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CUSTUMER MARKET
Mercato di tipo atomistico, in altre parole esistono molte imprese perché la scala
minima efficiente è molto piccola, questo non impedisce a tali imprese di avere
un seppur transitorio potere di mercato.
I consumatori su questo mercato non sono perfettamente informati
(frizioni), questo determina il potere di mercato di queste imprese. L’impresa
punta ad ottenere più clienti possibile perché maggiore è lo stock maggiori sono
i redditi; a tal fine fa concessioni di prezzo (abbassa il prezzo), tiene il prezzo ad
un livello intermedio tra il prezzo del monopolio e il prezzo della concorrenza
perfetta. Una volta conquistato il consumatore (fidelizzazione del cliente),
l’impresa può aumentare il prezzo. Perché, invece di procedere in questo modo
le imprese non danno luogo ad un cartello cosi che si mettono d’accordo sul
prezzo e procedono come una impresa monopolistica? Perché mettersi d’accordo
non è sempre così semplice dato che è un mercato atomistico. Il problema è che
ci sono incentivi troppo forti a violare l’accordo, si è molto tentati ad abbassare
seppure di poco il prezzo fissato dal cartello così da guadagnare una grande
fetta del mercato.
Comportamento atomistico: ogni impresa prende decisioni senza
preoccuparsi delle possibili reazioni dei concorrenti.
Caratteristiche della concorrenza monopolistica:
• Potere di mercato transitorio dovuto alla non perfetta informazione e alla
differenziazione del prodotto, l’impresa pratica P>MC (potere di mercato)
• Numerose imprese simili con stessi MC e stessi AC
• Non c’è interazione strategica
• Non ci sono barriere all’ingresso
Nel caso della concorrenza monopolistica gli extra profitti sono nulli il prezzo
è più alto quindi della concorrenza perfetta ma non ha extra profitti a differenza
del monopolio perfetto, perché il prezzo fissato corrisponde a LAC. [fig.4a]. in
riferimento alla fig.4a:
La curva di domanda si contrae fin a divenire tg al costo medio AC
o L’impresa realizza sotto profitti normali
o L’impresa non opera al minimo costo medio di lungo periodo
o Il prezzo è maggiore del costo marginale MC
o
OLIGOPOLIO: INTERDIPENDENZA STRATEGICA
• Le imprese fanno il prezzo (price maker)
• Consapevolezza che le azioni di ogni rivale (ad esempio la scelta del
prezzo o della quantità) hanno effetto su tutti gli altri
• Barriere all’entrata non di tipo legale ma di tipo tecnologico (la scala
minima efficiente è molto elevata quindi per entrare nel mercato devi
investire parecchio)
• Un oligopolio può essere caratterizzato da una collusione (cooperazione),
nel senso che le imprese si mettono d’accordo: fissano un prezzo e si
dividono equamente l’extra profitto del monopolista; o da una contesa
(competizione) tra le imprese.
COLLUSIONEaccordo implicito tra le imprese per evitare o limitare la
concorrenza reciproca.
CARTELLOaccordo esplicito (formale) tra imprese finalizzato a evitare o
limitare la concorrenza, che in molti casi è proibito.
DILEMMA TRA COLLUSIONE E DEFEZIONE
La collusione è difficile se:
• Esiste un numero non ristretto di produttori;
• Il prodotto non è omogeneo;
• La domanda e le condizioni di costo cambiano rapidamente;
• Non vi sono barriere all’entrata;
• Le imprese hanno capacità in eccesso.
LA CURVA DI DOMANDA AD ANGOLO fig.5a
La curva di domanda individuale percepita da un’impresa in questo modello di
oligopolio: essa osserva il prezzo di mercato e il proprio livello di output q e
0
deve prevedere la reazione dei rivali se fissa un prezzo differente da P .
0
Ipotesi uno:
-se l’impresa A fissasse un prezzo P<P prevede che tutte le rivali facciano
0
lo stesso, le concorrenti imitano l’impresa A. L’impresa A sa perfettamente
come reagiranno le altre imprese. A seguito di una riduzione del prezzo sarà
inelastica la domanda percepita (perché quando abbassa il prezzo tutte le
altre la seguono). La curva di domanda sarà ripida per prezzi inferiori a P .
0
Ipotesi due:
-se al contrario si aspetta che i concorrenti non reagiscono ad eventuali
aumenti del prezzo, allora la domanda sarà relativamente elastica per
prezzi superiori a P . L’impresa ipotizza di avere una curva di domanda ad
0
angolo (in corrispondenza di P ) di conseguenza, MR sarà discontinuo in
0
corrispondenza di Q .
0
Date queste ipotesi l’impresa prevede che i propri ricavi si ridurranno sia nel
caso di una riduzione sia nel caso di un aumento del prezzo rispetto a P . Allora
0
la miglior strategia sarà quella di tenere il prezzo fisso a P 0.
LA TEORIA DEI GIOCHI
Gioco – situazione nella quale agenti che sono consapevoli di avere una
dipendenza reciproca compiono scelte razionali allo scopo di ottenere dei
vantaggi, in questo caso di influenzare a proprio vantaggio le aspettative dei
rivali.
Strategia – linea di comportamento che l’agente seguirà, in ogni situazione
prevedibile.
Strategia dominante – la migliore strategia possibile, indipendentemente dalle
scelte degli altri agenti (qualunque sia la scelta dei rivali).
Equilibrio di Nash – situazione nella quale ogni giocatore date le scelte dei
rivali non ha alcun motivo di cambiare la propria strategia.
Il dilemma del prigioniero:
ognuna delle imprese ha una strategia dominante ovvero aumentare la
produzione – EQUILIBRIO DI NASH – così ognuna ottiene un profitto pari ad 1, ma
entrambe le imprese avrebbero profitti maggiori se riducessero la quantità
prodotta e se fossero certe della riduzione della concorrente (collusione). Una
volta messa in atto la cooperazione questa porterebbe benefici ad entrambe le
imprese ma in assenza di regole ogni impresa avrebbe un forte incentivo a
violare l’accordo (defezionare).
EQUILIBRIO DI NASH – equilibrio non cooperativo
METODO DI COURNOT
In un duopolio le imprese congetturano che la quantità prodotta dai rivali sia
data e quindi competono attraverso la scelta della quantità.
METODO DI BERTRAND
Le imprese congetturano che il prezzo dei rivali sia dato e quindi competono
attraverso la scelta del prezzo.
Le curve di reazione sono crescenti; maggiore è il prezzo di B, congetturato da A,
maggiore sarà il prezzo scelto da A. E è l’unico equilibrio convergente e stabile:
A e B fissano lo stesso prezzo. Se fissassero prezzi differenti, l’impresa con il
prezzo maggiore perderebbe tutti i clienti (i quali sono indifferenti tra A e B se il
prezzo è lo stesso ma scelgono sempre l’impresa con il presso minore in caso di
differenza). E è anche un equilibrio di Nash.
La logica del modello di B può essere riassunta ipotizzando che ciascuna
impresa fronteggi una domanda di mercato che ha le seguenti caratteristiche: se
una delle due impese fissa un prezzo superiore a quello del rivale la domanda
per il suo prodotto sarà nulla, se al contrario fissa un prezzo inferiore a quello
praticato dal rivale conquista l’intero mercato, infine se fissa lo stesso prezzo
dell’impresa rivale si dividerà il mercato con quest’ultima. Per rappresentare
questo tipo di domanda di mercato è più conveniente usare una funzione di
domanda diretta:
D(P ) se P <P
s S M
1
D (P , P ) / D(P ) se P =P
S S M 2 s S M
0 se P >P
S M
MERCATO DEL LAVORO
Salario reale – rappresenta il costo opportunità del tempo libero.
Equilibrio “market clearing” tutti quelli che son disposti a lavorare accettando
un salario W* trovano lavoro. Il livello di disoccupazione (L*) è il minore possibile,
non significa che non ci siano pero disoccupati, vi sono due tipi di disoccupati:
quello che volontariamente non accetta il salario W*, che vengono chiamati
volontari e quelli frizionali, cioè quelli che stanno cambiando lavoro, o quelli
che sono entrati nel mercato del lavoro ma non lo hanno ancora trovato.
Anche quando il mercato è in equilibrio ci sono disoccupati.
Quando il mercato è in equilibrio esiste un tasso di disoccupazione naturale
fatto di persone che non hanno occupazione perché stanno cambiando lavoro o
perché non lo stanno ancora cercando.
La domanda di lavoro è una domanda derivata.
L’impresa perfettamente concorrenziale continua ad aumentare il livello di
occupati fin quando il prodotto marginale dell’ultimo lavoratore addizionale
eguaglierà il suo salario W [MVP =W ].
L 0
Il valore marginale del prodotto del lavoro (MVP ) è la variazione del
L
ricavo totale che l’impresa ottiene a seguito dell’impiego di un
lavoratore addizionale.
Potere monopolistico e monopsonistico nel mercato del lavoro
Un’impresa potrebbe avere un potere di mercato (monopolistico) nel settore
dove vende il suo prodotto: curva inclinata negativamente. In questo caso il
ricavo marginale derivante dall’aumento dell’out put sarebbe inferiore rispetto a
MVP .
L
Perché per vendere una quantità maggiore di output l’impresa deve ridurre il
prezzo.
Un’impresa potrebbe avere un potere MONOPSONISTICO nel mercato del
fattore.
Curva di offerta del fattore inclinata positivamente.
In questo caso il costo marginale del lavoro aumenta all’aumentare della
quantità del lavoro.
LA FORZA LAVORO (LF)
La forza lavoro (LF) considera tutti i membri della popolazione attiva (AP) (ossia
escludendo le persone o troppo anziane o troppo giovani per lavorare) che sono
occupati (L) o in cerca di occupazione (U). [U – unumployed].
LF = L + U;
Tasso di attività = LF/AP;
Tasso di partecipazione = LF/POP;
Tasso di occupazione % = occupati/forza lavoro = (L/LF)100;
Tasso di disoccupazione % = disoccupati / forza lavoro (U/LF)100.
Tasso di disoccupazione “naturale” è la percentuale di disoccupati esistente in
corrispondenza dell’equilibrio (?) del lavoro.
OFFERTA DI LAVORO – riguarda la disponibilità delle persone a lavorare per un
certo livello di salario.
Per ogni individuo, la decisione di quante ore lavoro offrire dipende dal salario
reale.
L’attitudine individuale verso il tempo libero e il guadagno determina un
maggiore o minor numero di ore lavoro in corrispondenza di un maggior salario
reale
Il salario rappresenta il costo opportunità del tempo libero.
L’OFFERTA COMPLESSIVA DI LAVORO
Se consideriamo l’economia nel suo complesso, o un singolo settore.
Un maggior salario reale incoraggia u