Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Economia politica - le esternalità Pag. 1 Economia politica - le esternalità Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Economia politica - le esternalità Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE ESTERNALITÀ - I BENI PUBBLICI

Le esternalità sono fallimenti di mercato effetto dell'azione di un soggetto economico sul benessere di altri soggetti non coinvolti. Se tale effetto è dannoso, avremo le esternalità negative; se l'effetto è benefico, avremo le esternalità positive.

In presenza di esternalità, l'interesse sociale nei confronti del risultato del mercato si estende al di là del benessere di compratori e venditori per comprendere anche quello dei terzi che ne vengono condizionati. Ma dal momento che compratori e venditori tendono a non considerare gli effetti esterni delle proprie azioni nel determinare quanto domandare o offrire, l'equilibrio del mercato non riesce a massimizzare il beneficio per la società nel suo complesso.

Le esternalità assumono le forme più diverse: gli scarichi delle automobili sono una esternalità negativa poiché producono smog che viene

respirato anche da chi non compra o non vende automobili;- il restauro di un palazzo storico apporta una esternalità positiva in quanto anche i passanti e i turisti godono della loro bellezza;- un cane che abbaia crea una esternalità negativa in quanto disturba il riposo anche dei vicini dei loro padroni;- la ricerca nel campo delle nuove tecnologie produce una esternalità positiva perché crea conoscenze che anche altri soggetti possono utilizzare. In ognuno di questi casi chi prende una decisione non considera gli effetti esterni del proprio comportamento e lo Stato reagisce cercando influenzare tale comportamento in modo da proteggere gli interessi dei terzi.

10.1 - ESTERNALITÀ E INEFFICIENZA DEL MERCATO

Sappiamo bene che le curve di offerta e di domanda danno delle indicazioni importanti su costi e benefici: - la curva di domanda di un bene riflette il valore di quel bene per il consumatore, misurato attraverso il prezzo che egli è disposto a pagare.

Per ogni data quantità, la curva di domanda mostra la disponibilità a pagare del compratore marginale, cioè il valore dell'ultima unità di merce acquistata. La curva di offerta, invece, riflette i costi sostenuti dal produttore di un determinato bene: per ogni data quantità, l'altezza della curva di offerta indica il costo sostenuto dal venditore marginale, cioè il costo dell'ultima unità di merce venduta. In un sistema di concorrenza perfetta e senza interventi esterni (da parte dello Stato o di privati), il prezzo di una merce si aggiusta in modo da garantire l'eguaglianza di quantità domandata e offerta sul mercato di quella determinata merce. Si dirà allora che il mercato è efficiente perché massimizza l'ammontare della differenza tra il valore per il consumatore e il costo per il produttore di quella merce. Esternalità negative della produzione Supponiamo ora che la fabbrica che

produce un certo bene emetta anche agenti inquinanti.Qual è l'effetto di questa esternalità sul mercato?

A causa dell'esternalità negativa il costo sociale della produzione di quel bene (supponiamo, alluminio) è più elevato di quello sostenuto dai produttori: per ogni unità di alluminio prodotta il costo sociale include oltre al costo privato della produzione anche il costo per iterzi danneggiati dall'inquinamento. Dunque, la curva del costo sociale è più alta rispetto alla curva di offerta perché prende in considerazione anche i costi esterni che gravano sulla collettività a causa della produzione. Lo spazio tra le due curve è equivalente al costo dell'inquinamento emesso dai produttori di quel bene.

Figura pag. 167

La quantità di equilibrio QM è maggiore della quantità socialmente ottima QO. La ragione di tale inefficienza discende dal fatto che l'equilibrio di

Il mercato riflette soltanto il costo privato di produzione. In condizione di equilibrio del mercato il consumatore attribuisce al bene un valore inferiore al suo costo sociale e questo vuol dire che a QM la curva di domanda si trova al di sotto della curva di costo sociale e che, quindi, riducendo la produzione e il consumo di alluminio rispetto al livello di equilibrio, è possibile aumentare il benessere economico totale.

Questo punto ottimale si potrebbe raggiungere imponendo una tassa sulla produzione del bene: tale tassa sposterebbe verso l'alto la curva di offerta e, se fosse accuratamente calcolato il suo ammontare, la nuova curva di offerta coinciderebbe con la curva di costo sociale. Applicare una tassa di questo genere significa internalizzare l'esternalità.

Esternalità positive della produzione

La presenza di una esternalità positiva significa che essa porta un beneficio ai terzi e, di conseguenza, il costo sociale di produzione è inferiore.

A quello sostenuto dai produttori. Un esempio di mercato di questo tipo è quello dei robot industriali: i nuovi progetti non avvantaggiano solo l'azienda ma la società nel suo complesso dato che le conoscenze acquisite per questa via diventeranno parte delle conoscenze tecnologiche della società. La diffusione della tecnologia è dunque una esternalità positiva.

A causa della diffusione tecnologica, il costo sociale di produzione dei robot è inferiore al costo sostenuto dai produttori: sarebbe quindi auspicabile un aumento nella produzione di robot. In questo caso, lo Stato, per internalizzare l'esternalità, potrebbe offrire sussidi alla loro produzione: per essere certi che l'equilibrio corrisponda all'ottimo sociale bisogna fare in modo che l'ammontare del sussidio corrisponda al valore della diffusione della tecnologia.

Figura pag. 168

Le esternalità del consumo

Alcune esternalità sono invece associate

al consumo:- il consumo di alcolici potrebbe comportare esternalità negative qualora il consumatore si mettesse alla guida in stato di ebbrezza;- il consumo di istruzione scolastica comporta sicuramente delle esternalità positive dato che una popolazione meglio istruita è la premessa di un buon governo e quindi benefici per la collettività.

Come notiamo dai grafici che seguono, in presenza di esternalità, la curva di domanda non rifletta più il valore sociale del bene.

a) esternalità negativa del consumo

b) esternalità positiva del consumo

Le esternalità negative della produzione o del consumo tendono a creare un mercato più ampio di quanto sia socialmente desiderabile; le esternalità positive tendono a creare un mercato più contenuto di quanto sarebbe socialmente desiderabile. Per muovere l'equilibrio del mercato più vicino al livello di ottimo sociale, lo Stato può internalizzare le

esternalità ricorrendo alla tassazione dei beni che provocano esternalità negative o sussidiando quelli che ne provocano di positive.

7.2 . SOLUZIONI PRIVATE ALLE ESTERNALITÀ

Nella realtà sia i soggetti privati che lo stato possono reagire alle esternalità secondo diverse modalità.

Le tipologie di soluzioni private

A volte il problema delle esternalità può essere risolto attraverso l'adozione di codici etici o di sanzioni sociali. Ad esempio, sebbene le leggi che regolano la materia non siano applicate con determinazione, la maggior parte degli individui le osserva perché gettare rifiuti sul suolo pubblico non è una cosa giusta da fare. Analogamente, con la beneficenza e l'attività di enti e fondazioni deputati a gestirla, si possono allargare quelle attività che portano esternalità positive (finanziamenti per la protezione dell'ambiente, per la lotta contro alcune malattie, ecc.)

Il teorema

di Coase – questo teorema ci spiega quanto efficacemente il mercato riesce a gestire le esternalità ed è frutto di una ricerca condotta dall'economista dal quale ha preso il nome. Secondo questo teorema, se alle parti in causa viene concesso di negoziare senza costi l'allocazione delle risorse, il mercato riesce sempre a risolvere il problema delle esternalità e ad allocare le risorse in modo efficiente. In particolare, i privati possono risolvere il problema delle esternalità autonomamente: qualunque sia la distribuzione iniziale dei diritti, le parti in causa possono sempre negoziare un accordo grazie al quale tutti traggono vantaggio e il risultato sia efficiente. Purtroppo, nella realtà, le trattative tra privati falliscono a causa dei costi di transazione, cioè dei costi in cui le parti incorrono allo scopo di raggiungere un accordo e metterlo in atto. Così, quando la trattativa tra privati non funziona, lo Stato può intervenire per correggere le esternalità e garantire un'allocazione efficiente delle risorse.volte giocare un proprio ruolo in quanto istituzione nata per agire in nome della collettività. Le soluzioni da intervento pubblico: Lo Stato può intervenire per risolvere una esternalità in due modi: - con provvedimenti di disposizione e di controllo - regolando direttamente i comportamenti. Questo è quello che avviene, ad esempio, per quanto riguarda lo scarico di rifiuti tossici ed in molti altri casi di inquinamento: le leggi di tutela dell'ambiente possono assumere molte forme così, a volte lo stato definisce il livello massimo consentito di emissioni di un impianto industriale oppure può imporre alle imprese l'adozione di tecnologie volte a ridurre le emissioni (es. permessi di inquinamento negoziabili). - con politiche di mercato - costruendo un sistema di incentivi che induca i soggetti economici privati a risolvere autonomamente il problema oppure imponendo delle tasse (le c.d. tasse pigoviane) che fungono da deterrente e

Dunque correggere una esternalità negativa. Vediamo ora che la regolamentazione determina il livello di inquinamento consentito mentre la tassa crea un incentivo alla riduzione dell'inquinamento: gli economisti preferirebbero fosse adottata questa seconda soluzione perché la tassa pigoviana si sostituisce come il prezzo che occorre pagare per avere diritto ad inquinare. Allora, così come il mercato alloca un bene presso quei compratori che gli attribuiscono il valore più elevato, una tassa pigoviana alloca l'inquinamento presso quegli impianti produttivi che dovrebbero affrontare il costo più alto per ridurlo. Le tasse pigoviane sono diverse da tutte le altre tasse. La maggior parte delle tasse, infatti, distorce il sistema degli incentivi e allontano l'allocazione delle risorse dal punto ottimo sociale. La conseguente riduzione del benessere economico – ovvero della somma di surplus del consumatore e del produttore – è

sempre superiore alle entrate fiscali e, perciò,
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Castellucci Lucilla.