO, cambia senza saperne il motivo:
I=Io.... SPESA PUBBLICA E PRELIEVO FISCALE:
G...È un elemento di tipo NORMATIVO, le cause noi non le conosciamo, ad es: cambia il ministro e si
decide di comprare......G= Go
le tasse T sono:
-in somma fissa T=To, o in proporzione del Reddito T= tY.
RESTO DEL MONDO:
ESPORTAZIONI
Z= Zo ….....esportazioni sono decise dal resto del mondo perché decide di comprare cose fatte in Italia, è
esogeno, MADE IN ITALY....
IMPORTAZIONI:
H= siamo noi che decidiamo se comprare o meno beni all'estero:
H=Ho+h°Y.....
….Ho è una quota essenziale (es: Co, petrolio, mi serve perché io nel mio paese non c'è l'ho)
.....hxY maggiore sarà il mio Reddito, maggiore saranno le cose che compro; il coefficiente “h”(0>h>1) ci dice di
quanto aumentano le importazioni se il PIL aumenta di 1 euro.
La differenza tra ESPORTAZIONI-IMPORTAZIONI (X)
X= Z-H=Zo- (Ho+h xY)= Xo-hxY …....è lineare, ha coefficiente angolare negativo, è inclinata
negativamente; “h” è
propensione marginale ad importare.... h = ∆ H/ ∆ Y.
PIL IN EQUILIBRIO IN UN'ECONOMIA APERTA CON TASSAZIONE A SOMMA FISSA:
Y=DA T=T0 e
presenza di “resto del mondo”:
DA= (Co-bTo+bY)+ Io+Go+(Xo-hY)
Y=(Co-bTo+bY)+ Io+Go+(Xo-hY)....portiamo tutti termini Y a sx:
Y- bY+hY= (Co-bTo)+ Io+ Go+ Xo.....raccogliamo Y a fattor comune:
Y(1-b+h)= (Co-bTo)+ Io+ Go+ Xo.....dividiamo tutto per (1-b+h):
Yo= 1/1-b+h x(A+Io+Go+Xo)
dove A= Co-bTo
(es sul libro: se b prop marg al consumo= 0,7 e h prop marg alle importazioni= 0,2, Io= 200 mil, Go=
100mil, Xo= 50mil, Co=0 e Tassazione fissa (To) =20 mil........672....PIL in Equilibrio di DA 336 =
672mil.)
per il GRAFICO: sull'asse orizzontale abbiamo il PIL (Y) e sull'asse verticale abbiamo DA;
disegniamo la Retta di Hansen a 45° che rappresenta l'equilibrio DA=Y (tutti i punti che si trovano su di
essa sono punti per i quali DA=Y...identifica i PUNTI IN EQUILIBRIO).
DA= -bTo+Io+Go+Xo+bY-hY= A+Io+Go+Xo+ (b-Y)Y....quindi
DA ha intercetta A+Io+Go+Xo, inclinazione pari a b-h, punto “E”: PIL in EQUILIBRIO Yo= DA.
EFFETTI SUL PIL QUANDO
VARIA G, CON TASSAZIONE To:
Yo= 1/1-b+h (A+Io+Go+Xo) equilibrio di prima DIVENTA
Y'= 1/1-b+h (A+Io+G'+Xo)...sottraendo questa espressione alla
prima: Y'-Yo=1/1-b+h(G'-Go) quindi possiamo dire che:
∆Yg= 1/1-b+h (∆G): l'AUMENTO DELLA SPESA PUBBLICA COMPORTA UN INCREMENTO PIL
pari a 1/(1-
b+h) “moltiplicatore della spesa pubblica” ed è > di 1.
EFFETTI SUL PIL QUANDO VARIA TASSAZIONE (da To a T') mantenendo COSTANTE LA SPESA
PUBBLICA:
∆Yt= -(b/1-b+h) x (∆T).....il moltiplicatore sarà adesso minore del moltiplicatore della spesa pubblica.
RISULTATO: una politica fiscale espansiva attuata AUMENTANDO la SPESA PUBBLICA ha sul PIL
EFFETTI MAGGIORI quanto non ne abbia una riduzione della tassazione; generalmente vengono attuate
insieme le due manovre anche perché una serve per finanziare l'altra.
(es: Il ministro butta fuori dalla finestra 100 Euro io passo e le trovo il reddito e aumentato di 100 Euro io
spendere 80% dei reddito in acquisti... 20 euro li metto da parte. Vado a spendere 80 Euro prima dal
tabaccaio, poi dal fioraio, poi dal fruttivendolo. Anche il tabaccaio farà uguale ecc.....∆Y= 100 euro (80%)=
80 euro ..64 euro..50 euro..40... arriverà al punto in cui un agente avrà anche 1 Euro, 0,1 euro di
incremento del reddito. Tutto dipende da moltiplicatore; il PIL ha effetti maggiori se “b” è maggiore cioè
maggiore è il moltiplicatore, più si spende e meglio si sta (es: 80%); Già nei primi passaggi si ottiene gran
parte della ∆G di 100 euro
∆Y= ∆Gx (1+(b-h)+(b-h)”+......∆Y=1/1-b+hx∆G).
PIL DI EQUILIBRIO E MOLTIPLICATORE IN UN'ECONOMIA APERTA CON TASSAZIONE
PROPORZIONALE AL REDDITO:
il denominatore stesso del moltiplicatore con tassazione proporzionale 1-b (1-t)+ h, risulta maggiore di
quello con tassazione fissa 1-b-+h. RISULTATO: effetti maggiori con tassazione fissa; il motivo è l'effetto
moltiplicativo minore.
PARADOSSO DELLA PARSIMONIA:
effetto complessivo sul livello del PIL di una variazione della spesa pubblica, degli investimenti ecc....
DIPENDE dal valore del MOLTIPLICATORE.
Questo suggerisce che maggiore sarà la propensione marginale al consumo ( che ha un effetto
moltiplicativo sul PIL), quindi più si consuma, meno risparmiano tanto maggiore è beneficio al sistema
economico. Quelli che sono degli spendaccioni, aiutano nella macroeconomia keynesiana il sistema
economico. KEYNES DICE: SE LA DOMANDA è BASSA= OCCUPAZIONE BASSA. Se lo stato mette
dei soldi (+∆G)= grazie al MOLTIPLICATORE= incremento PIL SUPERIORE.
CAP 13: MERCATI FINANZIARI E MODELLO
IS-LM TASSO DI INTERESSE E DOMANDA DI INVESTIMENTI:
la domanda di investimenti dipende dal tasso d'interesse, quando il tasso d'interesse aumenta la domanda di
investimenti diminuisce (mentre i costi sono più prevedibili la DOMANDA DI INVESTIMENTI
( acquisto macchinari o impianto produttivo) VA FATTA PRIMA; MAGGIORE IL TASSO DI
INTERESSI= MINORE LA DOMANDA DI INVESTIMENTI.
D'altra parte, le imprese che finanziano gli investimenti con risorse finanziarie PROPRIE RINUNCIANO
al tasso d'interesse che avrebbero ottenuto acquistando, ad esempio, titoli di debito pubblico.
Le imprese programmano gli investimenti in base ad un calcolo di convenienza ( RELAZIONE INVERSA
TRA TASSO D'INTERESSE E IL VOLUME DEGLI INVESTIMENTI):
I= Io-&xi
Io: indica il livello dell'investimento autonomo
&: coefficiente che misura la reattività del livello di investime