Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Economia Politica - Principi e definizioni Pag. 1 Economia Politica - Principi e definizioni Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Politica - Principi e definizioni Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Politica - Principi e definizioni Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Politica - Principi e definizioni Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia Politica - Principi e definizioni Pag. 21
1 su 21
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La teoria della cooperazione e della proprietà

Anche la soluzione non cooperativa garantisce un livello di benessere corrispondente ai valori limite. In un accordo volontario ciascun giocatore deve ricevere almeno il valore limite, o non vi saranno vantaggi alla cooperazione.

Le 3 fasi della teoria cooperativa: individuazione del valore limite, calcolo del surplus cooperativo, suddivisione dello stesso.

Un esperimento mentale mostra come attraverso processi continui una società possa giungere a delineare diritti di proprietà garantiti da un sistema giudiziario centrale, onde incoraggiare la produzione, scoraggiare i furti, ridurre i costi per la protezione dei beni, creando un surplus cooperativo.

L'assunto fondamentale della teoria economica della proprietà è che il diritto non è necessario né desiderabile quando allorquando la negoziazione ha successo, è necessario e desiderabile se la contrattazione fallisce.

Un allevatore arreca danni ad un agricoltore. La

negoziazione o il diritto possono decidere• chi ne sopporti i costi. Giuridicamente sono possibili due opposte soluzioni. Il diritto10risponde con la regola della causalità del danno, Coase si concentra sull’efficienza, cherichiede l’allocazione del diritto soggettivo presso chi lo valuta di più.

Teorema di Coase: quando i costi transattivi sono zero, la negoziazione privata conduce a un• efficiente uso delle risorse, indipendentemente dalla conformazione dei diritti posta in esseredall’ordinamento giuridico.

Corollario: quando i costi transattivi sono alti a sufficienza da impedire la negoziazione,• l’uso efficiente delle risorse dipende dall’allocazione dei diritti operata dall’ordinamentogiuridico.

I costi transattivi includono quelli sostenuti per la ricerca di un partner, per la negoziazione• con questi, per dare esecuzione all’accordo. Oltre un valore critico di tali costi, lanegoziazione è destinata

A fallire, sicché i diritti di proprietà incidono sull'efficienza. Esistono punti di vista diversi circa l'estensione del ruolo da concedere alla liberanegoziazione. Coase suggerisce che il diritto lubrifichi le negoziazioni diminuendo il livello dei costi transattivi, in primis attraverso una definizione chiara e semplice dei diritti di proprietà.

Teorema normativo di Coase: il diritto deve essere strutturato in modo tale da rimuovere gli impedimenti agli accordi privati.

Teorema normativo di Hobbes (poco fiducioso nella razionalità cooperativa): il diritto deve essere strutturato in maniera tale da minimizzare i danni causati dai fallimenti negli accordi privati (allocando in ogni caso il diritto alla parte che lo valuta di più, eliminando peraltro così in radice i costi di transazione).

La rappresentazione grafica di questi teoremi si realizza esprimendo il surplus cooperativo in funzione dei costi di transazione.

Una retta che passi per l'origine inclinata di 45° divide l'area in cui si realizzano gli scambi da quella in cui non si realizzano: per questi punti la lubrificazione (Coase) consentirebbe il valico della retta; l'allocazione iniziale efficiente (Hobbes) renderebbe superfluo lo scambio. Resta il problema della difficoltà per il legislatore (o per il giudice) di individuare chi valuti di più un bene: ciò presenta costi di informazione, che sarà opportuno affrontare solo ove inferiori agli eventuali costi di transazione. Dati due soggetti, l'uno autore l'altro vittima di esternalità negative, la soluzione efficiente è quella che permette la massimizzazione dei profitti aggregati. Essa può essere raggiunta in due modi: con l'adozione da parte del sistema giuridico di una regola che renda la soluzione non cooperativa efficiente (H), ovvero con la cooperazione delle parti, in grado di

sanarequalsivoglia inefficiente assegnazione iniziale dei diritti (C). La tutela inibitoria concorre alla chiarezza dell'attribuzione del diritto di proprietà, più di quanto non faccia quella risarcitoria, poiché è difficile prevedere la determinazione dell'ammontare dovuto ad opera della corte. Dunque ove sussistano alti costi transattivi il rimedio più efficiente consiste nel risarcimento del danno; ove vi siano pochi ostacoli alla cooperazione, nella tutela inibitoria contro le interferenze del convenuto sulla proprietà dell'attore. Sicché, nella zona di assenza di scambio il rimedio più efficiente è il risarcimento, la tutela inibitoria nella zona di scambio. Nella pratica, ai fini della scelta tra i due rimedi rileva fondamentalmente il numero dei soggetti che partecipano all'accordo. La negoziazione privata può non riuscire a risolvere il problema delle esternalità diffuse.

causa del free-riding, il che rende necessario l'intervento pubblico; di contro, il problema delle esternalità a carattere privato può essere risolto attraverso accordi privati. A fini redistributivi, operare sui diritti di proprietà è una soluzione peggiore di quella fiscale, poiché coinvolge in maniera casuale ricchi e poveri, ha effetti imprevisti, costa di più, ha effetti distorsivi. Capitolo III Problemi in materia di proprietà 11 Per l'acquisto a titolo originario della proprietà fuggitiva si pone l'alternativa tra l'occupazione e l'accessione. Lo svantaggio della prima è la creazione di un incentivo a effettuare investimenti inefficienti per ottenere la proprietà prevenendo altri onde accaparrarsi produttività e corrispettivo futuro. Il principio dell'accessione impone costi amministrativi perché impone il problema di verificare la titolarità della.

proprietà. Non occorre privatizzare una risorsa non sovrautilizzata e dal costoso mantenimento dei confini, se non quando il prezzo del costo del sovrautilizzo sarà superiore a quello necessario per il mantenimento dei confini.

Il problema della non appropriabilità dell'informazione, non rivale e non escludibile, consiste nella sua costosa produzione ma facile ed economica trasmissione. Soluzioni: 1) produzione da parte dello stato; 2) sussidi 3) diritti di proprietà sull'informazione.

La proprietà intellettuale (diritto di proprietà esclusivo sull'idea) è un incentivo alla produzione di idee, crea un monopolio temporizzato per limitarne il costo sociale.

L'ampiezza del brevetto determina il grado di somiglianza che due invenzioni possono avere senza che la successiva violi il brevetto dell'ideatore della precedente. Un brevetto ampio incoraggia ricerche rapide e duplicative (ricerca di

Uno ristretto ricerche più lente e complementari. La dottrina degli equivalenti, elaborata dalla giurisprudenza americana, pone l'accento sul valore commerciale anche del mero miglioramento. Ma ciò disincentiva la ricerca di base. Idealmente occorrerebbe uno sviluppo congiunto di ricerca di base e sviluppo commerciale. Tale problema è risolvibile con la negoziazione in caso di costi transattivi bassi; con la lubrificazione o con un'allocazione efficiente in caso di costi transattivi alti. L'ampiezza efficiente di un brevetto dovrebbe essere notevole per le invenzioni con scarso valore autonomo, circoscritta per quella con grande valore autonomo. La durata ottimale è quella determinata dall'intersezione della curva dei costi e quella dei benefici sociali. In concreto dovrebbe essere differente per ogni invenzione.

diritto d'autore è uguale al diritto di proprietà intellettuale, ma non abbisogna di registrazione. La sua ampiezza è determinata dagli usi possibili senza utilizzazione. La durata ottimale va valutata alla luce dei costi sopportati per rintracciare l'autore. La verifica della titolarità attraverso mezzi formali riduce le incertezze, ma presenta costi elevati. Il diritto alloca il rischio che beni rubati siano acquistati in buona fede accollando la responsabilità in capo alla parte che può verificare la titolarità con il minor costo. L'efficienza dell'usucapione è dovuta al suo contributo di chiarezza relativa al titolo, all'abbassamento dei costi relativi alla prova della titolarità, all'incentivo all'utilizzazione delle risorse. Comporta il costo della sorveglianza. Le disposizioni sui ritrovamenti intendono disincentivare i furti, producendo chiarezza,

produttività e abbassamento dei costi di ricerca. Le norme che restringono la possibilità di disporre causano costi inefficienti sostenuti per• eluderle e disincentivano la massimizzazione del valore della proprietà. Razionalità della rule against perpetuities. La regola italiana in materia di stato di necessità è in parte inefficiente perché l'indennizzo è• inferiore al valore di mercato del bene danneggiato, non compensando integralmente l'esternalità negativa prodotta. In linea di principio l'inalienabilità di taluni beni ad opera del diritto è inefficiente, è frutto• di un atteggiamento fobico irrazionale. La presenza nella funzione di utilità di un consumatore di una variabile con l'indice di un• altro consumatore (del tipo f(b)= […], x ) denota una esternalità. Un'esternalità pubblica negativa per definizione non è

risarcimento dei danni causati dalle sue attività, tende a produrre una quantità di beni e servizi (Q) che massimizza il suo profitto (P). Tuttavia, questa quantità può causare esternalità negative sulla società, rappresentate dalla zona in rosso nel grafico. Per internalizzare queste esternalità, è necessario monetizzarle attraverso un meccanismo di compensazione. Questo può avvenire attraverso la tutela risarcitoria, che può essere temporanea o permanente. La tutela risarcitoria copre non solo i danni attuali, ma anche quelli futuri, a meno che non venga applicato uno sconto. La scelta tra una tutela risarcitoria efficiente dipende dalla misurabilità dei danni e dalla velocità dell'innovazione tecnologica. Se i danni possono essere facilmente misurati e c'è un'innovazione tecnologica rapida, la tutela risarcitoria sarà efficace. Altrimenti, la tutela risarcitoria permanente potrebbe essere più adatta. In ogni caso, l'uso di questa tecnica disincentiva ulteriori abbassamenti della soglia di esternalità. L'articolo 844 sembra prevedere un'inibitoria per le immissioni che superano la normale tollerabilità. Tuttavia, un'interpretazione elastica del secondo comma, supportata dalla Cassazione, consente di tutelare in modo più efficace le esigenze della produzione attraverso il meccanismo risarcitorio. In conclusione, la rappresentazione grafica del fenomeno mostra come l'impresa tende a produrre una quantità di beni e servizi che massimizza il suo profitto, ma che può causare esternalità negative sulla società. Per internalizzare queste esternalità, è necessario monetizzarle attraverso un meccanismo di compensazione come la tutela risarcitoria.

Il costo sociale determinato dal suo livello di produzione, è incentivata all'adozione di nuove tecnologie attraverso l'introduzione del risarcimento.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
21 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher trick-master di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Rampa Giorgio.