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La costruzione dell'offerta nei diversi regimi di mercato
Ritornando all'offerta, ricordiamo che essa ha un andamento crescente (inclinazione positiva), perché esprime una relazione diretta fra P e Q: all'aumentare del prezzo aumenta la quantità offerta dai venditori e viceversa, in caso di diminuzione del prezzo.
A differenza della domanda, che segue la stessa logica economica in tutti i mercati dei beni di consumo, per quanto riguarda la costruzione dell'offerta sorge una piccola complicazione. Essa, infatti, non può essere costruita in modo univoco per tutti i mercati, perché i mercati dell'offerta di beni di consumo possono essere molto diversi fra di loro.
Bisognerà, quindi, fare delle distinzioni ed analizzare tante curve d'offerta quanti sono i tipi di mercato. I diversi regimi di mercato, che si possono incontrare in un sistema economico di tipo occidentale, sono i seguenti:
- Concorrenza perfetta (più teorica che reale)
- Concorrenza monopolistica (la più comune)
- Monopolio
- Oligopolio
Sono quei costi che aumentano all'aumentare della quantità prodotta. Graficamente quanto detto può essere così rappresentato.
Un esempio di CV sono le materie prime, i combustibili, il costo del consumo di energia elettrica, cioè tutti quei costi che sono tanto più elevati, quanto più è grande la produzione.
Un esempio di CF è l'affitto del capannone industriale in cui avviene il processo produttivo. L'affitto deve essere comunque pagato nella misura stabilita, indipendentemente dalla quantità prodotta, ed è quindi da pagare anche se per qualsiasi motivo non c'è produzione (quantità prodotta zero)!
Abbiamo detto che questa distinzione vale solo per il breve periodo, perché nel lungo periodo l'impresa non conosce costi fissi, in quanto tutti i costi possono essere modificati secondo le esigenze della gestione (è per questo che abbiamo aggiunto, nella definizione di CF, la dicitura entro.
certi limiti). Per esempio, nell'ipotesi precedente dell'affitto di un capannone, l'impresa nel lungo termine può decidere di disdire il contratto d'affitto e stipularne un altro per un capannone più grande. Per cui nel lungo periodo i costi totali dell'impresa tendono a coincidere con i costi variabili e sono crescenti all'aumentare della quantità prodotta. Adesso introduciamo altri due tipi di costi, che sono dirette conseguenze di quelli appena visti: il costo medio ed il costo marginale. Il costo medio (CM) non è altro (come dice il nome) che la media del costo per unità di prodotto, ottenuta facendo la seguente divisione: CT/Q dove Q è chiaramente il prodotto totale. Questa media può essere calcolata anche facendo riferimento alle singole componenti del CT, cioè CV e CF. Avremo costo medio variabile (CMV) = CV/Q e costo medio fisso (CMF) = CF/Q. Il costo marginale (Cm) è il costo dell'ultima unità prodotta,cioè Cm = (variazione CT) / (variazione Q)
La caratteristica del Cm è quella di essere crescente all'aumentare della Q prodotta. Ciò è diretta conseguenza della legge economica dei rendimenti marginali decrescenti (l'abbiamo discussa nella lezione precedente, in termini di utilità marginale decrescente). Infatti, applicando all'impresa questa teoria economica, in cui i rendimenti marginali diminuiscono sempre all'aumentare della Q, possiamo affermare che il Cm (che nell'impresa è speculare al rendimento) è conseguentemente sempre crescente.
Riportando su grafico il costo marginale ed i costi medi variabili e medi fissi, avremo:
Nel quale si può osservare l'andamento crescente del Cm, ma soprattutto i diversi andamenti dei 2 costi medi: CMV e CMF. Questi particolari andamenti si spiegano ricordando le equazioni che permettono di calcolare i costi medi. Il CMF si ricava dalla seguente equazione CF/Q, in cui
Il numeratore è fisso per definizione e quindi la curva del CMF necessariamente tende a zero. Il CMV si ricava da CV/Q, in cui numeratore e denominatore crescono entrambi. Se consideriamo adesso il costo medio totale (CM) ed il costo marginale (Cm), avremo:
In cui il particolare andamento ad "U" della curva di CM si spiega con il fatto che, per livelli bassi di produzione, prevale la componente dei costi fissi. Mentre da un certo punto in poi della quantità prodotta, sarà la componente dei costi variabili a prendere il sopravvento e spingere il CM in alto verso l'infinito. Questo andamento ad "U" del CM è riscontrabile in tutte le produzioni e ci serve per calcolare l'equilibrio nel mercato, dal lato dell'offerta.
Ora una precisazione. Si è detto che i costi fissi non esistono nel lungo periodo, per cui si potrebbe pensare che l'andamento ad "U" del CM non si riscontra (appunto per l'assenza dei costi fissi) nel lungo periodo. Tuttavia, è importante notare che nel lungo periodo i costi variabili possono aumentare o diminuire a seconda delle condizioni di mercato, e quindi l'andamento ad "U" del CM potrebbe comunque manifestarsi.
di sotto di un certo livello. Questo significa che, inizialmente, producendo quantità basse di prodotto, i costi medi diminuiscono. Tuttavia, una volta superato questo livello, i rendimenti marginali della produzione diventano decrescenti, il che significa che i costi medi iniziano ad aumentare. Questo è il motivo per cui nel lungo termine il costo marginale ha un andamento decrescente nel primo tratto di produzione. Le economie di scala sono quindi responsabili di questo fenomeno. Quando un'impresa raggiunge dimensioni elevate o produce quantità rilevanti di prodotto, può beneficiare di economie di scala, che si traducono in vantaggi economici come la riduzione dei costi medi. In conclusione, nel lungo termine il costo marginale ha un andamento decrescente nel primo tratto di produzione a causa delle economie di scala presenti in determinati settori produttivi.il Cm è superiore ai costi medi (totali e variabili). Per quanto riguarda le economie di scala, si possono individuare diverse ragioni che le spiegano: - Indivisibilità degli impianti: quando la produzione aumenta, è possibile sfruttare al massimo la capacità degli impianti, riducendo i costi unitari. - Specializzazione e divisione del lavoro: con l'aumento della produzione, è possibile specializzare le diverse fasi del processo produttivo, ottimizzando l'efficienza e riducendo i costi. - Economie tecnico-impiantistiche: con l'aumento della produzione, è possibile investire in tecnologie e impianti più efficienti, riducendo i costi unitari. Tuttavia, una volta superata una soglia minima di produzione e raggiunta una dimensione aziendale di rilevante entità, le economie di scala cessano e possono sorgere diseconomie legate alla burocratizzazione dell'organizzazione. In questo caso, la curva dei costi medi a lungo periodo inizia a crescere e va verso l'infinito. Infine, per quanto riguarda la relazione tra il Cm e i costi medi (CM e CMV), si può osservare che quando i costi medi sono decrescenti, il Cm è inferiore ai costi medi totali e variabili. Al contrario, quando i costi medi sono crescenti, il Cm è superiore ai costi medi totali e variabili.il mercato in concorrenza perfetta si caratterizza anche per la presenza di molti acquirenti e venditori, prodotti omogenei, informazioni perfette e libera entrata e uscita dal mercato. In un mercato in concorrenza perfetta, l'equilibrio si raggiunge quando la quantità offerta è uguale alla quantità domandata al prezzo di equilibrio. A questo prezzo, tutti i venditori sono disposti a vendere la quantità che i consumatori sono disposti ad acquistare. L'equilibrio nel mercato in concorrenza perfetta è efficiente dal punto di vista economico, in quanto massimizza il benessere sociale. Inoltre, in questo tipo di mercato non ci sono profitti economici a lungo termine, poiché l'entrata di nuovi venditori riduce i prezzi fino a raggiungere il costo marginale medio. In conclusione, il mercato in concorrenza perfetta è un modello teorico che rappresenta una situazione ideale di mercato, in cui i prezzi sono determinati dalle forze di domanda e offerta e i venditori non hanno il potere di influenzarli.Ci sono altre condizioni che devono sussistere affinché si possa parlare di concorrenza perfetta:
- Molteplicità di imprese sul mercato, ciascuna delle quali costituisce una parte irrilevante della produzione
- Libero accesso nel mercato da parte delle nuove imprese
- Il bene prodotto nel mercato è uguale per tutte le imprese e senza apprezzanti differenziazioni
- L'informazione sulle condizioni di mercato è diffusa tra tutti gli operatori
Come si può desumere dalle precedenti condizioni, il mercato di concorrenza perfetta esiste solo su libri di economia politica. È difficilissimo trovarne qualcuno nella realtà economica. Il mercato che più si avvicina al mercato in condizioni di perfetta concorrenza è quello dei titoli quotati in Borsa valori, perché nella Borsa molte delle suddette condizioni sono rispettate. L'equilibrio nel mercato si realizza, per la teoria marginalistica, quando i 2
Valori marginali sono uguali fra loro. Questo è vero anche per il ns. mercato, perché l'equilibrio si avrà quando il costo marginale sarà uguale al ricavo marginale Cm = Rm, dove il Rm è dato da (incremento RT) / (incremento Q).
Infatti, solo quando il costo dell'ultima unità prodotta sarà uguale al ricavo dell'ultima unità prodotta, la produzione si fermerà e la quantità corrispondente all'uguaglianza costituirà la Q* d'equilibrio del mercato. Qualsiasi altro livello produttivo, che si allontani da questa Q*, comporterà un peggioramento del Profitto, inteso come differenza fra Ricavo totale (RM x Q) e Costo totale (CM x Q).
Profitto = RT - CT.
Il massimo profitto si realizza quindi quando Cm = Rm
Il fatto che in concorrenza perfetta nessun venditore ha la capacità di influenzare il prezzo, si traduce graficamente in una domanda orizzontale rispetto all'asse delle ascisse.
i rispondere: come distinguersi dagli altri? Come attirare l'attenzione dei potenziali acquirenti? La risposta a queste domande risiede nella capacità di presentare in modo accattivante e professionale i propri prodotti o servizi. Utilizzare tag html può essere un ottimo strumento per formattare il testo e renderlo più leggibile e attraente. Ad esempio, si possono utilizzare i tag per evidenziare le parole chiave o i punti salienti del proprio messaggio. Inoltre, si possono utilizzare i tag per enfatizzare determinate parole o frasi. L'utilizzo dei tag per separare i paragrafi e dei tag
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