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Principi di equilibrio di mercato

N.B:

  • S> D PREZZO ALTO: Se la quantità offerta è maggiore di quella domanda (o quantità domandata è minore di quella offerta) il prezzo è più alto di quello d'equilibrio
  • D>S PREZZO BASSO: se la quantità domandata è maggiore di quella offerta (o quantità offerta è minore di quella domandata) il prezzo è più basso di quello d'equilibrio

3.5.2: BENE per UNO e MALE per TUTTI: logica secondo cui i soggetti razionali perseguono gli obiettivi nel migliore dei modi ma non tutte le opportunità (che produrrebbero benefici complessive) vengono colte

La QUANTITÀ SOCIALMENTE OTTIMA: indica la quantità di un bene che massimizza il surplus totale che deriva dalla produzione e dal consumo di quel bene. QUINDI: il livello al quale il costo e beneficio marginale sono uguali

EFFICIENZA ECONOMICA/ EFFICIENZA: obiettivo sociale che si raggiunge quando tutti i beni e servizi sono

prodotti e consumi al loro livello socialmente ottimale, se non si raggiunge si verifica un surplus totale inferiore a quello possibile.

PRINCIPIO D'EFFICIENZA: quando la torta dell'economia diventa più grande ciascuno può averne una maggiore quantità

EQUILIBRIO di MERCATI: il costo della produzione di un'unità in più di bene per il venditore è uguale al beneficio dell'acquisto di un'unità in più per il compratore.

Se tutti i costi di produzione sono sostenuti dal venditore, e tutti i benefici vanno ai compratori comporta la MASSIMIZZAZIONE del surplus totale: la quantità in equilibrio sarà uguale al costo e al beneficio marginale del bene in questione.

PRINCIPIO di EQUILIBRIO (niente soldi sul tavolo): in un mercato in equilibrio tutte le opportunità sono sfruttate dai singoli, ma non si possono cogliere i vantaggi ottenibili solo grazie all'azione collettiva. Es:

individui diversi dai compratori di un bene nericavano benefici (vaccino contro una malattia)-4)ELASTICITÀ: variazione della quantità domandata o offerta del bene x in percentuale ogni volta che varia il prezzo del bene x inpercentuale.

• Concetto legato alla reattività (capire se e quanto reagisce una variabile al variare di un altra)

• Ci si occupa di QUANTO varia e non di come

FORMULA:ε4.1: ELASTICITÀ della DOMANDA rispetto al PREZZO (mercato compratori): variazione percentuale della quantità domandata delbene x ogni volta che varia in percentuale il prezzo del bene x (variazione dell'1%)

DOMANDA ELASTICITÀ UNITARIA: ε=1 (elasticità rispetto al prezzo =1)

• Reagisce in modo proporzionale, è la PROPORZIONALITÀ PERFETTA: sia il prezzo e la quantità domandata variano del 10%

DOMANDA ANELASTICA/RIGIDA: 0<ε<1 (elasticità rispetto al prezzo è minore di

uno)• La quantità di domanda non reagisce per alcuna variazione di prezzo. Il bene è INDISPENSABILE (farmaco salvavita)DOMANDA ELASTICA: ε>1 (elasticità rispetto al prezzo è maggiore di uno)• L'elasticità è maggiore della quantità domandata rispetto alla variazione del prezzo. Il bene è SOSTITUTON.B: date due curve di domanda con pendenza diversa, quando prezzo e quantità sono uguali, l'elasticità della domanda al prezzo è• Maggiore per la curva meno inclinata (D1)• Minore per la curva più inclinata (D2), ma non indica che lo sia per ogni suo punto4.1.2 DETERMINANTI o FATTORI dell'elasticità della domanda rispetto al prezzo:Rewind: il consumatore razionale decide di acquistare un determinato bene solo se soddisfa il criterio costi-benefici1)POSSIBILITÀ di SOSTITUZIONE:• L'elasticità della domanda rispetto al prezzo è

maggiore nel caso di prodotti per cui sono disponibili beni strettamente sostituti• ES: per un vaccino salvavita non vale: molti pagherebbero qualsiasi prezzo pur di ottenerlo

2)QUOTA destinata a un BENE nel BILANCIO PREVENTIVO di SPESA:• L'elasticità della domanda rispetto al prezzo è maggiore per i prodotti costosi• Tanto è maggiore la quota per acquistare un bene nel bilancio preventivo di spesa, tanto più si cercano beni sostituiti quando il prezzo del bene in questione aumenta• Es: se aumenta il prezzo di un articolo poco costoso che si compra poco frequentemenre non crea preoccupazioni (portachiavi) seaumenta il prezzo di un articolo costoso si cercano i sostituti (macchina)

3)TEMPO: i consumatori hanno più tempo per adeguarsi a una variazione di prezzoL'elasticità della domanda rispetto al prezzo è maggiore nel lungo che nel breve periodo• Es: sostituire un elettrodomestico richiede tempoRELAZIONE

tra REDDITO E QUANTITÀ DOMANDATA-BENE POVERO: Il bene in questione è un bene POVERO perché:
  • Presenta una quantità positiva domandata anche a reddito zero
  • Inizialmente ha la caratteristica di un bene di sussistenza: necessario per sopravvivere
  • A partire da reddito zero il consumo aumenta fino a una massima quantità domandata per redditi bassi, cresce proporzionalmentesempre meno per i bassi redditi
  • Raggiunta la quantità massima il consumo decresce sempre di più
TIPOLOGIE di BENE POVERO:
Bene di GIFFEN: Giffen si accorge che in Gran Bretagna dopo la carestia alimentare, le persone nei confronti di un bene (es: patate),ad un prezzo crescente acquistano sempre più questo bene, quindi la funzione di domanda del bene era positiva. Come mai?
  • In un periodo di crisi tutti i prezzi di ogni bene aumentano e anche se il prezzo delle patate aumenta, è sempre più basso degli altri. Quindi il bene viene

consumato poiché gli altri beni hanno un prezzo più elevato.

  • DEF: bene il cui prezzo pur salendo rimane sempre minore degli altri prezzi
  • FUNZIONE di DOMANDA del BENE di GIFFEN: QDx: a+bP

BENE di LUSSO:

  • Bene il cui consumo ha inizio solo a un certo livello di reddito e finché non si supera il livello, la funzione rimane uguale a zero
  • Il reddito è maggiore a R1, il consumo cresce a tassi decrescenti (sempre di meno), poi raggiunge un massimo dopo cui il consumo diminuisce a tassi costanti finché non raggiungo un certo livello di reddito

4.2.1: VARIAZIONI dell'ELASTICITÀ della DOMANDA al PREZZO lungo una CURVA di DOMANDA LINEARE:

-Assume un valore differente in ogni punto lungo la curva di domanda lineare (ma la pendenza è costante):

  • ELASTICA ε>1: nella metà superiore (prezzo alto e quantità ridotta). La variazione di prezzo in termini percentuali è piccolo. La variazione di
quantità in termini percentuali è grande• ELASTICA UNITARIA ε=1: nel punto medio• ANELASTICA/RIGIDA ε<1: nella metà inferiore (prezzo basso e quantità elevata). La variazione di prezzo in termini percentuali è grande. La variazione di quantità in termini percentuali è piccola CASI PARTICOLARI: 1) DOMANDA PERFETTAMENTE o infinitamente ELASTICA (ε=infinito e pendenza 0)• Il minimo aumento di prezzo (o variazione impercettibile) fa si che la quantità si annulli, spinge i consumatori ad abbandonare il prodotto per passare a un bene SOSTITUTO ( si hanno tanti beni sostituti)• La funzione è parallela all'asse delle x 2)DOMANDA PERFETTAMENTE RIGIDA/ ANELASTICA (ε=0 e pendenza infinita):• Gli aumenti consistenti di prezzo, non spinge i consumatori ad abbandonare il prodotto per passare a beni sostituti, il bene è INDISPENSABILE• La funzione è parallela

all'asse delle yN.B: le curve di domanda non sono sempre lineari e la pendenza varia lungo la curva stessa-4.3 ELASTICITÀ e SPESA TOTALE (P x Q): come la spesa totale per un bene varia al variare del prezzo del bene:

SPESA TOTALE= RICAVO TOTALE: la spesa totale dei consumatori per un bene è uguale al ricavo totale dei venditori (P x Q)

N.B: non è necessario che quando aumenta il prezzo di un bene aumenti anche il ricavo totale dei venditori, la legge della domanda prevede che quando il prezzo sale, la quantità acquistata diminuisce, quindi il PREZZo e la QUANTITÀ (da cui dipende il ricavototale) si muovono in direzioni opposte

  • Il prezzo cresce e la quantità si riduce, quindi la spesa totale e il ricavo totale possono o aumentare o diminuire

Es:Regola generale dell'esempio: il ricavo totale aumenta quando l'aumento di prezzo (in percentuale) è maggiore rispetto alla riduzione della quantità (in percentuale)

Rewind: RELAZIONE tra RICAVO TOTALE E PREZZO: spesa totale come funzione del prezzo

Per un bene la cui curva di domanda è lineare, la spesa totale è massima in corrispondenza del prezzo registrato nel punto medio della curva di domanda.

QUINDI: Le variazioni del prezzo sulla spesa totale dipendono dall'elasticità della domanda al prezzo.

ELASTICITÀ della domanda al PREZZO di un bene maggiore di 1 (ε>1): le variazioni di PREZZO e della SPESA TOTALE si muovono in direzioni opposte. Quindi:

  • L'aumento di prezzo fa diminuire la spesa totale.
  • La diminuzione del prezzo fa aumentare la spesa totale.

Quindi la variazione percentuale della QUANTITÀ è SUPERIORE alla variazione percentuale del PREZZO, perciò il cambiamento della quantità compensa la variazione del prezzo.

ELASTICITÀ della domanda al PREZZO di un bene minore di 1 (ε<1): le variazioni di PREZZO e della SPESA TOTALE si muovono nella stessa direzione. Quindi:

variazioni di PREZZO e della SPESE TOTALE simuovono nella stessa direzione•

L'aumento di prezzo fa aumentare la spesa totale:•

La diminuzione di prezzo fa diminuire la spesa totale:

Quindi la variazione percentuale della QUANTITÀ domandata è INFERIORE alla variazione percentuale del PREZZO, perciò il cambiamento prezzo compensa la variazione della quantità

4.3.1: ELASTICITÀ della DOMANDA RISPETTO al REDDITO: variazione della quantità domandata del bene x in percentuale ogni volta che varia il reddito del bene x in percentuale.

CARATTERISTICHE :

• Può essere o negativa o positiva, non ho il valore assoluto

BENI INFERIORI/POVERI: l'elasticità della domanda rispetto al reddito è negativa

BENI NORMALI: l'elasticità della domanda rispetto al reddito è positiva

4.3.1 ELASTICITÀ INCROCIATA della DOMANDA e del PREZZO: definisce o misura la reattività della quantità domandata

di unbene x al variare del prezzo di un bene y. Sono implicati due beni: quando il bene y si muove, quanto reagisce il bene x? FORMULA: CARATTERISTICHE:
  • Può essere
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Publisher
A.A. 2019-2020
35 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher robertocav di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Parravicini Paola.