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Capitolo 6: Equilibrio macroeconomico in un'economia chiusa

Lo schema IS-LM Le condizioni di equilibrio del mercato di beni e servizi si possono rappresentare graficamente tramite due curve. La curva IS rappresenta tutti i punti di equilibrio del mercato di beni; la curva LM invece rappresenta tutti i punti di equilibrio nel mercato della moneta ossia l'insieme del reddito e del tasso di interesse che garantiscono che l'offerta di moneta sia pari alla domanda. Le due curve sono disegnate nello stesso sistema di assi; in questo modo diventa ovvio individuare il punto di equilibrio generale: si trova nel punto in cui le due curve si incontrano, è allora che entrambe i mercati sono in una situazione di equilibrio. Tale equilibrio si definisce equilibrio macroeconomico interno. Questo equilibrio macroeconomico interno è l'unico equilibrio possibile, questo perché due curve, una crescente (LM) e una decrescente (IS) si incontrano una sola volta. Quando

L'economia è rappresentata da un punto fuori dalla curva LM il mercato della moneta non è in equilibrio, in questa situazione avvengono delle reazioni per stabilizzare il tasso di interesse, e si fanno spostamenti in senso verticale per arrivare più vicino alla curva LM. Nella zona soprastante il punto E, si verifica un eccesso di offerta di moneta, ossia liquidità minore della moneta poiché siamo sopra la LM; e si verifica un eccesso di offerta di beni, ossia reddito è maggiore della domanda autonoma perché siamo a sinistra della curva IS.

Politiche economiche nella curva IS-LM

Abbiamo già visto che la curva IS e LM si spostano quando ci sono delle modificazioni nelle grandezze. Di conseguenza anche il punto di equilibrio delle due curve cambia posizione, ossia i valori di equilibrio del reddito e del tasso di interesse si modificano. Noi concentriamo la nostra attenzione sui cambiamenti delle grandezze che sono sotto il controllo.

delle autorità di politica economica, la banca centrale e il governo; è chiaro che queste due autorità si comportano in modo diverso, la banca centrale attua una politica monetaria (modificazione dell'offerta di moneta), il governo invece attua una politica fiscale (modifica le voci fondamentali del suo bilancio; da un lato la spesa pubblica, dall'altro la tassazione). Cominciamo con l'esaminare la politica monetaria espansiva, che consiste nell'aumento dell'offerta di moneta, questa manovra fa spostare la curva LM verso il basso. Questo accade perché l'interesse fondamentale di questa manovra è l'abbassamento dei tassi di interesse. È ovvio poi che l'abbassamento dei tassi di interesse fa aumentare gli investimenti e dunque i redditi; ne deriva che una politica monetaria espansiva ha l'effetto di far crescere il reddito, pertanto l'occupazione, ne deriva che questa manovra provoca un aumento.

degli investimenti privati perché diminuiscono i tassi di interesse. Passiamo ora a esaminare la politica fiscale espansiva, questa politica può essere attuata dal governo o aumentando la spesa pubblica o tramite la riduzione della tassazione. Se la riduzione della tassazione avviene mediante il taglio della tassazione autonoma l'effetto del grafico sarà lo stesso dell'aumento della spesa pubblica, infatti la curva IS si sposta tutta verso destra. Se invece la tassazione si riduce attraverso il taglio dell'aliquota fiscale, allora la nostra curva IS si sposta sempre verso destra, diventando ancora però più orizzontale. La manovra fiscale espansiva è chiaro che fa aumentare il reddito, così come si intuisce dalla teoria del Keynes. Questo aumento del reddito comporta un aumento della domanda di moneta, che a sua volta provoca il rialzo del tasso di interesse. Questo aumento del tasso di interesse sommato ad un aumento del reddito

può essere visto come uno slittamento verso la curva LM, cioè a dire verso l'alto e verso destra. Il rialzo del tasso di interesse scoraggia il mercato. Supponiamo che la banca centrale, sensibile agli obiettivi di governo, decida di stimolare reddito e occupazione intervenendo sul mercato per rafforzare la spesa pubblica; in questi casi la curva LM si sposta necessariamente verso il basso. In questo caso la banca sottoscrive i titoli emessi dal governo (BOT, buoni ordinari del tesoro). CAPITOLO 7: L'ECONOMIA APERTA Introduzione Ha scambi con l'estero. A differenza di quanto ipotizzato finora, nessuna economia è chiusa, ossia ogni sistema economico effettua transazioni col resto del mondo. Le transazioni con l'estero sono di 2 tipi: acquisto e vendita di beni e servizi, cioè di flussi, e acquisti o vendite di stock che possono essere reali (immobili, terreni) o stock finanziari (obbligazioni, titoli). Il primo tipo di transazioni da luogo a quelle.

Che sono chiamate le partite correnti, queste partite registrano il valore dei beni e servizi acquistati o venduti. Il secondo tipo da luogo ai movimenti di capitale. Si chiama nell'economia aperta saldo delle partite correnti (SPC), la differenza tra le entrate e le uscite correnti avvenute nel periodo di un anno (generalmente); mentre si chiama saldo dei movimenti di capitale la differenza tra vendite e acquisti in conto capitale avvenuti nello stesso periodo di tempo (annuo). In questo meccanismo si chiama bilancia dei pagamenti il conto che registra le transazioni col resto del mondo.

Siccome ogni transazione economica che implica un incasso a segno +, il corrispondente movimento monetario che la salda ha segno -.

Tra le transazioni economiche che implicano un guadagno troviamo anzitutto le vendite ai non residenti di beni e servizi prodotte dalle nostre imprese, inclusi i consumi sul nostro territorio dei non residenti, quindi semplicemente le esportazioni indicate nei grafici con una

X. Sempre tra le transazioni economiche consideriamo le prestazioni di servizi di lavoro a favore di imprese di non residenti, cioè a dire i redditi guadagnati all'estero dai residenti; ancora gli interessi incassati dai residenti che hanno prestato denaro ai non residenti, i trasferimenti unilaterali tra residenti e non residenti, infine la vendita di stock ossia gli afflussi di capitale.

Le operazioni che implicano invece un pagamento sono: le importazioni di beni o servizi, inclusi i consumi all'estero dei residenti (Z); i trasferimenti unilaterali tra un residente e un non residente, l'acquisto di stock reali o di titoli esteri.

Economie diverse utilizzano in generale monete diverse, è chiaro che i soggetti residenti in una determinata area economica utilizzano la loro moneta locale. Se questi soggetti incassano valuta estera in genere desiderano scambiarla, cioè offrirla per ricevere in cambio la propria moneta. Queste domande o offerte di valuta

nazionale sono necessarie per ottenere una unità di valuta estera. Ad esempio, se il tasso di cambio tra euro e dollaro è di 1,20, significa che per ottenere un dollaro sono necessari 1,20 euro. Il secondo modo per definire il tasso di cambio è quello incerto per certo, che indica quante unità di valuta estera sono necessarie per ottenere una unità di moneta nazionale. Ad esempio, se il tasso di cambio tra euro e dollaro è di 0,83, significa che per ottenere un euro sono necessari 0,83 dollari. Il mercato della valuta è il luogo in cui avvengono gli scambi tra moneta nazionale e valuta estera. Questo mercato è caratterizzato da una domanda e un'offerta di valuta estera. La domanda di valuta estera deriva principalmente dalle importazioni di beni e servizi, dai pagamenti di interessi e dividendi sui titoli esteri e dalle spese dei turisti all'estero. L'offerta di valuta estera deriva principalmente dalle esportazioni di beni e servizi, dai guadagni sugli investimenti esteri e dagli aiuti finanziari. Il tasso di cambio è determinato dall'interazione tra domanda e offerta di valuta estera. Se la domanda di valuta estera supera l'offerta, il tasso di cambio aumenta, rendendo la valuta estera più costosa rispetto alla moneta nazionale. Se l'offerta di valuta estera supera la domanda, il tasso di cambio diminuisce, rendendo la valuta estera più economica rispetto alla moneta nazionale. Il tasso di cambio ha un impatto significativo sull'economia di un paese. Un tasso di cambio basso rende le esportazioni più competitive sui mercati internazionali, favorendo la crescita economica. Al contrario, un tasso di cambio alto rende le importazioni più costose, stimolando la produzione interna e proteggendo l'industria nazionale. In conclusione, il tasso di cambio e il mercato della valuta sono elementi fondamentali per comprendere le relazioni economiche tra un paese e il resto del mondo. La loro corretta gestione è essenziale per garantire la stabilità economica e finanziaria di un paese.

nazionale occorrono per acquistare della moneta estera; il secondo modo è chiamato incerto per certo ed è il contrario di quello appena visto, ci dice insomma quante unità di valuta estera occorrono per comprare un'unità di moneta nazionale. Il tasso di cambio certo per incerto è il prezzo della valuta estera in termini di moneta nazionale. Quando l'ammontare di moneta nazionale necessario per acquistare un'unità di valuta estera aumenta diciamo che la moneta nazionale si svaluta. Nel caso contrario invece parliamo di rivalutazione della moneta nazionale. L'insieme degli scambi tra moneta nazionale e valuta estera prende il nome di mercato della valuta. Su tale mercato operano soggetti diversi: operatori non bancari nazionali ed esteri, banche private nazionali e estere e banche centrali nazionali ed estere. Il mercato della valuta può essere pensato come un mercato qualsiasi, dove si incontrano domanda e offerta. Infatti

come accade in qualsiasi mercato, quando si verifica un eccesso di domanda il prezzo tende ad aumentare, mentre quando si verifica un eccesso d'offerta il prezzo tende a diminuire. Dunque se si verifica un eccesso di domanda di valuta il suo prezzo, ossia il tasso di cambio tende ad aumentare, cioè a dire la moneta nazionale si svaluta. Se invece si verifica un eccesso di offerta di valuta il nostro tasso tende a diminuire e la moneta nazionale si rivaluta. Pertanto se la bilancia dei pagamenti di un'economia ha il saldo positivo, ciò vuol dire che vi è afflusso di valuta, che sul mercato provoca la rivalutazione della moneta nazionale. Mercato della valuta e bilancia dei pagamenti Abbiamo appena visto che esiste un nesso causale tra il saldo della bilancia dei pagamenti e il tasso di cambio; vedremo ora che il tasso di cambio influenza il saldo della bilancia dei pagamenti, attraverso la bilancia delle partite correnti. Se vi è stata svalutazione, le merci

nazionali costano invaluta estera, meno di prima per chi non risiede nel territorio; tale diminuzione di prezzo stimola unamaggiore domanda estera di queste merce prodotte nel nostro territorio nazionale, cioè a direaumentano le esportazioni. È ovvio che accada il contrario nel caso di rivalutazione della nostramoneta nazionale.

Le merci prodotte all'estero diventano più costose, in termini di moneta nazionale; quindi ladomanda di merci estere da parte dei residenti tende a diminuire, cioè a dire le esportazioni siriducono. Si può concludere che una svalutazione, provoca un miglioramento delle esportazioni;mentre una rivalutazione, provoca il peggioramento delle esportazioni.

La svalutazione comporta sempre un aumento delle esportazioni e una diminuzione delleimportazioni, dunque la bilancia delle partite correnti (esportazioni) migliora.

Dal punto di vista delle importazioni accade qualcosa di diverso: è si vero che le quantità

o, quando c'è una svalutazione della moneta nazionale, le importazioni diventano più costose in termini di moneta nazionale. Questo significa che il prezzo unitario delle importazioni aumenta. Tuttavia, nel lungo periodo, le importazioni tendono a diminuire a causa della svalutazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
21 pagine
25 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Lavanda Italo.